Epilogo
POV Giada
Ma che diavolo...? C'è qualcosa che si muove sotto il letto.
A meno che le coperte non siano animate, lí sotto c'è qualcuno.
"Ma che diavolo fai lí sotto Dylan!" urlo esasperata.
"Shhh, devo sconfiggere il malvagio Ocean Pena! Sta per distruggere Wonder city!" risponde sottovoce ancora rintanato sotto il letto.
"Oh mio Dio... Jaaaaames, Dylan é qui, sotto il letto, vieni!" urlo.
Il monello esce da sotto il letto, gattonando per terra, con in mano... il caschetto di Carlos? Oh, mi correggo, il caschetto di Ocean.
Affannato e con i capelli completamente scompigliati, James si affaccia allo stipite della porta della camera che un tempo ospitò Kendall, ma ora divenuta la camera di questa tempesta vivente, che porta il nome di Dylan Maslow.
"Dylan! Quante volte ti ho detto di non nasconderti per tutta la casa? Quante?" chiede James prendendo in braccio il giovinetto dagli occhi verdi e capelli castani.
Ora che sono vicini, mi rendo conto di quanto si somiglino. Stessi occhi, stessi zigomi alti, e stesso carattere idiota purtroppo.
Sospiro... Sono costretta a vivere con due James. Non più uno, DUE!
Dylan riflette, portando il dito sulla guancia e guardando in alto, con un'espressione pensierosa.
Quant'è buffo! Non che mi dispiaccia vivere con due James, chiariamo la cosa. Sono tutta la mia vita e amo uno più dell'altro.
"Cinque?" azzarda il piccoletto.
"Mh, andiamo. Ah, dov'è Ocean, e perché hai il suo caschetto?" domanda James tenendolo ancora in braccio.
"Se sapessi dov'è non mi sarei nascosto!" risponde gesticolando, come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
"E che mi dici del caschetto?"
"Beh, mi serve per ricattare Ocean. Non vuole darmi il pettine" detto questo mette il broncio.
É davvero figlio di suo padre.
"Andiamo piccola peste, vai fuori dagli altri a giocare".
Detto questo, James lo fa scendere dalle sue braccia possenti, e lo incoraggia ad uscire con qualche pacca sulla spalla.
" Ma da chi avrà preso? "chiede guardando in aria e pensando alla possibile risposta alla sua domanda.
" Sai che ha il tuo stesso carattere, vero?" gli rispondo alzando entrambe le sopracciglia.
"Vuoi dire che io sono così stressante?" domanda.
"No" rispondo, al che lui rilassa il viso. "Peggio!" aggiungo per poi ridere alla sua reazione.
"Così mi offendi..." sussurra avvicinandosi tremendamente a me, e procurandomi quella stessa sensazione che riesce a provocarmi ormai da anni.
"Ahm, James?"
"Si?" mugugna mentre assoggetta il mio volto ai suoi tiepidi baci, capaci di far perdere il controllo ad una suora.
"Ti sembra il caso?" domando mentre il mio collo è preda delle sue labbra.
"C'è sempre tempo per queste cose" e ridendo, porta la sua mano sul mio didietro.
Con uno schiaffettino, la tolgo da li, rimproverandolo.
"James!"
"OK OK, scherzavo" dichiara arreso, alzando le mani al cielo.
"Non cambi mai" sentenzio, scuotendo la testa in segno di disapprovazione.
"Lo so. Per fortuna, sono sempre io, il bellissimo James Maslow."
"Oh Dio, James, non fare cosí davanti al bambino: prenderà il tuo stesso ego sconfinato"
"Beh, é un onore per lui avere il carattere di suo padre."
Gli lancio un'occhiata fulminea.
"Sempre meglio di quello della madre." aggiunge con tono duro.
"E perché mai?"
"Vuoi che tuo figlio diventi un pugile? O un criminale? Perché se prende il tuo carattere, non può che diventarlo"
"Meglio un pugile che non un altro James, me ne basta uno."
Lancia un gridolino.
"Mi offendo..."
"Si, ma prima di offenderti andiamo fuori"
Mentre usciamo dalla casa, per raggiungere il vialetto, qualcosa dietro la tenda si muove.
Io e James ci voltiamo a guardarci, e, insieme, tiriamo la tenda.
Ecco, lo sapevo.
"Ocean, ti consiglio di uscire se non vuoi che tuo padre ti sgridi."
"Dov'è Dylan? E il mio caschetto?"
"Dylan é fuori, e ti restituirà il caschetto una volta che gli avrai ridato il pettine" spiega James.
"Mh, va bene."
Grazie al cielo.
Insieme usciamo fuori, dove troviamo il resto della famiglia.
Già, la nostra é una famiglia allargata.
Il quadretto davanti a noi ha tutta l'aria di un'allegra masnada.
Sotto l'ombrellone, abbiamo Maria su Logan, su una sedia a sdraio, che a occhio e croce non reggerà ancora per molto il loro peso.
Sull'altra sedia abbiamo Carlos e Alexa, a cui ora si é aggiunto il loro primogenito, Ocean, tale e quale a suo padre.
"Ocean, che ci fai col pettine di Dylan?"
"Non mi ridà il caschetto" mette il broncio come solo i bimbi insoddisfatti sanno fare.
Sospiro.
"Dylaaaaaaan!"
Lo chiamo. Più che altro urlo.
Lui viene a testa bassa.
"Ridagli il caschetto"
"Ma mamma..."
"Ridagli il caschetto!"
"Uffa, va bene. Ecco, tieni" ecco che da buoni amici si scambiano gli oggetti e continuano a giocare.
Alexa li guarda sorridendo: "Sono tali e quali ai padri!"
"Purtroppo" aggiungo, guadagnandomi un'occhiata di ghiaccio da parte dei due in questione.
Nel frattempo si aggiungono anche Kendall e Jo, allegri come non mai.
Devo dire che per Jo, gli anni non sono passati per niente. Chi la vede per la prima volta potrebbe tranquillamente pensare che sia una ventenne.
Lo stesso non si può dire di me.
I miei 27 anni, li dimostro eccome!
Ma non c'è giorno in cui non ringrazi Dio di avermi salvata quel giorno, non c'è giorno in cui non ringrazi Dio di aver deviato quella pallottola, e di averla fatta passare tra cuore e polmoni, così da farmene uscire viva e senza effetti collaterali, a parte alcuni punti sul fianco destro a causa del secondo proiettile.
Mentre arrivo alle mie conclusioni, ecco tre tenere bimbe venirci incontro, ognuna con un gelato in mano.
Due di loro sono gemelle, Lila e Sophia, e portano chiaramente la firma di Logan e di Maria, in quanto i capelli rossi sono della seconda, e le fossette del primo. La terza, una biondina spumeggiante dagli occhi verdi, non può che essere figlia di Kendall.
In pratica, é una Kendall al femminile, dal tenero nome Elisabeth, ma chiamata affettuosamente da tutti noi, Beth.
"Zia Giada, ti piace la mia maglietta? Guarda: c'è Wolverine, c'è Ciclope, c'è Jean, e poi ci sono anche Xavier e Magneto"
Dice indicando ad uno ad uno i personaggi sulla sua maglia.
Si, devo ammettere che ho un debole per Sophia, e lei per me. Le ho trasmesso persino il mio carattere a maschiaccio.
Maria si alza da suo marito, e va da sua figlia.
"Ma ti sembrano queste le magliette da indossare? Dove l'hai comprata? Chi ti ha dato i soldi per prenderla?" domanda.
Sophia indica me, e Maria mi fulmina con lo sguardo.
"Quante volte ti ho detto che non devi buttare soldi al vento?" mi chiede con aria severa.
"Soldi al vento? Scusami, ma é un acquisto magnifico. Guarda che bella maglia"
Maria mi guarda rassegnata.
"Ti sembrano maglie per bambine di 6 anni?" domanda a sua figlia.
"No, l'ho comprata in un negozio maschile infatti"
Un breve silenzio si inserisce tra noi tre.
"Giada..."
"Si, Maria?"
"Hai una brutta influenza su di lei" afferma sorridendo.
"Oh andiamo, la sto soltanto salvando da quello che potrebbe diventare se prendesse da te, o da suo padre" lancio un'occhiata a Logan, intento a stringere al petto 'la sua principessa', come usa chiamare affettuosamente sua figlia.
A questo punto James interviene:"Ragazzi, sarà meglio andare se non vogliamo fare tardi"
"Giusto. Ragazzi, muovetevi e saliamo ognuno nella propria auto, se non vogliamo trovare la partita già iniziata"
"Hai ragione zia Giada, io voglio vedere la partita"
"Non vuoi venire a fare shopping con me e noi ragazze?" domanda Maria.
"No, lo shopping fa schifo" rispone la piccola Sophia con un'espressione bizzarra.
Maria mi guarda, e io sussurro a Sophia:"É solo invidiosa perché sei più intelligente di lei."
Così, allegramente, ci dirigiamo nel campo, ognuno a fare le proprie cose. Le ragazze in giro per i negozi e i ragazzi e... me e Sophia a vedere il match di football.
Non potrei desiderare una vita migliore di questa.
* * *
Finita la partita, fortunatamente a favore della nostra squadra del cuore, i Red Fox, io e James ci sediamo sull'erba del campo, sotto la chiara luce emanata dalla luna.
"Sai James, a volte mi sveglio nel cuore della notte e mi chiedo se merito tutto questo. Insomma, te, il bambino, sono cose troppo belle per me. Non sento di meritarle, in fondo non ho fatto niente per guadagnarle. É tutto troppo perfetto, e a volte ho anche paura che tutto questo sia solo un sogno. Un bellissimo sogno."
Amo condividere i miei pensieri e le mie riflessioni con lui, perché lui, oltre ad essere mio marito, e il mio compagno di vita, é anche mio amico.
"Ehi, hai lottato tanto, te la meriti un po' di felicità"
Mi cinge le spalle con un braccio, e io poggio la mia testa sulla sua spalla.
"James..."
"Si?"
"Mi prometti che resterai sempre con me?" domando ricordandomi di ciò che mi chiese lui anni fa.
"La stessa promessa me la facesti tu tanto tempo fa"
"Lo so, ed é per questo che lo chiedo a te."
"Te lo prometto." detto questo mi abbraccia, e mi stringe al suo petto, ancora robusto e in forma esattamente come otto anni fa.
"E promettimi che non rischierai la tua vita per nulla, neanche per il lavoro."
Stacca l'abbraccio, e avvicina il suo volto al mio.
"Promesso" sussurra sulle mie labbra, prima di impossessarsi di loro con un dolce bacio passionale.
Amo quest'uomo, e lo amerò per sempre.
"Ti amo"
"Dimostramelo"
"Con piacere" sorride e mi bacia di nuovo.
Non potrei chiedere altro. Me, la mia famiglia e i miei amici, che definirei fratelli.
Sono questi i valori più importanti di questa vita che ci é concessa di vivere.
La famiglia, l'amore, la fratellanza, il volersi bene e il tenere duro, perché nonostante qualcosa si pari davanti al tuo cammino, questa può essere superata, come ho fatto io.
Ho fatto tanti passi dal giorno in cui stavo per essere investita, e James mi salvò: alcuni faticosi, alcuni meno, ma ho continuato a camminare, sempre...
E adesso, che siamo giunti al termine del cammino, lascio i miei pensieri con questa frase: sii forte e cammina a testa alta, perche niente, e ribadisco NIENTE é in grado di gestire la tua vita. Tu solo sei artefice del tuo destino, tu solo sei il pittore in grado di dipingere la tua tela, e di mescolare in essa i colori e le tecniche che più ti piacciono. Abbi cura di te perché sei la persona con la quale passerai tutta la tua vita e ricorda: tieni duro sempre e non arrenderti MAI! 💪
The end.
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