🎙️CAPITOLO 9: SUGAR RUSH RIDE
La brezza fresca del temporale mi accarezza le spalle, un brivido si diffonde lungo tutta la colonna vertebrale.
Ho ancora caldo, maledettamente caldo e lo so benissimo, la causa non è l'acqua in cui mi sono appena immerso.
Una figura si affaccia sul piccolo terrazzo in legno, per un secondo il cuore mi schizza in gola ma, quando noto il petto nudo e pallido del mio hyung, rilascio un sospiro di sollievo.
«Rilassati o rischi di fare un infarto» lui si avvicina, i bicchieri con l'highball stretti in una mano, il pacchetto di sigarette e il mio Vape nell'altra.
«Sono rilassato» mi allontano dal bordo della vasca, gli vado incontro.
«Farò finta di crederti» mi lancia un'occhiata, prima di posare i bicchieri a terra.
Afferro quello più a sinistra, ne bevo un sorso.
«L'ho fatto bello carico perché qualcosa mi dice che a breve avrai bisogno di molto alcool» prende un piccolo sgabello di plastica, ci posa sopra l'accendino e il pacchetto nuovo di zecca. Dopodiché, osserva la mia sigaretta elettronica con disgusto.
«Se proprio devi fumare queste robe almeno prendi dei gusti decenti. Fra te e Taehyung-ah mi sembra di essere ogni volta in un negozio di dolciumi, non in uno studio di registrazione» borbotta.
«Quello alla pesca ha un buon odore, non sembra nemmeno stia fumando» mi allungo in avanti, afferrando il piccolo oggetto colorato. Lo accendo.
«Adesso ho capito per quale motivo mi hai detto di andare a prenderti il Vape» torno a guardarlo, sta sorridendo malizioso «Non è vero che non vuoi sporcare l'acqua con la cenere. È per Any- ».
«Eccoci!» la voce della sua fidanzata sormonta la sua.
Mi volto di scatto, nello stesso istante la mia dottoressa mette piede nel giardino dell'onsen. La osservo dal basso all'alto. I piedi piccoli, le gambe snelle, le cosce toniche coperte solo in parte dal lieve strato di tessuto bianco. Quel maledetto tessuto bianco che la avvolge come una seconda pelle. Quanto vorrei strapparglielo di dosso a morsi.
No, non va bene.
Mi sto già agitando e questo non va per niente bene.
Distolgo lo sguardo senza averla nemmeno guardata in volto e, nel tentativo di sembrare più rilassato possibile, aspiro una lunga dose di nicotina alla pesca. Il gusto dolce del vapore mi riempie la bocca.
Rilasso le spalle, rallento il battito cardiaco. Posso riuscirci.
«Immagino che quello non sia the al limone» Hana-Noona osserva i bicchieri picchiettando il piede a terra.
«Immagini giusto» per nulla preoccupato dal tono infastidito della sua fidanzata Yoongi si siede sul bordo della vasca «Io e Jungkook-ah abbiamo pensato che un bicchiere di Highball e qualche tiro di sigaretta avrebbero reso questa esperienza ancora più memorabile. Vero?» con la coda dell'occhio percepisco che mi sta fissando e giuro che con le orecchie ho anche sentito quello che mi ha chiesto, ma la mia mente è completamente rapita dall'immagine di Anya.
Come una dea peccaminosa la dottoressa si sta immergendo nella vasca, rabbrividisce a contatto con l'acqua calda.
Per la prima volta mi accorgo di come le sue gambe siano davvero lisce, morbide, perfette da accarezzare, da afferrare. No.
Alzo lo sguardo, la situazione non migliora. Ha il collo esposto, con un enorme mollettone nero si è raccolta i capelli e ora ha le spalle completamente in mostra. Maledizione, quanto mi piacerebbe tuffare il volto in quel piccolo triangolo sopra la clavicola, baciarle la pelle, leccarla, morderla, marchiarla. Annusare il suo profumo mentre le faccio ansimare il mio nome piena di bisogno.
L'asciugamano che ho stretto attorno al bacino si tende lievemente. No!
Deglutisco, faccio un passo di lato, con la scusa guardo attraverso l'acqua. Per fortuna non si nota nulla. Devo smetterla di fare certi pensieri, basta. È tutto il giorno che continuo e più passano le ore più diventano immorali.
Eppure non riesco a fermarmi.
Da dopo che ho assaggiato le sue labbra, da dopo che ho percepito il suo corpo sopra il mio, non riesco più a pensare ad altro se non a lei. Al suo profumo dolce, al suo respiro caldo, al suo corpo sensuale e alla sua voce. Maledetta la sua voce.
Afferro il bicchiere con il whisky ghiacciato, ne scolo un altro lungo sorso. Il liquido freddo mi aiuta a calmare il fuoco che scorre implacabile nelle vene.
«Se lo bevi tutto d'un fiato rischi una congestione» mi passa di fianco, rapida, veloce, e sebbene ci siano diversi centimetri a dividerci, sebbene lei sia già alle mie spalle, ho come la sensazione di aver sentito quelle parole mormorate direttamente nel mio orecchio, solo nel mio. Il whisky mi va di traverso. Inizio a tossire.
La vista mi si appanna, qualcuno mi prende il bicchiere e la sigaretta dalle mani. Un secondo più tardi una piccola mano si schianta sulla mia schiena. Una, due, tre, quattro volte. Con una forza che non credevo potesse generare.
«Jungkook tutto bene?» sento la voce preoccupata di Hana-Noona arrivare dalla mia destra. Provo a rispondere, l'ennesima manata della sua amica mi toglie il respiro.
«Jungkook»
«Sto -» un altro colpo.
«Sto -» e un altro ancora.
«Ora sto -» mi sembra che Anya ci stia prendendo troppo gusto a colpirmi.
Mi volto di scatto, rapido le afferro il polso a mezz'aria.
«Ora sto bene, grazie» la voce esce roca, diverse lacrime mi scivolano lente sulle guance.
Lei mi fissa dritto negli occhi, le dita della mano sinistra si serrano con forza attorno al tessuto che le copre i seni.
«Sei uno stupido» soffia come una gatta, e per un istante ho come la sensazione che non si stia riferendo all'alcool con cui mi sono strozzato.
Le lascio la mano, la guardo voltarsi impettita e, proprio quando mi da le spalle, proprio quando torna a camminare nell'acqua come se nulla fosse le vedo, le piccole linee nere che partono poco sotto la nuca, che scorrono lungo la colonna vertebrale.
Smetto di respirare, di pensare, di fare qualsiasi cosa che non sia osservare il suo tatuaggio, che sparisce, nascosto dal tessuto bianco.
Fin dove arriva? Fino a che punto ha colorato la sua bellissima pelle di nero? Le linee si fermano a metà schiena, come per le lune di Jimin-ah? O arrivano fino all'altezza dei fianchi? O forse vanno addirittura oltre?
«Se te lo stai chiedendo si è fatta tatuare tutta la colonna vertebrale, fino al sacro» senza nemmeno rendermene conto Hana è al mio fianco. Sussurra quelle parole ridacchiando, poi se ne va.
Percepisco l'anima lasciare il mio corpo. Con la mente immagino le linee proseguire verso il basso, oltre i fianchi, sulla base della schiena, quasi fino alle natiche. E poi immagino altro. La immagino piegata carponi davanti a me, il busto in basso, il bacino verso l'alto, il tatuaggio che trema assieme al suo corpo, mentre la tengo con la testa premuta contro il materasso, mentre affondo tra le sue cosce allargate, mentre la faccio completamente mia.
Un brivido mi scuote da capo a piedi, il tessuto del mio asciugamano si tende più di prima. Merda. Ho un'erezione in tutto e per tutto.
Mi guardo attorno in panico, le due giovani donne non si sono accorte di nulla ma Yoongi, lui mi fissa, ghigna, scuote la testa, poi accorre in mio soccorso.
«Bellissime fanciulle, se volete preparo un po' di Highball anche per voi»
«No, grazie» risponde Hana, che nel frattempo si è portata a fianco dell'amica.
«Nini?»
«Al momento sono apposto così, grazie»
«Come volete» fa spallucce, afferra il suo bicchiere, ne beve un sorso e io lo ringrazio con lo sguardo. Sono riuscito a calmarmi. Un po'.
Con noncuranza mi passo la mano tatuata tra i capelli bagnati, portandoli all'indietro, fingendo di non essere ancora su di giri e la guardo, perché se non la guardassi sarebbe sospetto.
Lei è nell'angolo, accanto alla piccola cascata che continua a riempire d'acqua calda la vasca e mi osserva a sua volta, attenta. Fin troppo attenta.
Ne approfitto.
Le sorrido, allargo il torace, i suoi occhi si abbassano all'istante. Mi sta fissando il petto, si sofferma sul piercing al capezzolo, scende un altro po'. Inconsciamente si umetta le labbra e quel gesto mi manda in paradiso, o all'inferno. Se si accorge di quello che sta avvenendo dentro l'acqua mi manda decisamente all'inferno.
«Hana-Noona certo che avevi proprio ragione. L'acqua calda dell'onsen è miracolosa, sento già tutti i muscoli sciogliersi» respiro a pieni polmoni, stiracchio le braccia verso l'alto e, come sperato, lo sguardo della dottoressa viene catturato dai miei movimenti. Sorrido vittorioso, allargando un altro po' il torace.
Ad Hana-Noona brillano gli occhi, si piega verso l'orecchio dell'amica, le sussurra qualcosa che non riesco a capire. Non mi interessa. Lo sguardo con cui mi sta fissando Anya basta e avanza.
«Fossi in te avrei paura» Yoongi si piega in avanti, mi porge il bicchiere.
«Perché?» lo prendo, voltandomi gongolante.
«Perché quando Hana-ah si mette in testa qualcosa è pericolosa e ho come la sensazione che questa volta sia tu la vittima designata. Per cui, se vuoi un consiglio, non farti trovare con la pistola carica, o sarà la fine» fa scontrare il suo bicchiere con il mio, torna a bere. Io invece non ne ho il tempo.
«Jungkook-ie» la voce cantilenante della sua fidanzata mi chiama «Quando ti sei fatto quella escoriazione sul gomito? Ieri non ce l'avevi».
Per una manciata di secondi rivivo il ricordo della caduta. Anya che cammina furiosa, che inciampa, che mi crolla addosso e io che per impedire di bruciarla in volto con la sigaretta alzo il braccio, perdo l'equilibrio, mi sbuccio il gomito, ma la salvo, stringendola contro il mio corpo, facendola finire sopra di me.
Sbarro gli occhi, le emozioni che ho provato sono ancora troppo intense da contenere, e non sono l'unico. Anche Anya lo fa, anche lei sta rivivendo quel momento, ne sono sicuro, ma a differenza mia è più accorta. Si fa piccola piccola, si immerge nell'acqua, cerca di mimetizzarsi a fianco della sua amica, e mi fissa.
Terrorizzata scuote lieve la testa, nei suoi occhi leggo ogni parola. La sua amica non sa nulla di quella che ha fatto, non sa nulla di quel bacio, non sa nulla di noi. E non devo essere io a dirglielo.
Il panico mi inonda di nuovo le vene.
Cosa devo fare? Che scusa mi devo inventare adesso?
I secondi passano, Hana-Noona si spazientisce.
«Se non me lo vuoi dire allora significa solo una cosa» si volta, la sua nuova vittima diventa la sua migliore amica «Nini, dimmi la verità. Lo hai davvero lanciato giù dal letto anche questa notte?».
«Te lo giuro, non ho fatto nulla del genere» la dottoressa schizza in avanti, cerca di mettere più distanza possibile tra lei e la sua aguzzina.
«Allora perché Jungkook-ie è ferito?»
Anya abbassa la testa, mi passa davanti, va da Yoongi.
«Ti prego salvami» sussurra.
«Lo sai, quando inizia nessuno può fermarla»
«Nini se non c'entri nulla perché scappi?» Hana-Noona insiste, si sta palesemente divertendo.
«Dammi da bere» la dottoressa allarga gli occhi.
«Prima hai detto che non volevi -»
«Se devo morire per colpa del drago sputafuoco alle mie spalle almeno fammi morire felice» lo supplica, interrompendolo.
«Prendine solo un piccolo sorso» il mio amico cede, le allunga il bicchiere.
Lei lo afferra, posa le labbra sul vetro ghiacciato.
«Ho messo parecchio whisky» la avvisa lui «Non berne troppo o rischi di ubriacarti prima che cali il sole e non voglio che domani tu abbia di nuovo mal di testa, altrimenti dovrò essere io a sorbire le ire del drago sputafuoco».
La dottoressa annuisce mentre si riempie le guance.
«Nini lo sai che stai solo rimandando l'inevitabile» Hana-Noona lascia il suo antro, viene verso di noi «Ammetti le tue colpe e promettimi che non sfogherai mai più la tua ira sul povero Jungkook-ie».
Sebbene stia prendendo le mie difese decido di intervenire.
«Noona» faccio un passo in avanti, le blocco la strada «Ti giuro che lei non c'entra nulla. Ho fatto tutto da solo. Ho perso l'equilibrio mentre cercavo di togliermi le scarpe e sono caduto nel giardino dell'entrata» mi porto la mano tatuata alla testa, sorrido nervoso «Sono rimasto a osservare le stelle per interi minuti prima di riuscire a rimettermi in piedi e a trascinarmi in camera» ridacchio, sperando di rendere quella bugia più credibile.
Lei arriccia le labbra, mi scruta e poi fissa il mio gomito.
«Almeno ti sei disinfettato prima di addormentarti?» domanda.
Scuoto la testa, cercando di nascondere il sollievo che sto provando. Ci ha creduto.
«Dovevi farlo!» mi sgrida.
«Non avevo il disinfettante»
«Potevi venire a chiederlo» immerge le mani nell'acqua, le posa sui fianchi.
«Non volevo svegliarti e poi non preoccuparti, non è nulla»
Lei sospira.
«Certo che tra te e Nini non so chi dei due sia quello più problematico»
«Io non sono problematica» la sua amica riprende tutto a un tratto vigore.
«Sei seria? A volte mi sento come una mamma attorno a voi tre»
«Hey, perché prendi dentro anche me adesso?» domanda Yoongi, che nel frattempo si è messo una sigaretta tra le labbra.
«Davvero me lo chiedi?» non degnandomi più nemmeno di uno sguardo mi supera, si avvicina al mio Hyung.
Lui la guarda, con il pollice preme l'accendino.
Osservo la mia dottoressa, aspettando l'inevitabile.
Ora lo rimprovera, sono sicuro al cento per cento che lo rimprovera, come fa sempre con me.
I secondi passano, lei non dice nulla.
Posa il bicchiere di Highball sul bordo della vasca, si allontana, proprio quando il mio Hyung fa il primo tiro.
Mi indegno. Scolo il whisky tutto d'un fiato, poso il bicchiere vuoto accanto al suo.
«Perché a lui non dici nulla?» chiedo quando mi passa davanti, lei capisce subito a cosa mi riferisco.
«Primo, lui non è un mio paziente» si ferma «Secondo, non ha problemi di voce come te» mi guarda dritto negli occhi «Terzo, so perfettamente che se fuma troppo Hana interviene».
«Questi sono favoritismi» inconsciamente arriccio le labbra.
«Oh non ci provare, lo sai che fare il Cutie Patootie con me non attacca» nel sentire nominare quel soprannome Yoongi ridacchia «E non credere che fumare la sigaretta elettronica cambi qualcosa, devi smettere in generale, e lo sai anche tu».
«Io so solo che stai usando due pesi e due misure» lei mi ignora, ritorna in quello che ho capito essere diventato il suo angolo.
«In effetti ora che ci penso, la sigaretta elettronica al gusto pesca è proprio da Cutie Patootie» Yoongi mi pugnala alle spalle.
«Non iniziare anche tu» protesto, mentre lo osservo aspirare un'altra boccata di fumo «E comunque le Army credono che svapare sia da figo» mi difendo.
«Sì, e alcune di loro credono pure che alla soglia dei trent'anni tu sia ancora vergine» ribatte.
Ha ragione.
«Ti ricordi la protesta che hanno fatto quando dopo l'uscita di Seven?» ridacchio.
«Certo che la ricordo» lui scuote la testa.
«Sono stato proprio contento di aver pubblicato quella canzone. Era una vera presa di posizione» sorrido «Ero stufo che mi vedessero come un bambino, dovevo fare qualcosa di ancora più eclatante».
«Più di tatuarti e iniziare a fumare?» il tono giudicante con cui Anya mi pone quella domanda mi fa innervosire.
«No» mi volto a fissarla «Mi sono tatuato perché erano anni che volevo farlo e alla fine ho preso il coraggio e ho seguito il mio desiderio, fregandomene del ruolo da idol, o di quello che gli Army avrebbero potuto pensare. L'ho fatto e basta, perché mi faceva sentire un ragazzo normale, uno come tutti gli altri. Perché mi rendeva felice».
Lo sguardo della dottoressa cambia di colpo. I suoi lineamenti diventano più dolci, la bocca si dischiude, tutto il suo corpo si rilassa. Non si aspettava quella risposta.
«Alla fine tu e Jungkook-ie non siete poi così diversi» la voce di Hana-Noona si mescola al suono delicato della pioggia «Anzi, secondo me siete molto più affini di quanto possiate credere. Almeno per quanto riguarda i vostri tatuaggi» mi fa l'occhiolino. Divento curioso.
«Anche tu ti sei tatuata perché volevi farlo?» appena pronuncio quella domanda mi rendo conto di quanto sembri stupida.
«Ovvio che volevo farlo» lo sguardo che la dottoressa mi lancia è lampante. In questo momento mi reputa uno scemo, sono sicuro che mi reputa uno scemo, e non la posso biasimare, al suo posto anche io mi reputerei uno scemo.
«No, scusa, intendevo -» mi agito, lei piega la testa di lato dedicandomi una sguardo che mi fa schizzare il cuore in gola. Maledizione deve smetterla di sembrare così cute o non riuscirò più a ragionare.
«Anche tu ti sei tatuata perché eri stanca di non poter fare quello che volevi? Di essere obbligata a seguire un ideale?» faccio un passo in avanti, per un secondo sembra quasi trattenga il respiro.
«Io -» si interrompe, indecisa se rispondere o probabilmente mandarmi al diavolo.
Opta per una via di mezzo.
«Circa» borbotta prima di abbassare lo sguardo. Per un istante la stessa ombra che ho visto passare nei suoi occhi al noreban ritorna.
Faccio un altro passo in avanti.
«N-non sei obbligata a rispondermi» lei alza gli occhi scuri, sbatte le palpebre «Non sono affari miei in effetti» sorrido cercando di mostrarmi accondiscendente.
Lei rimane in silenzio per alcuni istanti, immersa quasi completamente nell'acqua calda.
«Me lo ha regalato la mia Eonnie»
«Cosa?» questa volta sono io quello che inclina la testa, confuso.
«Il tatuaggio, è stato un regalo da parte di Hana» mormora.
«Davvero glielo hai regalato tu?» mi volto.
«Sì, per il suo compleanno. Lo voleva da anni, ma non ha mai avuto il coraggio di farlo. Il suo ex fidanzato odiava i tatuaggi, le ha sempre impedito di farlo, e il suo ex capo non voleva personale tatuato nella clinica» fissa la sua amica con uno sguardo di pura dolcezza.
«Davvero non lo capisco, come se noi tatuati fossimo delle persone orribili» stringo i pugni, indignato.
«Io sono una persona orribile» dichiara Yoongi spegnendo il mozzicone di sigaretta e posandolo sopra lo sgabello.
«Ma smettila» la sua fidanzata gli tira una gomitata sul ginocchio.
«Oh sì, devi fartene una ragione» lui si piega in avanti, lento riduce le distanze tra i loro visi «Stai per sposare un criminale, tatuato, con la fedina penale sporca».
«L'unico crimine che hai compiuto è stato guidare un monopattino elettrico da sbronzo e cadere davanti al portone di casa facendoti beccare come uno scemo. Per quanto riguarda il tatuaggio» lei si tende verso di lui, le loro bocche sono a pochi centimetri «Quella piccola macchietta che hai sulla spalla non si può definire tale».
«Guarda che è stato doloroso»
«Il giorno in cui ti farai un tatuaggio degno di tale nome potrò crederti» lei sorride.
«Non mi tentare» lui ricambia e un secondo più tardi si baciano.
Distolgo rapido lo sguardo, lasciando loro un piccolo momento di intimità, e accorgendomi che anche Anya ha fatto lo stesso.
Si guarda le mani dentro l'acqua, poi guarda me. Una scarica mi attraversa la spina dorsale, mi incanta. Forse è questo il momento che stavo attendendo.
Respiro, faccio un altro passo in avanti, poi un altro. Le devo chiedere scusa, le devo assolutamente chiedere scusa e poi le devo chiedere di parlare, di permettermi di spiegarle il motivo per cui non ho risposto al suo bacio, di permetterle di darmi del cretino, dell'idiota, dello scemo. Le devo chiedere di poter rimediare, di poterla baciare, di poterla stringere tra le mie braccia e chissà magari di fare l'amore assieme a lei, se me lo permetterà, se lo vorrà.
«Noona» la chiamo, ormai le sono vicino, molto vicino, forse troppo vicino.
Lei trattiene il respiro, ma non abbassa lo sguardo. Rimane immobile, sembra in attesa.
«Io -» mi mordo il piercing al labbro, improvvisamente sono nervoso, maledettamente nervoso, come prima di salire sul palco. Anzi peggio.
«Io volevo chiederti se -» il cuore inizia a martellarmi nelle tempie «Cioè io volevo-» devo farcela. Non sono più un bambino, sono un uomo, un uomo che ha fatto anche il militare, che ha affrontato situazioni ben peggiori di queste.
«Volevo chiederti se possiamo parlare» ci riesco. Arrivo fino alla fine della frase senza bloccarmi, senza balbettare.
Sono euforico, talmente euforico che se potessi mi darei il cinque da solo.
Lei continua a fissarmi immobile e la vedo, dischiude le labbra, quelle stesse labbra che vorrei baciare se fossimo da soli. Prende un respiro.
Ora parla, sta per parlare, e sono sicuro che mi darà del cretino, ma accetterà. Perché deve accettare. D'altronde è stata lei la prima a fare il primo passo.
«Jungkook-ah» mi chiama e il mio cuore perde un battito, forse anche due «Non so davvero di cosa dovremmo parlare».
Mi sgonfio come un palloncino.
«Di quello che è avvenuto questa no- » non mi lascia nemmeno il tempo di finire.
«Ero ubriaca, ho fatto un errore, non accadrà mai più, hai la mia parola. Per cui non parliamone più» si stringe nell'asciugamano, distoglie lo sguardo, ancora una volta se ne va. E io faccio per fermarla, allungo il braccio per afferrare il suo polso, perché questa volta devo farlo, questa volta non posso lasciarla fuggire di nuovo, ma un tuono cade a pochi metri di distanza. Tutto il ryokan sembra vibrare, il coraggio che difficilmente avevo stretto tra le mani, si disperde.
Anya si allontana, un'altra volta, rapida, nonostante l'acqua che ci circonda e quando mi giro completamente, quando abbasso il braccio nell'acqua, Yoongi mi guarda. Scuote la testa, alza gli occhi al cielo e non serve che lo dica perché lo so, sono uno scemo, uno scemo di dimensioni bibliche.
«Yoongi-ah se non ti dispiace accetto la tua offerta. Mi puoi fare un highball?» Anya gli si avvicina, pronunciando quelle in un miagolio.
Lui sorride.
«Ma certo, attendimi qui, arrivo subito » si alza, ma prima di andarsene torna a incrociare il mio sguardo « Ne vuoi un altro anche tu?».
Fisso il bicchiere vuoto, vuoto esattamente come mi sento io in quel momento e accetto, perché l'unica cosa sensata che posso fare in quel momento è bere. Bere così tanto da dimenticarmi almeno per le prossime ore di quelle labbra, che adesso desidero più della nicotina.
🎙️Angolo autrice🎙️
Credevate voi che tutto finisse in una bella dichiarazione d'amore e invece...no!
ahahahahahahahah
Nonostante l'impegno di Hana, le distanze tra Jungkook e Anya sono sempre fin troppo ampie (un po' come quelle tra Jin e Wendy xD).
La dottoressa è sul piede di guerra, mentre l'idol è completamente confuso.
Cosa succederà d'ora in avanti? I loro veri sentimenti verranno a galla o l'orgoglio avrà il sopravvento?
Avete una settimana per fare la vostra scommessa!
Un abbraccio
A.
Vi lascio la foto del tatuaggio di Anya! Non è meraviglioso?
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