🎤CAPITOLO 7: PEOPLE
Con ancora gli occhi chiusi allungo una mano verso destra, lei non c'è. Lo immaginavo, ma valeva la pena provare.
Un tuono cade in lontananza, si mescola al picchiettio ritmico della pioggia, la gita al tempio è sicuramente rimandata. Un po' mi dispiace, ci teneva così tanto.
Pigro apro le palpebre, mi rigiro tra le lenzuola, arrivo ad afferrare il telefono sul comodino. Lo schermo si illumina, è quasi mezzogiorno. Mi ha lasciato dormire.
Abbandono il cellulare tra le lenzuola, sbadiglio sonoramente. Ormai sono sveglio, tanto vale andare a cercarla.
Stiracchiandomi poso i piedi sul tatami, mi gratto la pancia, ancora sonnecchiante mi alzo. Lo sguardo cade sull'ennesimo piccolo involucro metallico nel cestino, inconsciamente sorrido. L'aria del giappone sembra un afrodisiaco naturale per la mia fidanzata, quasi quasi ne imbottiglio un container e la porto a casa.
Con ancora il ricordo delle sue labbra che scivolano sul mio corpo mi dirigo verso la porta. Faccio scorrere di lato il pannello, un altro tuono riecheggia tra le pareti. È proprio una giornata da lupi.
Mi guardo attorno, il soggiorno è deserto, ma il tavolo centrale è imbandito. Sorrido come un idiota e, trascinando i piedi, vado a cercare l'artefice di quel piccolo angolo di paradiso.
«Hana» la chiamo, affacciandomi sul giardino dell'entrata.
Lei non c'è, ma è sicuramente stata qui, le nostre scarpe sono state spostate al riparo dalla pioggia.
«Dove può essere andata?» mi gratto di nuovo la pancia, non può essere lontana.
Pensieroso osservo il corridoio che porta verso l'onsen interno. Ghigno trionfante, è sicuramente lì.
Cercando di fare meno rumore possibile supero la camera di Jungkook e Anya e scuoto la testa quando ripenso allo sguardo perso con cui il mio amico osservava la bella dottoressa.
«Questa volta sei fregato» borbotto con la voce roca. E lo sono anche io.
Non appena giro l'angolo infatti vedo l'immagine della mia bellissima fidanzata seduta sotto la tettoia, la macchina fotografica posata in grembo, una tazza fumante a lato. Sta osservando assorta la pioggia, che incessante si riversa sul piccolo giardino zen. È bellissima.
«Buongiorno splendore, hai dormito bene?» la sua voce è musica.
Accorgendosi della mia presenza si volta, dedicandomi un sorriso dolce e ,per un istante, spero stupidamente che il tempo si fermi per sempre, permettendomi di contemplarla in eterno. I capelli tutti arruffati, le ciglia folte, le labbra piene, la felpa nera, che ha palesemente rubato dalla mia parte di valigia.
«Hey, stai ancora dormendo?» piega la testa di lato, mi fissa attenta.
«Stavo solamente osservando quanto la mia futura sposa fosse bella di prima mattina» cammino verso di lei e gongolo soddisfatto, quando la vedo arrossire e distogliere lo sguardo.
«Sei il solito scemo» mormora afferrando la tazza. La porta alle labbra, beve un lungo sorso di liquido caldo.
«Certo» goffo mi siedo dietro di lei, la abbraccio «Ma sono il tuo scemo» le mormoro nell'orecchio.
Lei trema contro il mio corpo, un lieve tepore si diffonde in tutto il mio petto. Mi rendo conto di amare il modo in cui lei risuona alle mie parole. È come una stupenda chitarra classica, che si fa sfiorare solo dalle mie dita, donandomi meravigliose melodie d'amore, che imprigiono rapido nell'anima, per portarle sempre con me. Per riversarle poi nella mia musica.
Namjoon continua a dirmi che sono diventato troppo sentimentale ma, dopo molti anni, non è più la rabbia e il risentimento a guidare il mio spirito creativo, è lei.
Si volta, mi lascia un rapido bacio sulle labbra.
«Non mi sono ancora lavato i denti» borbotto.
«Non mi importa» si accomoda contro il mio petto, torna a sorseggiare dalla tazza.
Un lampo squarcia il cielo grigio.
«Oggi niente gita al Fushimi Inari» stringe la ceramica colorata tra le dita, posa la testa contro la mia spalla.
«Lo sospettavo» le accarezzo le braccia, mi perdo nel suo dolce profumo.
Per dei lunghissimi minuti rimaniamo entrambi in silenzio, osservando la pioggia cadere, ascoltando i suoni ovattati attorno a noi.
«I due giovani innamorati non si sono ancora svegliati?» mi domanda tutto ad un tratto. Probabilmente anche lei si è accorta del magico silenzio che ci circonda.
Scuoto la testa.
«Non credo. Quando mi sono alzato la loro porta era ancora chiusa»
«Perfetto» ridacchia «Tutto sta andando secondo i piani».
«Dici che abbiano -» lascio la frase in sospeso, lei mi capisce al volo.
«È ovvio!» si volta elettrizzata e io mi sposto lievemente di lato, in modo da poterla guardare in viso.
«Io invece non ne sono sicuro»
«Come no? Erano entrambi ubriachi e decisamente su di giri, soprattutto Nini. Non l'ho mai vista mangiarlo con lo sguardo in modo così plateale come ha fatto ieri sera»
«Sì, ma Jungkook-ah» mi umetto le labbra «Non è il tipo da fare la prima mossa quando è davvero interessato».
«Questo l'ho capito, è uno stupido sottone quando è innamorato, vero? Come te»
«Io non sono un sottone» mi lamento.
«Continua a credere agli unicorni che vomitano arcobaleni Yoongi»
«Io non sono un sottone» mi incaponisco.
«Non è questo il punto del discorso» assume un tono da maestrina e tutto ad un tratto diventa estremamente sexy «Jungkook-ie non farebbe mai la prima mossa con Nini, piuttosto se lo taglierebbe che ammettere che le piace da impazzire, ma la mia amica» il suo sguardo diventa più affilato «Sono sicura che nelle condizioni in cui era gli è saltata addosso non appena hanno varcato la soglia della loro stanza».
«Nini?» domando incredulo, lei annuisce
«Sembra piccola e indifesa, ma in realtà è una furia»
«Sì, ma Jungkook-ah è il doppio di lei»
«Non lasciarti ingannare dalle apparenze. Nini è molto più pericolosa di come sembra» il suo sorriso si trasforma in un lieve ghigno «Esattamente come me».
«Allora è fregato»
«Lo sono entrambi» la felicità che sta provando in quel momento traspare in ogni sua parola «Non l'ho mai vista guardare nessuno nel modo in cui guarda Jungkook-ie».
«La stessa cosa vale per lui» ammetto.
«Lo ha completamente stregato cantando» i suoi occhi brillano.
«Ha affascinato anche me, figurati lui» le porto un ciuffo ribelle dietro l'orecchio.
«Per questo ti dico che questa notte si sono dati alla pazza gioia carnale»
«Per me no»
«Scommettiamo?» la sento vibrare tra le mie braccia.
«Tutto quello che vuoi»
«Se ho ragione domani vieni al Fushimi Inari assieme a me, anche se piove»
«Domani piove?».
«Sì, le previsioni segnano temporali per due giorni» arriccia lievemente le labbra.
«Allora sarà bellissimo rimanere fino a tardi sotto le coperte, a fare l'amore assieme a te» mi avvicino alla sua bocca.
«Non cantare vittoria prima del tempo» il suo alito caldo mi sfiora, sorrido, e un secondo più tardi la bacio.
Il gusto del the che stava bevendo si diffonde nella mia bocca.
«Bancha?» sussurro, leccandole le labbra.
«Sì» ansima mentre un brivido la fa sciogliere contro il mio petto.
«Mi piace» porto la mano tra i suoi capelli, torno a baciarla.
Mi sento in pace.
In quel piccolo giardino, con la pioggia che cade sempre più rapida e i tuoni sempre più fragorosi, mi sento completamente in pace.
Lei mi fa sentire in pace.
«Scusate» una flebile voce roca ci fa saltare entrambi in aria, ci scostiamo, quasi fossimo due adolescenti beccati a pomiciare nei corridoi della scuola.
«N-non volevo disturbarvi» Anya si fissa i piedi nudi, a disagio.
Quel comportamento è strano, molto strano. Ci ha beccati a fare cose ben peggiori di un semplice bacio, e non si è mai imbarazzata, anzi.
«Nini, tutto bene?» la mia fidanzata si alza, le va incontro.
«Non è che per caso hai portato qualcosa contro il mal di testa?» le chiede l'amica e quando solleva la testa noto i suoi occhi lucidi, il trucco sbavato attorno agli occhi, il labbro stretto con forza tra i denti.
Ho decisamente vinto la scommessa, ma non ne sono felice.
Hana infatti si preoccupa all'istante e anche io non sono da meno. La dottoressa sembra sul punto di crollare.
«Hey Nini, va tutto bene?» chiedo avvicinandomi a mia volta.
«Sì, non preoccupatevi. Ho solo bevuto troppo ieri sera» mi sorride, ma i suoi occhi sono spenti.
«Per tua fortuna non ho portato solo antinfiammatori e antidolorifici, ma anche le meravigliose boccettine anti-sbornia dei Combini» Hana entra in modalità "fata madrina". ll suo tono di voce si alza, inizia ad agitare le mani, le gira attorno.
«Adesso vieni con me, andiamo nella mia stanza, bevi quell'intruglio miracoloso e ti dai una rinfrescata. Ti prometto che in mezz'ora sarai come nuova» la spinge oltre la soglia ma, prima di sparire completamente dalla mia vista, mi fissa, mi indica, poi indica con rabbia l'interno dell'appartamento.
Annuisco, capendo istantaneamente quello che vuole.
Attendo qualche secondo, fino a quando non sento Hana chiudere la porta della nostra camera, poi mi incammino verso la meta.
Sospiro pesantemente, mi passo la mano tra i capelli e quando arrivo davanti alla stanza del mio amico entro.
Il silenzio al suo interno sembra quasi opprimente, per qualche istante penso che la bella dottoressa lo abbia ucciso, invece, quando supero le valigie aperte e mi affaccio alla stanza principale lo vedo, disteso a fianco del letto, il cuscino sotto la testa, le spalle verso la mia direzione.
Mi avvicino non preoccupandomi di fare rumore.
«Hey Jungkook-ah» lo chiamo, ma lui rimane immobile «Lo so che non stai dormendo, non sembra ci sia un elefante imbizzarrito nella stanza, per cui smetti di fingere e dimmi cosa diavolo è successo tra te e la dottoressa questa notte, o Hana-ah mi riempirà di parole appena mi vede» mi fermo a pochi centimetri dalla sua schiena.
Lo guardo dall'alto al basso, fa ancora finta di non avermi sentito.
Sospiro pesantemente.
«Jungkoo-»
«Niente» tutto ad un tratto stringe il cuscino tra le braccia «Non è successo niente».
«Ti conosco da quasi vent'anni ormai, so benissimo quando menti, e stai mentendo»
Lo vedo rannicchiarsi su se stesso, quella scena mi stringe il cuore. Forse la situazione è più grave di come immagini.
Mi siedo al suo fianco.
«Vuoi dirmi cosa è successo tra te e Anya-ah?» gli osservo la nuca «Perché sei disteso a terra? Ti ha di nuovo sbattuto giù dal materasso?».
«No» mormora contro la federa bianca.
«Allora cosa è successo?» insisto.
Lui rilassa le braccia, ora mi risponde.
«Ci siamo baciati» mi confida e un brivido gli scuote il corpo.
«Davvero?» con difficoltà cerco di mantenermi serio, perché una parte di me sta facendo i tripli salti carpiati dalla gioia. Maledizione, Hana mi ha completamente soggiogato con questa sua ship romantica.
«Lei mi ha baciato» si corregge «Mi ha guardato e mi ha baciato».
«E tu non lo volevi?»
«Certo che lo volevo» si volta, i suoi occhi scuri mi fissano spalancati «Lo volevo da quando ha cantato Hate you, lo volevo così tanto che sono dovuto fuggire dalla stanza per potermi trattenere, per non correre da lei, per non stringerla tra braccia, per non baciarla».
«E allora dov'è il problema? Ti sei innamorato e -»
«Il problema è che non ho fatto nulla»
«In che senso?»
«Nel senso che quando lei mi ha baciato, quando ho finalmente sentito il suo meraviglioso gusto di pesca sulle labbra, nella mia bocca, io non ho fatto niente. Sono rimasto fermo immobile, immobile come una statua. Capisci?» si copre il volto con le mani «Ero talmente agitato, talmente incredulo, talmente eccitato, che non ho fatto nulla. Non ho mosso nemmeno un dito, nonostante lei fosse sopra di me, nonostante la stessi stringendo contro il mio corpo. Vuoto totale» si porta i capelli all'indietro, sul suo volto leggo tutto il rimpianto che sta provando «Era un momento perfetto, al centro del giardino, le fronde scure degli alberi che incorniciavano il suo bellissimo viso, la luce tenue che ci illuminava dopo che l'avevo appena salvata dall'ennesima caduta. Era tutto perfetto e io sono stato un coglione. Un coglione di dimensioni cosmiche».
«Sì, lo sei stato»
«Lo so» mi posa la testa sulle cosce, si accoccola contro la mia gamba «E ora è troppo tardi. Ho fatto la stronzata, lei è scappata e ora non posso più rimediare».
«Certo che puoi rimediare»
«Potevo rimediare correndole dietro, fermandola prima che entrasse in camera, baciandola fino a farle perdere il respiro e invece sono rimasto in giardino, fino le quattro di notte, a fumare tutto il pacchetto di sigarette».
«Scelta comprensibile»
«Quando sono rientrato lei stava già dormendo sotto le coperte, non me la sono sentita di mettermi al suo fianco»
«Per quello ti ho trovato disteso sul tatami?»
Annuisce.
«Ho fatto la stronzata più grande della mia vita» sospira «Mi sembra di essere tornato ai primi anni in cui abbiamo debuttato, quando mi immobilizzavano imbarazzato se anche solo una ragazza mi fissava o mi diceva che ero carino».
«Almeno a te dicevano che eri carino, con me allontanavano lo sguardo schifate»
«Erano stupide»
«No, semplicemente non erano quelle giuste» torno a guardarlo.
«Non erano Hana-Noona»
«Esatto» un sorriso si forma sul mio volto.
«Jungkook-ah» lui alza lo sguardo, per un istante mi ricorda il giovane ragazzino impaurito che ho visto attraversare la porta del nostro primo dormitorio «Se credi che Anya-Noona possa essere quella giusta, se credi che con lei potresti essere felice, allora non fermarti al primo ostacolo, combatti. Esci da questa stanza e dimostrarle cosa provi veramente»
«Ma non so cosa fare»
«Sono sicuro che un modo lo troverai»
«E se lei nel frattempo avesse cambiato idea? Se non mi volesse più?»
«Non è bello?» lui sbatte le palpebre, arriccia le labbra, corruga le sopracciglia «Non è bello sentirsi normali? Delle persone comuni, che si struggono per un possibile rifiuto?».
«È terrificante»
Annuisco.
«Lo so, ma ti fa sentire vivo. Ti fa sentire che non è ancora tutto finito. Che dentro di te puoi ancora aspirare ad essere amato, per davvero, non solo per cosa sei, ma per chi sei»
«Non so se merito di essere amato»
«Non dire stronzate»
«Sono troppo complicato, troppo problematico, troppo difficile. Se ne sono andate tutte Hyung, tutte quante. Nessuna di loro è rimasta»
«Perché nessuna di loro era quella giusta» percepisco la vescica iniziare a tiare «E ora, se non ti dispiace, ti rubo il bagno e vado a pisciare, visto che la mia dolce fidanzata si è rinchiusa con la tua bella dottoressa nella mia stanza».
Lui si fa da parte, mi lascia rialzarmi.
«Tu intanto rimani lì, e medita sul da farsi» aggiungo «Hai ancora quarantotto ore per far cadere Anya-ah ai tuoi piedi anche se, al posto tuo, la vorrei sotto di me».
«Perché sotto?» mi guarda alzando il sopracciglio con il piercing.
«Non hai visto il suo tatuaggio?» ghigno mentre lui sbarra gli occhi, sconvolto.
«Anche lei ha un tatuaggio?» quasi fosse carico a molla si rimette seduto. Se facessi io, un movimento del genere, mi ritroverei paralizzato per settimane.
«Oh sì» continuo «Molto elegante, sulla schiena» e sapendo benissimo l'effetto che le mie parole avrebbero avuto su di lui gli volto le spalle, dirigendomi verso il bagno.
Ora era solo questione di tempo.
🎤Spazio autrice🎤
Come ogni Lunedì eccovi l'aggiornamento di questa storia!
Attraverso gli occhi di Yoongi avete finalmente scoperto cosa è avvenuto dopo il fatidico bacio di Anya a Jungkook, ovvero...il nulla cosmico!
Il bell'idol si è lasciato sfuggire la dottoressa dalle mani ma per fortuna c'è il suo Hyung!
Sarà riuscito il nostro rapper innamorato a far scongelare il coraggio dell'amico?
E comunque lasciatemi scrivere qualche riga su di lui: ma non è dolcissimo? Super innamorato della sua Hana?
E sì, anche super sottone!
Ci vediamo come sempre lunedì prossimo e secondo voi cosa accadrà? Avete qualche idea?
Un abbraccio
A.
Ps: Grazie a tutt* quell* che mi hanno supportato in questi anni è anche grazie a voi che Lunar Blood (il secondo volume della mia storia urban fantasy) è arrivato anche sui siti di Feltrinelli e Mondadori. Grazie, grazie, grazie
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