🎤CAPITOLO 4: STUPID IN LOVE

Rigiro il pacchetto di sigarette nella tasca, la voglia di estrarne una e fare qualche tiro diventa sempre più pressante.

«Hyung» Jungkook trascina i piedi sul ghiaino, anche lui non ne può più.

«Abbiamo quasi finito, resisti»

«Lo hai detto anche un'ora fa, invece ci siamo ritrovati nell'ennesima location» sbuffa, guardandosi intorno.

«Fidati di me, questa volta abbiamo quasi finito» e non lo dico tanto per dire, perché l'ho capito, dal primo momento in cui Hana ha messo piede nel giardino: questo sarà il luogo dove celebreremo il nostro matrimonio.
Un lieve brivido mi attraversa da capo a piedi, la immagino con l'abito bianco, che cammina lungo quello stesso viale alberato.

«Questa sera mi devi offrire una porzione extra di samyeopsal» la fugace visione della mia bellissima fidanzata viene interrotta dall'ennesimo lamento di Jungkook.

«Quando mai non l'ho fatto?» mi volto, con il cappello in testa sembra un teenagers in piena fase di ribellione.

«E poi andiamo in un Noreban» aggiunge.
Mi fermo di colpo, lo fisso senza dire nulla.
«Me lo hai promesso!» protesta.

«Oggi avete proprio intenzione di farmi andare al creatore, vero?» sospiro pesantemente, non è un adolescente, è un bambino, un enorme bambino di un metro e ottanta pieno di muscoli e tatuaggi.

«Quello che si dovrebbe lamentare sono io: mi sono svegliato con una gatta furiosa attaccata alla schiena che mi ha scaraventato giù dal letto, provocandomi un trauma cranico» aggrotta talmente tanto le sopracciglia da farle quasi toccare.

«Come sei diventato drammatico» riprendo a camminare «E poi ammettilo, avresti voluto che quella gatta si attaccasse ad altro questa mattina».
Ghigno, lui sbarra gli occhi, dischiude appena la bocca.

«P-Piuttosto passo ventiquattro ore non stop in sala prove con Hoseok-hyung!» le orecchie gli diventano rosse, balbetta.

«Non sei mai stato bravo a mentire» sghignazzo, la sua cotta per Anya ormai è palese.

«Non sto mentendo!» mi fissa, sperando di convincermi con lo sguardo più falso dell'universo.
Alzo il sopracciglio.
«Davvero non sto mentendo!» arriccia le labbra «Quelle che mentono sono le due bastarde di ieri sera».

«Il video e le foto stanno ancora circolando?»

«Sì, e ora gran parte delle Army sono convinte che io me la faccia con quella» soffia frustrato.

«Sei stato tu il primo a fingere che fosse la tua fidanzata. Se devi prendertela con qualcuno, prenditela con te stesso»

«Si ma -» torna a mordersi il labbro «Hai letto cosa hanno scritto? Si chiedono se sarà finalmente lei quella giusta. Quella che riuscirà a mettermi l'anello al dito. Come se potessi davvero provare qualcosa per quella boriosa, testarda, antipatica, scorbutica, invidiosa, rabbiosa, scorretta, sfacciata, invadente, violenta -»

«Bomba sexy nerd?»
Allarga talmente tanto gli occhi che per un istante ho il timore che schizzino fuori dal cranio, colpendomi dritti in faccia.

«Nerd?»
Annuisco.

«Quella piccola gatta furiosa, come l'hai definita tu, sarebbe in grado di batterci in almeno venti videogames differenti» lo informo, ben sapendo l'effetto che quelle parole avranno su di lui.

«Sì, certo come, no» si mordicchia i piercing al labbro.

«L'ultima volta che abbiamo giocato a Lol ha carriato tutta la partita e Taehyung-ie non credeva ai suoi occhi» sorrido sornione, notando l'innumerevole quantità di volte in cui sbatte le palpebre.

«Ha giocato a Lol con te e Taetae?» la sua voce sembra una montagna russa. È decisamente colpito. Colpito e affondato.

«Sì, perché?» ci avviciniamo al laghetto centrale, le giovani donne davanti a noi cinguettano come due uccellini in primavera.
Jungkook le osserva, o meglio osserva Anya, che per la giornata si è vestita con una minigonna nera, una maglietta bianca attraverso cui si intravede il reggiseno scuro e degli stivaletti Guess che piacciono persino a me. Figurarsi al mio amico.

«Lei e Taehyung-ie?» gli scappa un po' di satoori, deve essere veramente sconvolto.

«Non lo sai che sono amici?»
Scuote la testa, sorrido malvagio.
«O meglio sono amici perché lei lo ha friendzonato» mi fissa basito.

«Taetae voleva -» non finisce la frase.

«Voleva farle un sacco di cose, e sono sicuro che se solo lei gliene desse la possibilità vorrebbe fargliele ancora, ma sembra completamente immune al suo fascino...e ai viaggi a Parigi»

«Aspetta. Era lei che ha portato a Parigi?» gesticola, agitato.

«Non te l'aveva detto?» mi sto divertendo da impazzire «L'ha portata con l'inganno nel paese dell'amore, sperando che una volta assieme, con la vista sulla tour Eiffel e una bottiglia di Champagne appena stappata, lei cedesse alle sue avance ma...nulla da fare, nemmeno la Francia è servita a qualcosa».

«Non ci credo» sbuffa «Taetae potrebbe avere qualsiasi donna sul pianeta e ha perso settimane di sonno per quella?».

«Perché no?» gli domando «Non ti sei stancato di tutte quelle gatte morte rifatte, che si mettono a novanta non appena passi? O di quelle che leccherebbero pure la tavoletta su cui hai appena pisciato?».
Lo osservo mentre arriccia le labbra, lo sguardo gli cade nuovamente su Anya.
«Non vorresti qualcuno di vero al tuo fianco? Qualcuno che ti sfidi, che ti rimetta al tuo posto se sbagli, che ti faccia trovare un piatto caldo quando torni dalle sale prove, o che ti copra con una coperta quando ti addormenti esausto davanti al Pc?» a mia volta mi ritrovo a guardare Hana, che cammina come un piccolo robot dietro alla sua amica.

«Come hai capito che era quella giusta?» mi chiede dopo alcuni secondi di silenzio.
Sorrido.

«Grazie a una birra»

«Eri ubriaco e -»

«No» scuoto la testa « Non ero ubriaco, né io, né lei, anzi, eravamo fin troppo lucidi» torno a guardarlo «Me lo ricordo ancora, era il cinque Agosto 2023».

«Durante le ultime date del tuo tour?»
Annuisco.

«Quel giorno» mi passo la mano tra i capelli «Ricorderò quel giorno per il resto della mia vita. Le urla, i flash, il gusto del whisky nelle borracce. A fine spettacolo tutti sono venuti ad abbracciarmi, a farmi i complimenti, a lodarmi, a dirmi che non era un problema il fatto che fossi scoppiato a piangere come un bambino sul palco. Sono venuti tutti, tutti tranne lei» torno a fissare la mia fidanzata «Lei è rimasta in un angolo, in silenzio, per quasi un'ora. Un'ora in cui non faceva altro che fissare lo schermo della macchina fotografica, ignorandomi completamente. Pensavo mi ritenesse un fallito, un frustrato, un perdente ma poi, un attimo prima che salissi in macchina, si è avvicinata. Mi ha fermato, mi ha dato un tovagliolo e senza dire nemmeno una parola se ne è andata».

«Ti ha dato un tovagliolo?»

«Sì» sorrido inconsciamente ripensando a quel momento «"Fra un'ora, sul tetto del mio hotel". Era scritto con una penna blu, le parole leggermente sbavate verso la fine».

«Immagino tu ci sia andato veloce come un fulmine»
Scuoto la testa.

«Sono rimasto un'ora e mezza seduto in macchina»

«Un'ora e mezza?»

«Sì, un'ora e mezza, in cui mi sono chiesto per quale motivo quella fotografa scorbutica che non aveva fatto altro se non farmi saltare i nervi durante tutto il Tour, aveva deciso di invitarmi alle due di notte sul tetto del suo hotel. E lo sai il motivo qual'era?» lui ovviamente scosse la testa, non avevo raccontato ancora a nessuno di quella folle nottata «Voleva bere una birra, una semplice birra assieme a me, mentre guardavamo le stelle».

«Davvero?»

«Quando sono salito, con mezz'ora di ritardo, lei era seduta a terra, stava fotografando una falena. Le birre ancora chiuse al suo fianco. Sembrava una scena da drama» con il pollice accarezzo il pacchetto di sigarette «Mi sono avvicinato in silenzio, mi sono seduto e senza dire nulla, lei ha posato la macchina fotografica, ha aperto le bottiglie, me ne ha passata una e quando le abbiamo fatte scontrare ha detto: "Spero tu possa trovare una persona che sia in grado di comprendere i tuoi vuoti, e non provi a colmarli a tutti i costi"» percepisco Jungkook trattenere il respiro «Sono state le uniche parole che mi ha detto, le uniche che ci siamo scambiati quella notte, ma non serviva dire altro, sarebbe stato superfluo. Era tutto perfetto così. Io, lei, le stelle e la sua macchina fotografica» torno a sorridere «Mi aveva letto, mi aveva letto fin dentro l'anima, senza nemmeno parlarmi, e mi aveva capito, aveva capito il vero me, non la star patinata da copertine, ma lo Yoongi vero, quello senza fronzoli» i ricordi scorrono rapidi nella mente.
«Ho passato tutta la sera sperando che mi facesse una fotografia, una sola, che potesse portare con sé quando rientrava in America» gli confido.

«E lo ha fatto?»

«No, assolutamente no. L'unica notte in cui ho sperato di avere un obiettivo puntato addosso è trascorsa senza nemmeno un flash» un caldo tepore mi scalda il cuore «Ed è stato lì, quasi all'alba, quando l'ho vista immortalare i primi raggi del sole accarezzare i grattacieli, che mi sono innamorato veramente di lei, che ho deciso di volerla al mio fianco per il resto della vita».

«E ci sei riuscito»

«Così sembra» torno a guardarla, nello stesso istante una bellissima gru vola sopra le nostre teste.
Le ragazze la osservano meravigliate atterrare nella piccola isoletta al centro del laghetto.

«Eonnie, oddio una gru! Corri!» Anya scatta in avanti, per un istante penso sia così folle da lanciarsi direttamente in acqua, e non sono l'unico a crederlo.

«Cosa sta facendo?» Jungkook accelera il passo.

«Non chiederlo a me» mi semina.

«Forza corri, prima che se ne vada!» la dottoressa si volta con uno scatto, agita le braccia.

«Fa caldo» Hana sbuffa talmente forte che la sento persino a diversi metri di distanza.

«Ma dove? Si sta appena bene. Andiamo vieni, vola via!»

«Non va da nessuna parte» nonostante la mia fidanzata abbia risposto con un tono normale, noto il lieve panico che avvolge tutta la sua figura, e lo nota pure la sua amica.

«Guarda che se vola via prima che tu riesca a farmi una foto te lo rinfaccio a vita» Nini posa le mani sui fianchi, finge di essere risentita, ma il ghigno sul suo volto mi fa capire che è tutto un piano architettato per far rilassare la sua amica.
Gli sono immensamente grato.

«Ti devo fare una foto?» l'espressione di Hana è talmente buffa che quasi mi metto a ridere.
«Ma odi quando ti faccio le foto» continua, posando però, le dita sul coperchio dell'obiettivo.

«Questo è vero, ma da quando siamo entrati in questo stupendo parco, non hai preso in mano nemmeno una volta la macchina fotografica. Per cui forza, mettiti all'opera! Voglio un servizio degno di una idol» alza il braccio destro al cielo, flette la gamba sinistra e Hana la ascolta. Il coperchio dell'obiettivo cade verso il basso, lei si inginocchia, inizia a scattare.

«Quella semmai è la posa da superman» commenta Jungkook quando lo raggiungo e, nonostante la distanza che lo divide, la dottoressa si volta nella sua direzione.
Lo fulmina con lo sguardo.

«Di certo non mi metto a fare quella posa stupida che fai sempre tu» con le dita mima una V mentre arriccia le labbra fino a mostrare gli incisivi.
Hana scatta frenetica, io mi metto a ridere, lo sta imitando davvero bene.

«Hyung» Jungkook mi guarda risentito «Non è stupida».
«Hey non è stupida!» ripete mentre corre ciondolante verso di lei.
Scuoto la testa mentre lo seguo con calma. Il motivo per cui quei due corrono sempre, mi è ancora ignoto.

«Davvero?» lei alza la testa, lo sfida per l'ennesima volta.
Lui ovviamente non si tira indietro.

«È la mia firma»

«Oh giusto» gli occhi della dottoressa brillano «Quella da cutie patootie».
Il mio amico gonfia il petto, trattiene il respiro, si incendia all'istante.

«I-Io non sono un cutie patootie»

«Le tue fan dicono il contrario» lei gongola, soddisfatta.

«Si chiamano Army» Jungkook fa un passo avanti.

«Giusto, Army, che nome stupido» lei si picchietta la guancia.
Hana è in fibrillazione, la vedo muovere i piedi mentre continua a scattare foto. Tutta l'agitazione sparita in un istante.
Decido di renderla ancora più felice.

«Nini, cosa penserebbe il tuo adorato Seokjin-ie se venisse a sapere che lo ripudi così?»
In un decimo di secondo l'amica della mia fidanzata diventa dello stesso colore delle fragole mature. Jungkook invece sbarra gli occhi.

«Jin-hyung » domanda sconvolto.

«No» il modo in cui l'amica della mia fidanzata strilla quella bugia mi ricorda il miagolio di un gatto.

«So già che gli si spezzerà il cuore. Eri la sua Army preferita» mi avvicino a Hana sogghignando, lei mi lancia un rapido sguardo di pura adorazione e lo so già, mi sono appena guadagnato la seconda notte di sesso sfrenato.

«Davvero sono la sua preferita?» alla dottoressa brillano gli occhi. Sembra una bambina il giorno di Natale, devo fare un enorme sforzo di autocontrollo per non scoppiare a ridere.

«Eri» preciso «Perché dopo quello che hai detto adesso, non so se sarai ancora -»

«Non dirglielo» mi interrompe immediatamente.
«Ti prego, ti scongiuro non dirglielo» fa un passo verso la mia direzione, distogliendo completamente l'attenzione dal mio amico.

«Jin-hyung? Davvero ti piace Jin-hyung?» Jungkook allarga le braccia mentre la osserva allontanarsi «Come può piacerti lui?».
Lo sguardo di Anya muta in un istante, da tenera bambina a Grinch.

«Perché no?» si volta con uno scatto.

«Perché è sposato!»

«E allora?» anche lei allarga le braccia «Era il mio bias ancor prima che si sposasse e lo è rimasto anche dopo».

«Beh, adesso dovresti cambiarlo»
Lei ride.

«E per quale assurdo motivo?»

«Perché non va bene che ti piaccia un uomo sposato!» il mio amico si passa la lingua sui piercing e io noto lo sguardo di lei posarsi proprio sui piccoli anelli d'argento.
Deglutisce, si irrigidisce, poi scatta.

«E sentiamo, signor Jeon, chi mi dovrebbe piacere allora?» ritorna sui suoi passi, dalla forza con cui preme gli scarponcini a terra qualche piccolo sasso si alza dietro di lei.
«Un playboy muscoloso, tatuato, borioso, insopportabile, immaturo, vizia-» scivola, perdere l'equilibrio, cade in avanti.

Prima ancora che io riesca a muovere anche solo un muscolo, Jungkook arriva in suo soccorso. Con uno scatto felino il mio amico percorre la distanza che li divide, la afferra, la stringe contro il suo petto e, nello stesso momento, la gru alle loro spalle spicca il volo.

Osservo quella scena sbalordito.

Il bellissimo uccello nello sfondo, il laghetto in lontananza, l'acero rosso nell'angolo. E ancora l'erba verde, il ghiaino bianco, la panchina in legno. E loro. Loro che trattengono il respiro, che si fissano, che rimangono immobili. Che si innamorano follemente l'uno dell'altra. Perché è a quello che assisto, alla scintilla, alla fiamma della passione, che scoppia dentro di loro.

«Questa» Hana mormora al mio fianco «Questa Yoongi sappi che la incornicio e la metto in salotto» emozionata mi mostra lo schermo della macchina fotografica e sul piccolo display vedo esattamente il secondo in cui i nostri amici si perdono per sempre l'uno nell'altra.

«E io che speravo di avere incorniciata in salotto una nostra foto in questo parco, vestiti da sposi» i suoi occhi diventano brillanti come il sole.

«Mi stai dicendo che -» le sue mani iniziano a tremare, si rialza traballante.

«Non ti piacerebbe sposarti qui? All'ombra di quegli alberi» indico la piccola zona alla nostra destra «E poi dirigerti con tutti gli invitati a mangiare là» sposto l'indice verso la struttura in legno in riva al laghetto «Magari con una bellissima gru ad omaggiarci con i suoi buoni auspici».

«Sì Yoongi» lascia la presa sulla macchina fotografica.

«Lo voglio» mi cinge il collo con le braccia.
«Voglio sposarmi qui» i suoi occhi scuri brillano «E tu lo vuoi?».

«Io voglio tutto quello che ti rende felice e se sposarti qui, ti rende felice, allora sì, lo voglio» le poso le mani sui fianchi.
Un secondo più tardi, le sue dolci labbra premono sulle mie ed è tutto perfetto. Esattamente come in un drama.


🎤Spazio autrice🎤

Il capitolo di questa settimana è incentrato su Yoongi!

Vi è piaciuto il racconto di come si è innamorato di Hana? Spero di sì, volevo dare un piccolo assaggio del momento in cui l'idol ha capito di essersi innamorato della bella fotografa e chissà, se la loro storia vi incuriosisce magari, in futuro, potrebbe esserci un bello spin-off.

E Jungkook e Anya invece? Sono davvero caduti vittima di Cupido o continueranno a odiarsi e a battibeccare come dei bambini?
Ditemi cosa ne pensate!

Augurandovi una bellissima settimana vi do appuntamento a Lunedì prossimo.


ps: per chi di voi non lo sapesse lol (League of Legends) è un gioco online molto famoso in Corea ed è noto che i BTS ci giochino.


pps: Sospettavate che Anya fosse una Army o siete rimasti di stucco come JK?


ppps: vi lascio una foto della location. Vi piace?



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