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Birmingham, Regno Unito

Alla fin fine, il vecchio custode della biblioteca era stato portato in un istituto psichiatrico.
Da mesi sosteneva che “le fatine del demonio” stavano portando via il lavoro della sua vita, la sua stessa anima e scopo dell’esistenza: i libri.
Nella struttura bibliotecaria più grande d’Europa, il custode non si sarebbe mai aspettato che l’Amministrazione fosse così reticente a concedergli un ispettore sanitario, o almeno finanziare una ditta di disinfestazione. Nulla era stato fatto; non era stato dato credito a un lavoratore che sarebbe dovuto andare in pensione troppi anni prima. Il povero vecchio, di tanto in tanto, soffriva veramente di allucinazioni: la moglie morta che si aggirava per gli scaffali; il gatto (morto anche lui) del vicino che gli raspava la porta di casa, e via discorrendo. Ma quando il custode aveva cominciato a sventolare sotto i nasi della gente vecchi tomi stropicciati e strappicciati, alcuni studenti avevano iniziato a segnalarlo alla direzione, ed era stato accusato di scempio di bene culturale pubblico.

Quei libri rovinati apparivano davvero come se qualcuno ne avesse preso a piccoli morsi le pagine, ma nessuna “fatina del demonio” era stata avvistata, logicamente. Questo perché nessuno si era preso la briga di parafrasare le parole del vecchio, e aveva trovato più comodo e conveniente il pretesto per sbatterlo definitivamente fuori dal West Midlands. 
Quando si scoprì che il custode aveva ragione, egli era già morto in una triste clinica di periferia. 
I libri erano stati mangiucchiati da una miriade di piccoli insetti: pesciolini d’argento.