14 ottobre

» Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it
» prompt: celare
» rating: giallo
» parole: 559



Abbiamo scoperto il segreto della vita e del trapasso.

Nei nostri laboratori privati, abbiamo trattato uomini e donne per anni, spingendoli sempre più in là, al confine sottile tra l'esistenza e la sua cessazione.

In Sud America è sempre stato facile reperire pezzi dalla tratta umana del deep web. Le nostre cavie si sono comportate bene, hanno resistito fino allo stremo sinaptico, ma nessuno, prima di oggi, ci aveva rivelato cosa l'Iddio onnipotente nascondesse nelle sottane.

Abbiamo scoperto il paesaggio che Dio soleva celare.

Abbiamo scoperchiato Dio, lo abbiamo spogliato e rapinato delle sue Verità. Ora sappiamo cosa c'è dall'altra parte: una Scelta.

La morte non è davvero morte. È una porta, o un portale, che conduce al bivio tra due dimensioni possibili ― due stati dell'esistenza molto diversi fra loro, a cui noi avremo accesso tramite i nostri ultimi segnali neuronali, che eleveranno le nostre energie interne oltre l'invisibile varco mortale.

Due vie possibili:

o Insieme a Dio

o Dissolto nel Tutto e nel Nulla.

Queste sono state le parole della nostra cavia vincente prima di spirare. Di seguito, la nostra interpretazione: nel primo caso, il fedele s'allaccia a uno stato di mantenuta-individualità, ovvero continua reggere i confini di sé e, per questo, potrebbe continuare a rimembrare o provare emozioni della premorte, ovvero della sua vita terrena.

Nel secondo caso, vi è la cessazione totale. "L'anima", se così è comodo definirla, si divide in infinite parti che diventano altro, in tutti gli elementi visibili e invisibili del cosmo. Non ci sono più segnali di autocoscienza, né ricordi, ma rimane comunque l'appartenenza al creato di Dio.

Si tratta di scegliere se rimanere sé stessi, o annullarsi a favore di diventare il Tutto di Dio. Se si riflette bene, non è una Scelta facile. Ma in entrambe le vie, c'è il calore di Dio. Dio inteso non come il nostro, ― il Cristo, Allah, Odino, eccetera ― bensì Dio come motore e sostanza delle cose palpabili e impalpabili, intellegibili e non.

E il nostro intelletto è così atrocemente limitato.

La nostra visione di Dio non si limita a una semplice figura umana come quella degli affreschi, con barba e toghe e inanità. Il nostro Dio è un'Intelligenza a noi non accessibile previa "morte", un'Entità senza forma né sostanza, senza confini tra dimensioni, ma Egli stesso è il tempo e lo spazio. Dio si cela nella matematica, nella fisica e nella filosofia morale. Dio è la biologia e la medicina. Dio è la Struttura e il Contenuto inconcepibile nella quale la Terra e le vite di uomini, piante e animali, sono inserite perfettamente. Tutto è parte di qualcosa di troppo grande per essere spiegato a parole, o a gesti, o visivamente. Ma sto ugualmente tentando di buttare giù queste righe, nella speranza non che possiate capire, ma che almeno un piccolo seme di sospetta gioia possa germinare nei vostri cuori.

Abbiamo scoperto cosa ci aspetta dopo la morte, e per noi è finalmente arrivato il momento di partire. Fatene quello che volete dei nostri corpi, quello non importa. Ritorniamo all'Amore di Dio, il cosmo infinito. Debbo però interrompere la stesura di questo molto informale report, poiché io e il mio staff ci apprestiamo alla partenza di massa.

Chiamatelo pure suicidio, ma non giudicateci. È il momento più bello della nostra vita.


Ultime memorie del dottor Riveras, 14 ottobre 2021 ― Portovjeio, Ecuador

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