11 ottobre

» Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it
» prompt: purezza
» rating: giallo
» parole: 279


Los Angeles, Stati Uniti d’America



Kyle Jervasi tiene molto alla sua silhouette.
Dopotutto, l’estetica è l’unica cosa che conta al mondo. Kyle Jervasi lo sa bene.
Corre per un’ora e mezza al giorno, più due ore in palestra e tre quarti ai massaggi. Kyle mangia solo cose verdi, beve solo acqua distillata. Perché Kyle teme quei cosini chiamati “Sali minerali”, teme che possano farle ritenzione idrica e trapuntarle le cosce, che orrore!
La parola d’ordine di Kyle Jervasi è “idratare”; la sbatte in faccia a dipendenti e amici, famigliari e concubini. 
Idratare.
Niente cibo, solo acqua. Acqua pura, ben filtrata, liberata da ogni eccesso. Kyle beve solo quella, di continuo, tutto il giorno. Tiene un gallone d’acqua distillata sullo scranno del suo ufficio, insieme alle riviste e ai progetti di moda. Perché Kyle deve stare al passo; non può permettersi di invecchiare, di imbruttire. Il mondo le chiede ― le impone ― di essere donna in carriera, laboriosa, infallibile ed eternamente perfetta. Ma senza chirurgia plastica, ci mancherebbe, sennò sarebbe criticata dalle sue amiche, mogli di chirurghi plastici.
È la sua religione: idratare. Idratare. Idratare! Non importa se i reni perdono tono, il sistema immunitario è compromesso e le cellule sono in debito ionico. Si deve idratare.
Kyle ingolla un litro d’acqua distillata, apprezzandone la purezza, e torna a correre.
Corre in testa alla fila di donne al parco, corre ignorando il suo mal di testa, corre ignorando il suo ristretto campo visivo e il cuore che perde battiti. Corre finché non le scoppia qualcosa in testa.
Morendo per un’emorragia cerebrale, sul selciato di un parchetto di Los Angeles, Kyle realizza che tutta quella purezza le è stata letale.

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