Un Natale Come Tutti Gli Altri

Julie sfogliò delicatamente le pagine del suo prezioso diario verde acqua.

Si stava ancora abituando a tutto questo viaggiare nel tempo e nello spazio, ma non ricordava un momento nella sua vita dove era stata più felice di così.

"È stata davvero una bella avventura." ridacchiò ripensando a quello che aveva appena passato "È sempre così qua fuori nello spazio? Di certo non ti annoi mai!"

"Non mi piace annoiarmi!" rispose il Dottore disperso da qualche parte nella sala di comando del Tardis "È noioso!"

"Ha senso la frase che hai appena detto?" rise la ragazza.

Nessuna risposta.

"Dottore? Dove sei?"

"Quaggiù!"

Julie scese le scale laterali alla console.
Il Dottore indossava i suoi occhiali quadrati neri e stava esaminando alcuni fili colorati.

"Che stai facendo?"

"Aggiustando il sistema di localizzazione. Ho notato che non funziona molto bene, ecco perché siamo finiti accidentalmente in quel vulcano qualche giorno fa."

"E pensare che doveva essere Las Vegas... Invece abbiamo rischiato di finire grigliati."

"Eh... Piccolo errore logistico." la voce del Dottore divenne acuta.

Julie rise divertita.

"In ogni caso!" il Signore del tempo scattò in piedi, rimettando i suoi fidati occhiali in tasca "Ora il problema dovrebbe essere risolto, forza andiamo a controllare!"

Il Dottore corse per le scale, seguito a ruota dalla ragazza.

"Quindi? Funziona?" chiese Julie guardando l'amico correre freneticamente per tutta la console quando furono al piano superiore.

"Sì... Così sembrerebbe..." rispose l'altro calmandosi di colpo e facendosi improvvisamente pensieroso.

"Ehm... Qualcosa non va?"

"C'è uno strano segnale che arriva dalla Terra. Più precisamente dal 24 Dicembre del 1980."

Julie involontariamente trattenne il respiro.

"Ora sono io a chiedertelo... Qualcosa non va?"

"Cos- no, no, tutto a posto."

Il Dottore la guardò dubbioso.

"Sei sicura?"

"Sì, sicurissima." rispose lei forzando un sorriso "Il 24 Dicembre, eh? È proprio alla vigilia di Natale." poi la ragazza cambiò discorso velocemente "Allora, cosa stavi dicendo prima? Che segnale arriva dalla Terra?"

L'amico capì che non era il caso di insistere, così lasciò perdere l'argomento.

"Non lo so... È strano... Sembra una specie di interferenza..." rispose poi.

"Beh, direi di andare a controllare no?" incalzò Julie "Se stiamo fermi qui di certo non scopriremo mai la fonte di quel segnale! Che stiamo aspettando?"

Il Dottore sorrise a quelle parole, che erano solo musica per le sue orecchie.

"Tieniti forte allora, si parte!"

Il Signore del tempo spinse una leva sulla console e il Tardis venne scosso violentemente.

"Allons-y!" urlò sorridendo tra le risate dell'amica.

Dopo pochi minuti la macchina spazio-temporale si fermò e i due uscirono silenziosamente dalle porte della cabina blu.
Vennero subito accolti dal colore bianco, mentre dei sottili fiocchi di neve cadevano dal cielo.

Nonostante fosse ancora tardo pomeriggio, la luce stava già iniziando a scomparire per lasciare posto al l'oscurità.
Tutto si trovava in penombra.

"Siamo davvero nella Londra degli anni '80?" chiese Julie emozionata.

"Così sembra!"

Il Dottore cominciò a camminare per uscire dallo scuro vicolo in cui i due erano atterrati.

"Come troviamo la fonte del segnale?" chiese Julie continuando a guardare colpita la città attorno a lei.

"Con questo!" spiegò fiero l'amico tirando fuori dalla tasca interna della lunga giacca un piccolo dispositivo rettangolare.

"Oh wow! ...Che cos'è?"

"È un..." il Dottore ci pensò sopra "È un... Dispositivo portatile per localizzare i segnali?"

"È più una domanda o più una affermazione?"

"Non importa cosa sia, l'importante è che funzioni!"

Julie fissò con più attenzione il piccolo oggetto. Era grigio, con un quadrante verde e un piccolo pallino rosso che ci lampeggiava sopra.

"Non lo so... Non mi convince. Sicuro che funzioni? Non sembra per niente tecnologia mega avanzata in stile Tardis."

"Andiamo Julie, un po' di fiducia! Guarda qui, dice che la fonte del segnale è verso destra."

I due si incamminarono velocemente sotto la neve, quando alle loro spalle un grido acuto ruppe l'aria.

"Sai, penso che la fonte del segnale sia verso sinistra." puntualizzò Julie.

"E io penso che tu abbia ragione." concordò il Dottore "Maledetto localizzatore!" il Dottore colpì con forza il piccolo dispositivo "Dai, andiamo!"

I due amici corsero lungo la strada fino ad arrivare all'origine di quel grido.
Vicino ad un piccolo parco giochi, una donna stava piangendo tra le braccia di un uomo.

"Che succede?" chiese il Dottore riprendendo fiato "Abbiamo sentito urlare."

"Nostro figlio." rispose l'uomo con ansia "È sparito, non riusciamo più a trovarlo."

"È terribile..." mormorò Julie.

"Raccontateci cosa è successo, possiamo aiutarvi."

"Vorrei poter darvi una descrizione accurata degli eventi..." singhiozzò la donna "... Ma è successo tutto così in fretta... Nostro figlio, Sammy, ha otto anni. Eravamo al parco, stavamo giocando con lui e poi ci siamo distratti solo per pochi secondi... Ed ora non riusciamo più a trovarlo... Non capisco, non è da lui allontanarsi in questo modo! È sempre stato un bravo bambino, ci ha sempre dato ascolto! Non se ne sarebbe mai andato così di unto in bianco, specialmente con uno sconosciuto!"

"Potete dirci cosa indossava? Così sarà più facile riconoscerlo."

"Indossa un cappellino grigio scuro, un giubbotto invernale rosso, dei pantaloni neri e delle scarpe da neve marrone chiaro..."

"Scusate se ve lo chiedo, ma voi due chi siete?" li interruppe l'uomo.

"Io sono Julie e questo qui accanto a me è il Dottore."

"Non voglio essere scortese... Ma al momento più che un dottore ci serve la polizia."

"Credetemi, al momento io sono la vostra migliore opzione." ribatté il Signore del tempo "Julie, credo che questa sparizione non sia una coincidenza."

"Che significa?" chiese tra le lacrime la donna.

"Il segnale..."

"Esatto. Forza, troviamo quel bambino."

Julie fece un cenno alla coppia con la testa.

"Va tutto bene, potete fidarvi di noi. Vi aiuteremo a ritrovare Sammy."

"G-Grazie..."

Con un ultimo sorriso di incoraggiamento verso la coppia, Julie e il Dottore si misero alla ricerca del bambino scomparso.

"Ci stiamo davvero fidando ancora di quell'aggeggio?"

"Hai altre idee?"

"No, ma..."

"Allora seguiamo il segnale, è l'unica pista che abbiamo."

La traccia del piccolo dispositivo condusse i due amici dentro una stradina secondaria.

"Il segnale si ferma qui." spiegò il Dottore analizzando il piccolo quadrante verde.

"Quindi che facciamo? " chiese la ragazza.

"Propongo di dividerci" rispose il Signore del tempo "Tu vai verso sinistra e io verso destra, okay?"

"Va bene." concordò lei "Controlliamo tutta la via."

Passarono circa cinque minuti, Julie stava guardando in ogni angolo possibile, quando qualcosa attirò la sua attenzione.

"Lo so... Lo so..." stava dicendo una vocina sottovoce "Lo prometto, starò zitto non dirò niente a nessuno! Però tu mi prometti che dirai a Babbo Natale tutto quello che ti ho chiesto?"

Calò il silenzio per alcuni secondi.

Julie si avvicinò lentamente. Un bambino era accucciato di fronte ad un muro di un piccolo vicolo. Cappello grigio, giacca rossa, scarponcini da neve marroni...

"Sì, sono stato un bravo bambino quest'anno, lo giuro!"

Ancora silenzio.

"Inoltre potresti dirgli anche che-"

"Ehi ciao, sei Sammy?" lo interruppe lei.

Il bambino si girò di scatto, spaventato.

"No, no! Tranquillo!" lo rassicurò la ragazza alzando le mani in segno di resa "Non voglio farti del male. Sei Sammy, vero? Ti stavo cercando."

Sammy tornò a voltarsi verso il punto di prima.

"No, aspetta! Dove sei andato? Aspetta! Non avevo finito di parlarti!"

"Sammy? Tutto bene?" provò ancora la ragazza "Con chi stavi parlando?"

"Lasciami stare!" urlò il bambino con le lacrime che gli salivano agli occhi "Hai rovinato tutto, lo hai fatto scappare!"

"Io... Mi dispiace, non volevo!" si scusò Julie, sentendosi estremamente in colpa per qualunque cosa avesse appena fatto. Non voleva certo far piangere un bambino.

"È sparito! Lo hai fatto scappare!"

"Ehm... Chi è scappato?"

"Voi grandi rovinate sempre tutto! Siete così antipatici!"

Voi grandi.

Era la prima volta che un bambino dava dell'adulto a Julie con tono dispregiativo.

Non che lei si ritenesse ancora una bambina, ovvio, ma di solito con i bambini andava d'accordo, li faceva divertire. Non ne aveva mai fatto piangere uno e questa cosa la stava facendo sentire decisamente in colpa.

"Qualunque cosa io abbia fatto... Mi dispiace, non volevo." si giustificò la ragazza "Dico davvero."

"Per colpa tua è scappato!"

"Chi è scappato?"

"Julie!"

Una terza voce ruppe la conversazione.

"Julie!"

"Dottore, qui! Penso di aver trovato Sammy!"

Il Signore del tempo li raggiunse di corsa.

"Visto? Te lo avevo detto che il dispositivo funzionava!"

"Dottore, questo non è il momento."

"Giusto, giusto." poi si rivolse al bambino "Ciao! Tu devi essere Sammy, vero?"

"Si, sono io."

"Il tuo papà e la tua mamma sono molto preoccupati per te, dovremmo tornare da loro."

"Dottore, ho trovato Sammy che parlava con qualcuno."

"Ah sì? E chi era Sammy, ce lo puoi dire?"

"No." rispose il bimbo "Oppure lui si arrabbierà e non vorrà più essere mio amico. E io non voglio."

"Te lo ha detto questo misterioso lui?" chiese il Dottore alzando le sopracciglia.

Sammy annuì.

"E ha anche detto che il giorno in cui un dottore mi avrebbe fatto delle domande sarei dovuto stare zitto, perché sarebbe stato molto cattivo con me."

I due viaggiatori del tempo si scambiarono uno sguardo confuso.

"Sammy... Ti posso assicurare che il Dottore non è cattivo. È la persona più buona e gentile che io conosca." spiegò Julie.

"I grandi dicono tutti così. I grandi dicono sempre un sacco di bugie."

"Sai che ti dico? Hai ragione." il Dottore si abbassò a livello del bambino "I grandi dicono un sacco di bugie. Ma io e la mia amica non siamo come tutti gli altri adulti. Io e lei siamo speciali, come il tuo amico. Viaggiamo un sacco, viaggiamo tra le stelle."

A quelle parole, gli occhi del bambino si illuminano di curiosità.

"Viaggiate tra le stelle? Come Babbo Natale sulla sua slitta?"

"Non la definirei la metafora più azzeccata... Però in un certo senso si può dire così. Viaggiamo e aiutiamo le persone che hanno bisogno di una mano."

"Venite anche voi dal Polo Nord?"

"Beh, se non altro ora il Dottore ha la sua completa attenzione." pensò Julie vedendo che Sammy era improvvisamente interessato alla conversazione.

"Oh no, io vengo da molto molto più distante. Se ti dico un segreto prometti di non dirlo a nessuno?"

Sammy annuì freneticamente con la testa.

Il Dottore si avvicinò al bambino.

"Io vengo da un altro pianeta."

Il viso del bambino venne dipinto interamente dallo stupore.

"Sei un alieno? Ma non sei tutto verde!"

"Assolutamente no!" ribatté l'altro "Sembrerei troppo strano altrimenti!"

"Ma se sei un alieno, perché assomigli così tanto a noi allora?"

"Non così tanto! Vieni, ti faccio sentire una cosa." il Dottore fece l'occhiolino con fare giocoso e poi tese la mano al bimbo, che la prese contento "Guarda questo è il tuo cuore, lo senti battere?" chiese mettendo la sua manina sul petto.

"Sì!" annuì lui.

"Ora senti qua."

Delicatamente, il Dottore condusse la manina del bambino sul suo petto, appoggiandola sulla parte sinistra.

"Questo è il mio cuore, lo senti?"

"Sì, sento anche il tuo!"

Infine, spostò la mano del bambino sulla parte destra del suo petto.

"Cosa senti?"

"Sento battere!"

"Non devi dirlo a nessuno... Ma io ho due cuori!"

"Due cuori? Ma è supermegafigo!"

"Shh! Non ti devono sentire! Lo vedi? Assomiglio a voi, ma in verità sono diverso! Mi devo mimetizzare e nascondere, non tutti possono sapere che vengo da un altro pianeta!"

"Anche tu quindi? Anche il mio amico mi ha detto che si deve nascondere! Se i grandi lo trovassero lui sarebbe nei guai! Ha detto che può parlare solo con i bambini perché solo loro riuscirebbero a capirlo."

"Immagino sia davvero un amico speciale, non è così?"

"Sì! È venuto a trovarmi una settimana fa, ha detto che mi stava cercando e che aveva bisogno del mio aiuto, ma non dovevamo farci scoprire dai grandi."

"Ah si? E come mai?"

Sammy fece spallucce.

"Ha detto che i grandi non gli vogliono bene, che con lui sono cattivi. E poi mi ha promesso che se lo avessi aiutato, lui mi avrebbe fatto conoscere Babbo Natale in persona!"

"Ti ha fatto proprio una grande promessa! Però io non sono come tutti gli altri grandi." provò ancora il Dottore "A me puoi dire chi è! Vorrei tanto conoscerlo!"

"Non posso, mi ha detto che non mi devo fidare del Dottore..."

Il Signore del tempo sospirò sconfitto.

"Non importa, non ti preoccupare. Grazie comunque per averci aiutato."

"Ti prometto che non dirò a nessuno che sei un alieno, sono bravo a mantenere i segreti! Per questo lui è venuto da me."

"Sammy, dovremmo tornare dai tuoi genitori... Saranno molto preoccupati." disse Julie.

"La mia amica ha ragione. Andiamo Sammy, torniamo da mamma e papà."

Il Dottore prese il bambino in braccio con fare teatrale e se lo mise sulle spalle, facendolo ridere.

Anche Julie ridacchiò a quella scena.

I tre ritornarono ad inizio via, dove incontrarono i genitori di Sammy che stavano camminando nella loro direzione.

"Mamma! Papà!" strillò il bimbo non appena li vide.

"Sammy!" urlò sua, madre "Oh, Sammy!"

Il Dottore lo fece scendere dalle spalle e il bambino corse incontro ai suoi genitori.

"Sammy, sei sano e salvo!" pianse la madre mentre lo abbracciava.

"Oh grazie, grazie mille! Eravamo così preoccupati" disse loro il padre "Come avete fatto a trovarlo?"

"Avevamo una mezza idea di dove potesse essere finito." spiegò Julie "Non preoccupatevi, sta bene, è stato solo distratto e si è allontanato troppo."

"Se c'è qualcosa che posso fare per sdebitarmi con voi, qualunque cosa io..."

"Nessun problema, davvero." rispose il Dottore "La cosa più importante è che tutto sia finito nel migliore dei modi."

L'uomo annuì in accordo.

"Sammy, potresti venire qua un secondo?" continuò poi il Signore del tempo, rivolto al bambino.

Quando Sammy lo raggiunse, il Dottore si accucciò di nuovo.

"Ascolta Sammy... Questo tuo amico, vorrei che tu non ci parlassi più."

"Ma... ma perché? Io gli voglio bene!"

"Lo so, ma ti ha fatto allontare dalla tua mamma e dal tuo papà. I tuoi genitori erano molto preoccupati per te, un vero amico non fa queste cose, lo capisci?"

Il bambino annuì piano.

"Ti prego, mi puoi dire di chi si tratta? È molto importante, ti do la mia parola di alieno che non lo dirò a nessuno."

Sammy sembrava molto dubbioso all'inizio, ma poi si arrese.

"Lo prometti?"

"Croce su entrambi i miei cuori!"

Sammy si avvicinò all'orecchio del Dottore e sussurrò con fierezza:

"Il mio amico è uno degli elfi di Babbo Natale!"

Il Signore del tempo si finse sorpreso.

"Ma è incredibile!" rispose sottovoce "Davvero incredibile! Puoi stare tranquillo, non lo dirò a nessuno."

Il bambino sorrise.

"Ora vai, torna a casa con mamma e papà. E non allontanarti più, va bene?"

"Va bene!"

"Ciao Sammy!" lo salutò con la mano Julie.

I genitori ringraziarono ancora una volta e poi la famiglia si allontanò, tornando verso la loro casa.

"Ci sai fare con i bambini, eh?" chiese la ragazza dopo un po'.

"Ho fatto esperienza, tanto tanto tempo fa..." rispose l'amico "E poi con i bambini è più facile parlare. Sono puri ed innocenti. Per loro il mondo è solo una grande scoperta."

"Che cosa ti ha sussurrato prima?"

"Che il suo amico è uno degli elfi di Babbo Natale."

"Beh non ci è molto di aiuto questa cosa. Voglio dire, gli elfi, Babbo Natale... Sono solo storie per bambini!"

Il Dottore la guardò sorpreso.

"Solo storie per bambini?"

"Sì, ovvio! Lo sanno tutti che queste cose non sono vere, nessuno ci crede!"

"Già, è proprio questo il problema. I grandi non ci credono. Con i bambini è tutto diverso. Prima, hai visto quando gli ho detto che vengo da un altro pianeta? Lui ci ha creduto e basta. Tu lo avresti mai fatto senza una prova concreta? No, vero? Perché sembra troppo assurdo per crederci. I bambini invece, ci credono, hanno fede nelle tue parole. È questa loro purezza."

"Okay, è tutto molto toccante, ma questo non ci aiuta. Non è che magari era solo un personaggio immaginario quello di Sammy?"

"Un personaggio immaginario che gli ha detto di stare attento nel momento in cui avrebbe incontrato un dottore?"

Julie si zittì. Non ci aveva pensato.

"No, qui c'è sotto qualcosa. Non abbiamo trovato quel bambino per caso." il Dottore tirò fuori il localizzatore dalla tasca "Ma guarda, il segnale ha cambiato posizione."

"Ehm... Scusate?"

La voce di Sammy era di nuovo con loro.

I due amici alzarono lo sguardo. Il bambino e i suoi genitori erano di nuovo lì.

"Vi chiedo scusa." disse la madre "Ma Sammy si è ricordato che doveva dirvi una cosa importante."

"Certo Sammy, dicci pure." continuò il Dottore.

"Il mio amico mi ha detto che quando avrei incontrato un dottore speciale avrei dovuto dirgli una cosa. Tu sei un dottore speciale, vero?"

"Sì, penso che mi si possa definire in questo modo."

Il bambino sorrise.

"Allora sei tu! Il mio amico mi ha detto di chiederti questa cosa."

"Che cosa? Vai avanti, ora sono curioso."

Il bambino allargò ancora di più il suo sorriso, come se avesse appena trovato il premio dopo una lunga caccia al tesoro.

Furono solo due semplici parole, ma abbastanza da lasciare il Signore del tempo piuttosto sconvolto.

"Dottore chi?"


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L'angolo dell'autore

Buon Natale a tutti!!! Tanti auguri! Spero vivamente che tutti voi abbiate passato una splendida giornata oggi, piena di felicità, nonostante questo periodo difficile in cui siamo tutti coinvolti!

Come sempre, i personaggi della serie Doctor Who non mi appartengono, ma sono tutti di proprietà della BBC, tranne quelli che ho inventato io... perché li ho inventati io XD

Love you all

*Doctor who outro starts to play*


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