Il 24 Dicembre Del 1980
"Julie!"
La ragazza strinse più forte gli occhi già chiusi e si premette di nuovo le orecchie con le mani.
"Julie, concentrati sulla mia voce!"
La ragazza non prestò ascolto a chiunque fosse quella persona che le stava parlando.
La testa le girava e stava facendo di tutto per mantenersi ancorata a terra per combattere l'impulso di lasciarsi trascinare via.
Una strana sensazione continuava a pervaderla e sapeva solo che non poteva cedere, o quella stessa sensazione avrebbe vinto.
E non poteva permetterlo.
"Julie devi fidarti di me. Apri gli occhi, ci sono io ora. Non lascerò che ti prendano."
Aspetta.
La conosceva quella voce.
Adorava quella voce.
La ragazza aprì gli occhi di scatto.
Davanti a lei si trovava un viso decisamente familiare.
"Dottore?"
Il Signore del tempo era accucciato di fronte a lei, le stava tenendo saldamente le spalle con le mani per la preoccupazione, ma un enorme sorriso di gioia attraversò il suo viso quando lei pronunciò il suo nome.
"Meno male! Ti ho trovata appena in tempo!"
"Ellie... Sammy... Loro..."
Julie buttò lo sguardo oltre le spalle dell'amico e vide che i due bambini erano ancora seduti davanti a lei, gli occhi sempre spalancati e tutti bianchi, ma sembravano non sentirli, quasi come se fossero in una sorta di trance."
"Li salveremo, puoi starne sicura."
La ragazza annuì.
"Come mi hai trovata?" chiese poi "Ero tornata indietro per cercarti e..."
"Ti avevo detto che dividerci non sarebbe stata una buona idea." rispose il Dottore mentre aiutava l'amica ad alzarsi "Fortunatamente però, sono riuscito ad arrivare in tempo. E ho anche portato i rinforzi."
Julie lo guardò con occhi confusi.
"...i rinforzi?"
"Esatto!"
"E chi sarebbero?"
"Babbo Natale!"
Poco tempo prima....
"Dividamoci." propose la ragazza "Avremo più possibilità di scoprire che succede."
"Normalmente sarei d'accordo con te, ma questa volta c'è qualcosa che non mi convince. Dividerci potrebbe essere solo più pericoloso."
Julie vide l'ombra misteriosa allontanarsi.
"È la migliore opzione che abbiamo oppure ci scapperanno! Forza!"
La ragazza raccolse tutto il suo coraggio e si mise a correre dietro l'ombra misteriosa.
"Julie!" urlò il Signore del tempo "Fermati!"
Una seconda ombra passò vicino al Dottore.
"Chi sei?" urlò lui "Rispondimi! Chi sei?"
Il localizzatore suonò.
Alzando il piccolo oggetto tra le mani, il Dottore vide che il segnale era appena riapparso.
"Ma che..." il Signore del tempo sbarrò gli occhi "E va bene, vediamo un po' che cosa sei."
Il Dottore cominciò a correre nella direzione opposta rispetto a quella in cui era andata Julie.
Con la coda dell'occhio, vide di nuovo l'ombra muoversi velocemente tra i muri delle case.
"Non mi scapperai!"
Girando un angolo così violentemente che quasi scivolò sulla neve, il Signore del tempo estrasse velocemente dalla tasca il suo amato cacciavite sonico color argento e dalla punta blu e lo puntò verso l'ombra.
"Ti ho preso!" urlò, ma nello stesso momento una nuova voce urlò le stesse identiche parole.
Ancor prima che si potesse fermare, il Signore del tempo venne travolto da un grosso corpo e cadde a terra con un tonfo sordo.
Agile come un gatto, si rialzò subito in piedi, osservando chi lo aveva appena investito.
Era un uomo, una persona grossa, con addosso dei vestiti rossi, lunga barba e capelli bianchi, un cappello sempre di colore rosso e dei pesanti stivali neri.
"Ma che..."
"Diamine, è scappato!" imprecò l'uomo con frustrazione.
Il Dottore puntò il cacciavite sonico su di lui.
"Questo non è possibile!"
"Cosa non è possibile, ragazzo? "
"Che Babbo Natale sia esattamente davanti ai miei occhi!"
"Perché, non credi nel Natale?"
Il Signore del tempo continuò a guardare l'altro con occhi estremamente confusi.
"Chi sei tu?" chiese piano all'estraneo.
"Sono Babbo Natale!" rispose l'altro.
"Non ti credo."
"Invece dovresti."
"Babbo Natale non..."
"...esiste? Allora non credi davvero nel Natale!"
Il localizzatore suonò ancora una volta.
Il Dottore guardò il quadrante verde del piccolo oggetto, poi guardò l'uomo che aveva davanti ed infine riportò lo sguardo sul localizzatore.
"Sei tu... Quel segnale anomalo sei sempre stato tu... Credevo stessimo inseguendo qualunque cosa fossero quelle ombre, ma in verità stavamo inseguendo semplicemente te."
"Perché io stavo inseguendo loro."
"Loro chi?"
"I Feehrisiani."
Il Dottore fece mente locale per alcuni secondi.
"Feehrisiani." disse poi "Sì, ne ho sentito parlare. Provenienti dalle viscere del l'oscuro pianeta Feehr... Da cui 'Fear', in inglese il significato di 'Paura'... Non è la prima volta che vengono su questo pianeta."
"Piccoli, maledetti esseri che si nascondono tra le ombre, ma che a causa delle loro piccole dimensioni, riescono ad entrare in contatto solo con i bambini."
"E li osservano, proprio come farebbero gli elfi di Babbo Natale..." il Dottore collegò tutti i pezzi.
"Sì nutrono di solitudine e di desideri nascosti. Quei desideri che nascondiamo anche a noi stessi per paura che ci facciano troppo male."
"Ma tu come fai a sapere tutte queste cose?" chiese il Dottore con sguardo serio, sempre sulla difensiva.
Babbo Natale lo fissò per alcuni secondi e poi sospirò.
Improvvisamente l'uomo cominciò a cambiare.
Perse le sue fattezze, assumendo la forma di un mostruoso alieno rosso, pieno di grosse ventose.
"Sei uno Zygon!"
"Sì Dottore, ma ti prego, non saltare a conclusioni troppo affrettate!"
"Mi conosci?"
"Tutti ti conoscono, ma ti davvero, ora lascia che ti spieghi."
"Spiegati allora." lo minacciò il Signore del tempo, puntandogli addosso il cacciavite sonico come se fosse un'arma letale.
"Non sono come gli altri della mia razza! Sono qui per fermare qui maledetti esseri! Sapevano che tu sei a protezione di questo pianeta da secoli e erano pronti ad un tuo intervento. Ma non a uno mio."
"Mi stai dicendo che saresti uno Zygon buono?"
"Gli abitanti di questo pianeta mi affascinano. E mi piace far sorridere i loro bambini. Dico davvero, non sono una minaccia. Essere Babbo Natale mi tiene al sicuro dagli occhi pericolosi degli umani, ma mi rende speciale agli occhi dei bambini. Non farei mai loro del male."
"Non ho prove di potermi fidare di te."
"No. Non ne hai. Ma non possiamo stare qui e continuare a discutere, non quando la tua amica al momento è in pericolo."
"Julie? Come lo sai?"
Lo Zygon si trasformò di nuovo.
"Perché volevano dividervi e lei stava inseguendo l'altro Feehresiano. Se è rimasta da sola, non si saranno fatti problemi ad attaccarla in gruppo."
"Torniamo indietro allora, subito! A te penserò dopo."
I due corsero, tornando al punto d'inizio.
Quando arrivarono però, di Julie non c'era traccia.
"La porta di quella casa è aperta." fece notare lo Zygon.
Senza perdere altro tempo, il Dottore si precipitò oltre la soglia buia.
"Julie!" urlò scendendo le scale, senza un piano di attacco, senza pensare.
E poi la vide.
La sua amica era lì, seduta davanti a due bambini che riconobbe essere come Ellie e Sammy.
La ragazza aveva gli occhi chiusi e si stava tappando le orecchie con le mani.
"Julie, combattili! Non lasciare che ti prendano!" urlò ancora il Dottore.
Scendendo velocemente le scale, il Signore dle tempo si accucciò davanti alla ragazza, mettendole le mani sulle spalle.
"Julie, concentrati su di me, sulla mia voce! Ascolta la mia voce!"
Nessuna reazione.
"Julie!"
Il Dottore non si arrese.
"Julie devi fidarti di me. Apri gli occhi, ci sono io ora. Non lascerò che ti prendano."
La ragazza aprì gli occhi di scatto.
"Dottore?"
Il Signore del tempo sorrise dalla gioia.
"Meno male! Ti ho trovata appena in tempo!"
"Ellie... Sammy... Loro..."
"Li salveremo, puoi starne sicura."
La ragazza annuì.
"Come mi hai trovata?" chiese poi "Ero tornata indietro per cercarti e..."
"Ti avevo detto che dividerci non sarebbe stata una buona idea." rispose il Dottore mentre aiutava l'amica ad alzarsi "Fortunatamente però sono riuscito ad arrivare in tempo. E ho anche portato i rinforzi."
Julie lo guardò con sguardo confuso.
"...i rinforzi?"
"Esatto!"
"E chi sarebbero?"
"Babbo Natale!"
Nel presente...
"Come sarebbe a dire che i rinforzi sono Babbo Natale?" chiese scioccata la ragazza.
"Babbo Natale in persona!" rispose un uomo scendendo le scale.
Julie rimase con la bocca aperta.
"Questo non può essere possibile... Tu non esisti."
Il Dottore si grattò la testa con imbarazzo.
"Eh... Infatti lui sarebbe uno Zygon..."
"Uno Zygon? E cosa sarebbe uno Zygon?"
"Un alieno mutaforma..."
"Un cosa?!"
All'improvviso, le ombre attorno a loro cominciarono a muoversi più in fretta.
Sammy ed Ellie alzarono di scatto la testa.
"E voi chi siete?" chiesero nello stesso momento, con una voce inquietante.
"No, voi chi siete!" ribatté il Dottore "Perché da quello che mi hanno detto voi sapete benissimo chi sono io! E se sapete chi sono io allora sapete anche che non tollero chi minaccia questo pianeta e i suoi abitanti!"
I due bambini risero con malvagità.
"Credete davvero di potercela fare? Un Signore del tempo, uno Zygon e un'umana conto la nostra specie?"
"Che cosa sono loro?" chiese Julie, sentendosi avvolta dalla paura.
"Una specie proveniente dal pianeta Feehr." spiegò il Dottore "Si nutrono di solitudine e desideri sepolti."
"E noi abbiamo un piano per sconfiggerli, vero?"
"Sì, ovvio!"
Julie alzò le sopracciglia.
"Okay, no."
"Fantastico!"
Le ombre in qualche modo si stavano facendo più vicine.
"Dottore..."
"Io... Io..."
"C'è solo un modo per sconfiggere il buio." disse lo Zygon.
Subito dopo, tra le mani dell'alieno apparve uno strano cubo bianco.
"Bisogna fare luce."
"E quello dove lo hai preso?" chiese il Signore del tempo riconoscendo l'oggetto.
"Non importa dove, l'importante è che funzioni."
"Fermati." la voce fredda di Sammy tagliò l'aria. Il bambino ora era in piedi e li fissava con i suoi occhi vuoti "Se non fate come vi diciamo, uccideremo questi piccoli umani."
"Vi nutrite di solitudine, eh?" ringhiò il Dottore "Siete una specie così patetica. Vi abbassate così tanto da arrivare ad usare dei bambini!"
Sammy non rispose.
Lo sguardo del Dottore si fece di ghiaccio.
"Lasciateli andare o giuro su Dio, se fate loro del male, nulla mi fermerà dal distruggere voi e tutta la vostra specie. E giudicate voi stessi se le mie parole sono vere oppure no."
Per alcuni secondi, calò il silenzio più totale, ma poi gli occhi di Sammy e di Ellie si chiusero e i due bambini caddero a terra, completamente svenuti.
"E ora finalmente, vi rispedirò dal pianeta da cui siete venuti!" continuò lo Zygon "Dottore, il cacciavite, adesso!"
Il Signore del tempo puntò il cacciavite sonico verso il cubo e lo attivò, facendolo esplodere.
Julie fu costretta a chiudersi gli occhi con le braccia per la luce bianca troppo accecante.
Uno strano fischio colpì le sue orecchie.
"...lie!"
Il fischio stava cominciando a sparire.
"Julie!" la chiamò la voce del Dottore dopo pochi secondi "Julie, stai bene?"
"Sì... Sì, sto bene." rispose lei aprendo lentamente gli occhi "Ma dove..."
"Se ne sono andati. Rispediti nel loro pianeta."
"E Sammy ed Ellie?!"
"Va tutto bene." rispose lo Zygon avvicinandosi ai due bambini svenuti "Hanno solo perso i sensi, non è stato fatto loro del male."
"Allontanati da loro." ordinò il Dottore.
"Come ti devo dire che non voglio ferirli?"
"Non mi avete mai dato motivo di fidarmi di voi."
"Invece devi avere proprio fiducia. Solo perché la mia razza per molti aspetti è malvagia, non significa che tutti noi lo siamo per forza."
Con quelle parole, lo Zygon prese tra le braccia Ellie.
"Dobbiamo riportarli a casa."
"Perché loro?" chiese Julie.
"Erano fragili. Una facile preda." rispose lo Zygon "Tutti e due per Natale avevano chiesto solamente una cosa. Niente giocattoli, solo un nuovo amico. E gli Feehriani hanno usato questa cosa a loro vantaggio."
Il Dottore raccolse delicatamente Sammy dal terreno.
"Abbiamo fermato un invasione aliena prima che potesse cominciare."
"Chissà, magari loro due potranno diventare il regalo di Natale dell'altro." continuò a dire lo Zygon.
"Beh... Sei tu Babbo Natale, tu solo puoi avverare questo tipo di desiderio." mormorò piano il Signore del tempo.
Lo Zygon lo guardò.
"Questo significa che..."
"Voglio darti una possibilità, sì. Ma ascolta bene le mie prossime parole: Se succede qualcosa di grave a questo pianeta e scopro che ne sei tu la causa, allora non ci sarà posto nell'intero universo dove riuscirai a scappare o nasconderti. Su questo hai la mia parola."
Lo Zygon annuì.
"Là fuori, nello spazio, sappiamo tutti di cosa è capace il Dottore. E so che queste parole le intendi davvero."
I tre uscirono tutti quanti dalla casa, la porta si chiuse di scatto alle loro spalle.
Stava nevicando intensamente.
"Manca meno di un'ora a Natale." fece notare Julie.
"Allora è il caso di riportare questi due a casa nei loro letti." annuì lo Zygon "Ci penserò io, non preoccupatevi."
Il Dottore consegnò all'alieno anche Sammy.
"Le nostre strade qui si dividono." disse l'altro.
"Addio, Babbo Natale." annuì il Signore del tempo.
"Addio." fece eco Julie.
"Addio." li salutò lo Zygon "E buon Natale a tutti e due!"
Dopodiché, sparì nel buio.
"Saranno al sicuro?" mormorò Julie, con lieve preoccupazione.
"Penso di sì." rispose il Dottore "Uno Zygon buono, chi lo avrebbe mai detto. È proprio vero che a Natale può succedere di tutto." poi guardò l'amica e sorrise "Sembra che il nostro lavoro qui sia finito. Che dici, torniamo al Tardis?"
Julie sorrise di rimando.
Dopo appena quindici minuti i due amici erano di nuovo a bordo della macchina spazio-temporale, pronti a ripartire.
Il Dottore però notò che Julie si era incupita e quando la ragazza gli chiese di fermare il Tardis sopra a Londra per un po', prima di ripartire, i suoi dubbi ebbero conferma.
Dalla console ora, il Signore del tempo guardava incuriosito la ragazza umana che al momento si trovava seduta sul bordo dell'entrata della grande nave, lasciando che le sue gambe penzolassero sopra la bellissima città, assorta nei suoi pensieri.
Nella notte, la neve continuava a cadere delicata, colorando tutto di un candido bianco.
"Julie?" la chiamò lui.
Nessuna risposta.
"JJ?" provò ancora "Julie?"
Ancora nessuna reazione.
"Julie, attenta! Un Dalek!"
La ragazza non si smosse di un centimetro.
"Wow... Deve essere qualcosa di davvero molto serio." pensó il Signore del tempo.
Con passo felpato, il Dottore si diresse dall'amica, che si spostò leggermente a sinistra per fargli spazio quando lo vide sedersi accanto a lei.
"Mancano dieci minuti a mezzanotte, poi sarà Natale." disse all'amico.
Il Dottore annuì leggermente con la testa.
"Avevate festività su Gallifrey?" chiese lei improvvisamente, continuando a guardare la grande città "Cose come il Natale? Quelle feste dove tutti sono più buoni e passi una intera giornata di felicità con la famiglia?"
"Il giorno di Natale è qualcosa che ho appreso da voi umani. " rispose lui "Ma sì, anche noi avevamo le nostre tradizioni... Solo che... Non festeggio più nulla con la mia famiglia da così tanti secoli..."
Questa volta fu Julie ad annuire.
"Non festeggio più il Natale da anni. Quando ero piccola lo adoravo. Passavo delle giornate meravigliose con tutta la mia famiglia, ma ora... È la festa che odio di più, riporta alla mente solo brutti ricordi."
Il Dottore non replicò. Aveva capito che l'amica per qualche motivo aveva bisogno di sfogarsi e così la lasciò fare.
"Sai prima... Quando ci siamo divisi, ho incontrato mia madre, Laura. L'ho vista in foto da giovane così tante volte che mi era impossibile non riconoscerla. Non volevo crederci all'inizio, perché Londra ha così tanti abitanti e tra tutti proprio lei... Poi ho pensato che forse il destino voleva solo darmi un'altra possibilità."
"Perché non festeggi più il Natale, Julie?"
"Perché dieci anni prima che io nascessi, esattamente alla vigilia di Natale, il 24 Dicembre del 1980, Michael Jenkins chiese a Laura Dixon di sposarlo. E lei accettò con grande felicità." Julie sentì le lacrime salire agli occhi "Da quando è successo tutto quel casino anni fa, ho iniziato ad odiare sia la vigilia che il Natale stesso." la ragazza tirò su col naso "Potevo evitarlo, conosco il futuro, avrei potuto evitarlo, evitare tutta la sofferenza che-"
"Julie." la interruppe il Dottore "Non devi dire queste cose."
"Ma è vero! Avrei potuto fare in modo che la loro relazione finisse e invece non ho mosso nemmeno un dito per-"
"Ma così tu non saresti mai nata."
"Cosa?"
"Pensaci. Se avessi impedito loro di sposarsi, tu non saresti mai nata. Avresti riscritto il tempo. E ora io mi sarei ritrovato ad affrontare tutto questo da solo. E non riesco a immaginare un futuro dove non ti riesco ad incontrare, un futuro dove io e te non viaggiamo insieme attraverso lo spazio e il tempo."
Julie alzò lo sguardo, togliendosi le lacrime dagli occhi con la mano.
"Tu sei mia amica." continuò il Dottore, questa volta era lui che guardava fuori, perso dentro la città "E a te ci tengo tantissimo. Non potrei immaginare di dover affrontare tutto questo da solo."
"Quegli esseri che abbiamo combattuto oggi..." riprese a dire Julie "Sammy ed Ellie non erano gli unici ad aver espresso il desiderio di avere degli amici. Ecco perché potevo sentirli... Loro lo sapevano... Voglio dire, ho degli amici qui sulla Terra che adoro e so che mi vogliono molto bene, ma... I desideri che esprimiamo e poi nascondiamo a noi stessi... Il mio era solo quello di avere qualcuno... Qualcuno come te al mio fianco."
Finalmente i loro sguardi si incontrarono.
Il Dottore sorrise con calore all'amica.
In quel momento, non troppo distante da loro, il Big Ben cominciò a ritoccare.
Julie sorrise di rimando.
Senza pensarci troppo, la ragazza decise di scacciare ogni pensiero triste dalla sua testa e lasciando scendere una lacrima solitaria sulla guancia avvolse le sue braccia attorno al braccio del Dottore, appoggiando la testa sulla sua spalla e facendo un profondo respiro mentre lasciava che quel leggero profumo familiare, dolce ma pungente allo stesso tempo, la invadesse.
Era un profumo che non respirava da tempo, perché era un profumo che sapeva di casa.
"Buon Natale, Dottore." sussurrò poi, chiudendo gli occhi.
"Buon Natale, Julie." rispose con un altro sussurro lui.
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L'angolo dell'autore
Scusate se non ho aggiornato prima, ma in questi giorni ho compiuto gli anni e ho preferito passare un po di tempo con la famiglia e gli amici (sempre in videochiamata)
Inoltre, ringrazio tutti quanti per essere arrivati fino a qui! Spero davvero che questa breve storiella vi sia piaciuta!
Infine, vi faccio gli auguri di buon anno!
Speriamo tutti in un 2021 pieno di felicità e positività!
Ci vediamo l'anno prossimo con il continuo dell'altra storia!
See ya!!!
*Doctor who outro starts to play*
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