Una festa a Castello Roccioso

Nonno Frank era seduto davanti al camino con i suoi due nipotini ed insieme guardavano i giochi di luce del loro albero di Natale, quando all’improvviso si ricordò che era il 22 Dicembre. Aveva tanti ricordi legati a quel giorno e allora decise di raccontare una storia ai due bambini.
“Ascoltate bimbi vi racconto una storia, una storia di una festa, di una bella festa che si svolgeva tanti anni fa a Castello Roccioso”.
“Si dai. Racconta nonno,le tue storie sono sempre molto interessanti”.
“Bene.Allora come ogni anno la signora Stevenson, proprietaria dell’omonimo negozio,organizzava una festa la notte del 22 Dicembre, una caccia al tesoro. Prendeva una macchina rossa tra le sue vecchie auto, la decorava, ci metteva dentro un pupazzo di Babbo Natale e la nascondeva in città o nel bosco vicino, molto spesso preferiva  nasconderla nel bosco.
Chi trovava la macchina rossa per primo vinceva il tacchino più grosso del suo negozio.
La signora Stevenson zoppicava, ma aveva anche un qualcosa di magico. Quando serviva i clienti del negozio, mentre si muoveva dietro al bancone, ogni tanto spariva, ma quando riappariva dopo un attimo, magicamente aveva tre vassoi pronti e riusciva a servire velocemente i clienti.
Quell’anno io Nicholas e Peter chiedemmo il permesso di partecipare alla caccia alla macchina rossa ai nostri genitori, che finalmente ce lo concessero. Prendemmo la decisione di andare direttamente nel bosco a cercare la macchina.
Mentre eravamo alla ricerca dell’auto, Peter si allontanò da noi, vide due bizzarri operai che stavano lavorando in un particolare campetto all’interno del bosco, si avvicinò ai due uomini e gli chiese chi fossero e cosa stessero facendo. I due uomini risposero che erano due operai del comune, che stavano sistemando quel campetto magico e che i loro nomi erano Gattone e Volpone. “Magico?” chiese Peter molto incuriosito.
“Si magico” risposero i due. Questo campo trasforma i tuoi ricordi passati, quelli più brutti e dolorosi in momenti felici, cancella i brutti ricordi e te ne da solo di nuovi e felici. Ricordi felici vecchi, nuovi. Vuoi provare?” Chiesero i due.
“Posso davvero?” rispose Peter molto emozionato.
“Certo che puoi” risposero i due guardandosi maliziosamente negli occhi.
“Siediti su quella panchina, noi ti infiliamo questo casco e dalle tue orecchie usciranno i semi dei tuoi ricordi, che noi pianteremo nel campo. Tu devi ritornare domani, mangiare quante più bacche potrai e da quel momento avrai solo bei ricordi e sarai felice per sempre.
Peter così fece, si sedette sulla panchina ed infilò la testa nel casco.
Noi intanto avevamo trovato la macchina rossa, eravamo felicissimi e ci chiedevamo dove fosse finito Peter, decidemmo di salire in auto, metterla in moto, andare a cercare Peter e con lui gustarsi la vittoria. Ma sulla strada del ritorno ci aspettava una brutta sorpresa. Peter  girava spaesato nel bosco e chiedeva di continuo dove si trovasse, perchè fosse lì e soprattutto non ricordava più il suo nome, aveva completamente perso la memoria, Gattone e Volpone avevano rubato tutti i ricordi di Peter.
Allora pensammo di andare immediatamente dalla signora Stevenson, lei sapeva tante cose, risolveva sempre tutto ed anche in quella situazione avrebbe saputo sicuramente cosa fare.
Dopo averle raccontato tutto, la Signora Stevenson face segno di si con la testa e disse di aver capito tutto. Indicò a Peter di seguirlo in una stanza e una volta dentro chiuse la porta.
Peter racconta sempre che per un attimo gli sembrò di vedere Babbo Natale invece che la signora Stevenson ,ma tutto fu per un attimo,un millesimo di secondo.
La signora Stevenson spostò un quadro e da un piccola porticina dietro di esso tirò fuori un pezzetto di muschio. “Mangialo” disse allo spaesato Peter. “Mangialo,è molto amaro ma devi mangiarlo tutto. Non so quanti ricordi riusciranno a ritornare nella tua testa, dipende da quanti ne hanno mangiati quei due delinquenti, ma di sicuro ti ricorderai chi sei, dove vivi e ti assicuro che questo giorno non lo dimenticherai mai più”.
Peter ascoltò e mangiò quel muschio magico dal sapore orribile.
Dopo poco ricordò il suo nome, chi fosse e dove si trovasse.

Finalmente Peter era tornato tra noi e la festa poteva iniziare e ,soprattutto, il tacchino più grande del negozio era tutto per le nostre papille gustative.

“Uau nonno, che bellissima storia, ma è tutto vero?”
“Certamente che è tutto vero bimbi miei. Diffidate da chi vuole cancellare il passato e i brutti ricordi, promettendo solo un futuro di cose felici, non riponete fiducia in queste persone, perchè nella maggior parte dei casi sono degli impostori.
Ah scusate bimbi il telefono.
Ohhhh ciao Peter, certo che so che giorno è oggi, certo che ricordo tutto, ma se ti va raccontalo ancora una volta".

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