La gente mi considera un date planner, ma non è quello che sono. Non sono un volgare affarista da quattro soldi che cerca di racimolare qualche spicciolo, semplicemente facendo incontrare la gente, basandosi su criteri matematici, "pseudo-scientifici", di cosiddetta "compatibilità".

Io amo considerarmi un artista e ciò che offro a chi cerca i miei servigi è, di norma, un'opera d'arte.

Chiaramente finchè non si mettono di mezzo due cose che odio "il fato" e " l'incertezza".

Sono una l'opposto dell'altra, filosoficamente parlando. Uno, dovrebbe essere predeterminato; l'altro invece, offusca la tua percezione della realtà, facendoti dubitare di te stesso.

Sono entrambi fuori dal nostro controllo ed ecco perchè non mi piacciono. Ma a volte, succedono cose strane, ed è inutile negarlo. Succedono...e basta.

Oggi è accaduta una cosa strana, che non accadeva da molto tempo. Anzi, di norma non accade. Una cliente è arrivata da me delusa. Vedete? Le mie regole, di solito funzionano, per gli altri, ma mai per me.

"Si sieda signorina..." cominciai io.

"Parker"mi rispose lei.

"Già, signorina Parker. Abbiamo parlato prima per telefono, giusto?" le chiesi io di rimando, aggiustandomi gli occhiali sul viso e guardandola nei suoi begli occhi blu.

"E' esatto dottore. Avevo appuntamento con James ieri sera ma..." continuò lei.

"Non è andato bene. Giusto?" precisai.

"Già. E mi chiedevo se lei...potesse fare qualcosa, insomma" concluse Jane tutta d'un fiato; strinse gli occhi, aveva uno sguardo davvero magnetico.

Mi tolsi dunque gli occhiali e mi avvicinai:"Dipende da cosa è andato storto. Vede signorina Parker? Solitamente le persone mi consultano per incontrare altre persone, che hanno visto solo una volta, ma che desiderano incontrare nuovamente a tutti i costi. Oppure, per far accorgere di sè quell'altra persona tanto desiderata, che però ancora non li considera. Ma mai, per cercare di ricucire un rapporto che sta andando in frantumi.

Lei è la prima e il suo entusiasmo mi ha contagiato a tal punto, che mi ha spinto a studiare il vostro caso da vicino, ho vagliato tutte le ipotesi e...niente. In genere si trova sempre qualcosa a cui appigliarsi, per costruire una strategia, ma nel vostro caso non ho trovato alcunchè. Zero. Mi dispiace, ma può darsi che non siate fatti l'uno per l'altra." scossi la testa un poco, con fare teatrale, prima di continuare "L'ha per caso visto parlare con un' altra?".

"No, non è questo, ma sì. Il fatto è che...James è diventato un completo zoticone. Il modo in cui si veste, in cui parla. Non mi piace più, ecco tutto. Tu invece sei così colto e premuroso..."

"Capisco, dichiaro chiuso il caso. E per farmi perdonare ti invito a cena... ti va?" le chiesi allora strizzandole l'occhio e sorridendole.

"Oh! Lei sì che mi capisce al volo dottore." ridacchiò lei divertita.

Vedete? A volte la chiave di tutto è la sincerità.