CAPITOLO VIII


Era mezzogiorno, il sole caldo le accarezzava le braccia nude mentre passeggiava per Central Park con Peter, che le teneva saldamente la mano sinistra, mentre dolcemente la guidava tra alberi e fiori, fino a che non si fermò al centro di un piccolo ponte. – Qualcosa non va? – chiese Elisabeth – no, va tutto bene – rispose Peter, ma il suo sguardo perso a guardare l'acqua che scorreva sotto di loro non convinse Ellie, che gli ripropose la domanda; Grant continuò a fissare per un po' il fiumiciattolo, poi sollevò lo sguardo, sospirò e disse: - dopodomani parto per l'Europa... - - cosa? – Elisabeth non se lo aspettava, era sorpresa e senza volerlo lasciò la mano di Peter – e quando pensavi di dirmelo? – gli chiese poi un po' risentita guardandolo, ma lui continuava a fissare l'acqua – scusami – disse dopo qualche secondo, tornando finalmente a guardarla – devo andarci per lavoro... - - e quanto starai via? - - è difficile a dirsi... uno, forse due mesi... - rispose lui abbassando lo sguardo, era come se sentisse in colpa – due mesi?! – esclamò Ellie, più indispettita di quanto in realtà non volesse apparire – lo so... - ammise Peter – ma andrà tutto bene, perché ti preoccupi tanto? Hai detto che ti fidi di me, no? – Elisabeth lo guardò ancora un po'confusa e sorpresa, ma si, aveva fiducia in lui – vedrai che il tempo passerà in fretta e poi... - -poi?- incalzò la ragazza – poi, se hai bisogno di qualcosa puoi chiamare William, è un mio carissimo amico, sono certo che ti tratterà da principessa e che ti troverai benissimo con lui... se mai ne avrai bisogno – disse Grant; Elisabeth lo guardò ancora una volta stupita: non gli aveva mai parlato di "William-il-carissimo-amico" e ora improvvisamente lo tirava fuori dal cilindro magico... si rese conto che in quel mese aveva scoperto ben poco di quel uomo che era diventato il suo ragazzo; Peter Grant era ancora un mistero per lei, non amava parlare di se, del suo passato, dei suoi genitori... a pensarci bene perfino del suo lavoro... ma fino ad allora, chissà perché, non se ne era mai resa pienamente conto, o almeno non se ne era voluta rendere conto. Peter sembrò accorgersi della sua perplessità difronte a quella scoperta inaspettata, insomma tutti hanno degli amici, ma lui non gliene aveva mai parlato – so che può sembrarti strano... ma William è l'unico di cui io mi fidi ciecamente – disse guardando Ellie negli occhi e lei, completamente rapita dalle sue iridi grigio-azzurre, non poté far altro che annuire anche se un pensiero sorse spontaneo nella sua mente chi sei veramente Peter Grant?



Due mattine dopo lo accompagnò all'aeroporto, era venuto anche William a salutarlo, così aveva colto la palla al balzo e lo aveva invitato per un caffe dato che il suo turno iniziava alle tre di pomeriggio e aveva tutto il tempo che voleva. Lui la guardò divertito e accettò la proposta, così non appena uscirono tornarono insieme in centro città e si fermarono nel primo bar che trovarono.


-Allora...- esordì Elisabeth – tu sei molto amico di Peter - - si- disse l'uomo sedendosi al tavolino e porgendole la sua tazza di caffè, che aveva appena ritirato al bancone – ci conosciamo da quando siamo bambini – disse William, il suo accento era spiccatamente inglese, di Londra avrebbe osato dire – davvero? - chiese Ellie prendendo un sorso dal suo bicchiere, il liquido scuro era ancora bollente – si, dall'età di cinque anni - - che strano... non mi ha mai parlato di te – lo punzecchiò lei, voleva scoprire qualcosa... qualsiasi cosa e l'uomo che aveva difronte la poteva aiutare, lo sentiva -  bhe... Peter è un uomo molto riservato – ammise William, i suoi occhi chiari erano sinceri – già... - disse Elisabeth, si sentiva quasi in colpa, lui era dannatamente gentile e cortese, un perfetto english gentleman! Pensò che Scarlett lo avrebbe apprezzato molto e le scappò un sorriso – ora capisco perché Peter ti ha scelta – le disse lui guardandola – cosa? – chiese la ragazza riprendendosi dai suoi pensieri – sei una ragazza solare, hai una risata cristallina... Peter ama questo genere di cose – William le sorrise, facendola arrossire –oh.. bhe.. grazie – disse Elisabeth e poi si misero a parlare del più e del meno, senza accorgersi che si era fatta ora di pranzo. Alla fine ordinarono anche da mangiare: due insalate e acqua naturale, semplice e veloce. - È stato un piacere conoscerti Elisabeth – disse William salutandola – anche per me – ricambiò la ragazza – se hai bisogno chiama – le disse lui porgendogli il suo biglietto da visita - lo farò. Grazie – disse Ellie prendendolo e si avviò alla prima fermata utile del pullman per tornare a casa a darsi una rinfrescata prima di andare al Dave's per il suo turno di lavoro.


Una volta a casa si fece una doccia veloce, poi si cambiò e andò a lavorare. Alle sette nessuno passò a trovarla e si ritrovò a pensare a Peter, che passava sempre a quell'ora e le chiedeva di prepararle il "solito". Sentì la malinconia farsi strada nel suo cuore, si sentiva davvero giù, avrebbe tanto voluto parlare con qualcuno, sfogarsi un po'... se solo Scarlett fosse stata lì, o John magari... e invece, un paio d'ore dopo, verso le nove e mezzo o forse anche un po' più tardi, vide entrare dalla porta principale Edward Burke, il ragazzo dai magnetici occhi verdi e dalla voce angelica. Elisabeth ne rimase sorpresa, era dalla sera in cui aveva litigato con Peter che non si erano più visti e ne tanto meno sentiti, ma il suo era un volto che non si dimenticava e lo stesso valeva per la sua voce roca e profonda, che si trasformava miracolosamente quando cantava. – Hey... - disse lui accennando ad un sorriso – hey...- ricambiò Ellie sorridendo a sua volta e sentendosi immediatamente meno triste. Quel ragazzo emanava un'aura solare e rassicurante, era diverso, diverso da ogni altro ragazzo avesse mai incontrato fino a quel momento – allora... mi prepari qualcosa? – le chiese Edward ridendo e sfoggiando i suoi denti perfettamente bianchi – certo, quello che vuoi tu – rispose Elisabeth sorridendogli di rimando – mi fido di te. Qualsiasi cosa andrà bene – e i due continuarono a guardarsi e ridere, mentre Ellie incominciava a preparargli il drink.


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