D u e


» Non piangere quando tramonta il sole,
le lacrime ti impedirebbero di vedere le stelle. «


Si riinizia - pensò Minho quella mattina, aprendo il proprio armadietto con una lentezza estenuante, tentando - inutilmente - di ignorare le centinaia di voci vivaci e allegre che lo circondavano.

La pioggia di stelle cadenti.

A lezione nessuno parlava d'altro, come se non si fosse mai vista una cosa simile prima, ma Minho aveva seriamente bisogno di pensare ad altro.
A qualsiasi dannatissima altra cosa che non fosse quella notte.

Tra la pioggia di stelle e quel maledetto lunedì, c'era stato un lungo e riposante weekend che Minho non era riuscito in alcun modo a godersi come avrebbe desiderato.

Continuava a pensare a quella notte; Alla distesa immensa di stelle, alla sabbia fresca e morbida sotto i piedi, al fuoco caldo che scoppiettava nel falò, e al sorriso luminoso di Jisung.

Han Jisung.

Sbatté con forza un libro contro la superficie metallica dell'armadietto, ringhiando tra sé con rabbia e attirando qualche attenzione di troppo, ma non gli interessava.

Erano due giorni che non riusciva a togliere dalla propria mente il volto dolce e splendido di un certo ragazzino, che sicuramente - in quel momento - stava camminando per i corridoi di quell'edificio, e l'ultima cosa di cui Minho si preoccupava erano i pensieri di qualche estraneo.

Aveva ignorato le chiamate e i messaggi di Felix per tutto il weekend, tendando inutilmente di fare chiarezza in mezzo alla propria confusione.

Ma che chiarezza c'era poi da fare?
Si era innamorato, semplice.
Innamorato di un ragazzino che neanche conosceva.

Aveva perso la testa per Han Jisung durante la pioggia di stelle cadenti, come se fosse la cosa più normale di questo mondo.

Aveva sentito tante volte parlare del fantomatico colpo di fulmine, ma adesso che l'aveva sperimentato su pelle, si sentiva come catapultato in un mondo parallelo.

Era seriamente possibile innamorarsi in quel modo di qualcuno che neanche conosceva?

Non aveva mai risposto a Felix perché sarebbe stato lampante: era il suo migliore amico da sempre.

La notte delle stelle era troppo impegnato con Changbin per notare che Minho non aveva dato al cielo neanche la benché minima occhiata, ma in quell'istante gli sarebbe bastato guardarlo negli occhi per capire quello che stava succedendo dentro la sua testa, e dentro il suo cuore.

«Minho!» urlò una voce alle sue spalle, facendolo girare e sobbalzare per lo spavento.
Era ad un passo da un attacco di panico, ma per fortuna si trattava solo di BamBam e Chan.
«Ehi ragazzi» li salutò con un sorriso caloroso, accertandosi che nelle vicinanze non vi fosse anche il resto di quel gruppo.

Non era sinceramente pronto ad affrontare l'individuo che gli aveva tolto la tranquillità ed il sonno per ben due giorni.

BamBam sorrise rassicurante posandogli una mano sulla spalla con fare fraterno, come se potesse leggergli nella mente e capire.
Minho rabbrividì per il disagio ed il terrore.

Cosa avrebbero pensato i membri più grandi del gruppo sapendo che lui faceva pensieri non proprio amichevoli su uno dei loro "piccoli"?

«Cavolo, sembrano passate poche ore dalla pioggia di stelle cadenti» ridacchiò Chan guardandosi nervosamente intorno.

Anche lui sembrava aver la testa altrove, ma a differenza di Minho sembrava desideroso di incontrare l'individuo causa di quel nervosismo.
Minho sospirò.
Non sembravano passate poche ore, per lui quel weekend era durato fin troppo.

Lasciò scivolare gli occhi lungo gli studenti che riempivano allegramente il corridoio, notando in lontananza la testa biondissima di Felix. Dannazione.

«La smetti di cercarlo?» sbottò a bassa voce BamBam. Minho si irrigidì.
«No io non-» biascicò Minho in difficoltà, ma Chan lo interruppe «Non lo sto cercando» disse noncurante, continuando però a guardarsi intorno.

BamBam sorrise dolcemente scuotendo la testa.
«Se potessi ricevere un won per ogni volta che cerchi Jeongin e poi lo neghi, sarei maledettamente ricco» mormorò facendo un occhiolino amichevole verso Minho, che iniziò a capire di cosa i due stessero parlando.

Chan e Jeongin.

La notte delle stelle cadenti, quando ormai la pioggia stava volgendo al termine, anche Chan si era arreso alle attenzioni del più piccolo, finendo per baciarlo a lungo sotto il cielo stellato.

Minho ricordava ancora la tenerezza provata mentre i due si stringevano come se non vi fosse altro di più importante al mondo.

Anche Jisung si era soffermato ad osservarli con un piccolo sorriso nostalgico.

Minho sorrise a sua volta, non sapendo cosa dire.
«Non penso ci sia bisogno di cercarlo, venerdì mi è sembrato piuttosto interessato a passare tutto il suo tempo con te, sembrava un piccolo koala» mormorò sperando di non aver detto niente di troppo invadente.

In fondo non erano amici, anche se non capiva il motivo per cui i due si fosse fermati proprio da lui.

BamBam scoppiò a ridere, posando la schiena contro l'armadietto, mentre Chan rivolse e Minho un sorriso carico di affetto e tenerezza.
«Si, sembrava un piccolo koala» ripeté abbassando il viso verso le sue scarpe.

Minho sorrise a sua volta scuotendo la testa.
Vedere una persona come Chan così maledettamente andata per un cucciolo come Jeongin aveva davvero dell'incredibile.

«Buongiorno» rispose la voce roca e calda di Felix alle spalle di BamBam e Chan, con uno sguardo che valeva quanto mille torture.
Guardava Minho dritto negli occhi, proprio come se stesse tentando di leggergli dentro e capire.

Chan si spostò subito per lasciare spazio alla figura dell'australiano e poi si guardò intorno, ma stavolta Minho era certo che stesse cercando Changbin, che ovviamente non c'era.
BamBam, che a causa della sua stravaganza e solarità passava spesso per immaturo, era chiaramente il più attento ai dettagli.

Osservò prima lo sguardo basso di Minho, e poi quello furioso di Felix.
«Uhh uhh, è successo qualcosa tra voi due?» domandò posando un braccio sulla spalla di Minho e sorridendo a Felix.

«Non lo so ancora - rispose pacatamente il biondo con la sua voce baritonale - L'unica cosa che so è che Minho hyung mi ignora dalla pioggia di stelle cadenti e vorrei saperne il motivo» mormorò con lo sguardo che andava man mano ad intristirsi.

Minho si sentì uno schifo.

«Va tutto bene Lix - mormorò posando una mano sulla guancia liscia e coperta di lentiggini del più piccolo - Ne parliamo più tardi» sorrise voltandosi per chiudere l'armadietto e facendo qualche passo per andare a lezione.

«Che ne dite, vi va di vederci tutti insieme per pranzo?» chiese Chan appoggiato dal sorriso caloroso di BamBam.

Minho chiuse gli occhi.
Si aspettava qualcosa di simile, dubitava che i due si fossero avvicinati solo per fare due chiacchiere.

Felix parve illuminarsi come mai prima di all'ora.
Finalmente i suoi amici avevano conosciuto Minho e Changbin, le persone più importanti della sua vita, e non gli sembrava possibile l'idea di goderseli tutti insieme.

L'australiano guardò il migliore amico con aspettativa.

«Minho, pranziamo con loro?» gli domandò facendo il labbruccio e guardandolo con occhi supplicanti.
Quando faceva così la sua voce grossa e roca faceva veramente a pugni con il viso paffuto e angelico da cherubino, ma Minho - così come Changbin - non poteva far altro che accontentare ogni suo desiderio.

«Certo, mi sembra un'ottima idea» rispose tentando di contenere il panico e sperando che nessuno di loro se ne accorgesse.

Chan e Felix sorrisero felicemente, mentre BamBam - per quanto anche lui fosse sorridente - aveva un'espressione intensa mentre guardava Minho.

Di nuovo Minho rabbrividì per il disagio ed il terrore.
BamBam gli faceva provare le stesse sensazioni di Felix.
Sembrava sapergli leggere dentro con uno sguardo, come se capisse i suoi pensieri e le sue emozioni.

«Io e te dobbiamo parlare, adesso! - disse seriamente stringendo una mano intorno al polso delicato e sottile del suo migliore amico - Ci vediamo per pranzo, a dopo ragazzi!» salutò trascinandosi dietro l'australiano.

Entrò velocemente dentro il bagno dei ragazzi a pochi passi da loro, controllando rapidamente in tutti i cubicoli. Vuoti.

Felix sorrise divertito per quello strano comportamento, appoggiandosi al muro e incrociando le braccia al petto, osservando l'amico che controllava per la seconda volta tutti i bagni.

«Stai per spiegarmi la ragione per cui mi hai ignorato per due giorni?» domandò con un sorriso divertito.

Fino a quella mattina era furioso come non mai per quei messaggi visualizzati e quelle chiamate lasciate squillare a vuoto, ma quel comportamento gli suggeriva che c'era qualcosa di più sotto.

«Jisung. Mi sono innamorato di Jisung» sbottò tutto d'un fiato l'altro, posando la schiena contro il muro e guardando Felix dritto negli occhi.

Il suo migliore amico spalancò lentamente la bocca, man mano che le sue parole prendevano forma dentro la sua testa.

Se la propria confessione non fosse stata così importante, Minho probabilmente avrebbe riso dell'insolita reazione di Felix.
Riusciva quasi a vedere gli ingranaggi girare mentre tentava di dare un significato a quelle parole.

«Jisung? Han Jisung?» domandò solamente, con le sopracciglia inarcate e la bocca ancora più spalancata.

Stavolta Minho scoppiò a ridere, una risata secca ed isterica, al limite dell'esaurimento nervoso.

«Si Han Jisung, ti risulta che io di recente abbia conosciuto altri Jisung per caso?» sbottò posandosi i palmi delle mani contro il viso e sentendo il forte bisogno di scoppiare a piangere.

Non si era mai innamorato di nessuno in vita sua, non aveva neanche mai provato la cosiddetta "prima cotta"; si era sempre limitato ad essere l'eterno amico di chiunque, divertendosi a fare il Cupido delle situazioni senza però desiderare quel tipo di rapporto per sé.

Ma la notte della pioggia di stelle cadenti aveva sentito qualcosa di nuovo per quel ragazzino dall'aria innocente e dolce.
Si era sentito per la prima volta infastidito dall'essere circondato da quelle coppiette.

Aveva osservato Chan baciare Jeongin sotto il manto di stelle brillanti, sentendosi infastidito;
Aveva osservando Changbin stringere a sé Felix, mormorandogli qualcosa di dolce all'orecchio, e si era sentito deluso;
Aveva osservato Hyunjin cullare un Seungmin ancora profondamente addormentato, guardando le stelle e probabilmente sperando che il loro rapporto maturasse per diventare qualcosa di più.

Anche in quel caso si era sentito fuori posto, come se vi fosse qualcosa di male nello stare seduto accanto a Jisung sentendo il bisogno viscerale di intrecciare le mani con le sue, di baciare quelle labbra morbide che sicuramente avevano un sapore buonissimo.

Il bisogno di sapere di non essere uno qualunque per il più giovane.

Sentì le braccia del proprio migliore amico stringerlo forte, mentre il profumo rassicurante e familiare di Felix lo circondava e gli inondava le narici facendolo rilassare.

Niente e nessuno riusciva ad avere tanto ascendente su di lui quanto la presenza di Felix.

Era il suo migliore amico, suo fratello, e niente avrebbe mai cambiato quello che c'era tra loro.
«So che sei spaventato Minho, ma tutto quello che provi è normale» mormorò allontanandosi lentamente e spostandogli le mani dal viso.

I suoi occhi sembravano così dannatamente spaventati e persi. Spaventati per dei sentimenti che non riusciva a spiegarsi.

«Tutti prima o poi provano le sensazioni che stai provando tu adesso, anche io le ho provate per Changbin e le provo ogni singolo giorno - sorrise per rassicurarlo - E so che hai paura ma sono così felice che tu ti sia innamorato di lui Minho. Lui è... incredibile» mormorò dolcemente, lasciandosi scappare un sorriso pieno di meraviglia.

«Jisung è davvero la persona migliore per cui tu potessi perdere la testa tesoro - mormorò circondandogli il viso con le mani delicate e guardandolo pieno di orgoglio - Lui è tenero, sincero, timido e romantico, ed è proprio il tipo di persona che desideravo vedere al tuo fianco» disse.

Due grossi lacrimoni sfuggirono dagli occhi limpidi di Minho, facendolo sentire ridicolo oltre ogni immaginazione.

Felix li asciugò prontamente con le dita.
«Dimentichi che ci siamo visti solo una volta, e lui non è sembrato neanche troppo interessato a me» mormorò lasciandosi scappare un piccolo singhiozzo.

Si sentiva una dannata ragazzina!

Aveva passato tutto il weekend a rivivere quella notte - secondo per secondo - e a parte quel piccolo incidente che l'aveva portato così vicino al più piccolo, Minho non ricordava altri momenti particolarmente degni di nota.

Il più piccolo si era limitato ad osservare le stelle con il naso all'insù, ad indicarle divertito con le dita per poi tornare in silenzio, totalmente perso nell'osservare la meraviglia del cielo, mentre Minho osservava una meraviglia ancor più sensazionale: lui.

Felix scosse la testa.
«Jisung è particolarmente timido con le persone con cui non ha confidenza, dagli un po' di tempo hyung - ridacchiò - Con me e con gli altri è terribilmente esuberante, al limite dell'irritazione certe volte, ma l'altra notte era parecchio in soggezione per la presenza tua e di Changbin, inoltre...» lasciò la frase in sospeso con un sorriso dispettoso.

«Inoltre?» lo incalzò l'amico.
«Inoltre penso che tu l'abbia messo un poco in soggezione per via del fatto che sei parecchio attraente» mormorò.

Minho si ritrovò ad arrossire furiosamente, allontanando Felix da sé.
L'amico scoppiò a ridere posandosi le mani sullo stomaco.
«Oh andiamo, non accetti un complimento dal tuo migliore amico?» domandò.

Minho scosse la testa. «Non sei il primo che mi dice che sono attraente, ma detto da te mi mette a disagio, specialmente se mi dici che anche lui potrebbe trovarmi attraente» sussurrò osservando un ragazzo che entrava nel bagno, infilandosi subito in uno dei cubicoli.

Felix scosse la testa. «Non è che potrebbe pensarlo hyung, lo pensa sicuramente! Tu sei attraente, molto attraente! Tutti lo pensano perché è un dato di fatto».

Minho arrossì ancora di più. «Oh dio Lix, smettila di ripeterlo!» sbottò scoppiando a ridere e abbracciando il suo migliore amico, che si strinse forte a lui, con le lacrime agli occhi per il divertimento.


Minho uscì lentamente dall'aula di coreano dirigendosi con passo pesante - come un condannato a morte che ha la ghigliottina ad attenderlo - verso il proprio armadietto per depositare tutti i suoi libri.

La mattinata era passata, decisamente in modo più veloce di tutti gli altri giorni, ed ora non gli restava altro se non dirigersi verso la propria personale ghigliottina: il pranzo con gli amici di Felix.

Quest'ultimo - insieme al proprio ragazzo - era già appostato davanti all'armadietto di Minho, con l'aria di una ragazzina che sta per vedere il miglior film d'amore dell'anno.

Changbin era appoggiato agli armadietti, con la sua giacca nera di pelle e l'aria da duro che lo facevano stonare così tanto accanto a Felix, che invece era stretto in una larga felpa rosa confetto.

Non appena Minho entrò nel loro campo visivo, gli dedicarono due enormi sorrisi.
Quello di Felix era tenero ed emozionato, come un padre che accompagna la figlia all'altare, mentre quello di Changbin era divertito e malizioso.

«Immagino che tu gli abbia raccontato tutto» disse rivolto a Felix, accostandosi all'armadietto e dando una pacca affettuosa alla spalla di Changbin.

Felix annuì.
«Ho dovuto! Quando gli ho detto che Chan ci aveva invitato a pranzare con loro mi ha detto un "no" categorico» sbuffò guardando male il proprio ragazzo.

Changbin fece spallucce con un sorriso candido e brillante.
Usava sempre quel sorriso da canaglia per far sbollire la rabbia di Felix.

«Scusami tesoro ma continuo a non apprezzare molto Bang Chan, però sono disposto a fare un piccolo sacrificio per far diventare attiva la vita sessuale di Minho-hyung» disse facendo un occhiolino a quest'ultimo.

Minho sistemò lentamente i propri libri tentando di non pensare troppo al fatto che di lì a qualche minuto avrebbe incontrato nuovamente Jisung.

«Ti senti bene?» domandò Felix facendo la linguaccia al proprio ragazzo.
Minho sorrise in modo nervoso. «No, sto per vomitare» mormorò.
«Che bei ricordi, anche io ero così quando stavo per incontrare Felix» sussurrò Changbin stiracchiandosi.
Felix lo guardò infastidito. «L'idea di vedermi ti faceva venire il vomito?» domandò incrociando le braccia al petto.

Changbin rise aprendo le braccia nella speranza che il ragazzo ci si rannicchiasse contro.

«Si amore, ma in senso positivo, ero talmente nervoso da star male fisicamente - disse guardandolo in modo innamorato - Ma non appena ti incontravo e ti guardavo negli occhi, ogni malessere spariva e restavamo solo noi due».

Minho tossicchiò in imbarazzo mentre Felix - lasciandosi scappare un "Aaaw" - si buttava tra le braccia del proprio fidanzato.
Changbin solitamente non era uno che si perdeva in sentimentalismi, specialmente davanti a Minho, ma quella chiaramente doveva essere l'eccezione.

«In questo momento sono talmente nervoso che preferisco star qui - in imbarazzo - a guardare voi che amoreggiate, piuttosto che andare in mensa» scherzò rabbrividendo per l'ansia.

Gli amici risero.

«Ti capisco - ridacchiò Changbin guardando il corridoio quasi completamente vuoto - Ma sono già tutti in mensa, ed io ho veramente fame, quindi fatti passare l'ansia e andiamo» rispose senza mezze misure prendendo Felix per mano e trascinandoselo dietro.

Minho li seguì a ruota tentando di svuotare la mente, mentre Felix parlava senza sosta di qualsiasi cosa gli passasse per la testa.

Il maggiore sapeva che l'australiano lo stava facendo per farlo pensare a qualsiasi altra cosa che non fosse quel pranzo insieme al suo gruppo, e Minho lo ringraziò mentalmente per il pensiero.

La mensa era invasa dall'allegra e rumorosa fauna universitaria, che andava avanti ed indietro con i vassoi pieni di cibo e le lamentele per esame andato male.

Minho aveva lo stomaco totalmente chiuso, sentiva la nausea salire solo osservando le pietanze dietro lo spesso vetro del bancone.

Felix lo osservò con aria truce.
«Non ti permetterò di digiunare solo per un ragazzo, quindi riempiti il vassoio e mangia!» lo minacciò, facendo ridacchiare il proprio ragazzo.
«Va bene mamma» rispose iniziando a prendere qualcosa che solitamente adorava, ma senza sentirne il vero e proprio desiderio.

Si incamminarono - sempre con Felix che parlottava in sottofondo - verso il tavolo che solitamente occupava quel gruppo, parecchio lontano dal tavolo che solitamente occupavano loro tre.

Minho sperò vivamente che si fossero scordati di loro, che i posti fossero tutti occupati senza possibilità di farli sedere, ma si sbagliava.

Erano già tutti al tavolo - tranne Jeongin - e spiccavano tre sedie lasciate appositamente vuote proprio per loro, oltre la sedia del più piccolo del gruppo che si trovava al fianco di Chan.

Tutti e cinque li aspettavano chiacchierando allegramente, con i vassoi ed il cibo totalmente intatto.

«Eccoci qui - esclamò felicemente Felix iniziando a prendere tranquillamente posto al centro di quei tre lasciati liberi, in modo da avere le altre due sedie accanto a sé, una per fianco - Scusate per il ritardo» mormorò tirando Changbin verso il posto che c'era tra lui e BamBam.

Minho sospirò lentamente odiando il proprio migliore amico.
L'unico posto rimasto - a parte quello al fianco di Chan che era chiaramente riservato a Jeongin - era quello tra Felix e Jisung.

Il più piccolo si voltò rivolgendogli un sorriso dolce e Minho capì cosa intendesse Changbin poco prima.

"Non appena ti incontravo e ti guardavo negli occhi, ogni malessere spariva e restavamo solo noi due"

Era esattamente quello che Minho stava provando in quell'istante.
Tutto intorno a lui era sparito totalmente - risucchiato da quei bellissimi occhi color cioccolato.

Il loro gruppo, gli studenti chiassosi, la scuola, l'ansia e la nausea che l'aveva attanagliato fino a qualche istante prima.

Vedeva solo Jisung ed il suo sorriso dolce e sincero che sembrava quasi attenderlo, e Minho stava bene, dannatamente bene.

Non riusciva neanche a capire come quel viso splendido, con le guance morbide e arrossate, potesse averlo fatto star così male per quei due interminabili giorni.

Jisung era ciò che di più bello Minho avesse mai visto, ed in quell'istante Minho capì che non era necessario aspettare la successiva pioggia di stelle cadenti per vederne una.

La sua personale stella cadente ce l'aveva davanti proprio in quel momento.

____________________________________

2

Lascia una stellina e un commento se ti è piaciuto il capitolo, in modo che la storia possa crescere e arrivare ad altrx STAYS che potrebbero apprezzarla.
Grazie per l'attenzione,
TheyIdiot.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top