sei

Harry indubbiamente non aveva passato la notte migliore della sua vita, era veramente scosso e il suo cervello era in completo subbuglio; dopo essersi accovacciato sotto la scrivania, la sera prima, non si era spostato, aveva passato la notte rannicchiato nel caldo piumone, con il corpo appoggiato al muro.
Non si sentiva a suo agio a sdraiarsi sul letto di una persona a lui sconosciuta e aveva preferito trovare un angolo che lo facesse sentire sicuro e riparato da quanto lo circondava.

Non si era assopito ma al contempo non era nemmeno rimasto sveglio, aveva passato lunghe ore in uno stato di dormiveglia governato da incubi che sembravano diventare veri e creature dall'aspetto poco rassicurante che gli si palesavano.

Aveva passato una notte di sudore freddo simile a quelle che si trascorrono quando si ha la febbre alta, in cui fanno da padrone le allucinazioni, solo che non era malato, era solo scosso.

Harry si trovava in un grande vortice di emozioni che non riusciva a contrastare, la confusione faceva da padrone: non avrebbe più dovuto esistere a quel momento, era da anni che pianificava di andarsene così e finalmente aveva raccolto il coraggio a piene mani e si era deciso a lasciarsi andare, ma qualcuno aveva rovinato tutto.

Non aveva niente, non sapeva niente, nessun collegamento con la sua vita precdente, solo ricordi che desiderava seppellire al più presto, non aveva nemmeno degli oggetti, tutto quello che possedeva si trovava nello zaino nero che stava usando come cuscino, era come se fosse tornato di nuovo bambino e fosse in procinto di dovere iniziare una nuova vita, completamente diversa, con una nuova famiglia.

Era indubbiamente rinato, forse avrebbe dovuto accogliere questa nuova sfida a piene mani e buttarsi nella speranza di ottenere qualcosa di bello. Poteva giurare di non essere mai stato felice nella sua intera esistenza ma non era mai troppo presto per iniziare, forse ci sarebbe riuscito.

Forte di questa convinzione, solo di mattina presto Harry riuscì ad alzarsi, quando ormai la luce aveva iniziato a filtrare dalle tende ed aveva sentito gli altri ragazzi nella casa alzarsi.

Lasciò cadere le pesanti coperte a terra, si diresse verso la porta con l'intenzione di presentarsi e ringraziare i suoi ospiti, aveva anche ritrovato la capacità di parlare e si sentiva stupido per non averlo fatto prima.

Quasi riusciva a sorridere.

Prese la maniglia in metallo e la abbassò per uscire, ma la porta non si mosse di un millimetro. Tentò di nuovo, tirò, pensò che magari fosse inceppata, ma non riuscì ad aprire.

Bastò un secondo e la fievole luce che si era riaccesa in lui si spense.
Buffo come le cose cambiano velocemente.

Lasciò la presa e abbandonò a terra,  sul parquet duro, con un tonfo sordo, portò le ginocchia al petto ed iniziò a sospirare e tremare in maniera convulsa.

Era solo un illuso, non era una rinascita quella, era stato solo l'ennesimo fallimento nella sua vita.

Rimase a fissare la porta chiara mentre alle orecchie gli arrivavano rumori di automobili, le chiacchere dei londinesi e suoni di vita quotidiana. Una vita che andava avanti, indipendentemente da lui.

Non sapeva nemmeno spiegarsi come mai lo avesse mortificato così tanto l'essere stato chiuso a chiave all'interno della stanza, insomma, era una cosa ragionevole, probabilmente anche lui avrebbe preso delle precauzioni nei confronti di uno sconosciuto casualmente capitato in un'ipotetica casa sua.

Probabilmente, se solo avesse bussato una seconda volta, lo avrebbero fatto uscire ed invitato a fare colazione, erano ragazzi gentili quelli che abitavano lì, o perlomeno due di loro.

Si sentiva nuovamente svuotato e si perse ancora nel turbinio dei suoi pensieri, solo verso l'ora di pranzo i suoi bisogni fisiologici iniziarono a farsi sentire e Harry si chiese come sarebbe potuto uscire.

Lo scudo di roccia attorno a lui si era ricostruito e le parole gli morivano in gola, non voleva farsi vedere da nessuno.

Si guardò intorno alla ricerca di qualcosa che avrebbe potuto aiutarlo, negli anni aveva imparato a forzare diverse serrature, ma aveva sempre avuto a disposizione gli attrezzi del mestiere, in quella stanza invece non vedeva nemmeno una misera forcina.
La serratura non era qualcosa di troppo complicato, gli sarebbe bastato del fil di ferro, che comunque non pensava di trovare in una camera da letto.

Lasciò il suo angolino e iniziò a frugare nella montagna di oggetti che ricoprivano la scrivania, senza trovare nulla che potesse essergli utile, nemmeno un coltellino svizzero nè un accendino, Harry pensava che ogni ragazzo avesse in camera queste cose.

Dopo aver tentato di rimettere tutto esattamente dove si trovava prima, aprì i cassetti e rovistò anche lì, dopo poco trovò un semplice segnalibro in feltro colorato con disegnati sopra due cani bianchi e neri, tastandolo avvertì che aveva un'anima di quello che sembrava essere fil di ferro.
Con una forbice lo aprì e scoprì di aver ragione, gli ci vollero una decina di tentativi ma riuscì ad uscire dalla stanza.

Il corridoio era vuoto, sapeva di non essere solo in casa, sentiva il ticchettare della tastiera di Niall provenire dal salotto.
Non poteva andare in cucina poichè il biondo lo avrebbe visto ed il suo piano era quello di tentare di non farsi notare per non spaventare nessuno con la sua "evasione", anche lui stesso aveva capito che il suo personaggio poteva fare paura e non poco.

Si diresse in bagno, aprì l'acqua e bevette, rinfrescandosi anche il viso.

Involontariamente tirò lo sciacquone, seguendo le regole dell'educazione, ma subito si rese conto dell'errore che aveva fatto, Niall infatti si era per forza reso conto della sua presenza.

Senza perdere altro tempo tornò a rintanarsi in camera con il piumone sulle spalle.

Quando Liam tornò dal lavoro il cielo era ormai già scuro, salutò l'amico con voce allegra.

-Ciao Nì, com'è andata ?-

Il biondo chiuse il portatile -non ne poteva più di studiare- e si alzò stiracchiandosi.

-Mi sono annoiato, sempre meglio che andare a scuola, comunque. Penso di aver fatto milioni di partite a fifa.-

-Immaginavo che tu non avessi studiato.-

Il moro si levò l'impermeabile marrone e lo appese vicino alla sciarpa scozzese rossa e verde.

-Invece l'ho fatto, sono quasi a metà della ricerca che devo consegnare tra due settimane.-

Liam fece un finto verso di ammirazione poi si guardò intorno.

-Il ragazzo non è qui con te ?-

Il biondo scosse lentamente la testa.

-E dov'è ?-

-In camera.-

-È rimasto in camera tutto il giorno ?-

Negò poichè sapeva che l'altro non avrebbe approvato il suo timore, il non aver tentato di fare una conversazione e soprattutto l'averlo chiuso a chiave nella sua stanza.
Dopotutto non aveva mentito, il riccio in qualche modo era uscito per andare al bagno.

-Vado ad aprirgli, vieni.-

Niall infilò la pistola tra i cuscini del divano e coprì il tutto con una coperta, Liam non doveva sapere nulla riguardo l'arma, era un ragazzo che non apprezzava la violenza e di sicuro non gli sarebbe piaciuta l'idea di avere un'arma, seppur piccola, in casa, poi lo seguì per il corridoio.

La porta era ancora chiusa, il moro bussò.

-Possiamo aprire?-

Domandò.

-Non risponderà.-

Gli fece notare il biondo, infatti da dentro non sentirono giungere alcun suono.
Liam abbassò la maniglia tentando di entrare ma la porta non si aprì.

-È chiusa a chiave.-

Disse sbalordito, Niall si guardò attorno, non poteva crederci, il ragazzo era riuscito ad uscire e aveva anche chiuso di nuovo, una volta rientrato.

-La chiave della stanza è dentro?-

Chiese il moro.

-No... no la ho io.-

Rispose l'irlandese tastando le tasche, poi la estrasse e la infilò nella toppa mentre l'amico lo guardava con aria contrariata.

-Lo hai davvero chiuso dentro? Non dev'essere stato qualcosa di piacevole, non me l'aspettavo da te Niall, è una persona come tutte le altre non devi trattarlo così.-

"Se solo sapesse della pistola..." pensò il biondo ma rimase zitto e aprì la porta, aveva deciso di non raccontare niente riguardo la capatina al bagno.

Harry era raggomitolato nel piumone e sembrava essersi appisolato, i due rimasero immobili per una decina di secondi, indecisi sul da farsi, poi il riccio aprì gli occhi, probabilmente li aveva sentiti arrivare.

-Oh, non volevamo disturbarti, ce ne andiamo se vuoi.-

Si scusò il moro a bassa voce, Niall era in piedi dietro di lui, come a volersi nascondere dietro la sua persona imponente.

In risposta il riccio scosse la testa.

-Va tutto bene?-

Annuì.

-Hai fame?-

Scosse la testa.

-Hai la chiave della stanza?-

Chiese Niall, ottenendo una risposta ovviamente negativa.

-E come ti sei chiuso a chiave qui dentro?-

Alzò le spalle senza ovviamente dire nulla, il moro tirò una gomitata all'amico e disse.

-In ogni caso ci scusiamo per averti lasciato chiuso qui per l'intera giornata, ora lasceremo la porta aperta, tu puoi fare come se fossi a casa tua, non temere, unisciti quando vuoi, ti chiameremo quando sarà pronta la cena.-

Di nuovo annuì, poi le sue labbra si mossero aprendosi e chiudendosi senza però produrre alcun suono, sembrava stare boccheggiando.
"Grazie mille" avrebbe voluto dire ma non riuscì a farlo.

I proprietari lasciarono la stanza, Louis tornò a casa solo quando il cielo era già puntinato di stelle dalla luce fioca, come suo solito, sembrava essere piuttosto nervoso e durante la cena -cui si era presentato anche Harry- annunciò che il giorno dopo la sua ragazza, Eleanor, sarebbe rimasta a cena in casa e probabilmente anche per qualche giorno dopo.

Il riccio non era per niente eccitato dall'idea di dovere vivere sotto lo stesso tetto di un'altra persona, doveva trovare al più presto possibile il modo per andarsene prima che i ragazzi chiamassero la polizia.
Nemmeno Liam o Niall sembravano troppo contenti dell'idea di avere la fidanzata del loro amico tra i piedi per alcuni giorni.

-La posso reggere per una cena ma non per un lasso di tempo più lungo.-

Commentò l'irlandese mentre sparecchiava.

-Nemmeno lei sopporta te.-

Ribattè Louis.

-E per di più in questa casa abitano già abbastanza persone.-

Aggiunse il moro.

-È pur sempre la mia ragazza e ho il diritto di ospitarla da me per un po', non sarà così terribile, non è mica la prima volta che dorme qui.-

-Sì, infatti, peccato che l'altra volta abbia rotto circa cinque piatti mentre tentava di apparecchiare, rendendosi utile, e ha lasciato in giro talmente tanti capelli che ne trovo ancora adesso in camera mia.-

Disse Niall sbuffando.

-E poi anche lei ha una casa, potresti andare tu da lei ogni tanto.-

Consigliò Liam.

-Peccato che lei abiti coi suoi genitori, non è divertente così, non possiamo fare quello che vogliamo.-

Rispose ammiccando, il biondo rispose con un verso di disgusto.

-Mi stai dicendo che dovrò dormire in camera tua mentre voi due farete i vostri comodi ?-

Domandò facendo scoppiare a ridere l'altro.

-Mi ero dimenticato del ragazzino.-

Disse poi Louis riferendosi a Harry e gli chiese.

-Cosa avresti intenzione di fare ? Non per essere scortese, ma non vorremmo che tu mettessi radici qui.-

Liam gli regalò uno sguardo di grande disapprovazione mentre il riccio scrollava le spalle, poi aprì la bocca come per dire qualcosa ma la richiuse subito.

-Louis non intendeva essere scortese, non ti preoccupare.-

Disse il moro poggiandogli una mano sulla spalla, Harry subito si scostò e con uno scatto afferrò il cellulare di Niall seduto dalla parte opposta del tavolo, il quale si alzò subito in piedi.

-Hey !-

Il riccio scosse la testa a indicare che non aveva cattive intenzioni e a gesti gli fece capire che voleva inserisse la password. Il biondo sbloccò il telefono, controvoglia, ed Harry iniziò a digitare, scriveva con fatica e non era sicuramente veloce, le frasi erano piene di errori e non sembrava essere molto a suo agio. Lo passò a Liam.

-Non sto bene.-

Lesse, il riccio annuì poi continuò.

-Non riesco a parlare, non ho davvero nessuno, come ho detto, non chiamate la polizia perchè non voglio tornare dove ero. Sono maggiorenne.-

-Come mai non dovremmo chiamare la polizia? Sei forse un criminale?-

Chiese Louis, quel ragazzo non aveva mai avuto un minimo di tatto e Liam aveva sempre dovuto smussare le sue domande, così pungenti.
Tuttavia il riccio scosse la testa con tranquillità, si sentiva bene in quel momento, riposato e aveva lo stomaco pieno, riusciva quasi a dominare sè stesso.

-Vuoi dirci cosa ti è successo?-

Chiese Niall invece.

-Preferirei spiegarvelo a voce.-

Lesse il moro, poi Harry abbandonò il telefono sul tavolo con un sospiro.

-Ma alla fine, quand' è che te ne andrai ?-

Domandò Louis poggiando i gomiti sul tavolo, il riccio scosse la testa con vigore e si alzò in piedi, più agitato di quanto fosse solo poco prima.

-Smettila Louis, ha appena detto che sta male, va aiutato, non cacciato.-

Lo rimproverò il moro, poi rivolto all'ospite disse.

-Non ascoltarlo, puoi rimanere quanto vuoi, non c'è problema, vuoi per caso farti una doccia? Il bagno è dì la'.-

Offrì con gentilezza, Harry acconsentì.

-Hai dei vestiti?-

Annuì di nuovo e si diresse in camera per prendere il suo zaino.

-Liam non dobbiamo fare un servizio accoglienza per chi ha problemi mentali, questa è una casa.-

Intervenne Louis, con tono sprezzante.

-Sei stato tu a portarcelo ti ricordo.-

-Sì e ho già fatto la mia buona azione così, basta e avanza.-

-Che senso ha aiutarlo una volta per poi lasciarlo in balia di sè stesso?-

-È maggiorenne, può vivere da solo, non gli serviamo.-

-Lasciarlo andare vorrebbe dire lasciarlo morire, tenterà di nuovo il suicidio.-

Louis sbuffò.

-Non può stare qui per sempre.-

-Me ne occuperò io.-

-Non parla nemmeno.-

-Ti dico che entro due giorni si tranquillizzerà e mi dirà anche il suo nome.-

Disse e in risposta Louis si alzò e si diresse in salotto.

Vide passare Harry, che aveva solo un asciugamano avvolto in vita.
Riuscì a vedere il suo fisico, secco ma tonico, ricoperto da centinaia di tatuaggi scuri.
Lui avrebbe voluto avere un fisico simile, avrebbe fatto strage di cuori.

Ci aveva messo davvero poco a lavarsi, gli passò davanti velocemente e si chiuse nella stanza.

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Capitolo 6 pubblicato ! Come è iniziata la vostra estate? Sta proseguendo tutto bene? Avete già grandi piani? Per ora mi sta andando discretamente dai.

-vik💕

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