quattro

Louis parcheggiò la grossa auto nera nel cortile sassoso di un'abitazione piuttosto lontana dal centro, c'erano degli alti condomini in intonaco bianco che vi si affacciavano, sembrava un posto abbastanza costoso.

-Siamo arrivati.-

Disse a voce bassa, doveva rinunciare ai suoi piacevoli programmi per la serata perchè probabilmente il ragazzo non se ne sarebbe andato prima dell'indomani.

Harry annuì, slacciò la cintura di sicurezza e seguì l'altro fino ad una porta, aspettò che la aprisse e poi su per le scale.

L'appartamento si trovava al terzo piano.

Louis suonò e un paio di secondi dopo un ragazzo dai capelli biondi e occhi azzurri venne ad aprire.

-Ce ne hai messo di tempo però...-

Disse.

-Più del previsto, c'era traffico.-

Rispose il castano, poi spinse Harry dentro l'abitazione.

-Entra ragazzino.-

Ordinò con tono freddo; il riccio sospirò perchè non si sentiva per niente a suo agio con la presenza di Louis, aveva paura che d'un tratto ricominciasse a sbottare. Voleva andarsene.

Niall lo guardò entrare e gli tese una mano.

-Niall, piacere.-

Disse sorridendo cordiale, Harry la strinse ma non rispose, il biondo sembrava confuso.

-Non parla.-

Spiegò Louis.

-Cosa intendi ?-

-Te lo spiegherò dopo, ora, cosa c'è per cena ?-

Superò l'amico e, chiudendosi la porta alle spalle, entrò nel salotto, dove trovò Liam intento a sistemare i piatti su di un grande tavolo di mogano che campeggiava nella stanza.

-Ciao.-

Disse semplicemente questo.

-Ciao.-

Rispose Louis, e poi.

-Lascia lì il tuo zaino e vieni a tavola, avrai fame.-

Il riccio si guardò attorno per una decina di secondi, poi seguì le sue indicazioni e si sedette a tavola, seguito dagli altri due mentre Niall portava dalla cucina una grande pentola di metallo contenente probabilmente della pasta.

-Non è il tipo di compagnia che porti di solito.-

Osservò Liam mentre si versava degli spaghetti al sugo nel piatto.

-Lo so, è stato un incidente, ma prima delle spiegazioni lasciami mangiare, sto morendo di fame.-

Disse il moro, mentre Niall versava una porzione di pasta anche nel piatto del riccio.
Harry non aveva mai mangiato degli spaghetti del genere e non aveva idea di come poterli arrotolare senza fare pasticci, sembravano quasi un piatto da ristorante ed emanavano un profumo delizioso. Guardò quanto stavano facendo gli altri tre ragazzi, prendevano una porzione di pasta piuttosto piccola e la mettevano su un cucchiaio, poi con la forchetta la arrotolavano direttamente da lì. Sembrava più facile, decise di provare.

Il primo tentativo non andò come sperato visto che l'intero boccone ricadde nel piatto, ma, presa la mano, iniziò a mangiare, sempre piuttosto lentamente.

-Louis, il pacchetto di sigarette ?-

Disse Niall iniziando a ridere a voce piuttosto alta, accompagnato da Liam.

Niall aveva i capelli biondi, probabilmente tinti, notò Harry, perchè si distingueva la ricrescita castana alla radice, aveva gli occhi di un azzurro più chiaro rispetto a quelli di Louis e la pelle pallidissima. Aveva una felpa bordeaux che sembrava tenere piuttosto caldo, a differenza del ragazzo seduto alla sua destra che aveva una leggera t-shirt color cachi, i capelli castano chiari tenuti in un ciuffo spettinato e una leggera barba sul viso.

-Cazzo ecco cos'è che ci ero andato a fare lì !-

Rispose Louis alla loro provocazione, battendo una mano dal palmo aperto sul tavolo.

I due risero.

-Ma scusami, visto che te ne sei dimenticato a che scopo sei andato lì ?-

Domandò Liam, il riccio notò che quel ragazzo parlava davvero velocemente un inglese con un forte accento regionale, tanto che anche lui quasi faticava a capirlo.

-Ho trovato lui.-

Rispose indicando Harry che alzò il capo e, quando si ritrovò tutti gli sguardi puntati contro, annuì leggermente.

-Io sono Liam.-

Si presentò il moro sorridendo.

-Io mi sono gia presentato, Niall.-

Disse il biondino ed infine fu il turno dello sconosciuto che lo aveva accompagnato a casa.

-Ah, io sono Louis.-

Liam continuava a guardarlo con aria interrogativa, probabilmente aspettandosi una risposta, così Harry annuì tentando di sorridere, senza riuscirci.

Si sentiva come bloccato, voleva esprimersi, piangere, ringraziare per l'ospitalità, raccontare anche solo una breve parte della sua storia ma la sua mente era scura ed annebbiata ed il suo corpo era un guscio di cemento che lo intrappolava.

Avrebbero pensato che fosse un maleducato.

-Lui non parla.-

Gli spiegò Louis.

Liam stava per domandare qualcosa ma il castano iniziò a parlare.

-L'ho incontrato al ponte, è per questo che non ho preso le sigarette, dopo averlo incontrato me ne sono completamente dimenticato.-

Louis era un fumatore piuttosto accanito, passava la maggior parte della giornata con una sigaretta tra le dita. Era un ragazzo piuttosto agitato per natura, ma il fumo lo rendeva ancora più nervoso ed intrattabile, al punto che i suoi migliori amici avevano cercato più volte di convincerlo a smettere -anche perchè così facendo sprecava una gran quantità di denaro che sarebbe stato utile in altri modi- ma lui non ci aveva mai nemmeno provato.

Quella mattina i suoi coinquilini avevano deciso di dare una svolta alla questione nascondendo la sua scorta di sifarette, ben sei stecche, in una zona sperduta fuori Londra, sia per mandargli un messaggio più forte dei precedenti, sia per divertimento.

L'unico risultato che avevano ottenuto era far innervosire ulteriormente Louis.

-Ma avevi detto che non c'era mai nessuno lì.-

Osservò Niall.

-Infatti era lì per suicidarsi, si stava per buttare giù dal ponte con dei pesi legati ai piedi.-

Mentre Louis continuava a mangiare tranquillamente gli altri due ragazzi si girarono a guardare il riccio con aria apprensiva.

-E ce lo dici così ?-

Domandò il biondo.

-Beh, ci dispiace...-

Disse Liam.

-Ci dispiace ?-

-Non ho idea di come si chiami, non parla, te l'ho detto. Ho dovuto gridare come un forsennato per farlo scendere, e poi si è messo a piovere e non ha quasi spiccicato parola.-

-Perchè l'hai portato qui ?-

Domandò Liam, parlavano quasi come se Harry non fosse presente e non potesse sentirli.

-Non sapevo cosa fare, mi ha detto che non ha un posto dove stare e la sua famiglia è lontana, anche se avrei voluto lasciarlo lì in balia delle sue cazzate non potevo farlo, e poi ha iniziato a piovere.-

Spiegò ingoiando l'ultimo boccone di pasta.

-Sei sicuro che capisca la nostra lingua ?-

Domandò Liam e poi, rivolto a Harry ripetè scandendo le parole come se fosse un bambino piccolo.

-Capisci la nostra lingua ?-

Annuì.

-Perchè non risponde ? Così rende il lavoro più difficile.-

Chiese Niall e Liam gli rispose prontamente.

-Perchè è stato scarrozzato con poca delicatezza da uno sconosciuto poco gentile in una casa che non conosceva. Forse è timido o spaventato, sai, di solito una persona che tenta il suicidio non è molto allegra.-

Il biondo annuì.

-E poi di sicuro Louis gli avrà urlato contro.-

Silenzio.

-Gli hai gridato contro ?-

Domandò di nuovo Liam.

-Ero nervoso per colpa vostra okay ? Cosa pretendevate che facessi ? L'ho detto che l'avrei lasciato lì se non avessi pensato a voi due cuori d'oro che mi avreste ucciso !-

Gridò Louis in risposta.

-E così l'hai spaventato.-

Osservò il castano.

-Vai al diavolo Liam !-

Ribattè l'altro alzandosi e posando il suo piatto in cucina, uscendo dalla stanza lasciò un silenzio teso.

-Stava parlando come se il ragazzo non potesse sentirlo.-

Osservò Niall a bassa voce per poi guardare Harry e scusarsi.

-Scusalo, non è una cattiva persona, è solo nervoso.-

Il riccio annuì, quando tornò in stanza il moro aveva una pentola con delle patate e ne servì una porzione a tutti, per poi sedersi e continuare a parlare.

-Comunque questa notte lo lasceremo dormire qui, tanto non penso sia un problema per voi.-

-Nessun problema.-

Rispose il biondo.

-E domani chiameremo la polizia per denunciare la tua scomparsa cosi tornerai a casa.-

Aggiunse Liam guardando negli occhi Harry che scosse violentemente il capo.

-Cosa ?-

Domandò il castano.

-Mi ha chiesto di non chiamare la polizia.-

Spiegò tranquillamente Louis.

-Allora non c'è niente che possiamo fare.-

Intervenne il biondo.

-No, infatti, è per questo che l'ho caricato in auto e l'ho portato qui. È un ragazzo senza famiglia nè amici nè un posto dove stare che chiede di non dire nulla alla polizia e non parla e per di più se lo lasciassimo andare per la sua strada proverebbe di nuovo ad uccidersi.-

-Però ha acconsentito a venire con te.-

-Non ha acconsentito, dovresti vedere quante grida mi ci sono volute per strattonarlo fino all'auto.-

Niall lo guardava corrucciato.

-Ma non è illegale trattenere le persone contro la loro volontà ?-

-No se ne va di mezzo la loro vita.-

Rispose subito Louis con tono spavaldo.

-Ha ragione Louis, non poteva lasciarlo morire, ma sarà almeno maggiorenne ?-

Si domandò Liam, in tutta risposta Harry annuì.

Il riccio, con la sua altezza e l'aspetto imponente, non aveva mai dimostrato qualche anno in meno rispetto alla sua vera età ma in quel momento, chiuso in sè stesso e timidamente chino sul piatto, con gli occhi che brillavano, poteva essere scambiato per un sedicenne.

-Perfetto, allora non siamo nei casini.-

Lo prese in giro il biondo ridendo.

-Cosa facciamo ?-

Chiese di nuovo il castano, preoccupato, Louis si versò un bicchiere di acqua e rispose.

-Per ora lo facciamo dormire nella stanza di Niall, lui dormirà con me, tanto nella mia camera ci sono due letti. Nì sposta le tue cose dalla stanza più tardi.-

Il biondo acconsentì senza fare storie.

Louis aveva ventidue anni e lavorava per una delle più importanti marche di moda di Londra, per ora si occupava ancora di fare da commesso in una grande boutique nel centro ma spesso gli venivano affidati anche compiti di maggior calibro e sperava di riuscire a fare carriera. A Louis piaceva la moda e gli sarebbe piaciuto molto disegnare un giorno una linea tutta sua, ma soprattutto desiderava riuscire a salire ai piani più alti di quel meccanismo perfetto che era un'industria, sognava di diventare un grande imprenditore.
Per ora il lavoro che gli era stato affidato non portava grandi guadagni ma era convinto che ogni persona dovesse fare della gavetta prima dell'attesso successo, per il momento riusciva a vivere in maniera dignitosa grazie ai contributi di sua madre ed il suo compagno -il quale gli aveva anche trovato quell'impiego come commesso-, entrambi di famiglia piuttosto benestante.

Liam e Niall invece erano di un anno minori, il primo lavorava in un concessionario mentre il secondo aveva deciso di portare avanti gli studi in un'università privata del centro.

Londra era una città che offriva grandi possibilità ai giovani, per questo i tre amici avevano deciso di trasferirvisi per cercare di costruirsi un futuro nella grande metropoli.
Liam e Louis si conoscevano dall'infanzia ed erano sempre stati migliori amici, avevano abitato nello stesso quartiere finchè Louis non si era dovuto trasferire dopo il matrimonio di sua madre con il suo nuovo compagno. Non avevano smesso di frequentarsi ma nella vecchia casa di Louis era giunto ad abitare Niall, un irlandese sale e pepe, il duo era quindi diventato un trio ed erano sempre stati inseparabili.

Liam era il padre sel gruppo, responsabile, ed intelligente, Niall era sempre allegro e divertente, portava quella ventata d'allegria tipica irlandese e Louis... Louis era sempre stato solo uno scavezzacollo irresponsabile, una sorta di Peter Pan che non voleva crescere.

Dopo cena Liam indicò gentilmente a Harry quale fosse la camera che gli spettava.

-Quella è la stanza dove dormirai, puoi sistemare lì le tue cose... ehm, il tuo zaino... hai solo quelle cose ?-

Annuì.

-A casa non hai nient'altro ?-

Scosse la tesa.

-Tutto quello che hai è... uno zaino ?-

Il riccio non rispose e, a passo lento, si incamminò verso la stanza, era piccola ma accogliente, con pavimenti in parquet ed un grande letto dalle coperte blu. Alle pareti c'erano varie fotografie e poster, la scrivania era ricoperta di vestiti ed altri oggetti e la libreria strabordava di ogni cosa, fuorchè di libri.

Poggiò lo zaino a terra e rimase immobile senza voler toccare nulla, non si sentiva a suo agio nemmeno a stare seduto sul letto, perciò decise di uscire e raggiungere Niall e Liam che in salotto stavano guardando la televisione.

Louis era chiuso in camera sua a godersi la serata tanto attesa, netflix ed alcool.

-Ehi ciao.-

Lo salutò Niall facendogli posto accanto a lui sul sofà scuro, il riccio lo salutò alzando appena il capo.

-Siedi pure, in tv non c'è niente di interessante, si accettano suggerimenti.-

Disse, il riccio si sedette titubante mentre Liam continuava a fare zapping cercando un programma che fosse interessante, alla fine decise di fermarsi sul telegiornale.
Sullo schermo scorrevano immagini di una casa in fiamme in uno dei quartieri meno raccomandabili di Londra.

-Nì hai sentito cos'è successo questa notte ?-

-Tutti oggi parlavano di un incidente ma io ancora non ho capito cosa sia successo esattamente.-

Rispose il biondo scuotendo la testa.

-Una casa ha preso fuoco poco fuori città, era una catapecchia piuttosto malridotta, all'interno è stato trovato un cadavere, fortunatamente era completamente vuota e nessun altro è rimasto bruciato nell'incendio.-

-Niente di sconcertante, insomma.-

-No, se non fosse che esaminando il cadavere, che per fortuna, se così si puo' dire, non si è polverizzato, si è notato che  non era morto nell'incendio ma era stato accoltellato poche ore prima. L'assassino ha dato fuoco all'intero luogo nella speranza di cancellare ogni traccia...-

Il biondo sgranò gli occhi guardando fisso il pavimento sotto ai suoi piedi.

-Strano, è il quarto incendio avvenuto fuori Londra in questi ultimi mesi.-

-Tutti nello stesso quartiere e tutti sono stati provocati, nessun incidente. Si pensa che l'artefice possa essere stato lo stesso.-

-Ci sono stati morti le altre volte ?-

-In tutto cinque, infatti si pensa che anche negli altri casi il colpevole avesse dato fuoco a tutto per cancellare le sue tracce, riuscendoci.-

-È sicuramente troppo presto per trarre questo tipo di conclusioni, ma è inevitabile pensare che questi incendi siano collegati.-

Liam sospirò.

-Si tratta del The Hole Nì, sono piuttosto certo che la maggior parte degli "incidenti" che avvengono lì non lo siano per davvero.-

Il biondo annuì.

-Londra è una città pericolosa, a volte, ed i criminali sono sempre più scaltri delle forze dell'ordine.-

Commentò.

Le loro parole giungevano come echi lontani alle orecchie di Harry, che non aveva staccato lo sguardo dallo schermo. Lui non vedeva il mediocre servizio del telegiornale, davanti ai suoi occhi correvano immagini vivide e violente, bagliori di fiamma e travi che cadevano, sfondate, ed insieme a queste anche vampate di calore.
Le grida si sovrapponevano e martellavano nella sua mente, gli si seccarono le labbra, aveva il viso grondante di sudore.

D'improvviso si alzò, spense la televisione dando un colpo al pulsante d'accensione e corse velocemente verso la sua stanza.

I due ragazzi lo guardarono sconcertati, Niall si alzò in piedi e commentò.

-Cosa diavolo gli è successo ?-

-Era pallido, sembrava aver visto un fantasma.-

Aggiunse Liam.

-Ed era bagnato fradicio di sudore.-

Giunse il rumore di Harry che sbatteva con forza la porta.

-Cazzo.-

Disse il moro.

Il riccio non si lanciò sul letto, appena entrato rimase per un paio di minuti in piedi sulla soglia, senza sapere cosa fare, poi con uno strattone tolse il piumone blu dal letto e se lo avvolse sulle spalle.
Nella stanza c'era una scrivania bianca sotto il quale erano infilati due scatoloni pieni di libri ed un cestino a rete, con un calcio spostò tutto e si accoccolò lì sotto.

Non riusciva a piangere, aveva finito tutte le sue lacrime, solo, rimase in silenzio, fissando il muro bianco davanti a lui.
Solo, come sempre.

Si domandava perchè tutto dovesse andare storto, come mai non riuscisse mai a portare a termine nulla, nemmeno uccidersi.
Perchè era ancora in questo mondo ?

In salotto, dopo un paio di minuti, Niall ruppe il silenzio.

-Lo diciamo a Louis ?-

Domandò a bassa voce, ottenendo un "no" secco in risposta, poi chiese di nuovo.

-Cosa pensi significhi ?-

Silenzio.

-Andiamo Liam, lo so che anche a te inquieta quel ragazzo.-

Il moro guardò altrove, senza parlare.

-Partendo dal fatto che si stava per suicidare in un posto macabro in una serata piovosa, scenario da film horror, in più dice di non avere alcuna famiglia, non spiccica parola, non vuole che chiamiamo la polizia, i suoi unici averi sono racchiusi in uno zaino ed infine si chiude in camera nostra dopo aver passato qualcosa che sembrava una crisi isterica legata alla notizia di un assassinio.-

-Okay, okay, hai tutte le motivazioni che vuoi per avere paura di lui ma a me sembra solo un ragazzo spaventato e bisognoso di aiuto.-

Rispose il moro a bassa voce, senza convinzione.

-Non voglio negargli aiuto, è solo che dovremmo fare più attenzione, lo sai che di solito non diffido mai di nessuno ma è una situazione strana, capisci ? Glielo si legge in faccia che non sta bene e che gli manca qualche rotella.-

Spiegò l'irlandese.

-L'ha portato qui Louis.-

-E cosa centra questo ?-

Liam scosse la testa come a dire "niente, ma non sapevo cosa aggiungere".

-Non ti ha nemmeno sfiorato l'idea che potesse essere stato presente al momento dell'incendio ?-

Disse di nuovo Niall, poi fece una pausa prima di continuare.

-O fosse proprio lui l'assassino ?-

-Niall smettila.-

Rispose l'altro con tono serio.

-Davvero ? Sono l'unico deficiente che ha pensato a questo ?-

Chiese alzando le mani.

-No...-

Ammise l'altro.

-Ma non è l'unica soluzione, pensaci un attimo, come ha detto Louis lui stava per mettere fine alla sua vita, questo vuol dire che deve aver avito brutte esperienze, forse un trauma, magari legato al fuoco.-

Il biondo annuì.

-Se preferisci pensare così mi va bene, anche io spero con tutto il cuore che sia come dici tu.-

-Hai paura di un ragazzino ? Non potrà farci niente, non ti preoccupare.-

-Sii realista, basta un coltello, o anche solo un accendino per farci fuori tutti, magari è questa la tattica dell'assassino, fingersi bisognoso di aiuto e farsi ospitare dalle vittime scelte per poi ucciderle nella notte. In ogni caso non ho paura.-

Liam sgranò lo sguardo e scosse la testa.

-Smettila, non succederà niente, siamo grandi e vaccinati e lui è solo uno, non penso abbia armi Nì, l'unica cosa che possiede sono i suoi vestiti e quello zaino.-

-Quanto mi sarebbe piaciuto controllare cosa ci fosse dentro e requisire ogni oggetto che potrebbe essere pericoloso...-

-Non scherzare.-

Lo zittì l'altro, l'irlandese alzò le spalle.

-Perchè Louis deve sempre renderci partecipe dei suoi problemi ?-

Disse il biondo.

-Non pensarla così, pensa al fatto che abbiamo salvato un ragazzo dalla morte.-

Dopo un momento di silenzio Liam si alzò in piedi, annunciando che sarebbe andato a dormire.

-Buonanotte Lee, adesso vado anche io in camera di Louis a sistemarmi, poi vado a letto, giusto il tempo di fare una cosa.-

Il moro annuì -Buonanotte- e mentre Liam se ne andava Niall infilò una mano nella tasca dei pantaloni di tuta che portava e ne estrasse la chiave della sua stanza, poi si incamminò cercando di fare rumore possibile verso la sua stanza e la chiuse lentamente a chiave.

Non si sentiva per niente sicuro con un estraneo in casa e pensava di aver fatto la cosa giusta tentando di limitare almeno un po' i danni che avrebbe potuto fare, come rubare o quant'altro.
Certo, così non avrebbe potuto fermare un incendio.

Bussò alla porta della stanza di Louis e si coricò.

Quella sera non fu l'unico a chiudersi a chiave, ogni stanza venne serrata con una tripla mandata.

Nessuno dei tre amici aveva mai chiuso le serrature in quella casa in tutto quel tempo, eppure quella sera tutti e tre sentirono il bisogno di rintanarsi nel proprio spazio sicuro.

Sapevano essere giusto essere ospitali, ma il timore che avevano non poteva essere nascosto.

Dal canto suo Harry era quello più spaventato e spaesato di tutti.

///

Questo capitolo è definitivamente più lungo degli altri e la storia sta' iniziando ad ingranare.

Volevo chiedervi, se vi fosse trovati nella stessa situazione di Louis avreste avuto il coraggio di salvare un estraneo e di ospitarlo a casa vostra?

Personalmente io non credo avrei avuto il coraggio di faelo, soprattutto se mi fossi trovata da sola con lui, infatti mi riconosco più in Niall, che ha avuto una reazione più simile a quella che avrei avuto io.

Grazie per aver letto fino a qui, ci vediamo mercoledì e spero che la storia vi stia piacendo.

baciones,
-vik💘

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