nove

Louis era in piedi, appoggiato con la schiena al cornicione della porta della cucina, guardava i suoi coinquilini che barcollavano per la stanza con aria distrutta.

-Odio svegliarmi, odio svegliarmi, odio svegliarmi, perchè così presto poi? Se tutti iniziassero a lavorare più tardi sarebbe un mondo migliore, non trovate? Non troppo tardi, alle dieci, dieci e mezza...-

Disse Liam in uno sbadiglio.

-Sì, e magari sarebbe bello anche se le vacanze durassero sette mesi e i giorni lavorativi ogni settimana fossero solo tre, Lee fai questo tipo di considerazioni più o meno ogni mattina.-

Ribattè Louis.

-Sì, ma oggi è stato davvero orribile alzarmi, sentivo il gelo nelle ossa e lo sento ancora e in più ho un torcicollo orribile, maledetto freddo.-

Prese un lungo sorso di caffè annacquato dalla sua enorme tazza rossa.

-Capisco.-

Disse il moro incrociando le braccia al petto.

-Comunque tra tutti noi la notte peggiore l'ho avuta decisamente io.-

Aggiunse dopo una breve pausa passandosi una mano sul viso, marcato da profonde occhiaie.

-Ma se l'hai passata con Eleanor, direi più che altro che tu sia quello che ha passato la notatta migliore tra tutti.-

Osservò Niall alzando una mano, come se fosse ancora ai banchi di scuola.

-Magari l'avessi davvero passata con Eleanor, diamine, Dio solo sa quante cose avrei voluto fare... ma non è di questo che volevo parlare, ah biondo, ricordati che dopo dovremo discutere su come dovreste smetterla di litigare costantemente te ed Eleanor.-

Rispose indicandolo col pollice.

-Non è colpa mia se mi sta davvero molto antipatica, è pesante e condividere il bagno con lei è una cosa assurda, anche se solo per una serata, andiamo, sembrerebbe viverci lì dentro !-

L'irlandese sbuffò, poi Louis riprese la parola.

-Comunque, questa notte, forse sarà stata tarda sera, sono andato in cucina per prendere un bicchiere d'acqua e mi sono trovato davanti il ragazzino.-

-E?-

Chiese Liam.

-E aveva un coltello puntato sotto l'occhio destro, non sto scherzando, penso di aver perso dieci anni di vita solamente con quella scena.-

-Cosa cazzo stai dicendo?-

Imprecò Niall, con gli occhi sgranati.

-Scusate, mi è scappata.-

Si scusò subito dopo.

-Era in piedi in mezzo alla stanza con quel coltello-

indicò la lama utilizzata che ora era di nuovo al suo posto nel ceppo,

-puntato esattamente qui-

fece segno con l'indice appena sotto l'occhio,

-ed era pallido, sudato, e aveva una faccia davvero sofferente, doveva essere sgattaiolato fuori dalla stanza senza fare rumore, io non ho sentito davvero nulla, se io fossi stato nelle condizioni in cui era lui sarei probabilmente caduto a terra sei volte nel tragitto camera da letto - cucina, eppure lui non l'ha fatto. All'inizio non sapevo cosa fare, allora gli ho solamente detto di posare il coltello e di non fare qualsiasi cosa stesse per fare, sottovoce, perchè avevo paura della sua reazione. Probabilmente devo essere stato anche io molto silenzioso nell'arrivare fino in cucina perchè appena ha sentito le mie parole è sobbalzato e gli è scivolata la mano che impugnava il coltello sul volto. Si è sfregiato da qui a qui.-

Tracciò una linea che andava dallo zigomo al labbro col dito indice.

-Poi non so, l'ho costretto a mettere giù la lama, ho provato a passargli un bicchiere d'acqua per aiutarlo a calmarsi ma non l'ha preso e l'ha lasciato cadere a terra. A proposito, deve essere ancora lì.-

Si fermò per un momento, guardando Liam, che disse.

-Sì, ho pulito io appena sveglio, non mi sono fatto domande, ormai quando si tratta di te non mi chiedo più nulla.-

-Ah, perfetto. Stavo dicendo, aveva il respiro affannato e grondava sudore, allora l'ho fatto sedere e ho aspettato che si calmasse e abbiamo parlato.-

-Cosa significa che avete parlato?-

-Abbiamo avuto una vera conversazione, domanda e risposta, vi giuro lui e-era... sconvolto. Ha detto che voleva cavarsi gli occhi per smetterla di visualizzare i suoi ricordi.-

Fece un gesto con la mano che significava che di quello strano discorso Louis ci aveva capito poco o niente.

-Non so cosa gli sia preso, concordate che a cena stesse andando tutto nel migliore dei modi?-

Domandò Liam, in risposta ottenne un coro di "sì".

-Ho provato a spiegargli che c'è sempre un modo per lasciarsi alle spalle il passato e ricominciare da capo ma non mi ha voluto ascoltare.-

Louis non aggiunse altro.

-Eri in te questa notte? Non hai mai detto niente di tanto sensato nella tua intera vita.-

Osservò Niall, il moro sbuffò.

-Infatti sto aspettando la parte del racconto in cui ci riporterai quanto gli hai gridato contro.-

Disse Liam.

-In realtà il racconto è finito qui.-

Concluse Louis seccamente, seguì un minuto di silenzio nel quale i suoi due coinquilini gli lanciavano occhiate confuse.

-Beh mi hai stupito, forse hai finalmente capito come poter affrontare questa situazione nel migliore dei modi...-

Iniziò Liam, ma il moro lo interruppe subito.

-Gli ho gridato contro dicendo di fare come avrebbe preferito, solo di non sporcare il pavimento di casa mia, poi potrei anche essermi incazzato poichè aveva interrotto me ed Eleanor sul più bello... se capite cosa intendo.-

I tre coinquilini piombarono nel più assoluto silenzio.

-Mi ero anche illuso, quando capirai che così non andremo da nessuna parte? Non cambierai mai Louis.-

Liam si alzò dalla sedia e uscì dalla stanza.

-Devi ammettere che un po' deficiente sei però.-

Disse il biondo scuotendo la testa.

-Buongiorno amore.-

Salutò Eleanor entrando nella cucina e, avvicinandosi da dietro, avvolse le braccia attorno al collo del suo ragazzo.

-Buongiorno...-

Rispose lui in un sussurro seccato, lei si slanciò in avanti tentando di dargli un bacio sulla guancia ma lui si scostò e uscì dalla stanza lasciandola a bocca asciutta.

-È incazzato.-

Spiegò Niall, incrociando lo sguardo confuso della castana, che annuì e si avvicinò ai fornelli per preparare del caffè.

Louis non sapeva perchè lo aveva fatto, Liam aveva iniziato a complimentarsi con lui per la prima volta e lui aveva preferito interromperlo e addossarsi colpe che forse non aveva. Dopotutto lui aveva davvero aiutato quel riccio ma aveva dovuto rovinare tutto alla fine, sembrava che non riuscisse a comportarsi da bravo ragazzo, una parte di lui voleva mantenere quella reputazione da scontroso che si era creato.

Gli sembrava di essere tornato alla sua infanzia, quando sua madre -a suo parere- si dedicava anima e corpo alle sue sorelle, senza ritagliare qualche momento per lui, se non per rimproverarlo a causa delle sue numerose marchelle, era geloso del trattamento che ricevevano le sue sorelle e aveva la percezione di essere ritenuto solamente un cattivo bambino, perciò si comportava da tale.
Era la vendetta silenziosa che un marmocchio come lui si poteva prendere.

Davanti a lui passò Harry, aveva i capelli scompigliati che cadevano sul viso, era chino su sè stesso e aveva il piumone appoggiato sulle spalle, indossava gli stessi abiti del giorno prima.

Louis si bloccò sul posto e l'altro voltò di scatto il viso, incrociarono gli sguardi.
Il riccio aveva scuri cerchi attorno agli occhi e, sì, una linea che gli tagliava il viso a metà.
Il sangue era raggrumato e la ferita aveva un orribile colore violaceo, non si era nemmeno preoccupato di lavarsi.

Non gli disse niente, si limitò a seguirlo con lo sguardo finchè non scomparve nel bagno, da cui sentì poi provenire svariati rumori: stava dando di nuovo di stomaco.

Si guardò intorno e vide che la porta della camera del ragazzo era spalancata, intravedeva il suo zaino scuro. Harry ne avrebbe avuto per molto nel bagno e lui era curioso di sapere quali fossero le poche cose che ancora possedeva.
In quello zaino c'era la sua vita, un documento forse, qualcosa che avrebbe potuto risolvere tutto e far tornare la situazione stabile.
Qualcosa che avrebbe permesso a Louis di liberarsi finalmente di quel peso.

La camera era buia, le persiane erano abbassate e la luca spenta, c'era puzza di stantio nonostante fosse chiusa da pochi giorni, ricordava il buon odore di lavanda che aveva quando ci dormiva Niall.
Avanzò lentamente e prese il piccolo zaino sgualcito, era colmo al punto di essere gonfio e quasi tondo.

Lo aprì, la prima cosa che vide era un foglio che sembrava carta stagnola, spiegandolo la scoprì essere una coperta termica, Harry doveva aver vissuto per strada, altrimenti non c'era motivo di tenere una coperta simile nello zaino. Frugando più a fondo trovò un paio di magliette e pantaloni sporchi, mutande e calzini, dentifricio, spazzolino, quello che si aspettava ogni persona portasse. Oltre a queste cose però c'era un gran numero di oggetti che gli fece storcere il naso: una forchetta, un foglio bianco accartocciato, una statuetta a forma di gnomo senza una mano, una rosa di plastica, una penna bic rotta a metà, una cicogna di ceramica, un piccolo orsacchiotto di pezza, un fazzoletto ricamato e un paio di orecchini in argento.
Sembrava che avesse passato il braccio su un tavolo qualsiasi e avesse buttato lì dentro quanto c'era sopra, le cose più inutili e disparate.

Tanti oggetti, ma nulla diceva qualcosa a Louis.

Aprì la tasca davanti: un portafoglio in pelle nera che sembrava essere piuttosto gonfio, rimaneva da determinare se di denaro o di cartacce, davanti a questo c'era un cellulare nero dallo schermo completamente distrutto.

Dal corridoio sentì dei colpi di tosse piuttosto rochi, non potevano appartenere a nessuno se non che al riccio, doveva avere un passo molto leggero, perchè non lo aveva sentito arrivare.

Con uno scatto infilò il cellulare nella tasca dei pantaloni della tuta e afferrò un libro dalla scrivania, poi uscì con nonchalance, incontrando di nuovo lo sguardo del riccio.

-Mi serviva uno dei libri di Niall.-

Si giustificò alzando quest'ultimo davanti al proprio viso, poi scivolò velocemente verso la cucina.

-Ho la soluzione.-

Annunciò a gran voce appena entrato, Liam si girò e lo guardò con aria stanca poggiando il giornale che stava leggendo sul tavolo.

-Finalmente hai deciso di lasciarci ed andare a vivere con Eleanor? Che grande regalo di Natale, amico.-

Rispose con ironia, Louis alzò gli occhi al cielo, l'ironia, quando non era fatta da lui, non gli era mai piaciuta.

Prese il telefono dalla tasca e lo mostrò all'amico, alzando il capo con aria orgogliosa.

-Tommo come hai fatto a ridurre così male questo cellulare?-

Sbattè le palpebre un paio di volte.

-Ma tu non hai mai avuto un iphone di questo genere amico, cos'è un iphone cinque?-

Allungò la mano per prenderlo ma il moro lo ritrasse.

-L'ho trovato nello zaino del ragazzino.-

Sussurrò per non essere sentito da orecchi indiscreti, che potevano essere quelli di Harry, come quelli della sua ragazza.

-È il telefono di Harry, potrebbero esserci salvati dei numeri di telefono, fotografie, messaggi, non saprei.-

-Cos'hai trovato?-

-Ancora non ho guardato nulla.-

Disse mentre premeva il tasto di accensione e attendeva.

-Potremmo chiamare qualche suo conoscente affinchè se lo venga a riprendere.-

-Louis...-

-Lo so, lo so che non sei d'accordo e vuoi fare la fata madrina della situazione ma non possiamo tenere uno sconosciuto in casa nostra a lungo, e so anche che ce l'ho portato io e che il problema l'ho creato io, puoi anche non dirmelo.-

Sbottò il maggiore, Liam scosse la testa.

-Però come vedi, come ho creato il problema ora lo sto risolvendo.-

-Parlare con te è come parlare col muro.-

-Non vuoi avere sulla coscienza un suicidio, lo sappiamo Lee, ma se la caverà, è grande e grosso e sta benissimo.-

Il telefono si era finalmente acceso con una lentezza disarmante, la schermata di blocco era nera e l'orologio segnava le dieci e trenta di sera mentre in realtà la giornata era appena cominciata.

-Si è acceso.-

Liam rispose con un cenno che stava a significare che si dissociava completamente da quanto stesse facendo il suo amico.

Louis avrebbe dovuto aspettarselo, il cellulare richiedeva una password.

-Merda...-

Sussurrò.

-Non posso aprirlo Liam.-

Disse guardando il moro in attesa di una risposta, egli però si alzò e in silenzio si allontanò.

-Niall!-

Chiamò Louis, il biondo accorse subito.

-Non posso aprirlo.-

Disse scuotendo il cellulare in aria.

-Cosa non puoi aprire?-

Niall prese in mano l'oggetto con delicatezza, quando però notò che era già praticamente distrutto iniziò a maneggiarlo più tranquillamente.

-Questo, è il telefono di Harry.-

All'irlandese si illuminarono gli occhi.

-Sei un genio, qui potremmo trovare qualcuno da chiamare.-

-Sì, potremmo, se solo riuscissi a sbloccarlo, non c'era un modo per entrare anche senza sapere il codice?-

Niall scosse la testa.

-Amico, non so nemmeno usare il microonde, figurati se riesco ad aprire un cellulare.-

-Ah.-

-Però posso scoprire la password.-

-Puoi?-

Domandò Louis guardandosi intorno per controllare che nessuno li stesse ascoltando.

-Oggi rimarrò di nuovo a casa con lui e mi inventerò qualcosa affinchè sblocchi il cellulare per farmelo usare.-

-Sei un genio.-

Disse posandogli una mano sul braccio.

-Ma fai attenzione a non scordarti la combinazione.-

Uscì dalla stanza mentre Niall faceva scivolare lentamente l'apparecchio nella tasca.

///

Fate finta che oggi sia mercoledì bella gente !🙈
In ogni caso, ecco il nuovo capitolo, che è un po' di passaggio ma spero vi piaccia.
Avete sentito il nuovo EP di Liam? Che ne pensate? Io lo adorooo.

A mercoledì prossimo (e sta volta mercoledì per davvero).

-vik💖

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