cinque

Niall si diresse trascinando i piedi fino alla cucina, illuminata dalla luce fioca del mattino.

-Buongiorno.-

Disse pigiando l'interruttore accendendo la luce nella stanza.

-'Giorno.-

Rispose Liam, appoggiato con la schiena agli armadietti della cucina, nell'attesa che il the che stava preparando fosse pronto.
Louis invece salutò con un leggero cenno del capo, seduto al tavolo con indosso una felpa grigia troppo larga per lui, tremava tenendo le mani nella tasche.

-Hai freddo ?-

Domandò l'irlandese.

-Non mi sento più il naso, Liam quand'è che è pronta la colazione ?-

Disse a voce bassa.

-Tra poco, un attimo.-

Il biondo si sedette al tavolo, intrecciò le mani sopra la testa e allungò le braccia striacchiandosi.

-Dormito bene ?-

Domandò il moro ai fornelli.

-Sì dai, solo che stavo congelando, non ho portato nessuna coperta in stanza.-

Annuì.

-Scusate se rompo questo clima così dolce, ma che cazzo ce ne facciamo del tipo che dorme nell'altra stanza ?-

Irruppe Louis con voce roca e stanca, erano le sette e mezza di mattina e l'aria fredda che entrava nella stanza non aiutava il risveglio.

Poichè seguì un lungo silenzio il moro aggiunse.

-Lo so che la mattina non è il momento adatto per certe domande.-

Dalla pentola sul fuoco iniziarono ad uscire grandi sbuffi di vapore e il tè iniziò a strabordare, Liam aprì velocemente l'acqua del rubinetto e tolse il pentolino dai fornelli.

-Nì ne vuoi ?-

Domandò.

-Sì, grazie.-

Rispose il biondo per poi dar retta all'altro ragazzo.

-Io come ho già detto oggi potrei saltare le lezioni per rimanere a casa con lui, tanto non è nulla di importante.-

-Ma ?-

Chiese Louis.

-Cosa ?-

-C'è un ma.-

L'irlandese sospirò.

-Non mi sento tanto a mio agio con uno sconosciuto in casa, inizialmente pensavo fosse un tuo amico ma è da quando hai raccontato la sua storia che mi inquieta molto, insomma, non sappiamo nemmeno come si chiami nè abbiamo mai sentito la sua voce.-

Spiegò con calma.

-Hai paura di quello ?-

Domandò il moro con tono canzonatorio mentre Liam serviva due tazze di tè fumanti ai ragazzi e sedeva anch'esso al tavolo dicendo.

-Nì ne abbiamo già parlato ieri sera.-

-Lo so ma non siete voi quelli che dovrete stare a casa con lui tutto il giorno !-

Gridò, seguì poi un silenzio interrotto solo dal tintinnare del cucchiaino di Liam nella tazza.

-Secondo me ti sei fatto troppo influenzare dalle ultime notizie.-

-Sarà, ma io suggerirei di chiamare la polizia e denunciare il fatto.-

Il biondo guardò negli occhi Louis.

-No, mi ha domandato di non farlo.-

Spiegò questo.

-E lui chi è per credergli ? Anche un assassino potrebbe domandarti di non farlo, ti sembra la soluzione giusta ?-

Louis roteò gli occhi sospirando.

-Non lo so, non ha l'aria da criminale, in un paio di giorni si rimetterà in sesto e se ne andrà da questa casa, nella peggiore delle ipotesi tenterà di nuovo il suicidio, non vedo quale sia il tuo problema.-

Disse poi alzandosi e poggiando la sua tazza vuota nel lavandino, mentre si avvicinò alla porta Niall lo richiamò di nuovo.

-Perchè lo vuoi aiutare ?-

-Non lo voglio fare?-

Rispose.

-Per me sarebbe lo stesso che lui decidesse di uccidersi o di vivere, certo, spero che non sia un assassino e non uccida noi, ma mi sembra troppo pallido e terrorizzato per farlo.-

Uscì velocemente dalla cucina e si chiuse nella sua stanza, il biondo guardò Liam, che aveva mantenuto le labbra serrate per l'intera conversazione.

-Louis sta diventando lentamente una brava persona, non ne sei felice ?-

Lo prese in giro anche lui, per poi alzarsi.

-Andate tutti a cagare, stamattina.-

Gridò scuotendo la testa, dirigendosi anch'esso nella sua stanza, afferrò la maniglia e la abbassò un paio di volte nel tentativo di entrarvi, per poi ricordarsi che dentro v'era lo sconosciuto.
Infilò la mano nella tasca e strinse la piccola chiave in metallo, non sapeva se aprire la porta per prendere i suoi vestiti, o decidere di andarsene e lasciare tutto come stava.

Optò per la seconda opzione e si chiuse nel piccolo bagno dalle pareti azzurre per darsi una rinfrescata.

Il cielo era grigio già di prima mattina e il sole brillava fioco nel cielo con una luce biancastra, l'aria era gelida e la giornata si preannunciava particolarmente mediocre, il biondo decise di non cambiarsi, non avrebbe dovuto mettere piede fuori casa per tutto il giorno.

Sentì un rumore provenire dalla sua camera, il riccio doveva essersi alzato dal letto.
Avvertì il suo passo pesante dirigersi verso la porta, mettere una mano sulla maniglia ed abbassarla, non sapeva cosa fare, avrebbe dovuto aprire ?

Si disse che se il riccio avesse insistito nel volere uscire avrebbe aperto la serratura ma, visto che non avvertì nessun altro rumore all'interno della stanza,  si diresse senza preoccupazione nella stanza accanto.

Louis si stava abbottonando la camicia bianca che avrebbe indossato quel giorno sotto alla giacca, la divisa della boutique di lusso in cui lavorava. Niall non capiva nulla di moda ma trovava quell'abbinamento piuttosto carino.

-Cos'hai ?-

Domandò quello, guardandolo con aria piuttosto disinteressata, l'irlandese non rispose.

Il moro allora si spostò verso il suo armadio, aprì le ante bianche e si chinò a cercare qualcosa tra le varie scatole impilate sul fondo, ne estrasse una valigetta nera opaca.
La aprì e impugnò quanto v'era dentro: una piccola pistola di colore nero dall'aria piuttosto innocua.

Nonostante fosse davvero piccola e senza la parte del manico dove dovevano essere inseriti i proiettili Niall fece un salto indietro, sgranando gli occhi.

-La tieni legalemente ?-

Domandò, confuso, non aveva mai visto Louis maneggiare alcuna arma e il suo amico non ne aveva nemmeno mai parlato.

-Certo, per chi mi hai preso ? È un'arma piccolina, come vedi, ed è ovviamente scarica, non ho la minima intenzione di darti qualcosa di carico, saresti più pericoloso tu di qualsiasi cosa da cui vorresti difenderti.-

Spiegò passandosela da una mano all'altra, tranquillamente.

-La hai sempre avuta lì dentro ?-

Annuì.

-Fin da quando mi sono trasferito qui, me la regalò mio padre.-

-Non me ne hai mai parlato...-

Disse il biondo.

-"Ehi, ciao, sono Louis Tomlinson e tengo una piccola pistola nell'armadio in camera".-

Lo prese in giro parlando con tono buffo, poi si avvicinò e gli lasciò l'arma tra le mani. Niall constatò che era più pesante di quanto immaginasse, ma veramente piccola, niente a che fare con quanto aveva visto nei programmi televisivi, insomma.

-Perchè me l'hai data ?-

Domandò poi impugnandola con entrambe le mani, nel tentativo di mostrarsi più sicuro di quanto in realtà fosse.

Louis alzò le spalle.

-Mi sembri davvero terrorizzato all'idea di rimanere qui da solo con quello che credi un potenziale assassino, per questo pensavo ti potesse aiutare.-

Spiegò tranquillamente, iniziando ad infilare la giacca scura con ricamato il nome della boutique.

-Dovrei sparargli in caso mi si avvicinasse ?-

Il moro scosse la testa.

-No, deficiente, è anche scarica, serve solo ad intimorirlo. Tu ovviamente non fargli capire che è vuota.-

Niall annuì abbassando le mani lungo i fianchi, sempre con l'arma in mano.

-Ora mettila in un posto nascosto ma facilmente accessibile per te.-

Consigliò e così fece il biondo, infilandola nel cassetto sotto il divano del salotto, aveva pianificato di rimanere in quella stanza per tutto il giorno.

Quando i suoi coinquilini uscirono chiuse tutte le stanze che non fossero il salotto, la cucina o il bagno e si sedette sul divano del soggiorno con il proprio portatile in mano.
Con la coperta in pile poggiata sulle gambe, rimase seduto a contemplare il silenzio della stanza per un paio minuti, non riusciva ad ignorare il senso di inquietudine che lo percorreva e desiderava guardare cosa stesse accadendo al riccio nella stanza accanto.

Si alzò ed aprì il cassetto proprio sotto il posto in cui era seduto, prese la piccola pistola e la infilò sotto la gamba destra, coprendola poi con la coperta.
Tastando il metallo duro si sentiva più al sicuro.

Prima o poi il riccio sarebbe dovuto uscire e lui avrebbe dovuto affrontarlo.

Niall impiegò un paio di ore per cacciare il senso di inquietudine ed iniziare la ricerca che avrebbe dovuto consegnare a scuola un paio di settimane più tardi.

Era quasi ora di pranzo quando Niall sentì lo sciacquone del bagno scorrere, subito posò il portatile a terra e si alzò in piedi, guardandosi intorno.
Si spostò nel corridoio, appena in tempo per vedere il riccio entrare di soppiatto nella sua stanza e richiudere la porta subito dietro di sè.

Rimase a guardare l'entrata, chiusa, senza spiccicare parola,  domandandosi come diavolo avesse fatto ad uscire, doveva avere forzato la serratura.
Per fortuna non gli aveva fatto niente.

Era riuscito ad aprire la porta e a superare il corridoio in gran silenzio, Niall non poteva escludere la possibilità che l'avesse fatto altre volte sotto il suo naso oppure che avesse rubato qualche oggetto in casa.

Con una scaltrezza tale poteva essere sicuramente l'assassino di quartiere.

Cercò di scacciare i cattivi pensieri che gli attraversavano la mente ed iniziò a cucinare il pranzo ,senza che nemmeno gli sfiorasse il pensiero di offrirne un poco all'ospite.

///

sono viva giuro! Settimana scorsa mi sono dimenticata di aggiornare, presa dalla valanga di studio che si fa all'ultimo minuto per portare le materie almeno al cinque punto sei, sperando che per miracolo te la portino a sei.

Grazie per le letture e le stelline,
-vik💕

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