Epilogo: Bad ending

Hiroko sbattè le palpebre un paio di volte.
Le faceva male tutto.
Si alzò a sedere sopra il suo letto.
Sbuffò.
Fece fatica ad alzarsi.
Aveva cominciato da poco a fare uso di quella droga che nell'Esercito della Disperazione circolava come acqua, e non si era ancora abituata alle spiacevoli sensazioni che lasciava dopo che il suo effetto svaniva.
Si mise a camminare per la sua stanza.
Tutti i soldati della Disperazione ne aveva una.
Si pulì i denti a fatica, fissandosi negli occhi stanchi per un po'.
Negli occhi morti.
Mollò lo spazzolino, prima di vestirsi e avviarsi oltre la porta.
La base dell'Esercito era candida e in uno stile futuristico.
Troppo bianco, l'accecava gli occhi.
Passeggiò per i corridoi, senza guardare negli occhi nessuno.
Akio era stato mandato in una missione in un killing game.
Probabilmente sarebbe morto, dato che era un giocatore.
Oppure era già morto, non aveva avuto il coraggio di guardare la diretta.

Camminò per i corridoi.
Le pareti erano completamente bianche e lucide, colorate però dalla luce proveniente dalle televisioni che riproducevano ventiquattro ore su ventiquattro messaggi propagandistici o dirette di vari killing game.
Guardò il terreno, mentre le urla di una persona riempivano il corridoio.
Avrebbe potuto essere Akio.
Sentì anche il rimbombo di una pistola, un conato di vomito, il rumore delle ossa che si spezzano...
Scattò per i corridoi.

Corse in mensa, mentre si sentiva male.
Si avviò verso il tavolo dove mangiava, di solito, cogli altri sopravvissuti.

Katsuo era già morto suicida praticamente subito dopo il voto finale.
Prima ci aveva provato ingoiando del veleno che, a quanto pare, non era veleno, poi si impiccò, anche se non subito.
Con la sua stessa cintura.
Satomi, o Madoka, era stata eseguita dall'Esercito per boicotaggio, dopo qualche settimana di servizio.
Nora era stata trovata morta nella sua stanza, qualche giorno prima, dopo che i suoi genitori erano stati uccisi in un incidente, almeno secondo la generale Kerria.
Overdose, a quanto pare.
E soprattutto dissanguamento, data la quantità incredibile di tagli sulle sue braccia.
A quanto pare, tagliarsi le vene non era bastato.

Hanako le fece un cenno con la mano.
Il suo sguardo era spento come quello dell'altra.
Non disse niente, mentre Hiroko si sedeva al tavolo.
Davanti a lei, un piatto fumante di riso.

Mangiarono in silenzio.
- Come al solito- mormorò Hanako - Non sa di niente.-

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