La cena della vigilia


Tutta la famiglia è in fermento per i preparativi della cena. La nonna assegna i compiti. Io e Rosie portiamo in tavola i pancake, le marmellate e lo sciroppo d'acero.

Papà le bevande, lo zio aiuta nonno con le stoviglie. John è addetto all'assegnazione dei posti.

In breve ci accomodiamo a tavola, pronti a ingurgitare di tutto.

Passano nel mio piatto più calorie di un anno intero. Rosie è al mio fianco, mangia con appetito, tanto che John la deve sgridare.

Papà divora i pancake: passerà la prossima settimana a correre sul tapis roulant a Pall Mall.

Un susseguirsi di portate mi passano davanti. Tra risate e brindisi alla salute di tutti, il tempo passa leggero. Arrivano le dieci, furtivi, i parenti si defilano tutti. Anche Rosie scappa in soggiorno.

Rimango incastrato. "Nonna, ti aiuto a rimettere in ordine?" Mi esce una voce allegrotta, ho bevuto di tutto!

Violet inclina la testa. "Non vai con loro a cantare? È nostra usanza intonare i canti natalizi prima di scambiarci i regali."

"Papà canta?" La guardo sbigottito, lei sorride placida. "Mycroft suona il pianoforte, non lo sai?"

Lo avevo intravisto appoggiato al muro  in soggiorno, pensavo fosse un arredo talmente era vecchio.

"Non lo sapevo." Ammetto dispiaciuto. "Ma se tutti gli Holmes suonano uno strumento musicale, allora sono decisamente anomalo."

Mi allunga una manata affettuosa sul didietro, mi spinge via dalla cucina. "Inizia col cantare, nipote, avrai tempo per imparare a suonare."

Rassegnato a stonare, raggiungo gli altri. Papà è seduto al pianoforte, lo zio al suo fianco con il violino. Nonno e Rosie sono sprofondati nelle poltrone.

John mi strizza l'occhio e mi fa posto vicino a lui. "Incredibile Mycroft che suona!"

Annuisco silenzioso, tutto mi sembra così irreale, un po' mi spaventa.

Watson se ne avvede, stringe la mano sul mio braccio. "Lo so, Hayc, ti sembra impossibile. Guardali, dicono che odiano il Natale e non smetterebbero mai di suonare." Gongola felice di vederli affiatati.

Nonno inizia a cantare, tutti lo seguono. Violet spunta dalla cucina, si asciuga le mani con lo strofinaccio. Entra nel coro con una voce da soprano inaspettata. Anche John canta, mi sprona con garbo. "Forza provaci. Come ti viene va bene." Fatico a lasciarmi andare, le parole mi escono stridule. Tutti i Natali passati in solitudine all'istituto, mi tornano prepotenti nella mente. La voce si incrina, finisco per incespicare nelle parole.

John è premuroso, avvolge le dita sul mio polso con delicatezza. "Dai, Hayc, sei con noi ora." Nonna si avvicina, mi prende la mano, mi aiuta a scandire la musica.

Mi impegno stordito, mentre si accosta anche Sherlock e intona al violino "Good king Wenceslas".

Avverto il calore delle mani di nonno sulle mie spalle, il gesto che decreta l'appartenenza alla famiglia Holmes.

Le labbra sottili di papà si distendono in un sorriso appagato, mentre le sue dita percorrono la tastiera.

La casa è pervasa dalla musica, dai canti e dalla serenità del Natale.

Alla fine siamo quasi tutti afoni.

Sieger improvvisamente grida." È quasi mezzanotte, è ora dei regali." Rosie smette di ballare e strilla gioiosa.

Tutti si fiondano a prendere i propri pacchetti, ci ritroviamo seduti in cerchio: chi in poltrona, chi sul tappeto.

Papà ha portato anche i miei. Sono talmente frastornato dalle loro usanze che fatico a capire quello che succede.

Volano scatole, fiocchi, nastri, urla di gioia e mugugni all'ennesima cravatta per Mycroft. Presto il tappeto è ingombro di libri, di sciarpe, maglioni rossi con renne strampalate e giocattoli per Rosie.

Mio padre si defila, torna con un pacchetto voluminoso.

"Questo è per te, Sherrinford. Da parte di tutti noi." Mi tremano le mani mentre l'afferro. È sicuramente qualcosa d'importante perché si son fatti tutti silenziosi.

"Scartalo con attenzione, nipote." Sherlock e Rosie si siedono al mio fianco. Inginocchiato sul tappeto, il cuore che va a mille, lo apro. È una scatola colorata che contiene un porta foto.

Inghiotto a vuoto, rivolgo lo sguardo a papà con gli occhi lucidi. Lui mi fa segno di aprire. Sherlock mi appoggia la mano sulla spalla.

Lo sfoglio con reverenza, è pieno di foto. La famiglia Holmes mi scorre davanti: Sieger e Violet sono dei giovani genitori che rincorrono un paffuto Mycroft bambino circondato dai piccoli Sherlock ed Eurus a Musgrave. Tutta la loro vita scorre lenta in quelle immagini, fino al mio arrivo. Insieme a tutte le persone che ho conosciuto in quell'anno. C'è un orgoglioso John al suo matrimonio con Mary. Il battesimo di Rosamund. La signora Hudson, una giovane Anthea e tanti altri. Tutti hanno collaborato con le loro foto per colmare venti anni della mia assenza.

"Questo è un colpo basso." Mormoro rauco, con un groppo in gola che non si scioglie.

L'ultima pagina è la più dura di tutte. Sono le foto di mamma. Una ragazza dolcissima stretta a un giovane Mycroft, inconsapevole della tempesta che sarebbe arrivata. Non reggo, le lacrime mi scendono lente, incontrollate.

Sherlock lascia il posto a papà che mi abbraccia. "Non avere vergogna di essere il bravo ragazzo che sei."

Mi sono tutti vicini con gli occhi lucidi

Sherlock prende il violino e intona una musica allegra.

"Ben arrivato, Sherrinford.."

Papà torna a suonare ispirato, scopro una parte di lui che non sospettavo.

Dopo l'ennesimo punch di nonno, ne ho contati quattro nella serata, mi addormento con Rosie in braccio.

Mi risveglio molto tardi, mentre papà spegne il camino. Sotto la coperta di nonna, ci sono solo io.

Sono andati tutti a dormire.

"Sherrinford, ti avevo avvertito dei punch di Sieger, invece tu..." Apro un occhio, Mycroft mi guarda premuroso.

Sbuffo e mi scopro. "Non volevo offendere nonno..."

"Avrebbe capito, non fare il furbo." Sghignazza, non l'ho mai visto così rilassato.

Mi dà un colpetto sul ginocchio.

"Ti sta bene il maglione rosso con le renne di Violet." Ride sommesso.

Accarezzo la soffice lana. "Dio, papà è bellissimo, il mio primo maglione natalizio. È tutto fantastico e sono... Ubriaco."

"Li ho lasciati fare. Ma se desideri appartarti per riprendere fiato sarà fatto." È serio, sa che ci vuole del tempo per recuperare il rapporto mancato da sempre.

Un dispiacere sottile mi fa tremare, il rammarico di non essere stato bambino con lui. Di non aver avuto quell'infanzia spensierata che sarebbe stata un mio diritto. Di non averlo potuto abbracciare come fa Rosie con John.

Mi manca il calore delle carezze di mamma, la presenza del suo amore.

Una parte della mia vita è rotta, sostituita da un freddo istituto anonimo e deprimente.

Papà sente, percepisce il mio disagio. "Sherrinford, ti vogliamo bene. Sai poco di questa famiglia, ma imparerai." Si schiarisce la voce. "È il motivo di quel libro di foto." 

Indica il volume appoggiato sul tavolo.

Si china e mi sfiora la fronte approssimando un bacio, lo fisso perplesso, non è da lui.

"Lo so, comincio a essere sentimentale." Un calore mi scalda le guance mentre mi aiuta ad alzarmi. "Andiamo a dormire. Si è fatto tardi."

Mi scompiglia i capelli. È felice di avermi vicino, stava per perdermi e invece sono vivo e guarito.

"Meglio andare o domani chi la sente tua nonna per i pancake." Sghignazziamo mentre saliamo le scale per andare nelle stanze che ci sono state assegnate.

È bellissimo sentire la sua mano sulla spalla che mi sostiene.

Si ferma davanti alla mia camera. Lui è poco più avanti con il fratello. John e Rosie sono sistemati insieme. Io, privilegiato, da solo. Indugia davanti alla porta, prende un respiro profondo.

"Buon Natale, Sherrinford. Il primo di molti. Grazie per essere qui, figlio mio."

Le parole gli escono morbide.

"Buon Natale, Mycroft. Il primo di molti. Grazie per essere mio padre."

Un cenno del capo, entro dentro, chiudo la porta e vado alla finestra.

Il giardino risplende al chiarore delle luminarie.

È la poesia del natale.

Il cielo terso ha poche stelle sparse.

La mia voce si addolcisce. "Grazie mamma, per avermi reso mio padre. Avevi ragione, dovevo vivere, sarò al suo fianco tutto il tempo che mi sarà dato."

Una stella sembra vibrare più delle altre.

"Buon Natale, mamma, ovunque tu sia..." 

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