Capitolo 9 : Verso l'Inghilterra

Quella mattina mi svegliai molto presto e sorridendo scesi a fare colazione, purtroppo il sorriso mi svanì molto velocemente quando vidi arrivare al mio tavolo .................

George .

Appena mi raggiunse George mi chiese se si potesse sedere al mio tavolo e io, una volta aver indossato un sorriso falso,annuì perché dovete capire che mia madre adorava George e voleva a tutti i costi che io mi fidanzassi con lui, George dal canto suo sembrava essere innamorato di me ma io primo punto non ero innamorata di lui punto secondo ero una spia non potevo di certo avere una vita sentimentale e infine punto terzo volevo essere una donna libera e indipendente.
Poco dopo George mi disse che lui doveva partire per l'Inghilterra per affari e mi chiese
"Rachel cara..... ti andrebbe di venire con me in Inghilterra...... so che sei impegnata ma magari ....."
Io lo guardai un istante leggermente scioccata ma poi dissi
"Vedi George io per il mio tour devo partire e andare in Inghiltera .........."
Lui mi guardò un istante e poi alzandosi e sempre continuando a sorridere mi disse
"Allora arrivederci mia cara ..... ci rivedremo sulla nave."
Lo guardai allontanarsi scioccata ma poi mi ricordai del mio compito e cioè andare in Europa, sventare un qualche cosa di non ancora chiaro in Boemia e salvare mia madre, e perciò salii le scale e una volta entrata in camera comincia a sfogliare e a leggere i fascicoli e gli appunti che mi aveva dato il mio superiore prima di partire verso la Francia.
Dopo 2 ore mi ritrovai all'imbarco e stando attenta a non farmi vedere da George salii sulla nave, una volta salita mi diressi nel mio scompartimento e dopo aver messo le valigie affianco al letto uscii dalla mia stanza e andai verso la poppa della nave.
Arrivata alla poppa della nave vidi che c'era una piccola pasticceria e perciò mi sedetti lì per fare uno spuntino e nel frattempo per cercare sia Arséne sia George ma per motivi diversi; infatti stavo cercando Arséne per parlare con lui mentre stavo cercando George per non dover parlare con lui.
Per mia fortuna quel giorno vidi prima Arséne e dopo che lui si fu seduto con me comincimmo a chiacchiarare.
"Allora Arséne ....... hai un lavoro ?" chiesi
"Si si .......  lavoro al circo con mio padre" rispose lui "Scusa se te lo chiedo ma .......... tu ........ be' ecco......... hai un lavoro nel senso .......... c'é qualcosa che ti piace fare molto ......?"
Quella domanda mi colse impreparata infatti io volevo con tutta me stessa dirgli che ero una spia per il servizio segreto americano ma ...... se si chiama segreto ci sarà un motivo e perciò non glielo dissi ma risposi dicendo
"Adoro leggere e cantare come un tempo e a volte vado ad aiutare una mia amica in un libreria oppure vado a lezioni di canto ....... ma non posso lavorare perché mia mamma dice che comunque sono un principessa ....."
Alla fine fui molto contenta di quella risposta perché era tutto vero io adoravo ancora leggere e cantare ed era vero che mia mamma non voleva che lavorassi ma perché voleva proteggermi c'era solo una cosa che non dissi ad Arséne ...... ovvero il fatto che ero diventata una spia per i servizi segreti americani.
Lui annuì e dopo aver pagato andammo verso il bordo della poppa della nave dove dopo alcuni minuti di silenzio Arséne chiese
"Irene volevo chiederti una cosa....?"
"Dimmi Arsene?" dissi io non capendo
"Chi era quel ragazzo con cui ti ho visto in giro mentre eri in Francia?"
Io lo guardai un attimo lievemente scioccata ma poi ricordandomi di quando lui e Sherlock molti anni prima mi avevano vista parlare e aiutare il giardiniere che mio padre aveva assunto da poco capii cosa intendeva e allora dissi
"Niente o meglio penso che lui ma soprattutto mia madre vogliano che ci sia qualcosa ma a sinceramente a me non mi piace neanche un po' . " dissi
Lui annuì e restammo in silenzio a osservare il mare fino a che ........

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