Capitolo 45 : Indagini in corso

Il sole mattutino filtrava tra i rami degli alberi, creando giochi di luce e ombra sul terreno erboso. Una brezza leggera accarezzava i nostri volti, portando con sé il profumo dei fiori in fiore.

Il silenzio avvolse il nostro trio come una coperta protettiva, rotto solo dal lieve fruscio delle foglie mosse dal vento. Ognuno di noi sembrava essere immerso nei propri pensieri, riflettendo sulle recenti vicende e sulle parole criptiche di George.

"Non posso fare a meno di chiedermi perché George abbia menzionato tua madre," disse Sherlock, il suo sguardo scrutatore posato su di me.

"Esatto," rispose Arséne, il suo sguardo penetrante era pieno di determinazione. "Potrebbe essere un indizio importante per risolvere il mistero della sua scomparsa."

Annuii lentamente, assorbendo le loro parole. Era evidente che dovevamo scavare più a fondo su questa pista.

"Forse non sa nulla della scomparsa di tua madre," ipotizzò Sherlock, le sopracciglia aggrottate in una smorfia di pensiero. "O forse sa qualcosa che potrebbe essere rilevante per la sua scomparsa."

La sua osservazione fece scattare qualcosa nella mia mente.

"Potrebbe essere vero," dissi, la voce carica di determinazione. "Dobbiamo scoprire cosa sa George e come sia legato alla scomparsa di mia madre."

"Ma dovremmo anche avvisare Mark," suggerii improvvisamente. "Potrebbe essere coinvolto in qualche modo, e abbiamo bisogno di tutte le informazioni che possiamo ottenere."

Sherlock e Arséne annuirono concordi, ma notai un lampo di gelosia nei loro occhi mentre descrivevo Mark.

"Com'è fatto questo Mark?" chiese Arséne con una punta di curiosità nella voce.

Descrissi Mark nel dettaglio, notando come i loro sguardi si illuminassero di ammirazione per quello che faceva ma anche di gelosia per come lo descrissi.

"Mark è alto, con capelli neri come la pece e occhi verdi color smeraldo, ha un sorriso enigmatico ma a modo suo bello e poi ha una carnagione molto chiara" dissi con un sorriso, ricordando la sua presenza rassicurante e protettiva.

"E poi ha sempre un sorriso pronto e un'aura di tranquillità che mi fa sentire al sicuro."

Sherlock e Arséne annuirono, mostrando comprensione per la mia fiducia in Mark. Era un conforto sapere di avere qualcuno come lui dalla mia parte, pronto a proteggermi in ogni momento.

Dopo la discussione nel parco, mi ritrovai seduta con Sherlock e Arséne in un angolo tranquillo di un caffè, decisi a mettere insieme tutte le informazioni raccolte e a pianificare il prossimo passo nell'indagine sulla scomparsa di mia madre. Il caldo aroma del caffè riempiva l'aria mentre analizzavamo gli indizi, cercando di elaborare una strategia per ottenere ulteriori informazioni su George e il suo coinvolgimento nella vicenda.

"Dobbiamo saperne di più su George," dissi, sottolineando la gravità della situazione. "E dobbiamo trovare un modo per scoprire cosa nasconde e se ha legami con la scomparsa di mia madre."

Sherlock annuì, i suoi occhi scrutavano attentamente il quaderno pieno di appunti. "Sono d'accordo, Irene. Dobbiamo scendere a fondo in questa faccenda. Ogni dettaglio può essere cruciale."

Arséne aggiunse "Sherlock ha ragione ma dobbiamo stare attenti ... molto attenti"

Guardai fuori dalla finestra che si trovava vicino al nostro tavolo, osservando le persone che passavano. La mia mente era in tumulto, piena di domande senza risposta e di paure che non osavo nemmeno ammettere.

"Non possiamo permettere che il tempo e la nostra non conoscenza della realtà giochi a nostro sfavore," dissi, la mia voce carica di determinazione. "Dobbiamo agire subito, prima che sia troppo tardi."

"Dovremmo coinvolgere Mark in modo più attivo," suggerii, sentendomi il cuore battere forte nell'attesa di una risposta. "Potrebbe avere informazioni preziose che potrebbero aiutarci a risolvere questo mistero e poi è una persona che mi protegge da sempre."

Sherlock alzò un sopracciglio, scambiando uno sguardo con Arséne.

"Non possiamo permetterci di fidarci ciecamente di lui, Irene," disse con voce calma ma ferma. "Sappiamo poco di Mark, e non sappiamo quali potrebbero essere le sue vere intenzioni."

Arséne annuì, aggiungendo "E anche se volessimo coinvolgerlo, non sapremmo nemmeno come trovarlo. È un uomo sfuggente, difficile da rintracciare."

La mia determinazione non vacillò, ma l'ombra del dubbio si insinuò nella mia mente.

"Capisco," risposi, la voce un po' più debole del solito. "Forse abbiamo bisogno di più informazioni su di lui prima di coinvolgerlo ulteriormente."

Sherlock mise una mano sulla mia spalla con un gesto di conforto. "Non preoccuparti, Irene. Troveremo un modo per risolvere questo mistero, con o senza l'aiuto di Mark."

Inspirai profondamente, mi preparai mentalmente per la prossima fase delle nostre indagini. Dovevamo rimanere uniti e concentrati, pronti ad affrontare qualsiasi sfida ci aspettasse lungo il cammino, e insieme ci alzammo per dirigerci verso il prossimo obiettivo.

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