Capitolo 43 : Riflessioni

Dopo che Sherlock e Arséne furono usciti dal camerino, lasciandomi sola con i miei pensieri, mi affrettai a rimettermi il vestito di raso che avevo tolto prima di andare all'incontro. La sensazione di seta sulla pelle mi rassicurava, come se fosse un manto protettivo contro le insidie che mi circondavano.

Uscii dal camerino e mi diressi verso la hall del teatro, dove sapevo di poter trovare i miei amici. Quando arrivai però notai solitamente il direttore al quale si illuminò lo sguardo al mio arrivo, ci scambiammo delle parole gentili e frasi di circostanza mentre aspettavo l'arrivo di Sherlock e Arséne.

Poco dopo, il mio amico londinese e quello francese mi raggiunsero, e insieme uscimmo dalla hall per raggiungere la carrozza che ci avrebbe riportato all'albergo. Durante il breve tragitto, discutemmo a bassa voce delle ultime scoperte e delle strategie da adottare.

Arrivati all'albergo, ci scambiammo dei saluti sommessi e ognuno si diresse verso le proprie stanze per la notte. Era stato un giorno intenso, pieno di rivelazioni e decisioni da prendere, ma sapevo che dovevo ricaricare le energie per affrontare ciò che il destino aveva in serbo per noi.

La mente cominciò a vagare, riflettendo su tutto ciò che era stato detto e fatto durante la giornata.

Una volta sola nella mia stanza, mi lasciai cadere su una poltrona, lasciando che il peso della giornata si facesse sentire.

Ma tra tutti i pensieri, due occupavano la mia mente più di ogni altro: George e la scomparsa di mia madre.George era come un enigma che continuava a sfuggire alla mia comprensione, mentre ero molto preoccupata per mia madre.

Mi alzai dalla sedia e mi avvicinai alla finestra, lo sguardo perso nel buio della notte, mentre guardavo fuori dalla finestra, cercavo di mettere a fuoco i miei pensieri tumultuosi.

George era come un rompicapo che non riuscivo a risolvere, un'ombra che si insinuava nei miei pensieri più profondi. La sua presenza mi attirava e allo stesso tempo mi metteva in guardia, un mix di fascino e pericolo che mi faceva sentire in bilico.

Ma la scomparsa di mia madre era un'altra questione che mi tormentava incessantemente. Le sue parole, il suo sorriso, il suo amore... tutto sembrava così lontano, così irraggiungibile. Non potevo fare a meno di chiedermi cosa le fosse successo, dove fosse finita e se avrei mai potuto trovare la verità.

Con un sospiro, distolsi lo sguardo dalla finestra, e mi diressi al bagno per raccogliere i miei pensieri.

Mi fermai davanti allo specchio, osservando il riflesso che mi fissava con intensità, con gesti lenti, cominciai a pettinare i capelli, lasciando che le ciocche fluissero tra le dita con delicatezza. Poi, con calma, mi sfilai il vestito di raso e anche della tuta da spia, liberandomi del peso che portavo addosso. Poi, mi affrettai a indossare una vestaglia leggera, bianca come la luna che splendeva fuori dalla finestra.

Tornai nella stanza, lasciando solo una luce accesa per illuminare il buio della notte. Mi sedetti sul letto, sentendo il morbido materasso accogliermi come un abbraccio caloroso.

Guardai intorno alla stanza, sentendo la calma della notte avvolgermi come una coperta, non avevo sonno, la mente era ancora piena di domande senza risposta. Cosa volevo fare? Quale strada avrei dovuto intraprendere? La risposta non era ancora chiara, ma sapevo che avrei affrontato il futuro con coraggio e determinazione.

Un senso di sollievo mi avvolse mentre mi distesi, nnostante la mente fosse ancora intrappolata in un turbinio di pensieri, trovai conforto nel suono della città che si calmava lentamente con l'arrivo della notte.

Mentre cedevo gradualmente al sonno, il frastuono della vita notturna si mescolava armoniosamente con il mio respiro regolare, creando una melodia che mi avvolgeva con sicurezza. La tenue luce della luce accanto al mio letto creava un'atmosfera di pace e tranquillità, mentre mi lasciavo trasportare dalla calma che permeava la stanza.

Ogni respiro profondo mi liberava dalle tensioni della giornata, sostituite dalla promessa di un riposo rigenerante e di un nuovo inizio.

Nella quiete della notte, mi lasciavo cullare dal ritmo rassicurante della mia stanza, abbandonandomi completamente alla sensazione di pace e sicurezza.

Man mano che il respiro diventava sempre più lento e regolare, il mondo intorno a me svaniva lentamente. Con un ultimo pensiero alle sfide che mi attendevano nel nuovo giorno, mi lasciai trasportare completamente dal sonno, avvolta dalla tranquillità e dalla serenità della notte.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top