Capitolo 21 : La tuta
Sherlock continuò a scrutarmi e infine disse indicando con un ceppo del capo la mia testa
"
Ti fa male ?"
Io scossi la testa molto velocemente e perciò mi fece un po' male ma siccome ero abbastanza testarda e orgogliosa feci finta di nulla, cosa che però venne notata dal mio amico londinese che alzò il sopracciglio sinistro come a chiedere "Sicura?", io sorrisi perché non volevo ammettere ad alta che la testa mi faceva poco male.
Dopo ciò Sherlock si alzò, rimise a posto la poltrona e si incamminó verso la porta dandomi le spalle, quando fu di fronte alla porta si girò e mi disse indicando degli abiti e degli oggetti appoggiati su un tavolino
"Queste cose sono per te.... cambiati e sistemati e poi se vuoi raggiungimi nel bar dell'albergo..... Arséne dovrebbe essere già arrivato" concluse dopo aver controllato anche lui un orologio da tasca, io annuii e dopo che Sherlock uscì dalla stanza mi alzai dal letto e mi avvicinai al tavolino.
Sul tavolino c'erano 2 vestiti molto simili tra loro, la differenza evidente era il colore e l'ampiezza della gonna, poi c'erano i miei adorati stivaletti, delle spazzole,dei fermagli, una mantella in velluto rosso e dei prodotti da usare per la ferita.
Solo quando presi in mano i vestiti pensai "Ma la mia tuta da spia la ho ancora addosso?"
Dopo aver controllato e aver capito di non averla più mi prese il panico perché quella era la mia prima missione e avevo già perso la mia tuta da spia, allora presi un bel respiro per tranquillizzarmi e mi dissi
"Irene.... calmati.. ora ti vesti... scendi e chiedi a Sherlock e ad Arséne se sanno dov'è.... sperando che lo sappiano.... e che l'abbiano tenuta......" conclusi i miei pensieri abbastanza negativamente ma siccome volevo ritrovare la tuta presi il vestito color azzurro chiaro con la gonna meno ampia, i miei stivaletti, una spazzola, dei fermagli e alcuni prodotti per la ferita in testa.
Andai in bagno,mi tolsi il vestito che avevo addosso, misi quello azzurro e gli stivaletti dopo di che presi la spazzola e mi spazzolai i capelli facendo molto piano nel punto della ferita, prima di usare i fermagli presi i prodotti e li usai, poi con i fermagli mi feci uno chignon per nascondere il più possibile la ferita e infine tornai nella camera dove dopo aver indossato la mantella uscii.
Camminai lungo il corridoio alla ricerca delle scale e quando le trovai scesi velocemente perché volevi incontrare al più presto Sherlock e Arséne.
Appena arrivai nel bar individuai subito il tavolo al quale erano seduti i miei 2 migliori amici e quando anche loro mi videro mi fecero cenno di avvicinarsi io mi avvicinai, quando arrivai al tavolo mi tolsi la mantella l'appoggiai allo schienale della sedia,non preoccupandomi del fatto che magari si sarebbe sporcato e mi sedetti sulla sedia rivolgendo uno sguardo inquisitore al londinese e al parigino che erano rimasti n silenzio da quando ero arrivata.
"Ciao Irene... stai meglio?" mi chiese Arséne, io gli sorrisi e annuii , restammo ancora in silenzio fino a che Sherlock non disse indicando se stesso e Arséne
"Irene.... io ...o meglio noi 2..... volevamo dirti che.."
"Che bhe ....... secondo noi ...... quello che hai fatto ieri ....... è stato ......" continuò Arséne.
"Troppo ..... pericoloso ......" disse Sherlock
"E troppo ........ sbagliato ......" disse Arséne ancora, entrambi mi stavano osservando aspettando una mia risposta ma io invece chiesi soltanto con voce abbastanza irritata perché dopottutto la scorsa sera avevo steso un uomo più grande di me davanti ai loro occhi completamente da sola, avevo dato prova che le donne in quanto tali non erano e non sono nullità ed avevo cominciato la mia prima missione per i servizi segreti americani pochi giorni prima ma avevo già incontrato un potenziale rapitore di mia madre e magari che aveva anche a che fare con la situazione in Boemia.
"La tuta che indossavo ieri ora dove é?"
Arséne guardò negli occhi il mio amico londinese per chiedere il permesso di dirlo che ricambió, perciò Arséne mi disse
"Irene vedi..... la tuta era molto sporca e allora .....abbiamo pensato di..... darla all'albergo per lavarla......."
"Meno male che la hanno ancora...."pensai sorridendo ad Arséne che prima mi guardò con un espressione triste e poi disse
"C'è solo un piccolo problema.... praticamente..... l'albergo ha perso la tuta non si trova più...."
Il mio cuore perse un battito, la vista mi si annebbió e cominciai a singhiozzare silenziosamente e voi potreste dire "tutta questa reazione solo perché hai perso una tuta nera?"e vi do ragione so anche io di aver esagerato un po' ma .... era la mia primissima missione e io avevo paura di sbagliare e quindi di non essere più una spia; avevo solo due cosa in testa in quei momenti:
- la rabbia nei confronti dei miei amici per quello che avevano detto su quanto che era successo la sera al teatro di Londra;
-la voglia di scoprire che fine avesse fatto la mia tuta.
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