Capitolo 2 : Il gentiluomo

Mia madre un giorno mi chiamò in salotto e mi disse che a breve sarebbe arrivato George Richard Kent il figlio di un imprenditore industriale.

Io la guardai leggermente scioccata ma poi lei mi spiegò che secondo lei era l'uomo perfetto per me.

"Ci risiamo vuole farmi conoscere questo gentiluomo perché pensa che alla fine io cederò e mi sposerò con lui ma non accadrà" pensai.

Quel pomeriggio mia madre mi disse di mettermi il vestito più carino che avevo perché dovevo fare buone impressione al "caro" George Richard Kent, io non volevo farlo ma poi lei mi convinse dicendomi che se lo facevo avrei potuto saltare una o due lezioni di latino.

A me non interessava molto saltare latino ma per fare contenta mia mamma mi cambiai e quando scesi in salotto stavo indossando un vestito che avevo comprato giusto due giorni prima e che aveva intenzione di indossare per la prima di un concerto lirico.

Mi sedetti sul divano e poco dopo la domestica fece entrare in casa un giovanotto dall'aspetto curato che in quel momento stava indossando dei vestiti eleganti probabilmente comprati qualche giorno prima proprio per l'occasione.

Poi vidi che quando la domestica volle prendere il cappotto bagnato del signore lui lo mise su una poltrona bagnandola completamente e io osservai divertita la domestica che stava sbuffando.

Quando George e mia madre si sedettero quest'ultima disse
"É un vero piacere incontrarla signor George Richard Kent".

"Il piacere è tutto mio" rispose lui.

E ad un certo punto George si girò verso di me e mi disse:

"Sono onorato di fare la sua conoscenza signorina Rachel, sua madre parlava sempre di lei a mio padre e io ascoltandola ho capito che lei Signorina Rachel è la mia anima gemella" concluse con un sorriso.

Guarda prima mia madre che mi sorrise e poi mi girai nuovamente verso George e gli dissi

"É un piacere fare la sua conoscenza signor Kent, anche se non sono sicura che lei sia la mia anima gemella".

Lui però mi disse:

"La prego signorina Rachel mi chiami semplicemente George e per il fatto dell'anima gemella possiamo frequentarci e scoprirlo".

"Certo che questo non molla proprio" pensai ma poi mi venne un'idea:
avrei potuto sfruttare George per andare a tutti quei concerti e a quelle mostre alle quali mia mamma non voleva mandarmi perché sarei dovuto andarci da sola.

Così dissi a George cercando di essere il più convincente possibile

"Credo che allora come nostra prima uscita potremmo andare a un concerto lirico che si terrà in centro città domani sera".

"É un'ottima idea mia cara Rachel" disse "Ora devo proprio andare ma passerò a prenderti domani verso le 7 di sera così potremo andare a vedere questo concerto insieme".

Io cercai di abbozzare un sorriso, una volta in piedi venni raggiunta da mia madre e insieme salutammo il signor Kent che per mia fortuna stava lasciando la nostra casa.

Quando George se ne fu andato mia madre mi fece sedere in salotto e mi chiese

"Come ti è sembrato questo George Irene?".

"Mamma" le urlai "mi chiamo Rachel Meshley non Irene".

Lei mi guardò come se non le importasse e aspettò la mia risposta ma io mi alzai dalla poltrona e me ne andai in camera mia senza dirle nulla.

Perché se qualcuno ci stava spiando (come ad esempio i rivoluzionari boemi) e aveva sentito che mia madre mi chiamava Irene saremmo state nei guai.

Poi una volta entrata in camera pensai

"A mia madre importa soltanto il fatto di darmi in sposa a qualche ricco giovanotto per proteggermi meglio ma se lei si tradisce in modo cosi evidente non so a cosa serva".

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