Care about you
Erano passati 10 giorni dalla morte di Mary, 10 giorni da quando John aveva smesso di parlargli. Sherlock sapeva che Wattson era una persona emotiva e non erano mancate le occasioni in cui lo aveva testardamente ignorato, ma questa volta era diverso. Mary era morta per salvarlo e John lo riteneva responsabile.
Lestrade era passato a trovarlo alcune volte dimostrando ancora una volta la sua amicizia nei confronti del detective, peccato che Sherlock non riuscisse a pensare ad altro che al suo migliore amico.
Quel giorno l'ispettore era passato al 221b e aveva trovato Sherlock intento a suonare il violino come faceva sempre quando pensava. -" Sherlock dovresti davvero parlare con john"- disse Greg ad un certo punto, -" Mi pare di averti detto almeno nove volte che John non vuole vedermi, quindi non posso parlargli. È chiaro il concetto oppure è troppo difficile da capire per te Gavin?"-
Lestrade alzò gli occhi al cielo. Mai una volta che il detective si ricordasse il suo dannato nome, stava seriamente pensando di cambiarlo in Gavin o roba simile. -" Sherlock John è il tuo migliore amico, sta attraversando un momento difficilissimo e tu devi stargli vicino, esattamente come lui è stato vicino a te infinite volte. Quindi fammi il santo piacere di posare il violino e andare da lui."- Sherlock smise di suonare ma non posò lo strumento.
Si girò verso Lestarde, le pupille dilatete a causa della scarsa luce nella stanza: -"Quindi è vero Lestarde, non ci arrivi proprio. John sta così perchè per lui sono io la causa del suo dolore, se andassi da lui starebbe solo peggio. Se avessi un briciolo di crevello te ne saresti già tornato a Scotland Yard a fingere di risolvere casi....oppure è troppo complicato?"-
Lo sguardo del detective era freddo come le parole che aveva appena pronunciato.
Greg rimase a fissarlo incredulo di quello che aveva appena sentito.
Sapeva bene che Sherlock poteva essere offensivo e che era meglio non prenderlo troppo sul serio ma Lestrade non potè fare a meno di sentirsi ferito, ferito da una delle persone a cui in relatà teneva di più. Ma lui non se ne sarebbe andato, non ora che Sherlock aveva piu bisogno di qualcuno che gli stesse accanto.
Così si avvicino al detective appena in tempo per accorgersi del puntino rosso luminoso che lampeggiava sul suo petto. -" Sherlock attento!"-
Con uno scatto Greg spinse il detective via da quella che era la traiettoria del proiettile di un fucile di precisione.
Gli bastò un attimo per capire di essere stato colpito appena sotto lo stomaco, un dolore lancinante e qualcosa di caldo che cominciò ad fuoriuscire dalla ferita. Sherlock si alzò con fatica e si avvicinò a Lestrade per ringraziarlo ma ciò che vide gli gelò il sangue nelle vene. L'ispettore giaceva a terra scomposto in una piccola chiazza di sangue che cominciava ad allargarsi sotto di lui. Con un balzo coprì la distanza fra lui e l'amico e cominciò a far pressione sulla ferita. "- Greg! No...no no no...resisti chiamo un'ambulanza. Devi restare sveglio hai capito?!"- Lestrade annuì flebilmente e Sherlock tolse una mano dalla ferita per afferrare il telefono e riuscì a comporre il 999.
Dopo averli implorati di fare presto il detective ripose la sua attenzione sul Greg che nel frattempo impallidiva a vista d'occhio. -"Greg! I soccorsi stanno arrivando stai tranquillo andrà tutto bene"- disse tentando di suonare convincente. Lestrade tentò di dire qualcosa ma tutto ciò che uscì fu un sussurro strozzato che fece impallidire l'amico.
Sherlock voleva pregarlo di non parlare ma avvicinò l'orecchio alla testa dell'ispettore. -" Q...quindi lo sai come....mi chiamo... idiota"- detto questo Greg fece un sofferente sorriso e chiuse gli occhi. Il cuore di Sherlock mancò un battito.-" G-greg?"- lo chiamò il detective, -"GREG! NO...NO NO NO NO SVEGLIATI! Lestrade ti prego... - le lacrime che scendevano numerose -ti prego apri gli occhi, non puoi fare così forza! Devi prendermi a pugni per quello che ti ho detto, dirmi che sono un idiota....Ti prego Greg!"-
ma l'ispettore non lo poteva più sentire.
L'ambulanza trasportò Greg al Bart's Hospital e lo trasferì d'urgenza in sala operatoria. Sherlock lasciò un messaggio anche a John, che arrivò dopo poco tempo.
Quando i due si guardarono, sembrava sparita ogni traccia del vecchio rancore, erano entrambi li per il loro amico. -" Come è successo?!"- disse John dopo aver ripreso fiato dalla corsa fatta per andare in ospedale.
-"Lestrade e io stavamo parlando, poi lui ha notato il mirino di un fucile su di me e mi ha spinto via beccandosi il colpo al mio posto, sembra che qui tutti vogliano proteggerm dai proiettili"- disse Sherlock, le lacrime che stavano ricominciando a scendere.
John capì che il detective di riferiva a Mary, -" Sherlock devo chiederti scusa, non è stata colpa tua. Mi dispiace per essermela presa con te"-.
L'amico lo guardò -"Grazie John "- rispose sinceramente.
John sorrise, sorriso che fu stroncato dall'arrivo del medico che li guardò sconsolato. Sherlock e John capirono prima che lui potesse parlare. -" Mi dispiace tanto, il proiettile ha perforato lo stomaco e non c'e stato niente da fare"-. I due amici si guardarono terrorizzati.
Il primo che riuscì a spiccicare parola fu John: -"Poss...possiamo vederlo?"- chiese con un filo di voce.
-"Si, il corpo è stato già trasportato in obitorio, lo troverete la"- rispose il medico. Senza aggiungere altro i due si diressero verso l'obitorio dove trovarono Molly in lacrime. -" Vi lascio soli..."- sussurrò lei.
Sherlock annuì e si diresse verso la barella dove giaceva il corpo di Lestrade. Improvvisamente la consapevolezza di ciò che era accaduto lo colpì come un pugno nello stomaco e il detective cominciò a tremare compulsivamente mentre John stava piangendo amare lacrime. -"John..."- iniziò il detective, -"Si?" -" Quando ti hi detto che stavamo parlando, non era del tutto vero, lui mi aveva consigliato di parlare con te e io....- Sherlock singhiozzò al pensiero dell'accaduto - ...io lo ho offeso e deriso senza una ragione, solo perchè....stava cercando di aiutarmi..."-
A quel punto Holmes scoppiò in un pianto disperato. John non lo aveva mai visto così. -" Lui sapeva che gli volevi bene, hai finto la tua morte per lui, e te ne voleva tanto anche lui. È sempre stato dalla nostra parte e nei 2 anni che sei mancato era disperato."-
Sherlock si avvicino al cadavere di Greg. -" Scusami amico mio, mi dispiace tanto...io so di non avertelo mai dimostrato ma....ti voglio bene Greg. Te ne voglio tanto...."-
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