Mermaid and Answers

Correvo, correvo inseguendo il vento, giù per una ripida collina fino a trovarmi davanti un confine invalicabile, il lago profondo e scuro.

Mi accasciai su di uno scoglio, inerme davanti a tutto ciò che mi stava capitando.

Un improvviso sibilo mi fece sollevare lo sguardo sul lago. Mi alzai in piedi e scrutai la grande distesa d'acqua. Niente. 

Stavo per rimettermi seduta quando..vidi che ai miei piedi, a riva, appoggiata allo scoglio c'era una..una sirena. Aveva lunghi capelli neri corvini, occhi blu scuro come il cielo notturno. Indossava un top molto aderente che sembrava essere tempestato di squame argentee e del colore dei suoi occhi. Nell'acqua guizzava una coda maestosa che si muoveva aggraziata.

Ecco ti pareva, le sirene non potevano mancare, no? Sapevo che di quelle creature era meglio non fidarsi così mi allontanai di qualche passo dal lago. Ma non era forse vero che a loro si poteva chiedere di tutto? Forse l'avevo visto in un film..comunque meglio tentare, no?

"Come ti chiami?" cominciai con una semplice domanda.

"Marion. Tu devi essere Jordan, la nuova mate di Alpha Kyle." Aveva una voce profonda, calda e in quel momento, ascoltandola, capii perché quei marinai, che credevo stolti, si gettavano in acqua.

"E' q-questo il suo nome? Beh comunque avrei qualche domanda da farti. Io sono un lupo mannaro? E lui chi è? Come funziona questo posto? Siamo forse in un'altra epoca? Come si chiama questo lago, sono sicura che vicino a dove abitavo non ce ne fossero di così grandi! Siamo ancora negli Stati Uniti, giusto?"

"Stati Uniti? Cosa sono? No, qui siamo a Shelter! E non credo di essere la persona più adatta a rispondere alle tue domande."

"Grazie tante, lo sapevo anche io il nome dell'isola! Ma dove si trova?"

"Non si trova." Non capii subito cosa volesse dire, perciò non replicai e mi limitai a guardarla interrogativa.

"Avvicinati, ti svelo un segreto, un segreto che la mia famiglia custodisce." 

Eh no cara non mi avvicino!

"Se pensi che io ceda al tuo tranello, beh ti sbagli di.." Non riuscii a terminare la frase che lei cominciò a cantare con voce melodiosa e attraente.

Avvicinati alle sponde,

assapora le onde.

Il lago non mente,

avvicinati alla sirena ridente.

La tua fine non giungerà,

se la sirena ti abbraccerà.

Cominciai ad avvicinarmi, passo dopo passo, cullata da quella voce, dal suo sguardo ammaliante, impeccabile.

Dormirai cullata tra le sue braccia,

e non ci sarà pensiero triste che tu faccia.

Mi amerai o odierai, io prevarrò,

nella tua testa io sempre ci sarò.

Ormai ero a pochi centimetri dalle sue mani. Le sue dita erano unite da lembi di pelle, erano mani palmate come quelle di una rana. Mi ero accucciata e sporta con la testa oltre la riva, protesa in avanti per sentire meglio la sua voce. Allungò la sua mano verso il mio viso..e continuò a cantare, ma la sua voce mutò, si fece fredda, arrogante.

Lo stolto, si sa,

con me a morire verrà.

La sua vita è tra le mie mani,

non mi può sfuggire men che mai.

Mi afferrò la guancia con entrambe le mani. E solo allora mi accorsi di ciò che stava facendo. Mi dimenai, gridai,gridai con tutto il fiato che avevo in gola, ma nulla riuscì a farle lasciare la sua presa ferrea.

Afferrò le mie mani e le trascinò in acqua. 

Ma, mentre io stavo temendo il peggio, lei mi mollò e io strisciai via dalla riva. Mi voltai e vidi Kyle -se quella Marion non mi aveva mentito sul suo nome- con lo sguardo sconvolto. Anche io ero sconvolta, ancora a terra, con le mani tremanti e gli occhi pieni di terrore. Cosa sarebbe successo se lui non fosse stato pronto a soccorrermi?

Mi afferrò una mano e mi fece alzare. 

"Che cosa credevi di fare?"disse con voce spezzata.

"Io..non lo so. Lei-lei è apparsa dal l-lago e io le ho chiesto dove ci trovassimo, poi ha-ha cominciato a cantare e io.." qualche lacrima solcò il mio viso, ero agitata, impaurita.

Inaspettatamente lui mi afferrò per la vita e mi strinse a se, calorosamente.

"Grazie..n-non so cosa sarebbe successo se tu n-non.." 

"Shhhh."

Affondai il viso nelle pieghe della sua camicia e ispirai il suo profumo. Sapeva di muschio selvatico ed erica appena raccolta.

Lentamente ci sciogliemmo da quell'abbraccio.

"Andiamo a casa." disse mettendomi un braccio sulla schiena che irradiò nel mio corpo scariche elettriche e un calore piacevole.

A casa. Ma sapevo che la mia idea di casa -ovvero quella piccola casetta al limitare del bosco e la presenza confortante di mio padre- non corrispondeva con la sua.

Lo seguii senza opporre resistenza e insieme arrivammo tra delle casette che sembravano appartenere al medioevo. Tutto ricordava un'epoca antica e ormai dimenticata. Nelle piazze c'erano mercati di ogni genere. C'era chi intratteneva il pubblico, chi vendeva merce di ogni tipo, chi giocava e chi parlava animatamente con i coetanei. Sembravano tutti molto uniti e in sintonia.

Quando attraversammo la piazza tutti si girarono verso di noi e calò il silenzio. Bambini, giovani, adulti, anziani, tutti chinarono il capo e si piegarono in profondi inchini. 

Non avevo mai visto nulla di simile e di sicuro non volevo essere la solita 'regnante' -se essere la compagna di un Alpha senza la tua volontà fosse definito tale- scontrosa, fredda e acida.

Quindi feci un ampio sorriso e, a mia volta, mi inchinai abbassando il capo verso di loro. Volevo dimostrare che io non ero più importante di chiunque altro lì presente.

Le persone presenti mi guardarono con la bocca spalancata. 

"Non inchinatevi, vi prego. Non sono più importante di voi. Qualche vestito nuovo e un compagno non cambiano la mia rilevanza." sperai che mi comprendessero e soprattutto sperai che facessero quello che avevo detto loro.

L'Alpha non sembrò arrabbiato, anzi pareva compiaciuto.

"Bene -disse- allora non dovrete più inchinarvi nemmeno di fronte a me. Siamo sempre stati uniti, abbiamo sempre vissuto in armonia, ormai saranno passati cento anni da quando ho fondato, insieme a voi, Shelter, quindi non vedo perché dovremmo trattenerci con questi convenevoli."

Ma nessuno osò muoversi, sembravano stupiti. "Forza -li esortò lui- ritornate ai vostri doveri o piaceri che siano."

Solo a quel punto la folla riprese a parlare e l'atmosfera ritornò quella di prima.

Guardai Kyle e lui mi rivolse un sorriso dolce, pieno di ammirazione. E in quel momento rividi il lupo nero con due striature bianche sulla schiena che mi guardava come se fossi la sua luna.

Insieme ci incamminammo per una stradina stretta che procedeva in salita. Dopo qualche minuto la stradina si spalancò su di una costruzione che mi fece sgranare gli occhi.

Davanti a me si ergeva un castello immenso, con torri svettanti dalle cupole azzurre. Era come trovarsi dentro ad una fiaba, era tutto spettacolare, immenso e magnifico.

"T-tu abiti li?"chiesi accennando al palazzo con la testa.

"Che cosa ti aspettavi?"sorrise beffardo.

"Qualcosa di meno pretenzioso, direi."

Ma lui non replicò, si limitò a farmi strada spalancando l'immenso portone di legno. Il castello sembrava essere vuoto.

"Non c'è nessun altro a parte te?"

"Si, ma non mi seguono ad ogni passo. Sono solo qualche cameriera e qualche cuoca, oltre a mio fratello Elija."

"Oh, capisco."

Davanti all'entrata c'era una scalinata in pietra davvero maestosa. Alla fine della scala si trovava un pianerottolo e poi altre due scale, questa volta più piccole, che svoltavano una a destra e l'altra a sinistra. Salimmo in fretta gli scalini e prendemmo la scala a destra.

Dopo aver percorso un lungo corridoio, che aveva piccole finestrelle dove si intravedeva il lago che circondava Shelter e molte casette e campi, giungemmo ad una porta. 

"Dopo di te."disse raggiante.

Dopo aver rimirato il suo viso un'ultima volta tesi il braccio e abbassai la maniglia. La stanza era una camera da letto con un soffitto molto alto che era decorato con affreschi riguardanti l'isola e i suoi abitanti. Davanti all'ingresso c'era un enorme letto a baldacchino adornato con pesanti tendaggi rossi con rifiniture dorate. Guardandomi attorno vidi anche una finestra che dava un'ampia visuale di Shelter. Sembrava davvero di essere in una magnifica favola.

"Siediti, ti devo parlare di alcune cose..importanti"disse dopo poco chiudendo la porta.

Mi sedetti e attesi che lui parlasse di nuovo.

"E' evidente che tu non conosci nulla di questo mondo, pur facendone parte. Non sai nulla sulla tua specie, i lupi mannari, ne sulle fate, sugli elfi, sulle sirene e tanto meno non sai nulla su tutte le creature spaventose al di fuori di Shelter." dopo una pausa in cui si sedette sul letto accanto a me continuò "Direi quindi di iniziare dalle basi. Questa è Shelter, un'isola che io stesso, insieme ad altri fidati collaboratori, tra cui il popolo delle fate, ho fondato. Questo perché da cento anni io e il mio branco siamo minacciati da un'altro per faide che ora non sto ad elencarti. Questo branco si era alleato con i druidi -creature che in principio erano devote alla natura, ma che con il tempo hanno cominciato ad utilizzare la magia nera- e per impedire a loro di distruggere quello per cui avevamo combattuto, cioè il nostro branco e la nostra casa, creammo quest'isola che in realtà non esiste, ma che è stata creata dalle fate e protetta con innumerevoli incantesimi."

"Vi siete nascosti, in pratica." 

"No, mai. Non ci siamo nascosti. Abbiamo solo preferito avere una casa sicura, inaffondabile. Ma abbiamo combattuto, continuiamo a farlo e continueremo per sempre."disse con voce ferma, poi riprese "tu sei un lupo mannaro, ma per qualche strano motivo hai a dosso un incantesimo -crediamo sia stato fatto dalle fate- per reprimere il lupo che è in te. Forse è stato tuo padre a decidere questo, forse per proteggerti. Ed è impossibile, assolutamente impossibile, che tuo padre sia umano, perché se solo tua madre fosse stata un lupo mannaro, tu non saresti un lupo mannaro ma un umana dotata di incredibile forza e potere. Ora il tuo lupo sta emergendo, perché l'effetto della magia non dura a lungo e perciò, alla prossima luna piena, che ci sarà tra due giorni, quando il tuo lupo sarà irrefrenabile, le fate riusciranno a spezzare l'incantesimo."

"D-davvero? Sono un-un lupo mannaro? E lo era anche mia madre? E lo è anche mio..padre? Io-io non riesco a capire..come ha fatto per tutti questi anni a tenermelo nascosto? Come? Non ho mai dato segni di forza eccessiva o potere, neanche una piccola frattura nella magia, in 18 anni!"

"Nessuno, Jordan? Non hai mai sentito odori intensi? Non hai mai corso fino a sentire i piedi doloranti, fino a superare chiunque altro?"

In quel momento la mia testa cominciò a vorticare ricordando ogni dettaglio.

Il vento che mi muoveva i capelli era freddo e portava con se odori di aghi di pino, di violette selvatiche, perfino dell'acqua dolce di un piccolo laghetto che occupava una radura poco distante. L'acqua non era forse inodore? E da quando gli aghi di pino e le violette avevano un profumo così forte?

Alle mie orecchie giunsero degli scricchiolii. Il lupo che vidi era però molto più avanti e già avevo sentito i suoi passi.

Dopo qualche passo inciampai in una radice ma non caddi come di solito mi capitava di fare. No, caddi in un inchino, come solo i guerrieri avevo visto fare. Non avevo mai fatto ginnastica in tutta la mia vita, se non a scuola, com'era possibile? Come facevo ad avere tutto questo equilibrio?

Con mia sorpresa sentì i passi del lupo sempre più lontani. Com'era possibile che quel lupo se ne fosse andato senza fare niente? Non avrebbe dovuto.. uccidermi? O ferirmi? Se ne era andato perché voleva accertarsi che fossi io la sua compagna o forse perché aspettava che fossi io a compiere il primo passo. Non mi aveva ferito perché ero la sua mate, perché ero un lupo mannaro e non un'umana.

Lo guardai scioccata.

"Sono un lupo mannaro."dissi con voce smorzata.

"Bene. Ora che l'hai capito possiamo passare ad altro! -disse baldanzoso- Ah, prima devo dirti che dal momento della prima trasformazione, che avviene, o in seguito ad un morso di un Alpha o per diritto verso i 14 anni, il corpo invecchia lentamente. Io ho 200 anni, la mia vita è appena cominciata..di solito un lupo può arrivare fino a 1500 anni. -tralasciando la mia faccia bianca, attonita e atterrita continuò- Delle fate ti puoi fidare, così come degli elfi che sorvegliano l'entrata dell'isola, insieme a delle truppe di miei beta, per sventare eventuali attacchi. Dopo quello che è successo con Marion è meglio se non ti avvicini al lago, non hanno ancora capito che se ti toccano dovranno subire la mia ira. Bene! Credo di aver terminato con le creature che popolano l'isola! Oh, quasi dimenticavo! C'è anche una banshee, ma è molto irritabile e vede presagi di morte ovunque e sarebbe meglio se prima della tua trasformazione non le stai vicino, potrebbe gridare e ucciderti. E non sto scherzando."

"C-capito." Tutte quelle informazioni mi avevano uccisa e pensai che di certo non sarebbero state le ultime. Ancora non mi era chiaro il perché della fondazione di quella misteriosa isola che non c'è.

Sorrise nel vedere la mia espressione stravolta.

"Che cos'hai da ridere, eh? Vorrei vedere te al posto mio!" Ancora non riuscivo a crederci! Mio padre mi aveva mentito su tutto, sulla sua, ma anche sulla mia identità. Ma in quel momento non volevo vederlo.

"Di sicuro avrei mantenuto un aspetto invitante e magnifico, anche dopo tutte quelle informazioni."

Gli lanciai uno sguardo torvo e mi buttai sopra di lui per cercare di spingerlo giù dal letto, cosa che ovviamente non accadde! 

"Non sono poi così male, no?" chiesi indignata. 

Lui capovolse la situazione e mi ritrovai sotto di lui a pochi centimetri dal suo viso.

"Sei la cosa più bella che io abbia mai visto in tutta la mia breve vita." mi sussurrò dolcemente a fior di labbra provocandomi dei brividi.

"N-non la definirei proprio b-bre.." ma non riuscì a finire la frase che le sue labbra rosee si unirono alle mie. 

Mi afferrò con una mano la vita e con l'altra mi lasciò delle morbide carezze sulla guancia. Era un bacio dolce ma esprimeva tutta la sua potenza, la sua forza. Quando le sue labbra premevano sulle mie era come sentire un marchio di fuoco che mi si imprimeva sottopelle. Le sue mani mi lasciavano calde scosse di piacere e la mia pelle fremeva al suo tocco.

Gli misi le mani tra i capelli e mi lasciai sfuggire un piccolo gemito strozzato. Lui comincio a baciarmi con più foga e poi spostò le labbra sull'incavo del mio collo. Scostò delle ciocche di capelli che si erano liberate dalla treccia e lasciò una scia di baci umidi sulla spalla, sul collo, sulla mascella, fino a posarsi di nuovo sulle mie labbra arrossate.

Con uno scatto la porta si aprì ed entrò nella stanza una donna rotondetta con un grembiule, probabilmente la cameriera. Non appena ci vide si portò le mani agli occhi e a tentoni ritrovò la maniglia della porta.

"Mi-mi scusi i-io non pensavo fosse ritornato. Volevo solo dare una pulita. Io s-sono mortificata. La prego mi scusi, mi perdoni.." avrebbe continuato fino all'infinito ma Kyle la fermò.

"Dorothy, calmati e, per favore, smettila di scusarti. Ora se non ti dispiace lasciaci soli."

"Oh si, certo, certo." disse arrangiando un'inchino sempre tenendo gli occhi coperti e chiudendo la porta.

"Ah, e.. Dorothy, da ora in avanti non inchinarti più. Un saluto può bastare."

"Oh, voi siete davvero buono, signore. Grazie."disse uscendo dalla porta.

Io stavo tremando. Quando sentii i suoi passi allontanarsi veloci cominciai di nuovo a respirare, inconsapevole, fino a quel momento, di averlo trattenuto.

Kyle accorgendosi del mio disagio cominciò a ridere e si sistemò di fianco a me.

"Mi sono presa un colpo! Non avevi detto che non ti seguivano dappertutto? Oh cavolo! Chissà cosa penserà di noi, adesso!" 

"Penserà a quanto siamo fortunati ad aver trovato un compagno, cosa che invece lei non ha ancora avuto modo di fare." disse abbracciandomi e tirandomi verso di lui. "E anche io penso di essere fortunato ad averti, solo per me."

"Almeno mi salvi quando sono in pericolo."

"Ti salverò sempre, anche a costo della mia vita."

"E io non permetterò che tu muoia per salvarmi" sorrisi mentre lui mi lasciava un piccolo bacio sulle labbra.

Allora è questa la felicità, pensai.

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Buona seraaa! Ecco qui il terzo capitolo! Wowww ancora non ci credo di star scrivendo una storia e ancora non riesco a credere che vi piaccia! Grazie, per la millesima volta, a tutti quelli che la seguono! :*

Bene, ora passiamo ad altro! Avevo messo nel cast Ian Somerhalder come Kyle, ma non credo ci stia bene (figaggine a parte!). Quindi pensavo che avreste potuto consigliarmi qualcuno che assomigliasse alla mia descrizione di Kyle (capelli neri e occhi blu scuro -o anche azzurri se non trovate niente-). Ne sarei davvero contenta e credo che, in questo modo, vi renderei più partecipi. Poi, più avanti, potrete anche darmi consigli sugli altri personaggi! 

Credo di aver detto tutto, quindi al prossimo capitolooo!

_blackwolf_


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