Full moon

Delle grida mi svegliarono. Subito balzai in piedi e capii che queste provenivano dalla stanza di Benjamin. Aprii la porta e corsi per quel piccolo tratto di corridoio che separava le nostre camere da letto. 

Quando entrai dalla massiccia porta in legno, lo vidi dimenarsi tra le candide lenzuola. Corsi verso di lui e lo scossi per il braccio.

"Benjamin! Benjamin! Ti prego, svegliati!"gridai sconvolta e lui aprì gli occhi risvegliandosi da quell'incubo tormentato.

Aveva la fronte imperlata di sudore, lo sguardo perso, spaventato.

"Benjamin, ti senti bene?"dissi abbracciandolo.

"J-Jordan -riuscì a dire tra un singhiozzo e l'altro- i-io ho rivisto t-tutto."

"Hai visto i tuoi genitori?"mi staccai dall'abbraccio consolatorio per guardarlo negli occhi.

"N-non solo i miei genitori..la..la loro..morte. E i-io ero nascosto sotto il letto..non ho fatto niente, niente! Sono solo un codardo!"

"No, Benjamin! Non dirlo mai..i tuoi genitori non avrebbero voluto vederti morto insieme a loro, non c'era speranza e ti hanno salvato! Non sei un codardo, sei la prova di un grande atto d'amore da parte di tua madre e tuo padre. Anche se non so la storia ne sono convinta."

"Avrei preferito morire con loro, invece di assistere impotente alla loro esecuzione e riviverla ogni giorno della mia vita..i-io non.."ma non riuscì a finire la frase perché affondò il viso sulla mia spalla e strinse i miei capelli, mentre una lacrima solitaria solcava il suo giovane viso.

"Ripagheremo chi ha fatto questo ai tuoi genitori, te lo prometto Benjamin. Te lo prometto.."restammo così -abbracciati l'uno all'altra- per svariati minuti.

"Hei..Benjamin, ti senti bene?" una voce roca risuonò nella stanza e il piccolo si staccò da me asciugandosi la guancia.

"Si."rispose con voce ferma, ma io non gli credevo. Voleva mostrarsi forte davanti al suo Alpha. E un improvviso silenzio calò come un mantello sulla stanza, soffocando ogni parola.

"Credo che dormirò qui, con Benjamin. Puoi tornare a dormire, Kyle, non preoccuparti!"dissi con voce dolce sedendomi su di una sedia vicino al grande letto a baldacchino. 

"Neanche per sogno, Jordan. Domani ci sarà la luna piena e..e devi riposare -sembrava voler occultare dettagli a Benjamin, forse per non aprire una discussione in un momento delicato- Starò io con Benjamin..dopotutto siamo maschi, no? Staremo meglio insieme! Su, ora va a dormire." E detto questo mi fece alzare dalla sedia e mi sospinse verso la porta.

"Buona notte, Benjamin."sussurrai e lui accennò un sorriso che parve più come una smorfia.

Accostai la pesante porta di legno e sbirciai dalla fessura. Non lo avrei lasciato così facilmente!

"Ci sono io, Benjamin, non preoccuparti. Sei al sicuro qui. -disse Kyle facendolo sdraiare- Jordan non ti lascerà e nemmeno io."

Poi prese il lembo del lenzuolo e rimboccò le coperte a Benjamin. Lui era scosso, anche se cercava di mascherarlo. E sembrava non volesse dormire, nemmeno con la protezione di Kyle.

"Buona notte, Benji, sarò ancora qui al tuo risveglio, ora dormi."gli sussurrò con tono dolce e poi lasciò un piccolo bacio sulla sua tempia. 

"B-buona notte."sussurrò di rimando e si sistemò sul cuscino.

Lui si sistemò sulla sedia dando dei colpetti ad un piccolo cuscino dietro di lui.

Chiusi del tutto la porta cercando di non fare rumore e raggiunsi la mia stanza, o per meglio dire, la stanza di Kyle.

Era stato così dolce e comprensivo. E si somigliavano molto, stesso colore dei capelli e stessa tonalità di blu per gli occhi.

Mi accoccolai nella conca lasciata da Kyle sul letto e inspirando il suo profumo, lentamente, mi assopii.

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L'indomani mi svegliai intiepidita dal calore del sole che entrava dalla finestra. Quando ricordai ciò che era successo quella notte mi alzai in tutta fretta, mi vestii e mi precipitai nella stanza di Benjamin.

Era vuota. Il letto fatto e la sedia sistemata per bene, con il piccolo cuscino sprimacciato.

Era tardi! Chissà che ore erano! Ma sapevo per certo che erano a fare colazione, insomma non era così tardi. Avevo ritardato solo un..pochino?!

Mi precipitai nella sala..

..ed eccoli lì. 

Erano così intenti a scherzare e ridere che nemmeno si accorsero della mia presenza.

"Buon giorno anche a voi!"dissi offesa dopo essermi seduta a tavola.

"Hei, Jordan!"mi salutarono in contemporanea sia Kyle che Benjamin.

"Wow, ora vi siete coalizzati contro di me? 'dopotutto siamo maschi, no?'"dissi imitando il suo tono di voce mentre imburravo una fetta di pane.

"Hei, non è così la mia voce! E' molto più bella!"

"Già e su questo non si discute!"disse Benjamin annuendo vigorosamente.

Io spalancai la bocca incredula. "Cosa cosa? Allora vi siete coalizzati davvero? I-io sono basita, sul serio! come avete osato? Volete sminuire la mia importanza?" dissi ostentando un'aria nobile.

"Oh, ma certo che si.. dopotutto noi siamo maschi, no! L'hai detto anche tu!"disse Kyle ridendo.

La colazione passò veloce tra una battuta e l'altra e decidemmo di andare in paese. Guardammo tutti i mercatini dov'erano disposte le cose più improponibili e stravaganti e direi anche sconosciute. C'erano persino oggetti che si muovevano da soli, come dei piccoli robot, -ma credo funzionassero con la magia- e, a seconda del tempo, estraevano un ombrello portatile, un cappellino ornato con fiori profumati, un berretto di lana, o una girandola. 

"Cosa sono?"chiesi indicando lo strano oggetto.

"Delle auto-segnatempo.. sono piccoli oggetti di ogni tipo che vengono stregati per poter camminare, correre o rotolare, così da poter seguire perennemente il loro padrone e, in anticipo, lo avvertono del tempo estraendo un gadget. Ombrello per la pioggia; cappellino per il sole; girandola per il vento e cappello di lana per la neve. Ora, per esempio, hanno tutti il cappellino, perciò la fata Argentea e le sue allieve, oggi, non innaffieranno l'isola!"

"Ed è utile?"

"A dire il vero..no. Su quest'isola c'è sempre il sole tranne rari casi."

"Oh, bene..allora la prendo!"dissi sbirciando Benjamin che stava osservando rapito uno spettacolo offerto da un gigantesco gelato che, munito di braccia e bocca, si mangiava da solo. Trovata non alquanto produttiva, direi. Ma forse le fate, gli elfi si divertivano anche così.

Presi qualche moneta che avevo trovato nella tasca della mia giacca e la porsi al negoziante, un vecchietto con barba e baffi grigi.

"Signora, mi scusi ma..queste..questi cosa sono?"

"Sono..soldi?!"

"E a cosa servirebbero esattamente questi 'sodi'?"

"Non sodi, ma soLdi.. servono per comprare le cose. Io ti do una moneta e tu mi dai qualcosa in cambio!"

"Noi..non li usiamo. Qui puoi prendere tutto ciò che vuoi e in cambio devi offrire qualcosa..o un oggetto o un'idea per creare oggetti stregati!"

"Oh..usate il baratto!"

"Baratto? Beh non mi intendo delle cose degli umani e nemmeno voglio saperle. Ora, vuole prendere o no?"

"Si, certo. Posso darle un'idea?"

"Certamente!"

"Bene..avete mai provato a fare del cioccolato a forma di rana e stregarlo per fargli spiccare dei balzi, come una vera rana?" sorrisi. Sperai che non conoscessero Harry Potter.

"E' una fantastica idea..piacerebbe moltissimo ai bambini! E..avrebbe anche un nome?"

"Oh.. vediamo, che ne dice di ciocco-rane?"

"Oh mia cara lei è un portento..gliene darò due di questi!"disse porgendomi i curiosi oggettini.

"Grazie!"dissi e poi raggiunsi insieme a Kyle, che era vagamente inebetito, Benjamin.

"Lo hai letto in qualche tuo libro, vero? Magari in quel 'Hardy Porter'!"

"E' Harry Potter!"lo corresse Benjamin. Eh già, stava crescendo proprio bene sotto la mia guida!

"Esatto e comunque..come cavolo hai fatto a scoprirlo?"

"E' impossibile avere un'idea così brillante solo riflettendo un secondo! Sei una copiona!"

"Questo non è copiare, questo è sognare per poi realizzare! Non sai quante volte ho desiderato di poter avere e soprattutto assaggiare i dolci e la burro-birra di Mielandia! -sospirai guardando il cielo- e finalmente il sogno diverrà realtà! Spero solo presto!"

"Si, l'abbiamo persa, Benjamin!"bisbigliò per non farsi sentire e io gli lanciai un'occhiataccia.

"In realtà -disse piano Benjamin- le vorrei anche io quelle caramelle..mmh vorrei una caramella mou, una tutti i gusti +1, e vorrei provare anche le ciocco-rane!"

Kyle alternò lo sguardo da me a Benjamin. 

"T-tu l'hai già influenzato troppo!"disse indignato. 

Io e Benjamin ci incamminammo tenendoci per mano e ridendo insieme, mentre Kyle ci seguiva imbronciato.

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La giornata finì davvero in fretta e dopo cena Kyle mi prese in disparte.

"Jordan..tu lo sai vero che oggi è luna piena?"

"Si.."

"E ricordi anche che oggi Destiny scioglierà l'incantesimo e che tu ti trasformerai?"

"Si.. io.. non dirlo a Benjamin..potrebbe spaventarsi, è meglio se..se lo mettiamo a letto, ok?"

"Si, certo..ma..Jordan non sarà una cosa piacevole.. Ricordi la leggenda? La regina Selene ha imposto grandi sofferenze, ti si..ti si spezzeranno le ossa. Con il tempo e l'allenamenti il dolore si allevierà e lo potrai controllare a pieno ma..io non voglio che ti succeda niente, capisci?" era teso e continuava a sfiorarmi la guancia, come a voler proteggermi. 

"Kyle..non devi preoccuparti..sarà solo per questa notte. Poi ci penseremo più avanti, insieme."presi la sua mano tra le mie e ci lasciai un piccolo bacio.

Dopo qualche istante di tensione, Kyle spezzò l'atmosfera. "Sai che avrei dovuto farlo io, vero?"disse con un sorrisetto.

Poco dopo ritornammo da Benjamin e lo portammo in camera sua.

"Notte, Benjamin!"dissi lasciandogli un bacio sulla fronte.

"Buonanotte, Jo! -ricambiò lui sorridendomi- Buonanotte Kyle!"

"Notte, Benji"disse Kyle mentre ci incamminavamo verso la porta.

"E' andata.."sussurrai mentre lui chiudeva la massiccia porta.

"Già."disse incamminandosi, ma io restai ferma.

"Dici che starà bene, da solo?" Kyle si girò e mi rivolse un sorriso rassicurante.

"Certo, che starà bene e poi c'è Dorothy. Le ho già chiesto di tenerlo sott'occhio..in caso avesse di nuovo qualche incubo."

"Oh..allora, direi che possiamo andare." 

E insieme uscimmo dal castello, diretti nella foresta.

Dopo pochi secondi giungemmo in una piccola radura illuminata dai tenui raggi lunari. Kyle sembrava stare bene, a parte i pugni stretti lungo i fianchi.

"Hei..stai bene? Sai..la luna.."

"Si..si, sto bene. Devo solo mantenere il controllo..non preoccuparti."

"Oh.."dopo queste parole rimanemmo in silenzio aspettando le fate.

E, dopo alcuni minuti, che sembrarono non finire mai, giunsero davanti a noi le fate che avevo incontrato il giorno precedente, volando leggiadre a pochi centimetri dal suolo.

"Possiamo cominciare."disse Destiny posandosi, per la prima volta, a terra. Era meno aggraziata che in cielo e avanzava a piccoli passi.

Una ad una le fate si sistemarono in un semicerchio, Destiny al centro con il suo vestito verde brillante che spiccava sugli altri.

"Kyle -tuonò la regina della fate- puoi allontanarti." Lui, dopo un attimo di incertezza, arretrò di qualche metro abbassando il capo, io mi avvicinai.

Le fate si presero per mano e cominciarono a farfugliare in una strana lingua. La loro voce era sinuosa, quasi quanto quella delle sirene. 

Passarono dei minuti che parvero un'eternità.

Le loro voci si innalzarono sempre di più, mentre la luna brillava sopra la radura.

Cominciai presto a sentire un torpore in tutto il corpo, niente rispondeva ai miei comandi. Sapevo di per certo che stavano per spezzare definitivamente l'incantesimo che teneva imprigionato il mio lupo. 

Destiny prese a sanguinare dal naso, le gocce scarlatte caddero al suolo e l'erba si tinse di sfumature cremisi che luccicavano illuminate dai raggi lunari. Potevo sentire l'odore del sangue, il suono delle gocce che continuavano a rimbalzare sull'erba.

Un forte vento arrivò da dietro le fate sollevando i loro vestiti leggeri e facendoli ondeggiare nell'aria insieme ai loro capelli.

Tutte le fate rafforzarono la presa sulle mani delle altre e caddero in ginocchio. Lo stesso feci io, le miei mani afferrarono i ciuffi d'erba e li strinsero in una morsa ferrea. I miei occhi bruciavano, nuovi denti mi laceravano la carne, tutto era amplificato e la voce delle fate rimbombava nella mia testa senza darmi tregua, così come quella di Kyle che stava gridando per sovrastare le altre "Non doveva succedere, no. Non così in fretta..non siamo ancora nella grotta. Doveva rimanere cosciente". Ero scossa da brividi. Le forze mi erano state carpite in un attimo, ero come svuotata.

Destiny e le altre si rialzarono a stento e cominciarono ad arretrare. Io mi rialzai e le seguii camminando a stento, aiutata come da una mano invisibile che non mi permetteva di fermarmi.

Dopo poco giungemmo in un grotta immersa nell'oscurità. In fondo alla caverna di pietra si intravedevano i raggi lunari che illuminavano quattro catene di ferro munite di punte acuminate.

La forza invisibile che mi aveva condotto fino a quel punto si frantumò e io caddi a terra, di nuovo. Le fate si lasciarono le mani e riaprirono gli occhi. I loro visi erano impregnati di orrore e disgusto. Ma ero troppo addolorata per parlare. Si alzarono in volo e si allontanarono. Raggiunsero Kyle e gridarono parole che non riuscii a distinguere. Poi uscirono dalla grotta, attendendo sull'uscio.

Cominciai a sudare, le mie mani graffiavano le rocce e lo scuro terreno. Sentivo i canini crescere e tagliarmi il labbro inferiore. Fiotti di sangue nero caddero a terra. Le mie mani erano attraversate da vene nere che si ramificavano e pulsavano. La mia vista si annebbiò. 

Kyle mi strattonò per un braccio, i suoi occhi ardevano di un rosso sconosciuto. Le zanne gli affioravano dai lati della bocca, le vene del collo tirate. Era arrabbiato, furioso.

Mi alzò in piedi e afferrò una delle quattro catene. La aprì. E la richiuse di scatto sul mio polso. Le punte penetrarono nella carne e provai un dolore lancinante. Non mi reggevo in piedi, ma Kyle mi teneva ferma al muro. Prese la seconda catena e fece lo stesso sul braccio destro. I miei canini penetrarono nel mento.

Mi lasciò cadere e mi piantò le catene nelle caviglie, contemporaneamente. Non riuscivo a capire cosa stesse succedendo, ma non riuscii più a trattenermi. Gridai, gridai con tutto il fiato che avevo in gola. Ma dalla mia bocca uscì un ringhio profondo.

Kyle indietreggiò lentamente. Le mani gli tremavano, ma il suo viso era fermo e risoluto.

Sentii le mie ossa rompersi, una dopo l'altra. Le catene bruciavano, non era ferro, ma argento puro. Ringhiai di nuovo cercando di liberarmi da quella stretta mortale, ma non ci riuscii.

Durò per ore ed ore e Kyle rimase in piedi davanti a me con gli occhi fiammeggianti di rabbia, anche quando non lo vedevo percepivo la sua presenza. Era straziante.

Prima di trasformarmi completamente riuscii a sentire solo poche parole pronunciate con voce sprezzante da Kyle, poi l'oscurità mi avvolse in una morsa ferrea e mi trasformai.  

"..mi fidavo..tradito..soffrirai.."

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Eccomi! Scusate davvero tantissimo per non aver aggiornato, ma sono stata via per qualche giorno e non ho trovato il tempo né per avvertirvi né tanto meno per aggiornare.. Perdonatemi, vi prego.

Spero che questo capitolo vi piaccia.. e niente, ci vediamo al prossimo..che arriverà presto, ve lo prometto!

_blackwolf_ 









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