Capitolo 8
Tenerife sea - Ed Sheeran.
E' il grande giorno.
Harry era lì quando sono andata a controllare i nostri orari, ma forse lo avrà fatto in un altro momento.
E' successa la stessa cosa due giorni fa, eppure lui era lì, in anticipo.
Resto ancora a temporeggiare prima che il nostro turno inizi, aspettando Isabelle.
Improvvisamente, sento qualcuno chiamarmi. Quando sollevo lo sguardo, il ragazzo dai capelli biondi lo intercetta all'istante.
«Ciao, Claire.» Mi sorride dolcemente, e io faccio lo stesso.
«Charlie.»
«Come stai?» Mi domanda, e se non fosse per il nervosismo che mi attraversa, potrei quasi essere sincera quando gli dico che va tutto bene.
«Sono qui perché volevo chiederti una cosa.» Sostiene, guardandomi con i suoi occhi quasi trasparenti.
«Dimmi.»
«Ti va di mangiare qualcosa insieme, magari domani sera?»
Non so esattamente cosa mi aspettavo, ma in questo momento, non era questo.
Charlie è un ragazzo carino, è dolce ed è gentile, ed è anche lui nella squadra di football con Will. E' il suo migliore amico, e anche se ci siamo parlati qualche volta, non mi è mai sembrato che potesse suscitare un interesse verso di me, allo stesso modo in cui io non ho mai pensato a lui in quel senso.
Lo guardo con esitazione, e lui se ne rende conto. Anche se non ci ho mai pensato, questa potrebbe essere l'occasione di cui parla sempre Is.
Dice che dovrei lasciarmi andare, e questo potrebbe essere un inizio per farlo.
E poi, Charlie mi piace, e mi piacerebbe anche conoscerlo meglio.
«Domani sera va bene.» Gli dico, e lui sembra quasi non crederci.
«Allora passo a prenderti domani.» Propone dopo un po', un sorriso dipinto sulle sue labbra.
«Certo.» Ricambio il suo sorriso, insieme al suo imbarazzo.
«A domani, Claire.» Mi saluta, continuando a sorridermi.
Gli ho detto di sì.
Ho detto sì a Charlie, accettando il suo invito.
Non sono mai stata brava con queste cose, e non lo conosco neanche così bene. Ci siamo conosciuti per caso, ad una partita. Questa probabilmente è stata la conversazione più lunga che abbiamo mai avuto.
Intravedo Is, con la sua borsa in spalla, il cellulare tra le mani e la sicura camminata di sempre.
«Mi stai aspettando da molto?» Domanda, sedendosi accanto a me.
«In realtà se n'è appena andato Charlie.»
«Oh, e cosa voleva?» Sapevo che avrei scaturito infinite domande su di lui, informandola. Ma l'avrebbe scoperto comunque, quindi meglio farlo subito piuttosto che aspettare.
«Uhm, lui mi ha chiesto di uscire.» Socchiudo gli occhi, aspettando una sua reazione.
«Intendi un appuntamento? Tu e lui?»
«Non so se si tratti di un appuntamento.»Lei resta qualche istante a fissarmi prima di riprendere.
«Claire, è meraviglioso!» Urla, letteralmente. «Charlie è fantastico, te l'assicuro. E sono davvero felice per te, perché lo meriti.»
«Is, calmati.» Rido, e lei poco dopo mi segue. «Non so neanche come dovrei comportarmi.»
«Andrai benissimo, tranquilla.»Mi rassicura lei, e io cerco di fidarmi.
Il suono della campanella interrompe il nostro discorso su Charlie, e i miei pensieri ritornano sulla battaglia che - inevitabilmente - sta per cominciare.
«Devo andare.» Mi alzo. «Ho le prove con Harry.»
«Buona fortuna!» Cinguetta lei, mentre io raggiungo le scale che portano al piano superiore.
Aumento il passo per arrivare puntualmente, e quando sono davanti la classe, la porta di questa è aperta - differentemente dall'ultima volta.
Quando entro, vedo Harry. Mi ha preceduta, ancora. E' così contraddittorio, e io non riesco a spiegarmelo.
«Ciao.» Dico, iniziando a sistemare le mie cose.
«Ciao.» Ricambia lui. «Ho lasciato la porta aperta perché ti ho vista prima di arrivare.»
«Oh.» E' tutto ciò che lascia la mia bocca. Tutta questa situazione è estremamente calma, fin troppo.
«Quindi», inizia «Dovremmo occuparci di Romeo e Giulietta.»
«Così sembra.» Scrollo le spalle, rassegnata.
«Biew ha detto che dobbiamo scegliere una scena in cui sono presenti solo ed esclusivamente i protagonisti dell'opera.»Sostiene, e io mi volto a guardarlo.
«Cosa? E quando l'avrebbe detto?» Non ricordavo questo particolare.
«Ci siamo incontrati prima.»
«Grandioso.»
Ci sediamo entrambi uno di fronte all'altra, ed io recupero un foglio dalla mia borsa su cui poter scrivere le principali scene che possiamo prendere in considerazione.
«Hai qualcosa da proporre?» Gli domando, ma quasi me ne pento.
«Non conosco tutti gli atti a memoria, Claire.» Si giustifica, prima di sfilare il suo cellulare dalla tasca dei jeans che indossa.
«Così non andremo da nessuna parte, Harry.» Scatto, dopo qualche minuto che lui è intento a scrivere qualcosa, e a fissare lo schermo del telefono.
«Calma, Giulietta.» Dice senza sollevare lo sguardo. «Sto cercando qualcosa.»
«Quando hai finito, ti dispiacerebbe condividere?»
«Ne ho trovate due.» Conviene, riferendosi alle scene. «Ma credo che nessuna delle due vada bene.»
«Fai vedere.» Gli chiedo, e lui gira il cellulare nella sua mano, tendendolo verso di me.
ATTO SECONDO, SCENA II (Conosciuta anche come "La scena del balcone")
ATTO QUINTO, SCENA III (La morte di Romeo e di Giulietta)
«E a giudicare dalla tua faccia, credo che tu sia d'accordo con me.» Cantilena, distraendomi.
«Deve esserci qualcos altro.»
«Continuo a cercare.» Dice, riportando l'attenzione sul suo cellulare.
Le opzioni che ha trovato sono plausibili, e credo che siano le uniche. Lo sa anche lui, nonostante neghi di non conoscere così bene la storia.
«Allora?»
«Qualcosa c'è.» Riprende, e la speranza si fa strada dentro di me.
Ma quando solleva il suo sguardo e incrocia il mio, si spegne velocemente.
Oh, no. Ti prego, no.
«Senti, so che non è una buona idea, ma è l'unica soluzione che possiamo prendere in considerazione. La Heiden ha già scelto per noi l'opera, non possiamo farglielo fare anche per la scena.» La decisione con cui pronuncia ogni parola mi disorienta, ma non posso fare altro che ammettere che ha ragione.
«Quindi, quale delle due?»
«Quella finale è bellissima, ma non c'è quasi interazione tra i personaggi.» Proprio per questo è quella che farebbe al caso nostro, ma la Heiden non vuole questo.
«Allora credo che non abbiamo scelta.» Io annuisco, abbassando lo sguardo.
Quella èuna delle scene più romantiche e importanti dell'intera opera, e io e Harry non riusciremo mai a renderle giustizia, a prescindere dal nostro rapporto.
Suona la campanella e Harry raccoglie le sue cose incamminandosi verso l'uscita della classe.
«Ci si vede, Rain.»
«Il più tardi possibile, Styles.» Sibilo, ma sono sicura che lui mi abbia sentita.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top