Capitolo 72

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Canzoni per il capitolo :

Far too young too die - Panic! At The Disco.

Be still - The Fray.

We might fall - Ryan Star.

Drag me down - One Direction.

CLAIRE'S POV.

Due ore più tardi incrocio lo sguardo malizioso di Harry, che non ha fatto altro che mandarmi dei messaggi piuttosto .. alla Harry per tutto il viaggio.

Il ghigno sul suo volto mi fa intendere che l'imbarazzo sul mio è piuttosto evidente ai suoi occhi, e che lo diverte. Tanto.

Alzo gli occhi al cielo e scuoto la testa, distogliendo lo sguardo dal suo. Lui è dall'altro lato di quest'ampio parcheggio, e entrambi siamo circondati dalla nostra squadra di appartenenza.

Tutti gli allenatori si sono allontanati dopo aver ritirato i nostri documenti.

Mentre le parole della canzone che sto ascoltando risuonano nella mia mente, qualcosa mi distrae.

Nel momento in cui mi volto, mi accorgo che Charlie si è spostato. Adesso è davanti a me.

«Claire. » Mi saluta, sorridendo.

Io esito, cercando lo sguardo di Harry. La sua mascella è serrata e i suoi occhi si spostano da me a Charlie, e so che sta cercando di mantenersi. Scatterà da un momento all'altro.

Tento di rassicurarlo con lo sguardo, promettendo il mio amore soltanto a lui. Soltanto per lui.

Lui sembra rilassarsi, anche se non del tutto. Riporto la mia attenzione sul ragazzo davanti a me.

«Ciao, Charlie. »

«Come stai? Non ti ho più sentita dopo che te ne sei andata. » So che allude alla volta in cui mi ha accompagnato all'aeroporto, la volta in cui sono stata io a chiamarlo. Maledizione.

«Sto bene, e tu? » Decido di evitare la sua osservazione.

«Sei tornata con lui? » Mi domanda, questa volta evitando la mia.

Non ho bisogno di chiedergli a chi si riferisce, ma l'intensità con cui mi sta guardando mi fa vacillare. I suoi occhi azzurri sono sempre stati un punto debole per me - non posso negarlo - anche se non quanto quelli di Harry.

Nel suo tono non c'è giudizio, solo curiosità.

«Sì. » Ammetto, lanciando un'occhiata a Harry. I suoi occhi sono sempre su di me. Gli sorrido, volendo aggiungere che in realtà non siamo mai stati separati.

«Spero che tu sia sicura della tua scelta. » Sostiene, allungando una mano verso di me, ma prima che possa raggiungere il mio volto, avvolgo gentilmente le mie dita intorno al suo polso.

«Sono sicura. » Dichiaro, annuendo. «Sono innamorata di lui. »

Sul volto di Charlie compare un velo di delusione, e le sue labbra si curvano in un accenno di sorriso nostalgico, quasi malinconico.

«Anche io ti amavo, ma tu hai scelto lui. » Dice, guardandomi. Il modo in cui parla al passato mi fa sentire meglio, ma allo stesso tempo mi fa stare male. Con Charlie stavo bene, anche se non ricambiavo i suoi sentimenti. Anche se lui non è Harry.

«Credi che se non ti avessi fatto quello che ho fatto a quella festa adesso le cose sarebbero diverse? » Chiede, riferendosi alla notte in cui io e Harry avevamo deciso di lasciarci tutto alle spalle, di non avvicinarci più l'uno all'altra. La notte in cui ho dormito con lui per la prima volta.

«Ti riferisci alla volta in cui l'hai fottutamente drogata? » Una voce familiare scatta improvvisamente, e un braccio si avvolge intorno alle mie spalle in modo possessivo. Harry.

Mi volto, e lui è accanto a me. Sapevo che non avrebbe resistito a lungo.

Charlie è ancora davanti a me, pensando a come rispondere alla controbattuta di Harry.

«Se potessi tornare indietro, cambierei ogni cosa. » Sostiene, abbassando lo sguardo per un istante. «Potrai mai perdonarmi, Claire? »

Si avvicina di un passo, ma Harry mi trascina con lui, compiendo lo stesso passo ma verso la direzione opposta.

«Smettila, cazzo. » Sputa, e lui e Charlie si scambiano un'occhiata. Sostenere lo sguardo di Harry in questo momento è un atto di coraggio, considerando il modo in cui sta reclamando la sua proprietà e testando il suo territorio. Tento di divincolarmi, ma lui non me lo permette.

«Harry, ti prego. » Lo supplico, mentre ancora guarda Charlie. Conosco quello sguardo, e se continuano in questo modo non porterà a niente di buono.

«Non sarebbe la prima volta. » Mormora Charlie, e Harry si spinge in avanti, ma io faccio lo stesso, mettendo poi le mie mani sul suo petto.

Mi volto verso Charlie. «La prima volta per cosa? »

Nessuno dei due sembra intenzionato a guardarmi o a darmi una risposta. «A cosa si riferisce, Harry? »

Sposto lo sguardo su entrambi, Harry ha la mascella serrata ed è teso. Le mie mani sono ancora contro il suo petto.

«Charlie. » Tento, iniziando a credere che dovrei preoccuparmi.

«Diglielo. » Charlie incita Harry, e intorno a noi le persone hanno iniziato a guardarci, a seguire ogni movimento.

«Dirmi cosa, dannazione! » Pretendo, prendendo il volto di Harry tra le mani.

Lui abbassa lo sguardo sul mio, incrociando i miei occhi.

«Non sarebbe la prima volta che il tuo ragazzo mi colpisce. » E' Charlie a parlare, e io cerco una conferma nello sguardo di Harry, nei suoi occhi, e nel momento in cui prende le mie mani e le allontana, mi risponde. E'quella la sua conferma. Lentamente mi allontano da lui.

«Quando è successo? »

Harry esita e si passa una mano tra i capelli. «Quando ho saputo che te ne eri andata. »

Non posso credere che sia successo davvero.

Sono consapevole, e non sono l'unica ad esserlo, che tra Harry e Charlie non scorre buon sangue. Non è mai stato così e probabilmente mai lo sarà, ma arrivare al punto di scatenare una rissa. Non riesco a crederci.

Per quanto potrebbe sembrare scontato, Harry non è quel tipo di persona. Non si fa problemi a gettarsi su qualcuno e prenderlo a pugni, ma non lo fa senza una motivazione. Lo conosco. Non è la sua prima rissa, ma non ce ne sono neanche state così tante da farlo sembrare quel genere di cattivo ragazzo che cerca la gloria mostrando la sua forza fisica.

Ma Charlie. Non mi sarei mai aspettata una cosa del genere da parte sua.

«Come? » Continuo, perchè è questo ciò che mi spaventa. Il motivo.

«Bella domanda. » Ironizza Charlie, e Harry si volta verso di lui. Quasi credo che si stia per scaraventare addosso a lui, ma fortunatamente, non lo fa.

«Sta' zitto, coglione. » Lo ammonisce, e io incrocio le braccia al petto e sollevo gli occhi al cielo.

Harry mi raggiunge e cerca la mia mano, ma non gli permetto di trovarla. «Possiamo parlarne da un'altra parte? »

«Perchè non qui? » Replico, nessuna emozione è presente nella mia voce.

«Cazzo. » Sospira rumorosamente. Charlie ha deciso di starsene in silenzio, il che è decisamente un bene per lui.

«Ero incazzato, okay? Lui ha iniziato a colpirmi con ogni mia insicurezza. Su di te, su di noi. » Si giustifica Harry.

«E' successo prima o dopo? » Ho bisogno di sapere, e Harry mi guarda prima di rendersi conto del momento a cui mi riferisco.

Lui tenta ancora di avvicinarsi, ma io voglio soltanto che mi risponda.

«Rispondimi. » Esigo, e un cipiglio compare sul suo volto. Charlie è ancora al mio fianco, mentre intorno a noi si sentono soltanto dei leggeri mormorii.

«Prima. » Ammette in un sussurro, abbassando lo sguardo e rinunciando ad avere un contatto con me.

Questa volta non sento il bisogno di piangere, non più. Il mio cuore mi fa quasi male, ma sto imparando a non crollare, a tenermi in piedi da sola, il più a lungo possibile.

«Quindi, è per questo che sei andato da lei? Perchè Charlie ti ha parlato di noi? Sono così scontati i miei sentimenti per te, Harry? » Sono consapevole del fatto che stiamo dando spettacolo, e se si fosse trattato di qualche mese fa, forse non ci sarei riuscita. Non sarei riuscita a stare qui in mezzo a gridare queste parole a Harry Styles, il quarterback e ragazzo più conosciuto e più stronzo della scuola.

E' vero che sono cambiata.

«No, cazzo. » Urla di rimando Harry, venendomi incontro velocemente. «Non lo sono per niente."

«Allora non sai dimostrarlo. » Sibilo, il suo volto a pochi centimetri dal mio.

«Tu eri con lui. » Dice poi dopo qualche istante, il tono basso. Distoglie lo sguardo dal mio e la confusione si fa spazio sul mio volto.

«Di cosa stai parlando? » Gli domando, scuotendo lievemente la testa. Lui fa lo stesso e si lascia passare - ancora una volta la mano tra i capelli.

«Hai chiamato lui, invece che me. Eri con lui. » Continua, e sembra che stia delirando.

«Io ero con chi, Harry? Che diavolo - »

«Vi ho visti, cazzo! Eravate in aeroporto, e lui era lì con te. » Mi risponde, e i miei passi si bloccano improvvisamente.

«Tu .. come fai a saperlo? »

«Perchè c'ero anch'io. » Sostiene, e adesso è il mio cuore a bloccarsi.

«C-cosa? » La mia voce non è neanche udibile, e non riesco neanche a pensare.

Harry era davvero lì, in aeroporto? Com'è possibile? E, come ho fatto a non rendermene conto?

«E' così. » Dice Harry, scrollando le spalle. «Sono andato prima a cercarti a casa di Will, ma tu già non c'eri più. Isabelle mi disse che eri andata via con Charlie, e che il tuo volo era stato anticipato. » Un sospiro cade dalle sue labbra. «Non ero sicuro di farcela, e non so neanche come abbia fatto, eppure tu eri ancora davanti a me, ma non erano le mie braccia ad avvolgerti. »

Una lacrima scivola sul mio volto, senza il mio consenso e prima che riesca a fermarla. Gli occhi di Harry sono limpidi, lucidi. Il dolore e la rassegnazione sono dipinti sul suo bellissimo volto.

«Perchè non mi hai fermata? » Inconsciamente mi avvicino a lui, e lui fa lo stesso con me.

«Credevo che avessi scelto lui, che volessi lasciarmi. » Questa volta è lui che prende il mio viso tra le sue mani, raccogliendo la lacrima.

«Ho cercato in ogni modo di dimostrarti che non lo farei mai. » Ammetto sconfitta, rendendomi conto che, probabilmente, non ci riuscirò mai. «Forse non so farlo davvero, non nel modo giusto. »

«Sono io che non riesco ad amarti nel modo giusto. » Sussurra, accarezzandomi la guancia con le dita e poi posando la fronte contro la mia.

«Allora è per questo che non possiamo stare con nessun altro. » Osservo, continuando a guardare i suoi occhi.

«Non riuscirei mai a farlo. Continuerei a cercarti, e se non dovessi trovarti, preferirei non vivere. »

Gli accenno un sorriso e un'altra lacrima cade dai miei occhi, a quella sua dichiarazione. E' una delle cose più belle che mi abbia mai detto.

Mi sollevo e avvolgo le braccia intorno al suo collo, mentre lui mi stringe la vita. Mi avvolge con le sue braccia e si abbassa al mio orecchio, sussurrando di amarmi tra i miei capelli.

Ma nel momento in cui rielaboro le sue precedenti parole, mi allontano da lui.

«Cosa c'è? » Chiede.

Mi volto verso Charlie, che si sta allontanando anche lui da noi. Tutti gli altri sembrano essersi stancati della situazione, perchè sono tornati nei loro rispettivi gruppi di appartenenza.

«Tu lo sapevi, vero? » Domando, alzando di un tono la mia voce perchè lui riesca a sentirmi.

Si volta, ma non si avvicina. «Sì, lo sapevo. »

Io scuoto la testa, sorridendo con irritazione.

«Se tu fossi davvero disposto a tornare indietro per rimediare, non continueresti a sbagliare. Se tu mi avessi davvero amata, non mi avresti mai fatto quello che hai fatto. E se, anche soltanto per un minuto tu l'hai fatto, dovresti lasciarmi andare. »

Charlie sembra sorpreso delle mie parole, e lo stesso vale per me. Soltanto adesso mi accorgo che avevo davvero bisogno di farlo, avevo bisogno di mettere la parola fine definitivamente a qualsiasi cosa ci sia stata tra me e Charlie per poter dare a Harry la certezza che io ami solo e soltanto lui.

«Sei stato una parte importante nella mia vita, ma è finita. Mi dispiace, Charlie. »

«Ti pentirai di aver scelto lui. » Mormora, prima di voltarsi e raggiungere il suo gruppo.

-

Sei da sola?

No. Tu?

Io e Harry stiamo cercando un modo per incontrarci, ma se uscissimo dalle nostre camere per trovare un posto in cui stare soli verremmo scoperti all'istante.

No, cazzo. Con chi sei in camera?

Le camere sono doppie, quindi anche se volessimo provare a vederci in una delle due non riusciremmo a stare comunque da soli. Ci hanno dato la possibilità di scegliere il nostro compagno, ma gli accoppiamenti non dovevano essere misti. I ragazzi con i ragazzi, le ragazze con le ragazze. Separati da un intero piano.

Francine.

La sua risposta è istantanea.

Dille di andarsene.

Cosa?

Non può essere serio.

Chiedile gentilmente di andare a farsi fottere. Non credo tu abbia bisogno di un disegno, amore.

Il modo in cui mi ha chiamata fa svolazzare il mio cuore, è la prima volta che lo fa. Solitamente mi chiama piccola, e anche se devo ancora farci l'abitudine, almeno non sarebbe stata la prima.

Non puoi chiederlo tu a Liam?

Liam è in stanza con lui, e Harry non è il tipo che si fa problemi riguardo questo genere di cose, quindi in questo modo sarebbe decisamente più semplice.

Se avessi potuto, l'avrei già fatto. Dai, piccola. Puoi farcela.

Sollevo lo sguardo e lo porto su Francine, che in questo momento ha il telecomando tra le mani e sta andando di canale in canale. Cosa dovrei dirle? Di lasciarmi sola per permettermi di stare con Harry? Oh, dannazione.

L'ennesima vibrazione fa muovere il cellulare tra le mie dita, nonostante io non gli abbia ancora dato una risposta.

Cristo, ho bisogno di te adesso.

L'idea di passare questa notte con Harry ha qualcosa di pericoloso in sè che mi eccita, ma non ho idea di come fare per mandare via la mia compagna di stanza. E poi, lei dove andrebbe?

«Francine? » Richiamo la sua attenzione, poggiando il cellulare sul letto di fianco a me, mentre mi sollevo a sedere.

Lei si volta, sollevando le sopracciglia. «Cosa? »

«Io, uhm .. » Inizio, non sapendo come proseguire. «Tu .. ecco .. insomma, io .. »

Lei scoppia in una sonora risata, lasciandomi senza parole e nel totale imbarazzo.

«Martha e Ariana mi aspettano alla duecentotrentadue, fammi solo recuperare qualcosa. » Dice poi, alzandosi e muovendosi per la stanza.

«Come fac - » Le chiedo alzandomi, non riuscendo a capire. Lei continua a sorridere.

«Claire, ti conosco. E' normale che tu voglia stare con Harry, e comunque non saresti molto di compagnia, dato che staresti sempre con quel telefono in mano. » Sostiene, e io abbasso lo sguardo.

«Stai tranquilla, avevo già avvisato Martha che una di loro avrebbe dovuto condividere il letto con me. »

«Se non vuoi, non devi per forza. »

Invece sì, direbbe Harry.

«Nah, non amo le cose in gruppo. » Ironizza e io spalanco gli occhi. «E comunque, non stancarti troppo che domani abbiamo bisogno di te. »

Francine raggiunge la porta della camera, che apre per controllare che nei corridoi non ci sia nessuno.

«Vado. » Dice, con tra le mani un cuscino, una piccola borsa e il cellulare.

«Grazie, sul serio. »

«Divertiti! » Squittisce, sparendo tra le mura del corridoio.

Io scuoto la testa e chiudo la porta della camera, tornando sul letto. Prendo il cellulare e scorro tutti i messaggi che Harry mi ha mandato in questi pochi minuti.

Oh, mio Dio.

Mi siedo a gambe incrociate e scrivo velocemente una risposta.

Inizialmente, penso alla possibilità di dirgli che Francine non ha voluto lasciarmi, giusto per vedere la sua reazione, ma non lo faccio. Non voglio sprecare altro tempo senza di lui.

Stanza duecentodieci.


A/N.

Lasciate un commento e un voto tutte? Daai, proviamo a vedere quante siete!

Un bacio enorme a tutte, e un benvenuto dal mio mese #september199six (ho pubblicato per la prima volta questo capitolo a settembre, mio dio).

PS. Credo che la gif renda l'idea del modo gentile in cui Harry sollecita Claire a mandare fuori Francine.




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