Capitolo 55

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Canzoni per il capitolo :

Enough for now - The Fray.

Can't stop - One Republic.

Jar of hearts - Christina Perri.

HARRY'S POV.

«Perchè non hai lasciato che ti vedesse?»

«Lei era con lui

Era con quel dannato Charlie, quando avrei dovuto esserci io.

«Ma lei è te che vuole, Harry.» Isabelle ha tentato di chiamare Claire mentre io andavo in aeroporto, ma non ha mai risposto ad una delle sue chiamate.

«Ma lui potrebbe essere quello giusto per lei.» Ammetto, pensando a quanto non riesca a controllarmi, e a ciò che potrei fare, pur amandola.

«Cazzo, sai che non è così.» Scatta, scuotendomi lievemente.

«Io e te non siamo e non saremo mai amici o una merda del genere, ma non ho mai visto Claire così presa da qualcuno come lo è con te. Lei ti ama, e non ti farebbe mai una cosa del genere.» Continua, arrivando quasi a convincermi delle sue parole.

«Devo andare.» Le dico, prima di uscire.

Isabelle potrebbe avere ragione, ma potrebbe anche non avercela. Non la conosco, o almeno, non la conosco quanto Claire, e non so se posso fidarmi di lei, anche se sembrava sincera. Ha tradito Claire più volte, eppure lei è sempre tornata indietro. Non riesco ancora a capire come.

Eppure dovrebbe essere prevedibile, perchè Claire è davvero così.

Claire è una delle persone più altruiste e gentili che io abbia mai conosciuto. Metterebbe gli altri prima di lei, ma questo nessuno riesce a capirlo, il più delle volte. Ed io sono uno di quelli. Sono fottutamente uno di quelli.

E soltanto adesso, mi rendo conto che forse avrei dovuto fermarla, che forse avrei dovuto urlarle di amarla, prima di lasciarla andare via da me.

So che tornerà, perchè non starà in Italia per sempre, e so che quando lo farà, io ci sarò.

Ho bisogno di esserci 'per lei, di essere ciò di cui ha bisogno.

Sosto la moto nel cortile della scuola, e non posso fare a meno di pensare alla prima volta che le diedi un passaggio, e al modo in cui, esitante, si aggrappò a me.

Cazzo, prenderei il primo volo e la raggiungerei.

«Styles.» Sento chiamarmi, quando entro negli spogliatoi.

«Che cazzo vuoi, Prince?» Domando, poggiando il mio borsone sulla panca in ferro, al mio posto.

«Ti ho visto, all'aeroporto. Perchè non ti sei avvicinato a lei?» Chiede, mentre sfila la sua maglia dalla testa.

Non può averlo davvero domandato.

«Mi hai visto?» Replico, pensando alle sue parole. Quindi, lui si è accorto di me.

Sapeva che ero lì, mentre teneva la mia ragazza tra le sue braccia. Mentre la rassicurava, e magari le diceva che lui era il fottuto amico di cui aveva bisogno in quel momento.

«Sì, ti ho visto.»

Non gli do conto, poggiando la mia borsa e iniziando a cambiarmi.

«Avresti potuto fermarla, perchè non lo hai fatto?» Continua, alimentando il mio desiderio di colpirlo, proprio qui, proprio ora.

«Non sono cazzi tuoi.»

Gli altri ragazzi sono in silenzio, osservando la scena anche se non lo danno a vedere. Riesco a vedere Liam e Will dall'altro lato della stanza.

«Claire non lo merita, Harry.»

Ai limiti dell'esasperazione, a torso nudo, e con soli i pantaloncini a coprirmi, lascio ogni cosa, per raggiungerlo.

«E tu credi invece di sapere ciò che merita, vero?» Scatto, trovandomi ad un passo da lui.

«Sai anche tu che io posso essere quello di cui ha bisogno.» Sostiene, scrollando le spalle.

È in completa tranquillità, e probabilmente non sta dicendo questo soltanto per danneggiarmi e farmi scattare ulteriormente, ma perchè lo pensa davvero.

Come può lui essere a consocenza di ciò che merita Claire? E come può sapere che io non posso darle ciò che vuole, non posso essere ciò che merita?

«Tu non sai un cazzo.» Rispondo a denti stretti, serrando la mascella.

«Quello che provi per lei non è amore.»

«Stai fottutamente zitto!» Urlo, iniziando a colpirlo.

Come può sostenere che io non la ami così dannatamente tanto, quando il pensiero di lei consuma ormai ogni fibra della mia cazzo di anima dannata?

Non ho mai provato per nessuno, quello che provo per lei. E mai avrei pensato si poterlo provare un giorno.

Invece sono in questo fottuto spogliatoio, difendendo ciò che è mio.

Claire è la motivazione che mi spinge in questo momento a colpire ripetutamente Charlie, disteso sotto il mio corpo.

Prince tenta di dimenarsi e scansare o rispondere ai miei colpi, e non avrei mai immaginato ci riuscisse in questo modo.

I nostri corpi che si muovono sulle fredde mattonelle della stanza vengono circondati dagli altri, e sento le loro voci, insieme a delle braccia che tentano di spostarmi da Charlie.

Persino i loro nomi sono così simili, maledizione.

«Pensaci.» Mormora, passando una mano sul suo volto per rimuovere del sangue.

«Stai reagendo in questo modo, perchè sai che ho ragione.» Afferma, riuscendo a fermare i miei movimenti.

Le parole che usa sono scelte, e hanno un senso. Hanno un fottutissimo senso, e lui ne è cosapevole.

L'adrenalina che scorreva nel mio corpo sta cessando, diventando sempre meno, rendendomi debole, sotto quelle parole.

E probabilmente ha ragione. Probabilmente ho reagito in quel modo perchè sapevo che le sue parole erano vere, e non soltanto per farmi scattare davanti a lui e agli altri.

Sa che Claire è il mio punto debole, e sa anche che la amo, ma non lo ha fermato.

Non sono sicuro di ciò che Charlie provi davvero per lei, ma so che non potrà mai arrivare ad amarla nel modo in cui la amo io. Forse, però, lui potrebbe essere ciò che Claire merita di avere, ciò che merita di vivere. A Claire servono certezze, e lui potrebbere essere la sua.

Liam riesce a spostarmi dal corpo di Charlie, preso da Will.

«Sappi soltanto che io non mi arrenderò facilmente, Harry.» Sospira, mettendosi in piedi.

A questo punto, sono sicuro del fatto che non lo farà, e che, come me, è disposto a lottare per lei. E potrei fottutamente vincere, se pensassi soltanto a ciò che ritengo sia giusto per me.

Lascio scorrere una mano tra i miei capelli e mi allontano da Liam e dagli altri, sbattendo la porta dietro le mie spalle.

CLAIRE'S POV.

Probabilmente è vero che le persone si rendono conto di aver sbagliato, quando ormai il danno è già stato fatto.

Ci sono quelle che portano rancore, quelle che non perdonano, quelle che preferiscono tenersi tutto dentro, e quelle orgogliose, che pur di non abbassarsi all'umiltà per l'altro, preferirebbero perderlo.

Siamo tutti umani, e si sbaglia. Si sbaglia molto, ma dovremmo imparare dai nostri errori, dai nostri sbagli, per trarne qualcosa di positivo, di costruttivo, per non permettere a quell'errore di ripetersi, e per migliorare sempre più ciò che siamo.

Personalmente, non ho mai amato portare rancore.

Ho sempre preferito, anche se non avrei dovuto, fare il primo passo e scusarmi con l'altro, anche se spesso la maggior parte delle colpe non erano le mie.

Perchè pensavo a ciò che avrei perduto, se non l'avessi fatto.

Ma adesso sto iniziando a credere che dovrei imparare ad aspettare, e vedere chi resterà davvero. Chi farà il primo passo per me, se non sarò io a farlo. Se ci sarà davvero qualcuno disposto a farlo, a rendermi il suo primo passo.

Qualche volta può giovare a tuo favore, ma altre può semplicemente essere un'ulteriore conferma che non sei così importante come invece credevi, da diventare il primo passo di una persona.

Un esempio, è quando ho confessato a Harry di essere innamorata di lui.

L'ho fatto perchè sopraffatta da ciò che provavo, non sono più riuscita a tenerlo dentro.

Gli ho urlato di amarlo tra le lacrime, ottenendo poi un suo rifiuto. Era la prima volta che provavo qualcosa del genere per qualcuno, ma ne ero sicura. Ero sicura di essere completamente innamorata di lui, nonostante il nostro passato da divergenti.

E quando poi quella notte, sotto la pioggia, ha ricambiato i miei sentimenti, il mio mondo ha ripreso a girare.

Ho davvero sperato così tanto, che Harry arrivasse in quell'aeroporto e dicesse di amarmi, prendendomi tra le sue braccia e confortandomi tra di esse.

Ma la vita non è come una di quelle storie d'amore da film, o come quelle dei miei libri, ed Harry aveva ragione.

So che è stato preso alla sprovvista e sopraffatto dalla sorpresa, e nonostante tutto, giustifico il suo comportamento, e voglio sperare che ogni cosa si risolverà.

Sono sicura che lui mi ami, e che riusciremo a superarlo insieme, perchè ciò che sentiamo l'uno per l'altra è qualcosa di inspiegabile. E anche se ci vorrà del tempo, io lo aspetterei per sempre.

Ho sognato, immaginato, come le persone si sentissero nel momento in cui sono consapevoli di essere importanti per qualcuno.

Qualcuno che ricambi i tuoi sentimenti, ciò che provi, che sappia sempre come prenderti, che sia capace di provocare, anche dopo così tanto tempo, tutte quelle sensazioni come se fosse sempre la prima volta.

E con Harry è in questo modo che mi sento.

Con lui è sempre una sorpresa, non sai mai cosa aspettarti, perchè è così imprevedibile. Raccoglie le tue lacrime un attimo prima, e quello dopo ti costringe a ricambiare il suo bellissimo sorriso.

Con Harry è come se fossi sempre in salita, ma senza sapere quando poi arriverà la discesa.

E forse questo momento è uno di quelle, è una discesa. Una discesa che deve spronare entrambi a risalire, e ad allontanarsi sempre di più dal declino.

Purtroppo, però, non penso la stessa cosa per Is.

È successo troppe volte, e questa non sarò io quella che tornerà indietro. Per una volta non sarò io a fare il primo passo.

«Guarda, è lì.» Dice mio padre, distogliendomi dai miei pensieri e indicando un punto alla fine della scalinata.

Mia madre sta agitando la sua mano, permettendoci di vederla.

Non appena la raggiungiamo, attira me e mio fratello tra le sue braccia. Il suo profumo è familiare, così come la sua stretta.

Sono molto legata a lei, e anche se è stata via soltanto per pochi giorni, sono riuscita a sentire la sua mancanza.

Lei non sa di me ed Harry, anche se, con molte probabilità, lo ha intuito, ma non lo dà a vedere.

«Buon compleanno, bambina mia.» Sussurra, prendendo il mio volto tra le sue mani.

Mentre usciamo dall'aeroporto, controllo il mio cellulare.

E quando leggo il nome di Harry, posso sentire come il mio cuore si sia fermato, saltando un battito.

Ci sono alcune chiamate perse, da lui e da Isabelle.

Come mai Harry mi ha chiamata?

Cos'ha fatto dopo avermi lasciata a casa di Will?

È stato male quanto me, sentendo la mia mancanza?

Per quanto lo vorrei, non ho le risposte che cerco, e forse non le avrò fino a quando resterò qui.

All'uscita prendiamo un taxi, e percorrendo le varie strade, non posso fare a meno di pensare a quanto sia clichè il fatto che mi trovi a Verona.

Penso a come forse tutto ciò che siamo è iniziato grazie a quel compito di Letteratura della Heiden.

Ricordo come entrambi eravamo sorpresi, e di come eravamo d'accordo sul non dover lavorare insieme.

Harry arrivava sempre in ritardo, e ogni volta non riuscivamo mai a terminare una prova in maniera civile. Abbiamo impiegato così tanto, soltanto per scegliere la scena da rappresentare.

Ricordo anche quella volta in cui, uscii per controllare se arrivasse, e lo vidi proprio al di fuori dell'aula, insieme a Melody.

Credo che già quel giorno, io iniziai a capire di provare qualcosa per lui.

Il modo in cui poi mi strinse tra le sue braccia, dove per la prima volta trovai rifugio, e mentre il suo profumo si mescolava al mio.

E poi, quando le sue labbra hanno trovato le mie per la prima volta.

E' stato come se il tempo avesse smesso di trascorrere, lasciando spazio soltanto ai nostri respiri che si fondevano l'un l'altro.

Ero convinta che avrei provato quelle sensazioni attraverso il mio primo bacio, quello che diedi a Charlie. Ma poi, capii che in realtà mi sbagliavo. Era quello il bacio che aspettavo, e lo sapevo.

Sono molto legata a Charlie, non posso nasconderlo. Ha contribuito a costruire una parte importante della mia vita, ma non ho potuto dargli ciò che avrebbe voluto.

E credo che non potrò mai farlo.

Forse chiamandolo ieri notte ho sbagliato, riponendo in lui delle false speranze, illudendolo di qualcosa che non accadrà.

Perchè, per quanto non sia mai d'accordo con Harry, e per quanto siamo così diversi, sarà sempre e soltanto lui ciò di cui ho bisogno.

Sempre.

A/N.

Mi sto specializzando in monologhi, sì.

Praticamente Claire parla a stento, e sommariamente il capitolo non è molto dialogato, ma questa parte della storia è incentrata proprio su ciò che provano Claire e Harry, trovandosi a distanza, e in una situazione del genere.

Mi dispiace davvero per quelle che riponevano ancora speranze sul fatto che Harry partisse davvero per raggiungerla, ma chissà!

Domanda : Cosa pensate succederà nei prossimi capitoli?

Harry si arrenderà davvero?

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