Capitolo 49
Canzoni per il capitolo :
Illusion - One Direction.
Up - Olly Murs ft. Demi Lovato.
Through the dark - One Direction.
«So che non è un errore, Harry. Non lo sarà mai.» È una delle cose di cui sono certa, non potrei mai farlo, anche se mi ritroverò con il cuore a pezzi, so che non avrei mai potuto evitarlo.
«Ho soltanto paura.» Ammetto, poggiando la testa sul suo petto.
«Di cosa?» Mi domanda, avvolgendo le sue braccia intorno al mio corpo.
«Ho paura che tutto questo possa essere soltanto un'illusione, e che presto mi sveglierò, e tu non sarai al mio fianco.»
Harry sospira lievemente, e dopo solleva il mio mento con le sue dita, lasciando che possa scontarmi con il verde dei suoi occhi, che così intensamente si riflette nei miei.
«Claire, tu sei la verità che posso spiegare, l'unica che vedo, e non è un'illusione per me.»
Lo amo, lo amo così tanto.
«E se non fosse sempre così?»
«Ma ora insieme siamo da soli, e non c'è altro posto dove vorrei andare.»
«Ti amo, Harry.» Dico, prima di baciarlo e tornare a poggiarmi contro il suo petto. Il suo profumo mi inonda i polmoni, e credo che potrei restare così per sempre.
«Ti amo anch'io.» Sussurra, prima di lasciare un dolce bacio tra i miei capelli.
«Credo che tu debba parlare con Isabelle.» Afferma improvvisamente, mentre continua a muovere la sua mano sulla mia schiena.
Sto per replicare, ma lui posa un dito sulle mia labbra, zittendomi.
«Aspetta, lasciami finire.»
Annuisco, decidendo di dargli ascolto, prima di potergli rispondere.
«So che sei ferita per ciò che ha fatto, ma è anche grazie a lei se siamo qui, ora. E credimi, sai che quella dannata ragazza non mi va a genio, ma tu sei legata a lei come lei lo è a te, e prima o poi, una di voi dovrà cedere per l'altra.» Sorrido al tentativo di Harry, essendo realmente consapevole di quanto non sopporti Is, anche se non so perchè.
«E so che non potremo mai goderci a pieno questo momento, il nostro momento, se tu non risolvi la questione con Is. Quindi, fallo anche per me, fallo anche per noi.»
Alzo lo sguardo su di lui, ripensando alle sue parole.
Ha usato la parola noi, per descrivere ciò che siamo.
«A cosa stai pensando, ora?» Mi domanda, avendo notato forse il mio sguardo assente, perso nelle sue parole.
«Al fatto che tu abbia detto 'noi'.»
Harry sorride con me, prima di travolgermi con la passione dei suoi baci, facendomi pensare a quanto lo desideri anch'io, con testa, corpo e anima. Ma forse non sono pronta, anche se in realtà non mi sono mai sentita così sicura riguardo qualcosa in tutta la mia vita; ma sapere che lui è pronto ad aspettarmi, non fa altro che portarmi ad amarlo ancora di più di quanto già non faccia, se è possibile.
«Quindi, parlerai con lei?» Mi domanda, reggendo il suo corpo sugli avambracci, come qualche minuto fa.
Lo guardo, e gli sposto qualche ricciolo ricaduto sulla sua fronte.
«Sì, le parlerò.»
«Tutto qui? Io ti espongo uno dei monologhi più lunghi che abbia mai tenuto, e tu mi rispondi semplicemente .. così?» Il velo di ironia presente nel suo tono mi fa sboccare in una risata.
«Da quando sei diventato così saggio, Harry?» Ironizzo anch'io, continuando a ridere.
«Mossa sbagliata, piccola.»
Harry si impossessa in un istante del mio corpo, solleticandomi i fianchi, e qualsiasi altra parte sensibile riesca a trovare; e considerando che io sono altamente sensibile, non faccio altro che alimentare il suo divertimento, dato che ovunque poggi le sue mani, anche al minimo contatto, io sussulti.
«Harry» Lo supplico, boccheggiando tra una risata e l'altra.
«Non riesco a res-» Mi blocco, quando entrambi cadiamo a terra. Ma lui non si arrende, e continua la sua tortura.
Le risate di entrambi riempiono la sua stanza, e non ricordo l'ultima volta che ho riso così tanto, che mi sono sentita così bene.
«Due parole, piccola.» Dice, mettendosi a cavalcioni su di me, distesa e contorta sotto il suo corpo.
«Dille, e ti lascerò.»
«Ti - » Allenta la presa, lasciandomi tregua, per permettermi di pronunciare quelle parole che tanto vuole che dica. L'ampio sorriso che increspa le sue labbra dà vita alle fossette che ne spuntano ai lati.
«Ti prego.» Riesco finalmente a dire, aspettando poi che si sposti dal mio corpo per poterci spostare dal pavimento della sua camera.
«Sbagliato, ops.» Dichiara poi, lasciandomi interdetta.
«Cosa? Harry, no!» Tento invano di dimenarmi sotto di lui, cercando di evitare il contatto delle sue mani sul mio corpo.
«Hai sbagliato, piccola.»
«Ma .. » Continuo a boccheggiare, pensando a cos'altro possa essere ciò che vuole sentire.
Quando finalmente credo sia riuscita a capirlo, lo blocco, portando le mani sul retro del suo collo, attirandolo a me.
«Ti amo.»
«Ce ne hai messo di tempo, piccola Rain.»
-
«Ti ringrazio davvero molto, Will.»
«Tranquilla. Ho visto quanto è stata male, e tu sai che Is non è una persona che non ama lasciar trasparire le proprie emozioni.»
Questa è una delle poche cose che accomuna me ed Is. Per quanto siamo diverse, su questo viaggiamo entrambe sulla stessa lunghezza d'onda. Cerchiamo di mascherare sempre ciò che proviamo, anche se tra di noi non ci siamo mai riuscite.
«Spero che riusciremo a risolvere tutto.»
«Lo farete. Adesso vado, buona fortuna, Claire.» Will mi saluta con un abbraccio di incoraggiamento, prima di ritornare alla sua auto, e sparire dal viale della casa di Is.
Ho chiesto a lui di aiutarmi con lei, perchè ero già a conoscenza di quanto fosse orgogliosa, e che per questo non mi avrebbe mai lasciato andare a casa sua. Piuttosto sarebbe uscita, così da non poter essere trovata.
Mi avvicino all'ingresso, ed esitante premo sul campanello. So già che è sola a casa, e che lei crede sia Will, che le aveva dato appuntamento per quest'ora.
Quando la porta viene aperta, l'espressione di Is cambia radicalmente, nel momento in cui si accorge che ci sono io, dall'altro lato.
«Ciao, Is.» La saluto, rivolgendole un lieve sorriso.
«Cosa c'è, Claire?» Mi domanda subito, mantenendo la sua posizione. Sa essere davvero acida quando vuole, e ciò in questo momento non aiuta per niente.
«Dobbiamo parlare.»
«Sto aspettando Will, mi dispiace.» Sorride falsamente, pronta a chiudermi quella porta in faccia.
«Will non verrà, Isabelle.» Le riferisco, e come mi aspettavo, un cipiglio prende subito forma sul suo volto.
«Cosa significa che Will non verrà?»
«Ti ha chiesto di incontrarti solo per permettere a me di farlo.»
Is si passa una mano tra i lunghi capelli scuri, prima di sospirare, come se soltanto adesso si fosse realmente resa conto della scena costruita.
«Non ho nulla da dirti, Claire.» Sostiene, riportando lo sguardo nel mio.
«Io sì, Isabelle.» Ricordo le parole di Harry la notte in cui mi ha confessato di amarmi.
Come sta facendo Is, io volevo che lui andasse via, che tornasse dalle tante ragazze che animavano la sua vita per una sola notte, e vederlo mi faceva male, ma soltanto perchè immaginavo ciò che volesse dirmi, che poi non si è rivelato neanche altamente accostabile a ciò che pensavo.
E come Harry, adesso sono io che devo insistere con Is, per far sì che mi ascolti, e che ogni cosa ritorni esattamente com'era prima.
Senza dire altro, Is si sposta, lasciandomi entrare.
«Dovrai lasciarmi parlare, Is. Quando avrò finito, valuterai tu le mie parole.» So com'è fatta, sarebbe capace di interrompermi dopo ogni singola parola.
Lei continua a stare in silenzio, a braccia conserte, ma questa volta porta il sguardo nel mio.
«Ti ascolto.»
Rilascio un breve sospiro, e tutto il discorso che avevo organizzato nella mia mente è completamente offuscato, perciò dovrò cavarmela da sola e giocare sul momento, suppongo.
«Mi dispiace, Is.» Inizio, sembrando la cosa più semplice ed essenziale da dire per stabilire la base di una conversazione del genere.
«Mi dispiace per ciò che ti ho detto, e per l'impulsività con cui ho reagito. In quel momento mi sentivo ferita e tradita praticamente da tutti; prima Harry, poi tu. Ed io non riuscivo a sopportarlo, e ho fatto la cosa che mi riesce meglio : chiudermi in me stessa.» Mi prendo un istante per osservarla, e so che in qualche modo le mie parole hanno smosso qualcosa in lei, ma è semplicemente troppo orgogliosa per ammetterlo, ancora.
Dannazione, ricordatemi perchè è la mia migliore amica.
«Le tue parole mi hanno fatto male, non posso negarlo. Ma sei la mia migliore amica, e ti chiedo, per una sola volta, di mettere da parte l'orgoglio. Perchè io ho ancora bisogno di lei, ho bisogno della mia migliore amica.» La mia voce si destabilizza sulle ultime parole, notando l'espressione di Is, ancora impassibile davanti a me.
«Maledizione, dì qualcosa!» Quasi urlo dall'esasperazione, e Is mi circonda con le sue braccia, avvolgendomi in uno dei suoi migliori abbracci.
«Dio Claire, mi dispiace così tanto.» Sibila, continuando a stringermi.
«Dispiace anche a me, Is.»
«Non avrei dovuto dirti quelle cose. Sei una persona meravigliosa, ed Harry è soltanto un coglione a non accorgersene.» Dice, sciogliendo l'abbraccio. Mi passo una mano tra i capelli e distolgo lo sguardo, per non scoppiarle a ridere in faccia.
«Ehm, Is .. » Inizio, ma è come se non esistessi.
«Credimi, non devi starci male. So che è difficile, e che è un ragazzo piuttosto sexy, ma ne troverai altri, che meriteranno il tuo amore.» Continua, alzando gli occhi al cielo e gesticolando teatralmente quando pronuncia la parola sexy.
Continuo a provare e a ribattere, ma in questo momento esiste soltanto lei, con i suoi monologhi. Così decido di aspettare che concluda, per dirle che in realtà quel ragazzo piuttosto sexy è finalmente mio, e che mi ama come nessun altro abbia mai fatto.
«Cosa ti ha spinto a fare il primo passo? Credevi che io fossi troppo orgogliosa per essere la prima di noi a cedere?»
«Is, dovresti respirare ogni tanto, sai?» Ironizzo, prendendo posto sul divanoi nel suo salotto.
«Sai, sono proprio felice di vederti così. Credevo che avrei dovuto consolarti tutto il tempo con cioccolato e film strappalacrime, ma a quando vedo, sei già andata avanti.» Si siede accanto a me. «È così che ti voglio, sorella!»
Questa volta non riesco proprio a trattenermi, e sbocco in una fragorosa risata.
«Claire, sicura di sentirti bene?»
Cavolo, se mi sento bene. Sono finalmente felice come non lo ero da tempo.
«Sto benissimo, Is.»
«E .. Harry?» Sussurra, convinta della gravità della situazione in cui ero coinvolta l'ultima volta che abbiamo parlato.
Alzo lo sguardo su di lei, incrociando i suoi occhi scuri, e rivolgendole un sorriso. Sul suo volto compare un cipiglio, e poi si porta una mano a coprirsi la bocca spalancata, quando io continuo a sorridere, mentre annuisco, confermando la sua supposizione.
«Non è possibile! Tu ed Harry?» Domanda, ancora incredula.
«Sì, Is. Io ed Harry.»
«Quindi adesso, state insieme?»
«Non so, credo di sì?» Dico scrollando le spalle.
«Ma che razza di amica sei?» Stridula, lanciandomi un cuscino contro «Quanto aspettavi a dirmelo, eh?»
«Hey! Eri tu a non parlarmi.» Le rispondo, rilanciandole il cuscino.
«Non ti azzardare a darmi la colpa, Claire!»
Il salotto di Is si riempie delle nostre risate, e finalmente tutto sembra essere al proprio posto, esattamente dove dovrebbe essere.
«Quindi, alla fine si è fatto avanti.» Constata Is, mentre soffia sulla cioccolata calda per raffreddarla.
«Sì, e all'inizio non volevo dargli ascolto. Ero arrabbiata con te, e credevo che lui volesse soltanto infierire.»
«E invece, scopriamo che quel ragazzo riesce ad essere più che soltanto sexy.» Afferma, come se fosse uno dei pensieri più puritani che il suo cervello abbia mai formulato.
«È stato lui a convincermi a venire da te.» Le confesso, abbassando lo sguardo sulla mia tazza fumante.
«Sul serio?» Sbotta, come se non riuscisse a credere a ciò che le ho appena riferito.
«Sì, sul serio.»
«Claire.» Richiama la mia attenzione, prendendo la mia mano nella sua. Alzo lo sguardo, così che lei possa continuare.
«Sei felice?» Il suo tono è dolce è comprensivo, e so che le importa davvero.
«Non lo sono mai stata così tanto.»
Io e Is restiamo sul divano del suo salotto a riferirci gli avvenimenti che ci siamo perse e che non abbiamo condiviso durante questi ultimi giorni.
«Dobbiamo pensare a qualcosa da fare per il tuo compleanno.» Prorompe poi Is.
«Sai come la penso riguardo ai compleanni.» Non ho nulla contro di essi, ma mi basta festeggiarlo in famiglia, una cosa semplice, ed essenziale.
«Ma compirai diciotto anni! Non puoi semplicemente accontentarti, Claire. Hai tutto ciò che hai sempre desiderato, e il tuo compleanno potrebbe rappresentare un nuovo inizio, per tutto, ma soprattutto per te.»
«Non so, Is. Mia madre domani partirà, e probabilmente la settimana in cui cade il mio compleanno sarà proprio quella in cui dovremo raggiungerla.»
Compirò gli anni il venti di dicembre, e la data per la nostra partenza non è ancora stata stabilita, ma per il Natale saremo sicuramente lì.
«Ne hai già parlato con Harry?» Mi domanda, e quanto vorrei aver già trovato il coraggio per farlo.
«Non ancora.»
«Claire, non voglio metterti pressione, ma devi farlo al più presto. Mancano soltanto dieci giorni al tuo compleanno e poco più a Natale.»
«Lo so, Is. Ho soltanto bisogno di trovare il momento giusto.» So che devo farlo, ma voglio che entrambi ci troviamo in una condizione per affrontare l'argomento.
Spero soltanto che ciò non cambi ciò che siamo.
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