Capitolo 25

Red - Taylor Swift.

A pranzo mi vedo con Charlie, lui è al solito posto. «Scusa il ritardo.»

«Non preoccuparti, sono appena arrivato.» Mi rassicura, il suo solito sorriso dipinto sulle labbra.

Mi parla della sua giornata mentre io lo ascolto, fino al momento in cui il tono della sua voce cambia.

«Claire, devo dirti una cosa.»

Io lo guardo, accigliandomi leggermente. «Dimmi.»

«So che probabilmente sto affrettando le cose,» inizia, e ho quasi paura di sapere cosa verrà dopo «ma con te ci sto bene, davvero, e credo che con il tempo possa davvero nascere qualcosa.»

«Anch'io sto bene con te.» Lo interrompo, e sto per chiedergli dove ha intenzione di arrivare, ma poi lo fa lui.

«Vorrei che tu mi dessi una possibilità.» A quel punto, un sorriso si forma sulle mie labbra, e annuisco rielaborando allo stesso tempo le sue parole.

«Credo che potremmo provarci.» Dichiaro, e lui mi guarda come se non si aspettasse una risposta del genere.

E forse ha ragione, ma ho bisogno di dare una possibilità non solo a lui, ma anche a me stessa.

«Davvero?»

Annuisco ancora e un istante più tardi le sue labbra sono contro le mie. Porta una mano sul mio volto, non allontanandosi mai da me.

«Hai lezione adesso?» Mi domanda, e io scuoto la testa. «Soltanto gli allenamenti.»

«Anch'io. Posso accompagnarti a casa quando hai finito, se vuoi.» Propone.

«Certo.» Gli lascio un ultimo veloce bacio sulle labbra prima di allontanarmi e raggiungere gli spogliatoi.

-

Quando ieri Charlie mi ha riaccompagnata a casa, non è stato come mi aspettavo.

Mi ha parlato del futuro, del college e della sua famiglia, e sono rimasta sorpresa dal fatto che lui abbia praticamente programmato ogni attimo della sua vita. Che sappia già chi vuole essere, chi diventare un giorno. Ha pianificato ogni cosa, mentre io non sono neanche sicura che riuscirò a passare l'esame di algebra di metà semestre.

Oggi ci siamo visti soltanto prima dell'inizio delle lezioni, e non posso fare a meno di sentirmi perennemente osservata quando sono con lui o quando mi bacia davanti a tutti.

Dopo essere tornata a casa, chiamo Isabelle. Le racconto di Charlie, e del fatto che ora stiamo insieme.

Devo ancora farci l'abitudine, anche al solo pensiero, ma è così. Ma mi sento bene, come se in qualche modo adesso avessi trovato un equilibrio diverso, una stabilità che aspettavo e che so di avere bisogno.

Prima che i miei occhi si chiudano, il mio cellulare segnala l'arrivo di un nuovo messaggio. Sorrido quando leggo il nome di Charlie sullo schermo.

Facciamo qualcosa insieme dopo le lezioni, domani?

Sto per rispondergli che voglio farlo, prima che mi ricordi di avere le prove con Harry domani, dopo le lezioni.

Mi dispiace, non posso. Ci sono le prove.

La sua risposta è immediata : Quali prove?

Un compito di letteratura. È in coppia, e abbiamo l'intero semestre per prepararci.

Con chi sei in coppia?

Non ho parlato a Charlie del compito, e del fatto che io sia in coppia con Harry. Ma credo di doverlo fare adesso.

Con Harry.

Styles, il quarterback?

Avrei preferito essere con lui quando ne avremmo parlato, ma ormai è troppo tardi. E Charlie sa che non deve preoccuparsi per Harry.

Sì, lui.

Non me l'avevi detto.

Non riesco a capire per quale motivo lui ritenga che avrebbe dovuto saperlo.

Non devi preoccuparti, Charlie.

Lo so. Fantastico.

Ci vediamo domani a scuola?

La sua risposta non è più immediata. Certo. Buonanotte, Claire.

'Notte, Charlie.

Non sono riuscita a comprendere il suo atteggiamento, che è cambiato nel momento in cui ha saputo di me e Harry.

Dovrebbe sapere come stanno realmente le cose tra noi. Harry per me non è altro che un compagno di corso, e non provo niente per lui, esattamente come lui non prova niente per me. È così, e così sarà sempre.

«Adesso devo andare.» Informo Charlie, raccogliendo le mie cose.

«Hai le prove adesso?»

«Sì.» Questa mattina quando ci siamo incontrati, sembrava lo stesso Charlie di sempre. Non abbiamo più parlato della conversazione di ieri.

«Credo di conoscere Harry abbastanza bene da sapere che non mi piace come persona.» Sostiene, trattenendo la mia mano nella sua.

«Cosa intendi?»

«Sai quello che si dice di lui.» Continua, e io alzo gli occhi al cielo.

«Lo so, Charlie.» Affermo. «Ma non devi davvero preoccuparti di lui.»

Sul suo viso si apre un piccolo sorriso, e si sporge verso di me posando le sue labbra sulle mie. «Allora ci vediamo più tardi.»

«Ciao.» Lo saluto, prima di lasciare la sala.

Mancano ancora dieci minuti all'inizio delle nostre prove, così scrivo un messaggio a Harry per ricordarglielo.

Ti aspetto in classe, non fare tardi.

Recupero il piccolo fascicolo con le battute e salgo al piano di sopra. Mentre sono sulle scale il suono della campanella si disperde tra i corridoi. Quando raggiungo l'aula la porta è chiusa, ma quando entro, Harry è al suo solito posto.

«Non c'era bisogno di quel messaggio.»

Non gli rispondo e mi chiedo da quanto tempo sia qui, prima di sedermi di fronte a lui e iniziare a leggere le nostre battute.

«Pausa?» Propone poi, sollevando le braccia. «Abbiamo due ore a disposizione, ce la faremo comunque.»

Ci penso un breve momento prima di sospirare e annuire. «Cinque minuti.»

Harry alza gli occhi al cielo e si alza, attraversando l'aula. Dopo qualche istante parla : «Quindi, ora tu e il piccolo Charlie state insieme o una merdata del genere?»

Io esito prima di rispondergli. «Perché ti interessa così tanto? E .. potresti smetterla di chiamarlo in quel modo?»

«Preferisci damerino del cazzo o p..»

«Harry!» Lo interrompo prima che possa continuare e mi volto verso di lui, sulle sue labbra c'è l'accenno di un sorriso.

«Ti prego, ma l'hai visto?» Chiede retoricamente, e io scuoto la testa.

«Smettila. Non lo conosci.»

«Invece tu sì? Deduco che stiate insieme se lo difendi in questo modo.» Sostiene.

«Non lo sto difendendo, e ..» Non so ancora se sia una buona idea che Harry sappia di me e Charlie, ma è troppo tardi.

«E cosa?» Mi incita a continuare, guardandomi con quei suoi maledettissimi occhi verdi.

«Niente.» Dico velocemente scuotendo ancora la testa. «Lascia perdere.»

«Ti lascerò in pace se me lo dirai. Non ti chiederò o parlerò più di lui.»

«Come faccio ad essere sicura che manterrai la parola?»

Lui scrolla le spalle. «Non puoi. Puoi soltanto fidarti.»

Distolgo lo sguardo dal suo. «E' questo il punto, Harry.»

«Non ti fidi di me?» Harry inizia ad avanzare verso di me, e io esito prima di rispondergli.

«Non mi hai mai dato un motivo per farlo.» Sussurro, abbassando lo sguardo.

«Perché hai sempre bisogno di prove e certezze?» Riporto i miei occhi su di lui, ma il suo tono è basso, non come potrebbe sembrare.

Fa un altro passo.

«Perché hai bisogno di sapere cosa c'è tra me e Charlie?» Replico, e questa volta è lui a distogliere lo sguardo.

«Ti stai fottutamente sbagliando.»

Sospiro rumorosamente. «Io .. non riesco proprio a seguirti, Harry. Vorrei, ma non ce la faccio.»

«E quindi adesso cosa farai? Te ne andrai, come ogni volta?»

«No. Non sarà così.» Gli assicuro, e lo penso davvero. Non scapperò ancora da lui.

«Tu e Charlie state insieme?» Quasi sussurra, continuando a venire verso di me. Ma questa volta il modo in cui mi guarda è diverso. Come se avesse bisogno di sapere come stanno le cose tra me e Charlie.

«Dimmi perché lo vuoi sapere.» Lui è sempre più vicino.

«Cazzo, Claire.» Scatta. «Non so perché ho questo fottuto e disperato bisogno di saperlo, ma è così. Quindi rispondimi e basta, solo per una volta.»

Il suo tono si alza, ma è la sua confessione a scuotermi, a provocare e scatenare qualcosa in me. E io so che sto per dargli ciò che vuole senza nessuna riserva, ma so anche che non ho scelta.

«Sì, io e Charlie stiamo insieme.» Dichiaro, e lui torna a voltarsi, a guardarmi. «Ho deciso di dare una possibilità a lui, e ho deciso di darla a me. E forse per la prima volta in tutta la mia vita sento di potermi davvero fidare di qualcuno che non siano i miei genitori o la mia migliore amica, e di non dovermi preoccupare di ciò che potrebbe pensare o dire la gente, perché per una volta, una sola volta, merito di essere felice anch'io. E posso esserlo senza aver la costante paura di perdere l'equilibrio perché non c'è nessuno ad afferrarmi. Ma con Charlie credo ..» e poi è tutto troppo veloce.

Il mio flusso incontrollato di parole viene interrotto da Harry, o meglio, dalle sue labbra sulle mie.

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