Good girls - 5 Seconds Of Summer.

All'arrivo di Is, questa trattiene in un abbraccio prima me e poi mia madre, che le chiede come sta.

Intrattengono una breve conversazione, parlando di Will e di alcuni progetti che Isabelle vorrebbe realizzare dopo il diploma.

«Will è fuori con la squadra.» Dice.

«Io vorrei portare Claire e Emmett in Italia, dopo il diploma.» Dice mi madre.

Ci ha parlato spesso di questa sua idea insieme a mio padre. Le mie origini per metà sono italiane. Mia madre lo è, ma a diciotto anni scappò qui per continuare i suoi studi, e per dare una svolta alla sua vita. E' stato durante quegli anni che ha incontrato mio padre, che dopo qualche mese le chiese di sposarlo.

A volte mi chiedo se lei avesse comunque deciso di restare qui, indipendentemente dall'incontro con mio padre.

Sono stata in Italia soltanto una volta, ma non ricordo molto, perché è successo prima della nascita di Emmett. Per lui sarebbe la prima volta.

«Davvero?» Chiede Is, guardando poi me. Non gliene avevo ancora parlato, ma semplicemente perché manca ancora molto. Io annuisco, e scrollo le spalle.

«Le manca?» Continua Isabelle, rivolgendosi questa volta a mia madre.

Lei esita, ma poi cede. «Il più delle volte. Ho vissuto lì per metà della mia vita, e ci sono i miei genitori e mio fratello. Mi piacerebbe rivederli.»

Sorrido a quelle parole, e provo per un istante a mettermi al suo posto. Ha costruito la sua vita qui, ma la sua vita è anche lì.

Qualche minuto più tardi siamo nella mia camera, Is è sul mio letto mentre io sistemo alcune cose sulla scrivania.

«Claire, c'è qualcosa che vorresti dirmi?» Mi chiede poi, facendomi voltare verso di lei.

Ha il mio cellulare tra le sue mani, e non riesco a capire a cosa si riferisca.

«Del tipo?»

Lei lancia uno sguardo allo schermo del cellulare e poi riprende. «Del tipo : perché Harry ti manda dei messaggi?»

Merda. Velocemente la raggiungo e le sfilo il cellulare dalle mani, riprendendolo tra le mie.

E' vero, mi ha davvero mandato un messaggio. Il suo nome è impresso sullo schermo, ma il messaggio non è ancora stato aperto.

«Tranquilla, non l'ho letto.» Aggiunge. «Ma se c'è qualcosa, vorrei saperla da te.»

Isabelle ha completamente frainteso ogni cosa. «Non hai saputo niente perché non c'è niente sa sapere, Is.»

Apro il messaggio, cercando di immaginarne il contenuto.

So che sei con Isabelle, e ti avrà sicuramente detto che il suo palestrato ragazzo è fuori con la squadra. Ci sono anch'io, ma traquilla, non mancherò alle prove lunedì - H.

Alzo gli occhi al cielo e mi lascio cadere sul letto, lanciando il cellulare tra i cuscini. Deve smetterla di mandarmi dei messaggi.

«Claire.» Mi richiama Isabelle. «Cosa voleva Harry?»

So che potrebbe chiedermelo altre mille volte senza mai perdere quell'enfasi quella curiosità, quindi temporeggiare non mi servirà a molto.

«Quando sono uscita con Charlie l'altra sera, lui mi ha vista, e da quel momento non fa altro che torturarmi per questo.» Le spiego senza troppi giri di parole.

«E adesso cosa voleva?»

«Ha voluto assicurarmi che anche se adesso non c'è, lunedì lo sarà.» Rilascio un sospiro, coprendomi il volto con un cuscino.

«E non gli rispondi?»

Mi volto verso Is e le rivolgo un'occhiataccia. «Stai scherzando?»

«Magari lui se ne aspetta una.» Dice scrollando le spalle.

«Non dopo le prove dell'altro giorno.»

«Cos'è successo?» Mi domanda, ed io mi metto seduta per parlargliene.

Le racconto di quando sono arrivata e lui non c'era, e di quando ha iniziato a parlare di ciò che c'è tra me e Charlie, mentre mi ascolta attentamente. Le dico anche di quando volevo andarmene e lasciarlo lì esattamente come quando lui lo aveva fatto con me, e del suo cambio di atteggiamento nei miei confronti.

«Sembra che non siate fatti per stare insieme.» Osserva, ed io mi ritrovo ad essere d'accordo con lei.

«Ma adesso raccontami di Charlie, non mi hai ancora detto com'è andata la scorsa volta. E non omettere nessun dettaglio.» Un sorriso smagliante si allarga sul suo volto.

«Isabelle, io e Charlie siamo soltanto amici. Non è successo nulla, o almeno non quello che credi sia successo. Ci siamo semplicemente conosciuti meglio, tutto qua.»

«Peccato, speravo in qualcosa di più.» Ammette quasi con tristezza. «Quindi, non uscirete più insieme?»

«In realtà mi ha chiesto una seconda uscita prima della discussione con Harry.»

«Sul serio? E quando vi vedrete?» Chiede entusiasta.

«Sarebbe dovuto succedere stasera, ma mi ha chiesto di rimandare.»

Prima che possa replicare, il suono del suo telefono la distrae, così come il nome impresso sullo schermo. Il suo volto sembra illuminarsi, e si allontana per rispondere. Ritorna qualche minuto più tardi, e mi raggiunge sul mio letto.

«Will mi ha detto che sono arrivati più o meno un'ora fa, e che non gli hanno dato il permesso di uscire, perché giocheranno domani mattina. Dovrebbero ripartire subito dopo. Mi manca già, maledizione.» Il modo in cui dice l'ultima frase mi fa pensare per un attimo che potrebbe crollare in un pianto malinconico, ma fortunatamente, non succede.

«Is, lo rivedrai domani.»

«Non capisci.» Sostiene. «Aspetta di avere un ragazzo, e poi ne riparleremo.»

Forse è vero, forse non la capisco. E forse non capirò mai, neanche quando succederà che io abbia un ragazzo.

Più o meno un'ora dopo siamo entrambe sedute ai piedi del mio letto, con un trancio di pizza tra le mani. Is sembra essersi distratta dal momento nostalgico e ne sono felice.

«Allora, guardiamo un film?» Mi domanda, mettendo via i cartoni.

«Certo.» La assecondo. «Io vado a prendere qualcosa da bere, tu cerca qualcosa.»

Quando torno nella stanza, le chiedo se ha deciso cosa guardare. Il sorriso che mi rivolge è la riposta che mi aspettavo di avere.

«Shadowhunters, ancora?»

«Adoro quel film, lo sai.» Si giustifica, e io rido. Avrò guardato quel film decine di volte, ma ogni volta per lei sembra essere la prima.

Faccio partire il film e la raggiungo, sedendomi accanto a lei. E' da tempo che non trascorro una serata così, e adesso mi rendo conto che ne avevo bisogno, così come ho bisogno di Isabelle.