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«Magari potrei scrivere una storia solo per Crystal...» parlò tra sé e sé mentre accendeva le luci di casa sua. Era appena arrivata, quel giorno aveva finito le lezioni molto tardi.

Passò vicino al proprio santuario per la Dea, e sistemò una delle tante piume che lo componeva in modo che formasse un arco sopra alla statua della Dea che aveva creato in argilla.
Credeva molto nella spiritualità, nonostante non fosse una strega provetta praticante, pregava spesso la Dea. Aveva un po' di libri su incantesimi e magie da leggere, ma diffidava spesso di ciò che leggeva, non era una credulona. Credeva nella Dea perché aveva creato una forte connessione con lei, perché era stata richiamata sul suo sentiero, perché aveva reso la sua vita sopportabile, avverando le sue preghiere e portandola il più lontano possibile da proprio padre.

Non era mai stata una persona religiosa, odiava immensamente la chiesa e qualsiasi religione, ma in modo spontaneo e naturale aveva iniziato a immaginare, anche grazie alla creatività con cui scriveva le proprie storie, a quanto sarebbe stato belle se fosse esistita una Dea donna, potente, lussuriosa, madre, vergine e ninfa. Aveva sempre pensato avesse senso: era la donna che partoriva la vita, cosa c'entrava un Dio uomo con la creazione della vita? Non aveva molto più senso che, se esistesse una divinità che aveva creato tutto, avesse delle caratteristiche molto connesse al femminile? Era logico. D'altronde Dio l'avevano inventato gli uomini per sottomettere le donne, per farle sentire colpevoli, sbagliate e oppresse.

Quando aveva scoperto che tutto ciò che aveva sempre pensato non era solo la sua fantasia; che era storia documentata, allora aveva gridato di stupore. Aveva iniziato a studiare più libri possibili, più di quanto studiasse quelli di università purtroppo. Aveva scoperto che in origine l'umanità adorava la Dea, e rispettava le donne in quanto sacre e connesse alla Dea. Aveva scoperto di un epoca antica piena di prosperità, matrilineare, dove le donne erano a capo delle tribù, dove non volevano mandare a morire i propri figli, dove le comunità si prendevano cura le une delle altre, condividevano tutto, rispettavano la natura in quanto sentivano di esserne parte e non prendevano mai più di quanto non gli fosse necessario. Dal 40.000 ac fino al 1400 ac il mondo aveva rispettato e adorato il femminile, era recente l'adorazione di un Dio maschio e la correlata tirannia patriarcale. Erano solo gli ultimi 3'000 anni, a confronto 38'000 prima.

Scoprire quelle informazioni le aveva cambiato la vita: a scuola le avevano insegnato che in antichità era la legge del più forte a contare, che era il violento a prevalere, ma era una bugia, quella mentalità rifletteva il tempo presente più che il passato, era solo una scusa che gli uomini usavano per schiacciare le donne, per suggerire che fossero inferiori in quanto più deboli fisicamente. Per lavarsene le mani, legando il tutto ad una tradizione antica, ma la tradizione antica era donna e Dea. Le donne erano preziose, erano legate alla vita, e la loro importanza era sempre stata riconosciuta fino a 3000 anni prima.
Le donne sanguinavano e il loro ciclo seguiva la luna, avevano inventato lo yoga, l'astrologia, lo studio delle stelle per controllare le nascite. Avevano raccolto erbe, semi, imparato a curare, a creare medicine, avevano creato la maggior parte degli utensili per cucinare, per occuparsi della terra, delle persone. L'intera umanità si basava su un complesso di donne che aveva permesso l'evoluzione e il mantenimento della specie. Aveva addirittura studiato che era solo grazie alle prime donne raccoglitrici che avevano iniziato a raccogliere alghe e molluschi di cui cibarsi contenenti vitamina B12, che il cervello si era potuto evolvere. Le donne avevano sulle proprie spalle il mondo, e negli ultimi 3000 anni l'uomo non aveva fatto altro che provare disperatamente a cancellarne le prove. Aveva cercato di sopprimere la consapevolezza, il potere che ogni donna aveva dentro di sé. Le aveva allontanate dalla spiritualità, e incatenate ad una religione che le voleva schiave, che non riconosceva a loro il potere del ciclo mestruale, della voglia sessuale, della creatività, della vita. Eppure tutte le donne lo sentivano in fondo: erano connesse al mondo, generavano la vita, sanguinavano ricordando il proprio corpo, imparando il dolore, l'empatia, il controllo di sé, la riflessione.

In fondo le donne lo sapevano di essere sacre, superiori, ma avevano imparato a sentirsi in colpa nel solo pensarlo, era stato insegnato loro a tenere la testa china a suon di umiliazioni e violenze. Da 3000 anni il terrore che gli uomini avevano delle donne, del loro potere spirituale si poteva sentire forte e chiaro. D'altronde gli archeologi uomini avevano sminuito le scoperte legate alla Dea, incapaci di accettare o di poter anche solo immaginare un mondo che non girasse intorno ad un Dio. Così la Dea madre era stata etichettata solo come "statuetta di Donna". Ma la Dea madre era qualcosa di troppo sentito, tanto da tornare in qualsiasi religione e forma.

Lilith toccata dai propri sentimenti religiosi decise accese una candela alla Dea. Non amava quel metodo di contatto col divino ma non poteva fare altrimenti. Solitamente preferiva andare nei boschi, cercare piume, pietre o qualsiasi oggetto che trovasse meraviglioso nel suo essere una naturale espressione della vita e dunque della divina. Preferiva pulire i boschi dalla spazzatura, trovare sentieri nascosti, seguire i fiumi, scoprire le cascate, trovare le tane, imbattersi negli animali. Allora percepiva proprio la presenza della Dea attorno a sé.
Ma questo poteva farlo solo tornando fuori sede, in un paese sperduto a due ore da lì. Un po' odiava la città per questo, anche se amava andare alle serate e conoscere gente simile a lei.
Lily aprì il proprio zaino, ormai rovinato, con straccetti di ecopelle sbiadita e cadente. Faceva schifo, ma a lei piaceva quella decadenza.

Con un ghigno prese il pacchetto rivestito che le aveva dato Crystal e curiosa più che mai iniziò a sbustarlo. Ne tiró fuori un grosso e spesso libro rovinato. Lily ebbe paura solo a toccarlo perché sembrava letteralmente andare a pezzi. Le pagine erano gialle, sbiadite in alcune parti, aveva ansia solo a girarle. Soprattutto viste tutte le prediche che le aveva fatto Crystal...
La copertina era nera di pelle, ed era inciso solo il titolo a caratteri argentati ormai sbiaditi dal tempo.

SACRAMENTO DELLA LUNA NERA”
















Spazio autrice:

Non scrivo mai lo spazio autrice, ma eccomi qui, per chi non mi conosce sono Anniewaii. Grazie mille per leggere la mia storia, spero davvero vi stia piacendo 🫶🏻 è così? Cosa ne pensate? Quale personaggio preferite? Quale vi assomiglia di più? Non che ce ne siano molti tra cui scegliere.

Questa storia è molto personale e importante per me, spero davvero di potervi portare un pezzetto di queste emozioni.
Comunque volevo solo dire che, anche se i vampiri e il sacramento non esiste, tutta la parte sulla Dea e le prove archeologiche e storiche è reale ✨
A chi interessa l'argomento consiglio la lettura di "Il risveglio della Dea" di Vicki Noble.  A me ha davvero cambiato modo di vedere la società, credo che tutte le donne dovrebbero leggerlo.

Domani o dopodomani pubblico il nuovo capitolo!🤗

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