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"Lilith: amo sono in ritardo e mi gira il cazzo, mi tieni il posto pls?" digitò Lily ancora con gli occhi appiccicati dal sonno, mentre il caffè caldo fluiva nella sua tazza nera da colazione con scritto su -buongiorno un cazzo- in stampatello bianco. Glie l'aveva regala la sua ragazza Artemisia per il compleanno.
Crystal le rispose con lo sticker di un gattino che alzava il pollice. Lily fece colazione di fretta e si preparò il più in fretta possibile per uscire.
«Amo' io vado, buona giornata» gridò ad Arte che si stava ancora svegliando nel suo letto e che le rispose con un sonoro sbadiglio che doveva assomigliare ad un "buona giornata".
Lily aveva chiamato Arte la sera prima perché si era sentita estremamente sola, in balia di quelle sensazioni strane. Arte era sempre dolce e affettuosa con lei, nonostante Lily avesse un carattere un po' distaccato e spesso fosse egoista. A volte si sentiva in colpa, ma sapeva di star facendo del proprio meglio per diventare un partner migliore.
Quando arrivò in università ormai era in ritardo di un quarto d'ora, si precipitò in aula, fregandosene dello sguardo di tutti su di lei e andò a sedersi in prima fila vicino a Cry che come promesso le aveva tenuto il posto.
Sistemate le proprie cose si diede un attimo per riprendersi dalla fretta con cui era corsa fino a lì. Avrebbe potuto fare con più calma, non era nemmeno una lezione a frequenza obbligatoria. Si accasciò sul banco. Cry la guardò notando le sue occhiaie, di solito le nascondeva sotto al trucco, ma quella mattina non aveva fatto in tempo nemmeno a truccarsi evidentemente.
Salutandola solo con un cenno della testa, senza aggiungere altro prese dal proprio zaino una lattina di thè al limone e la mise sul banco di Lily, per poi continuare a prendere appunti come nulla fosse.
Lily si alzò di scatto, i suoi occhi si illuminarono commossi, ma Cry continuò a prendere appunti come nulla fosse.
«Ma...» bisbigliò Lily prendendo la lattina tra le mani e aprendola come fosse un tesoro prezioso.
«Ma che dolce che sei...» le sussurrò venendo ignorata.
Era pure al limone! Non pensava che Crystal fosse stata attenta addirittura a quei dettagli, non pensava che avesse notato e si fosse appuntata anche quale bevanda preferisse tra tutti. Beh, effettivamente prendeva sempre il thè al limone. Si immaginò la sua Cry che arrivando prima in università e sapendo del suo pessimo umore andava a prenderle una lattina per esprimere nell'unico modo che conosceva il suo affetto. Quel piccolo gesto la riempì di gioia. Non se lo aspettava. Non pensava che Cry ci tenesse così tanto a lei. Cioè lo sapeva, ma a volte ne dubitava.
«Ma grazie...» si scolò i primi sorsi. Cry alzò le spalle come se fosse nulla, imbarazzata da qualsiasi intimità emotiva.
«Prima ero alle macchinette... ne ho approfittato...» disse monotona come a giustificarsi. Come se ammettere di aver fatto un gesto carino fosse un crimine. Lily le accarezzò una guancia.
«Dolce» le mormorò.
«Ti ho portato il grimoro... finita l'ora te lo do» Lily annuì e aprì il proprio drive per prendere gli appunti. Da un po' aveva iniziato a prendere appunti al cellulare. Si era resa conto che non aveva senso prenderli sulla carta perché era troppo lenta e non capiva nulla rileggendoli. In realtà aveva copiato Crystal che da poco aveva iniziato ad utilizzare un tablet con tastiera per prendere appunti, ma lei preferiva scrivere al cellulare perché era molto più veloce. D'altronde era così che scriveva i proprio romanzi erotici.
Sul drive andò nel file dove Cry stava prendendo appunti proprio in quel momento e copiò tutto ciò che aveva scritto e che si era persa, incollandolo poi nel nuovo file dei suoi appunti.
Erano un'ottima squadra, e quello di condividere il drive con gli appunti era un'ottimo metodo per quando una delle due era assente o semplicemente prendeva appunti male. Si sentiva soddisfatta di quell'idea che aveva avuto. Gli appunti di Cry erano perfetti, riusciva sempre a scrivere solo le cose più importanti, elaborandole e sintetizzandole senza essere rindondante o perdersi in dettagli inutili che il Prof non avrebbe chiesto all'esame. Invidiava molto il suo cervello, la riteneva davvero intelligente, sicuramente più organizzata di lei. Doveva ammettere che nella sua vita scolastica era sempre diventata amica di persone più organizzate di lei e abbastanza buone da darle una mano. A volte si sentiva un po' un parassita, ma ricambiava sempre le cure che le venivano dedicate. Però comunque si sentiva in colpa.
Non che lei non fosse una brava studentessa, ma non le importava davvero di andare bene. Voleva fare il minimo e rendere al meglio, c'erano altre cose che amava fare oltre a studiare. Non riusciva a concentrarsi solo su quello, al contrario Crystal quando studiavano riusciva a studiare per almeno quattro ore di fila, lei dopo due non ne poteva più. Alla fine dava il suo meglio studiando tutto all'ultimo.
Finita la lezione tutti gli studenti si alzarono per andare nell'aula dell'ora dopo.
«Tieni. Mi raccomando tienilo bene!» Cry le passò un sacchetto di plastica dentro cui era avvolto un libro spesso e pesante. Lily lo prese divertita dall'espressione seria della sua amica, che diffidente si guardava attorno.
«Minchia, con sta faccia sembra che mi stai spacciando un panetto di coca» la prese in giro infilando il sacchetto nel proprio zaino.
Crystal non riuscì proprio a non ridere, ma subito dopo la guardò male.
«Sentiii io non te lo dovrei nemmeno dare. Sai quanto è prezioso? C'è chi ucciderebbe per una prova del genere...» le rivelò preoccupata all'idea che Lilith non stesse prendendo nulla di tutto quello seriamente. Stava andando contro ad un sacco di regole e buon senso, non era nemmeno una fanatica del vampirismo, ma aveva un po' di ansia che le altre vampire potessero scoprirla e punirla in qualche modo, anche se era una cosa praticamente impossibile.
«Ma stai tranquilla! Anche se qualcuno vedesse sto mattone, penserebbe sia un libro fantasy o qualche manuale da gioco di ruolo. Sai che esiste un gdr sui vampiri, ci gioca mio cugi» provò a rassicurarla senza convincerla troppo. Lily percepì la sua preoccupazione da come rimase in silenzio pensierosa, spontaneamente le toccò la punta del naso e le spostò una ciocca di capelli dietro all'orecchio. Cry la guardò; i suoi grossi occhi erano così penetranti ma allo stesso tempo impenetrabili.
«Boop» disse Lilith sentendosi stupida l'istante dopo, ma riuscendo a distrarre Cry dai propri pensieri cupi. Si sorrisero senza dire altro, sembravano sempre comunicare su un'altro livello, fatto di gesti, sguardi e silenzi.
«Andiamo all'aula dopo»
«Letsgoski» le rispose Cry alzandosi.
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