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Quando Lilith tornò a casa percepì la stanchezza emotiva di quella giornata tutta insieme. Si tolse le scarpe, lanciò la giacca per terra e si trascinò fino in camera propria collassando sul letto ancora disfatto. Contorcendosi sul materasso si tolse tutti i vestiti rimanendo in mutande e canottiera e si infilò sotto le coperte. Cercò il cellulare che aveva lasciato tra le coperte e lo afferrò.
Si sentiva... strana. Le era rimasto incastrato tra le costole quel sentimento fastidioso, quasi malinconico. Era davvero tanto masochista da provare piacere per quel lieve dolore? Doveva esserla, nessuna persona sana si sarebbe messa in una situazione del genere.
Prendere un impegno così grande e serio, con tanta leggerezza, solo per... per cosa? Perché era cotta? Innamorata? Fottuta?
Se non fosse stata Crystal, col cazzo che avrebbe donato il proprio sangue, o qualsiasi cosa propria. Il proprio tempo, le proprie energie. Se non fosse stata lei, non avrebbe donato proprio un bel nulla. Era tanto offuscata da quel sentimento?
Aprì Spotify, aveva bisogno di pensare e sfogare quelle emozioni strane che non riusciva a capire. Creò una playlist apposta, cercando tra le canzoni che aveva ascoltato negli ultimi mesi quelle che riflettessero i suoi sentimenti meglio di quanto non riuscisse a farlo la sua mente a parole.
“I've heard
Love is a drug and baby if it is yours
is unbelievable, it out to be illegal”
Quella canzone sembrava suonare giusta: era lenta, un po' cupa come la sua stanza in quel momento, bisognosa come le sue ferite più profonde. Le venne una morsa al cuore.
Vuoi che ti abbandono?
Guarda che sono capace
Quelle parole riecchiegiarono. Le scappò una smorfia insofferente. Lo sguardo di Crystal mentre le aveva succhiato il sangue era duro e fermo. Era paura quella che provava? La paura di essere sfruttata forse?
Crystal era solo una pulce spaventata dalle intereazioni umane, inesperta e ingenua, con un enorme senso di colpa. Era certa che non ci fossero state cattive intenzioni nel modo in cui l'aveva morsa, nelle parole di sfida che ogni tanto le buttava addosso.
You get my heart racing, breath taking
I'm shaking, just a taste and im yours
You get my heart racing, breath taking
Fixating just a taste i want more
Inghiottì un groppo alla gola, prima che si schiudesse nelle lacrime.
Era quello il gusto della paura del rifiuto? Forse sì, forse aveva davvero paura che Crystal la rifiutasse. Per quanto si mostrasse forte, per quanto in qualche modo alla fine riuscisse davvero ad essere forte, tra i suoi picchi di coraggio doveva pure crollare di tanto in tanto.
La voleva tanto, tanto come mai aveva voluto qualcuno nella propria vita. Non era abituata a quel sentimento. Voleva nutrirla, del proprio sangue, delle proprie cure, delle proprie attenzioni, del proprio amore... Voleva appartenerle, non avrebbe mai rifiutato la possibilità di creare un rapporto più profondo con lei.
Why would i ever want to detox?
You get me higher than the tree tops
Im so fucked up over what we got
Forse si sentiva così solo perché aveva donato troppo sangue... o forse erano quelli gli effetti collaterali del lasciarsi smangiucchiare, ma se fosse stato così Crystal le avrebbe semplicemente detto qualcosa tipo "se ti mordo ti attacco la depressione"
Ridacchió divertita dal pensiero che la depressione di Cry si potesse trasmettere con un morso talmente fosse potente.
Anche fossero stati quelli gli effetti collaterali li avrebbe accettati, tanto era già depressa nella sua vita. Che le cambiava? Almeno così sarebbe servito a qualcosa...
I could try to build a wall between
You and i
But why would i?
Chissà quanti problemi si sarebbe fatta Crystal se avesse potuto leggerle nel pensiero. Era così microscopica da imparanoiarsi per qualsiasi cosa, anche se non lo dava a vedere, anche se non era qualcosa che le aveva mai detto, aveva notato che Crystal faceva caso ai dettagli più piccoli e insignificanti. D'altronde l'ansia sociale dava già abbastanza paranoie di suo...
La vedeva troppo piccola e fragile per anche solo pensare di parlarle delle sue emozioni, era certa che così si sarebbero solamente imparanoiate in due e non sarebbe servito assolutamente a nulla. Anzi avrebbe rovinato tutto e basta. La canzone finì, ma la fece ripartire.
You get my heart racing, breath taking
I'm shaking, just a taste and im yours
Sorrise ascoltando il significato delle parole.
"Solo un assaggio e sono tua" non avrebbe saputo esprimerlo meglio. Era così che si era sentita. Entrambe le volte che Cry le aveva bevuto il sangue, nonostante avessero avuto uno scenario diverso, nonostante avesse provato emozioni diverse e Cry si fosse comportata diversamente, la cosa che accomunava le due esperienze era quella sensazione forte di... appartenenza, se non sottomissione vera e propria. Doveva essere qualcosa di viscerale, di istintivo, doveva essere la sensazione di una preda. Era una sensazione che poteva riflettersi sia nel sessuale che nel emotivo, ma non solo.
Lasciarsi "consumare" custodiva in sé una sensazione nuova, di pura devozione, di sacrificio, di adorazione estrema. Quando era successo si era sentita trasportare in una dimensione astratta, si era sentita avvolgere, connessa ad un senso più ampio, un senso intenso e sacro. Sapere che poteva infondere la vita, aveva qualcosa di sacro in sé. Sentiva di star facendo davvero la differenza. Crystal aveva bisogno del suo sangue, anche se si era convinta del contrario, e poterglielo donare faceva davvero la differenza.
C'era della potenza nella sua fragilità da "preda", trovava potente il modo in cui, nonostante la sua forza fosse inferiore a quella di Crystal in modalità vampira, le permetteva di nutrirsi e potenzialmente sovrastrarla. Non pensava che Crystal avrebbe potuto perdere il controllo e divorarla. Aveva notato fosse molto attenta, ma il rischio c'era. Forse era quel rischio, quel confine con la morte, a renderla un'esperienza ai confini dello spirituale. La faceva sentire viva per davvero, rischiare tanto, rendersi a Crystal. Non c'era da stupirsi, la sua vita era piena di masochismo e momenti autodistruttivi...
«Basta, mi sono rotta il cazzo di ste pippe mentali» decise Lily aprendo il cassetto e cercando il vibratore.
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