Epilogo
Per prima cosa voglio ringraziare Sofia e Debora per avermi permesso di pubblicare questa bellissima storia qui su Wattpad... sarebbe stato davvero un peccato lasciarla solo su Efp. Poi voglio ringraziare tutti voi che siete arrivati fin qui, in particolare chi è tornato a leggere questa storia dopo il mio lungo periodo di assenza. Detto ciò, spero che leggere questo racconto vi abbia entusiasmato quanto tempo fa ha entusiasmato me. Credo che questa resterà l'unica storia da me pubblicata sui One Direction, perchè oramai ho smesso di seguirli visto tutto quello che è successo in questi ultimi due anni... però mai dire mai! E niente, grazie ancora per tutto il supporto che mi avete dato! Detto ciò... buona lettura :)
misslightblu x
7 MESI DOPO
Seduta davanti lo specchio, guardo per l'ultima volta il mio riflesso. Solo pochi mesi fa non avevo questo sorriso che va da un orecchio all'altro, gli occhi accesi da una strana luce di felicità, ma soprattutto un trucco e un vestito così elegante. L'ho comprato giusto qualche giorno fa insieme agli altri. Pure loro l'hanno dovuto comprare.
Non vedo l'ora arrivi questo pomeriggio perché so che la mattina sarà solo tempo perso dietro ai nervi e all'ansia.
Zayn. E' per lui che sto facendo questa pazzia, anche se di matto c'è ben poco. Lui aveva una pistola finta e il mio avvocato non ha fatto altro che suggerirmi negli ultimi giorni di dire la verità, che sarebbe comunque migliore di ogni bugia.
Così, dopo aver finito di fare i boccoli ai miei capelli, prendo la borsetta che sta decisamente bene col vestitino rosso bordeaux, che Eleanor mi ha quasi costretto a comprare, e con dei tacchi neri alti pochi centimetri, ed esco dalla mia camera.
-Tesoro, sei bellissima- Anne mi bacia la fronte e mi giro a guardare Harry, elegantemente vestito di blu. Mi sorride dandomi un po' di forza e io ricambio, ringraziando entrambi con lo sguardo, sia per la pazienza di tutto quel trambusto che ho portato nelle loro vite negli ultimi mesi, sia per la cordialità e la cortesia di avermi ancora una volta ospitato a casa loro.
Dopo la fine del liceo, Anne ci ha voluti entrambi a casa e felicemente abbiamo passato gli ultimi giorni a ridere, uscire con gli altri e cercare il nostro futuro. Harry partirà per l'estero, luogo ancora da destinare, ma ha bisogno di cambiare aria, a detta sua. Io ancora sono confusa sul mio vicinissimo futuro, però per il momento ho solo un obiettivo da portare al termine: trovarne uno per Zayn.
Poco prima della fine della scuola ho ricevuto una telefonata dal tribunale, dove mi si chiedeva di testimoniare a favore o meno di Zayn. Ne ho parlato immediatamente con Anne, visto la sua custodia nei miei confronti e la donna non si è fatta problemi a dirmi di decidere da sola. Amo Zayn e non farei mai nulla per ferirlo.
Così oggi lo difenderò, a costo di rovinarmi insieme a lui.
-Sei pronta?- mi chiede Anne, riportandomi alla realtà. Annuisco convinta e seguo Harry verso l'auto, sedendomi sui sedili posteriori e aspettando che la donna ci porti al tribunale.
Passati tre semafori e qualche incrocio, Anne accosta l'auto ad un enorme palazzo di mattoni. Scendiamo tutti e tre dall'auto e la donna va in contro a quello che credo sia il mio avvocato del giorno. Purtroppo non ho avuto modo di conoscere Mark di presenza, abbiamo fatto giusto quelle telefonate negli ultimi giorni per accordarci su questo giorno. Comunque Anne mi ha sempre parlato bene di lui e dei suoi casi portati a buon fine e io sono sicura che anche questa volta andrà bene.
-Ecco Zayn- sussurra Harry e mi giro di scatto verso l'auto che ha appena parcheggiato a pochi metri da noi. Dalla vettura esce Zayn vestito elegantemente, seguito da tre persone. La donna che lo tiene per un braccio la riconosco come sua madre, Trisha.
Entrano velocemente nel tribunale e mi sento richiamare da Anne. -Andiamo dentro- mi guida all'interno con lei.
Prima dell'entrata del giudice, mi accomodo nei posti assegnati col nostro nome e mi guardo in giro. Zayn sta parlando con il suo avvocato e io ne approfitto per fare due chiacchiere col mio. Ho l'ansia alle stelle ed ho paura di sbagliare.
-Quindi... - dico, ma non so come continuare. Mark si gira verso di me e sfoggia una sorriso rassicurante che un po' mi cambia l'umore. Ho lo stomaco sottosopra e ancora non è nemmeno iniziato il processo.
-Devi stare tranquilla, per telefono ti ho dato tutte le informazioni da dare. Basta dire la verità e vedrai che, con tutte le prove, Zayn verrà scagionato. Non devi preoccuparti- mi tranquillizza il signore. E' giovane per essere già un avvocato affermato, può avere si e no una decina di anni in più di me.
Quando il giudice entra, lo seguo con lo sguardo mentre cammina verso il suo posto e tutti ci alziamo coordinati. Lo sento dire parole strane per aprire il caso, sfoglia una lista che tiene tra le mani e di tanto in tanto si sistema gli occhiali sul ponte del naso. Poi chiama Zayn in accusa.
Il ragazzo prende posto accanto al signore vestito da una specie di tonaca nera e per un attimo si guarda in giro. Mi scova al fianco di Harry e fa un mezzo sorriso, mordendosi il labbro inferiore con i denti. Il riccio mi stringe il braccio e io divento paonazza per qualche minuto, ricordandomi quanto bene mi faccia stare Zayn. Il mio ragazzo. Se solo ripenso agli ultimi mesi passati insieme, ma soprattutto questi ultimi giorni che ci hanno tenuto ancora più vicini, mi sento un po' più forte ad affrontare tutto questo.
E' per lui che siamo qui e mi sento quasi il suo angelo custode, pronta a proteggerlo.
-Giuri di dire la verità, tutta la verità e nient'altro che la verità?- chiede il giudice e Zayn, con la mano sul cuore, lo giura. Lo vedo che è teso, ma si sistema la cravatta che gli fascia il collo e prende un profondo respiro.
Raccontano la vicenda di quel giorno, di come lui ha provato a rubare e come è scappato a mani vuote, puntandomi una pistola alla testa. Zayn annuisce a tutto, in accordo. Non avrebbe motivo per dire il contrario. Poi mi chiamano a testimoniare.
-Salve signorina- mi accoglie il giudice. Zayn è ancora seduto dall'altra parte del banco, mentre mi guarda sorridente. Se è tranquillo lui, perché il mio cuore sembra voler uscire dal petto?
-Ci racconti un po' i fatti dal suo punto di vista- e comincio a parlare di quel giorno, del fatto che stavo camminando tranquilla per le strade con le mie borse di compere e qualcuno ridacchia quando confesso che non ho rivisto mai più i miei acquisti. Spiego di come mi sono sentita morire quando ho capito di avere una pistola puntata alle tempie, ma anche come mi sono sentita sollevata quando ho riconosciuto le sirene della polizia.
A quelle parole, l'avvocato di Zayn si avvicina al mio banco e mi guarda da sopra i suoi occhiali neri un po' troppo spessi, secondo me. Mark e Anne mi guardano dai loro posti e in un certo senso mi tranquillizzo un po'.
-E poi?- mi chiede. Tutta l'assemblea sembra attenta al mio racconto e mi faccio coraggio, affinché il groppo in gola non mi blocchi.
E inizio nuovamente a parlare di Zayn, del nostro incontro casuale a scuola, della mia paura nei suoi confronti e poi del nostro avvicinamento. Fino al momento in cui non mi confessa che la pistola era finta.
-Infatti i poliziotti hanno trovato solo questo addosso a Zayn- il signore occhialuto che difende il moro alza una bustina di plastica contenente quella che, credo, sia la pistola che Zayn abbia usato per spaventarmi.
-E' finta. E il ragazzo è stato condannato a fare dei servizi sociali utili, non solo alla scuola, ma anche a lui stesso, data l'età- finisce l'avvocato.
Zayn, dall'altra parte della stanza mi sorride e io ricambio, adesso più leggera. Sembra essere volato il tempo.
Il giudice legge ancora qualche articolo, poi afferra il martelletto tra le mani e urla un –Zayn Jawaad Malik, la dichiaro ad altri dieci giorni di servizi sociali presso il liceo che l'ha accolta e poi sarà libero- e lo sbatte contro il legno.
Mi alzo di scatto con un sorriso che va da un orecchio all'altro e quando Anne mi da il via libera, esco dalla mia postazione e vado in contro a Zayn. Il giudice si avvicina a noi e ci sorride cordiale.
-Mi raccomando ragazzi, prudenza- dice e noi lo ringraziamo, vedendolo allontanarsi dalla stanza.
Mi giro nuovamente verso il moro e -Siamo liberi- dico, stampandogli un bacio e adesso sì che sono pronta a ricevere il diploma.
* * *
-Sto arrivando!- urlo attraverso il telefono che tengo incastrato tra la spalla e la guancia. Harry è il primo a passare dal cancello della scuola, guidandoci tutti verso il cortile della scuola. E' da qualche giorno che non ci metto piede e tutto mi sembra cambiato. Qui è dove tutto è iniziato e adesso sta per finire. Ma non è detto.
-Tieni, questa è tua- Anne mi passa la tonaca rossa che la scuola ci obbliga ad indossare per il giorno del diploma, poi mi porge anche il cappello.
Dietro di me, Zayn e la sua famiglia finalmente sorridono felici. Sapevo che Zayn avesse tante sorelle e finalmente ho avuto l'occasione di conoscerle. Anche Trisha non è male e, da quando siamo usciti dal tribunale, non fa altro che ringraziarmi e riempirmi di complimenti. Sono diventata rossa in viso almeno tre volte mentre venivamo qui.
Indosso la tonaca e insieme a Zayn ed Harry ci andiamo a sedere vicino al resto della classe.
-Era ora- ci rimprovera Eleanor, zittendoci immediatamente perché il suo fidanzato sta salendo in quel preciso istante sul palco delle consegne.
-Salve a tutti- saluta e non mi sembra nemmeno lui. Chi l'avrebbe detto che avremmo finito tutti insieme l'anno, senza problemi? Louis è stato un bravissimo rappresentante d'istituto, simpatico soprattutto. Eleanor, Lily, Charly, Olly, Liam, Niall, Harry, io e Zayn l'abbiamo sempre assecondato nelle feste o nelle manifestazioni e questa cosa ci ha unito molto di più come gruppo di amici. Nemmeno farlo di proposito, siamo un gruppo di coppie. Perché finalmente tutti si sono dichiarati e tutti hanno ricambiato. Anche Olly e Liam hanno messo la testa al posto, provando a frequentarsi come le normali coppie della loro età.
Louis recita le parole che negli ultimi giorni ho imparato a memoria pure io. E non solo io. Leggo anche il labiale di Niall, che ripete perfettamente le parole con lui. Sorrido. Un giorno migliore di questo, forse non esiste.
Zayn improvvisamente incatena la sua mano alla mia, stringendola. E forse non è solo questo il giorno migliore della mia vita. Il primo sarebbe quando conobbi Zayn, e non intendo quando mi puntò una pistola alle tempie, ma quando cominciammo a parlare, in biblioteca. A seguire, un altro giorno che non avrei mai dimenticato, era di sicuro quando mi baciò, lasciandomi stupita ma allo stesso tempo contenta di quel gesto. Ma assolutamente da segnare come giorno in cui la mia vita è cambiata, è quello della festa a casa di Liam, quando quello scemo quasi mi strappò il vestito, e che Zayn era arrivato in tempo per salvarmi, come solo lui sapeva fare, finendo la serata al meglio dei modi. In un certo senso, quella sera mi ha fatto rinascere, quasi.
Tutti cominciano ad applaudire e io vengo strappata dai miei ricordi degli ultimi mesi. Lascio la mano di Zayn per applaudire pure io e poi ci chiedono di prestare attenzione e di salire sul palco quando sentiamo il nostro nome.
Fanno tutto l'alfabeto, chiamando Eleanor, Niall, Lily, Charly, me, Zayn, Liam, Olly, Harry e infine Louis. Ognuno adesso è al suo posto, in piedi, col proprio diploma e un sorriso stampato sulle labbra.
La cerimonia finisce e i docenti si spostano dall'altra parte del giardino, dove un piccolo buffet è stato allestito per l'occasione. Anne prende tra le mani una fotocamera e immortala sia Harry, che me. Poi facciamo diverse foto: solo ragazzi, solo ragazze, tutti insieme, a coppie. Alcune vengono scattate mentre parliamo dei nostri futuri, di quella stessa sera e di quanto vorremmo ritornare all'inizio dell'anno.
-Wendy!- mi giro di scatto, riconoscendo quella voce familiare. Sorrido nel veder Nick corrermi in contro. Sbaglio o è dimagrito?
-Nick!- urlo a mia volta, quando ormai mi è vicino, buttandomi letteralmente tra le sue braccia. -Alla fine hai messo la testa al posto, eh?- scherzo, toccandogli la pancia.
Lui ride e mi frega il cappello che ancora tengo in testa, nell'attesa che mi chiamino per la foto di fine anno.
-Ehy, qui sei tu quella che ha appena finito il liceo- scherza. Arriva Zayn vicino a noi e i due e, dopo qualche secondo di silenzio religioso, si scambiano un saluto. Un vero saluto.
-Complimenti- si congratula anche con lui e li fisso entrambi, pensando alla bella amicizia che potrebbe nascere tra questi due, se solo la smettessero di guardarsi in certi modi.
-Wendy, Zayn! La foto!- urla Lily, richiamandoci.
Abbraccio un'ultima volta Nick, prendo il mio cappello e mi allontano insieme a Zayn, raggiungendo gli spalti. Ci sediamo tutti vicini e guardiamo attentamente e con un sorriso l'obiettivo. Nella seconda foto, il fotografo ci suggerisce di lanciare in aria i cappelli. E così facciamo, riempiendo il cielo per qualche secondo dei nostri cappelli.
Tutti ci abbracciamo e Charly si avvicina.
-Che fate stasera?- chiede con un sorriso che le va da un orecchio all'altro.
-Ancora non abbiamo deciso- prendo parola io anche per Zayn, ricordando qualche messaggio delle ultime sere dove ci chiedevamo cosa fare una volta diplomati.
-Allora venite a casa mia, facciamo una festicciola. Giuro che saremo quattro amici- dice e Zayn annuisce, felice di partecipare anche lui.
Mentre tutti continuano a parlare e ridere, Zayn mi stringe la mano e mi chiede di seguirlo. Mi porta all'interno della scuola e sono confusa da questa cosa. Confusa, ma felice.
-Dove mi porti?- chiedo, ma lui ride solamente e poi apre una porta. La porta della biblioteca. Sorrido involontariamente.
-Qui è dove è nato tutto- dice e lo penso pure io. Mi appoggia ad uno dei tanti scaffali di libri e mi tiene ferma col suo bacino, porta le sue mani al livello del mio viso e me lo accarezza.
-Ho... Uhm, ho una richiesta da farti- sputa il rospo, alla fine.
Lo guardo accigliata e aspetto che parli.
-Penso di non continuare con l'università, ma anzi, fare come Harry, passare l'oceano- mi confessa. I nostri visi sono così vicini, che quasi riesco a sentire il suo respiro caldo e calmo sbattere sulle mie guance.
-E voglio che ci sia anche tu con me- aggiunge dopo qualche secondo, facendomi sorridere a malapena.
-Davvero?- chiedo felice.
Lui annuisce e –Mia madre vorrebbe cambiare completamente aria e ha deciso di partire con le mie sorelle, voglio andare anche io con loro, ma voglio che ci sia anche tu con me- dice.
Sono felicissima delle parole che mi ha appena detto, si vede che ama molto la sua famiglia e anche io voglio entrar a farne parte.
-Va bene- dico e lui aggrotta la fronte.
-E' un sì?- mi chiede per conferma.
Annuisco e sento subito dopo le sue labbra poggiarsi sulle mie, facendo mischiare i nostri sapori e i nostri sentimenti. Come posso star lontana da lui? E' un po' come mi ha detto una volta Olly: io non ho paura di attirare l'attenzione, non ho nemmeno paura di fare pazzie o dei film horror. Ho solo paura di innamorarmi davvero, ma questo con Zayn piano piano sta passando. Sono ancora terrorizzata dall'idea di essere innamorata, ma per Zayn riuscirò a mettermi in gioco.
FINE
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