Capitolo 25

NB: La storia non è mia, ma le due autrici mi hanno dato il permesso di pubblicarla qui su Wattpad.



Ancora tremante, mi siedo sul letto della stanza di Zayn, seguita da lui che mi stringe la vita, quasi a rassicurarmi: in quella stanza ci ero già stata quella sera in cui eravamo usciti, ed è sempre uguale. Sento Zayn sospirare, mentre si alza.

-Prendo del cotone e il disinfettante- mi sussurra sulla fronte, prima di lasciarci un bacio. Annuisco solamente, ancora frastornata dall'accaduto in giardino. Ma ormai sono qui, con Zayn, tanto vale fare le domande che mi assillano da un mese. Mi guardo ancora in giro, cercando qualche particolare diverso su cui distrarmi mentre il moro è ancora in bagno, quando sulla piccola scrivania noto dei fogli di carta: uno di essi pende e sta per cadere.
Mi avvicino cautamente, presa dalla curiosità, ma non vorrei che Zayn pensasse che sono una ficcanaso. Però sono sempre stata curiosa, e quando riconosco su quei fogli dei disegni, mi non mi importa neanche di apparire sfacciata. Prendo in mano quello che stava cadendo, e ci riconosco me stessa e non riesco a trattenere un sorriso. Nel disegno sono in piedi nella biblioteca della scuola, con un libro in mano mentre ne sfoglio una pagina, e posso notare anche le sfaccettature del mio viso, nonostante il disegno sia a matita e non colorato: mi mordo il labbro inferiore con un accenno di un sorriso, gli occhi attenti sulla pagina che stanno guardando, ma allo stesso tempo luccicanti, qualche ciocca di capelli ricade sul volto. Devo ammettere che è stupendo. Ne noto altri sulla scrivania, messi in disordine, in contrasto con la camera immacolata, e noto che in tutti ci sono io.
Ne prendo due a caso, e li osservo: il primo è un primo piano, i capelli mossi a ricadere sulle spalle, la testa leggermente all'indietro, le labbra sono distese in un sorriso che mostra i denti, ma è più come se stessi ridendo, il naso arricciato e gli occhi socchiusi, e le gote leggermente più scure, come se avesse voluto rappresentare il mio avere in continuazione le guance rosse, e ci è riuscito; il secondo è diverso, e io sono abbracciata ad un ragazzo, che riconosco subito come Zayn. La mia testa è sul suo petto, mentre le mie braccia gli circondano il collo e le sue sono sulla mia vita. La mia testa elabora la scena e ho un flashback: il giorno in biblioteca, il nostro ballo improvvisato.

-Aren't you somethin' to admire, cause your shine is somethin' like a mirror and I can't help but notice... - la voce di Zayn mi arriva all'orecchio, cantando la stessa canzone di quel giorno, e non riesco a trattenere un sorriso.

-Ti piacciono?– mi sussurra, come se non volesse spezzare quella magia, mentre le sue mani vanno sui miei fianchi. Annuisco appena, continuando a guardare quel disegno: sembra quasi una foto.

-Quando li hai fatti?– gli chiedo, tenendo anche io un tono di voce basso.

-Ho iniziato a scuola, non riuscivo a non pensarti, e quando disegnavo eri l'unica persona che riuscissi a disegnare.. Poi quando sono venuto qui ho continuato, era come continuare ad averti accanto. Non riesco a stare senza di te- mi confessa, appoggiando la testa sulla mia spalla, da dietro, mentre la mia schiena aderisce al suo petto.

-Però non ti sei fatto problemi a tradirmi- gli ricordo, staccandomi improvvisamente da lui, mentre poso i disegni al loro posto.

-Non è andata così– mi dice, la voce seria, ma gli occhi supplicanti. Non riesco a resistere a quel caramello sciolto che mi prega di ascoltare la sua versione dei fatti, e le parole di Olly prima di andarmene da scuola mi convincono ad ascoltare la storia che aspetto da un mese.

-E com'è andata allora?– gli chiedo, incoraggiandolo a spiegare. Mi siedo sul letto, e lui mi segue, sedendosi accanto a me, voltandosi però per guardarmi negli occhi.

-La sera della festa io sono andato davvero con i miei compagni di squadra– inizia, con tono serio. –Poi però, quando eravamo lì già da un'ora me la sono ritrovato davanti, insieme ad altre due ragazze. Erano ancora con la divisa da cheerleader, e si strusciavano addosso agli altri ragazzi, mentre io ero con un paio di ragazzi a bere una birra al bancone. Verso fine serata era ubriaca fradicia, e quindi dato che gli altri non erano messi meglio l'ho accompagnata a scuola, nella sua camera, e dopo averla lasciata lì sono tornato in camera mia– conclude il suo discorso, e dai suoi occhi posso capire che è la verità.

Ma un'altra scena mi si para nella mente: Zayn e Maya nella biblioteca a ridere e scherzare.

-E allora, nella biblioteca?– gli chiedo, incrociando le braccia al petto, le immagini impresse nella mia testa che non trovano senso nella sua storia.

-Sinceramente? Non ne ho idea– mi risponde lui. –Si è presentata lì qualche attimo prima che potessi venire da te, e si è messa a ringraziarmi per la sera prima. Poi si è trattenuta lì un po' di più, e io non sapevo che fare, come comportarmi, e quando finalmente me ne sono liberato sono venuto da te, ma tu non c'eri, e ti ho trovata con Max– conclude, il tono di voce rabbioso nelle ultima parole.

Abbasso lo sguardo sulle mie scarpe, non sapendo cosa fare. Quando lo rialzo, vedo gli occhi di Zayn lucidi, e ci leggo la risposta che cercavo: no, non mi ha tradita. Con questa consapevolezza ripenso alle parole di Olly: Maya doveva ripagare Max per qualcosa. Max ha fatto un favore a Maya. Hanno architettato un piano per farci litigare. Max mi ha portato da Zayn sapendo che c'era Maya, per farmi vedere una scena che in realtà non significava niente, ma vista così significava tutto. Poi Max mi ha portata al bar, così anche Zayn si sarebbe arrabbiato vedendomi con lui e avremmo inevitabilmente litigato, come infatti era successo. Ci ha ingannato. Quella troia ci ha ingannato, e Max con lei.

-L'hanno fatto apposta– sussurro, ma lo faccio talmente piano che dubito che Zayn mi abbia sentito.

-Chi?- Chiede invece, la fronte aggrottata.

-Maya, e.. Max. Ci hanno ingannati. Si sono messi d'accordo per farci litigare– affermo, sempre più convinta delle mie parole. Ormai sono sicura che le cose siano andate così. Lo sguardo di Zayn si fa sorpreso, mentre elabora le mie parole. Poi si rabbuia tutto d'un tratto e stringe i pugni, facendo diventare le nocche bianche, e sono sicura che anche lui ha fatto i collegamenti che ho fatto io.

-L'ho detto io che Max non mi piaceva– ringhia, a denti stretti, per poi portare la testa all'indietro e sbuffare, sicuramente per quella situazione, poi fa per alzarsi.

Non so perchè, ma prima che lui si potesse alzare dal letto, lo afferro per il bordo della maglia costringendolo a risedersi.

I suoi occhi si incatenano ai miei, mentre la fronte aggrottata mi fa percepire la sua confusione del mio gesto.

Non gli do il tempo di parlare, preferisco zittirlo ancor prima di iniziare a dire qualcos'altro con un bacio. Non uno di quelli che ti mozzano subito il fiato, no.

Uno di quelli di una lentezza disarmante, quella che riesce a trasportare ogni minima molecola del corpo, tanto è passionale.

Con più foga, tiro Zayn verso me, mentre le sue mani si posano alla base della mia schiena attirandomi al suo petto.

Le mie dita si infilano tra i capelli increspati, tagliati di sicuro qualche giorno prima. Mi diverto tirando leggermente le punte, stuzzicandolo.

E infatti lo sento sorridere sulle mie labbra. La sua lingua si sporge dentro la mia bocca, iniziando ad intrecciarsi con la mia, come a volere di più. Di più di un semplice bacio.

Zayn si mette in piedi, senza staccare le sue labbra dalle mie, mentre all'unisono apriamo gli occhi. Le sue mani si posano sotto il mio mento, come a tenerlo saldo, mentre con i pollici comincia ad accarezzare la pelle delle mie guance. Poi si stacca.

Lo vedo mettersi dritto con la schiena, mentre con un gesto secco fa cadere sul pavimento la maglia nera che gli fascia il busto.

I suoi pettorali sembrano essere scolpiti, disegnati alla perfezione sul suo corpo. E i miei occhi non fanno altro che fissarli, quasi attratti. Ed infatti è così.

La fronte di Zayn si posa sulla mia, facendomi ritornare alla realtà. Mi aiuta a mettermi in piedi, mentre con i talloni mi aiuto a sfilare le scarpe col tacco.

Mi ritrovo leggermente più bassa di lui, e la cosa lo fa sorridere, ed anche a me.

Poi le sue labbra sfiorano le mie, senza appoggiarsi del tutto. E comincia uno strano gioco, seguito da piccole toccatine, morsi delicati, schiocci di baci silenziosi.

Quando gemo per la sua mano che ha preso a scivolare lungo la mia schiena, finalmente mi zittisce con un bacio, cercando nuovamente di farsi spazio nella mia bocca con la lingua.

La mano di Zayn sale all'altezza della bratella strappata del vestito, mentre scalcio via le scarpe per non farci fare del male. Abbassa la bratella, o quello che ne rimane, smettendo di torturarmi la labbra.

Posa le sua sulla mia mascella, poi scende sul collo ed infine si appropria della pelle nuda della spalla, succhiando e segnando quello che ormai era il suo territorio, di sicuro, lasciandomi un segno violaceo.

Come in automatico, lascio cadere la mia testa all'indietro, chiudendo gli occhi e schiudendo di poco la bocca. E le sue labbra risalgono, dopo aver torturato abbastanza la scapola, soffermandosi sulla pelle fredda del collo.

Inutile mentire sull'effetto che mi sta provocando. Inutile omettere tutti i brividi che mi sta facendo provare con dei semplici baci che, sono sicura, in quelle settimane mi erano mancati.

Mi è mancato lui, le sue mani, le sue labbra. Il suo essere protettivo a modo proprio, il suo voler segnare la mia pelle solo per dimostrare che io appartengo a qualcuno. A lui.

Mi è mancato il suo profumo che mi azzera completamente i sensi, facendomi perdere il filo della ragione, il tempo. Minuti che potevo benissimo spendere in altro, un'attività, un ballo, un qualcosa. Ma invece ho sempre preferito stare al suo fianco, farmi del male nonostante sapessi cosa era lui per me.

Mi aveva puntato una pistola alle tempie, qualche mese prima. E ora che faccio?

Le mani di Zayn si posano ai miei fianchi, accompagnandomi al morbido letto che fino a poco prima era caldo.

Mi aiuta a sdraiarmi, mentre prende posizione su me, piegando le gambe ai bordi dei miei fianchi. Si trattiene l'intero peso sulle braccia, abbassandosi appena per potermi baciare nuovamente.

Ma prima di questo, sposta il ciuffo finito sulla fronte, sistemandolo ordinatamente dietro l'orecchio.

-Liam mi diceva sempre di starti alla larga, di non venirti a cercare, di non farmi vedere... - sussurra appena sulle mie labbra.

Aggrotto la fronte, non capendone il perchè. E infatti, non mi faccio problemi a chiederlo immediatamente.

Lui sorride, scuotendo leggermente la testa. Poi torna serio e abbassa lo sguardo sul mio petto.

Un dito ripassa la forma del vestito, come a cercare una via di fuga dai miei occhi, a pensare ad altro da dire.

Passo una mano sotto il mento del castano, obbligandolo ad alzarlo e fissarmi così negli occhi.

Quegli occhi cioccolato, diventati all'improvviso liquidi, lucidi.

-Diceva che eri solo un pericolo per me ed io dovevo evitarti a tutti i costi. Per non farmi ancora del male-.

Quelle parole non mi aiutano più di tanto, e lo faccio notare subito a Zayn, che prontamente si sposta al mio fianco, accasciandosi e fissando un punto vuoto nel tetto della camera.

-Perchè ti avrei fatto del male? Non credo di essere pericolosa...- avrei aggiunto altro, ma preferisco non rovinare tutto.

Lui sorride leggermente, prendendo a giocare con una mia mano, fissando poi le nostre dita intrecciarsi come se quegli spazi fossero stati fatti per noi. Le nostre mani sono state fatte per intrecciarsi.

-Perchè... credo di amarti, e tu non avresti ricambiato... non dopo quello che ti ho fatto passare- e si gira dalla mia parte.

Non posso dire di aver elaborato la frase in pochi secondi, perchè rimango fissa ad osservarlo incredula.

Lui... Mi ama? Lui l'ha ammesso e io invece ancora sostengo il contrario?

E le parole di Olly mi tornano alla mente, come se lei fosse lì a ripetermele e prendermi in giro. Ha sempre avuto ragione e io, da codarda, non le ho mai creduto.

La ragazza mi conosce molto meglio di quanto mi conosco io.

Senza dire altro, rotolo sul fianco sedendomi a cavalcioni su Zayn che sorride alla mossa.

Posa le sue mani ancora una volta sui miei fianchi, provando a sistemarsi meglio sotto di me. E la sua erezione non tarda ad arrivare.

Sento le mie guance colorarsi di rosso, e per evitare di essere vista, mi abbasso a baciarlo ancora una volta.

Sembra che non riesca a fare a meno delle sue labbra. Come se io fossi un'ape e lui abbia il mio miele.

Con un colpo di reni, Zayn capovolge di nuovo la situazione. L'ho immaginato varie volte quello che stava per succedere. E come ho sempre pensato, Zayn avrebbe comandato il gioco.

Inarco la schiena mentre la mano del moro si inoltra dietro le mie spalle, pronte a far scendere la cerniera del vestito. E a gesto compiuto si stacca dal bacio, scivolando con i piedi lungo il letto e accompagnando il vestito, sfilandolo dal mio corpo.

Quando anche quello cade a terra, sul pavimento, Zayn toglie le scarpe nel mio stesso modo, con i talloni dei piedi.

Poi torna a gattonare verso di me, sul letto.

Lo sento mormorare sottovoce, e solo quando ormai è vicino al mio viso, riconosco che sta cantando qualcosa.

Posa le sue labbra sulle mie velocemente, per poi passare direttamente al mio orecchio.

-And so lying underneath those stormy skies, she'd say, "oh, ohohohoh I know the sun must set to rise"- riconosco immediatamente la canzone dei Coldplay, prima di seguirlo a ruota e canticchiarla con lui.

-This could be Para-para-paradise Para-para-paradise- diciamo all'unisono, mentre con un dito gioco ripassando i pettorali del moro sopra di me, ancora intento a canticchiare al mio orecchio. Tanto vicino che sento le mie gambe diventare molli, il cuore battermi velocemente, vibrarmi il basso ventre.

Senza rendermene conto, la mano di Zayn è già salita al mio stomaco, prendendo a stuzzicarmi i fianchi e provocandomi del solito, che mi porta a ridacchiare.

Sono così felice, così tanto che per tutto il tempo sto pensando di non aver mai litigato con Zayn, di non averlo mai visto tra le braccia di Maya, di non aver passato tre settimane senza sentire la sua voce così calda.

Quando si allontana, mi rendo conto che stavo trattenendo il respiro. Mozzato, forse, in gola per la felicità.

Decido di allungare le braccia, puntando dritta al bottone del jeans di Zayn. Dopo un attimo di smanettamento inutile, finalmente riesco a sbottonarlo, e aiutata da Zayn, li sfilo dalle sue gambe, lasciandolo nudo, coperto solo dai boxer.

Si lecca le labbra, afferrando poi quello inferiore tra i denti in modo provocatorio.

Stuzzicandolo, graffio il suo torace con un'unghia fino a sentire un gemito strozzato vibrare nella sua gola. Sorrido soddisfatta.

Ma non se la sente a passare e subito passa all'azione. Se il suo intento è quello di farmi tranquillizzare, ci sta riuscendo davvero bene.

Le sue mani giocherellano sulla pelle dei miei fianchi, mentre una velocemente si intrufola sotto la mia schiena, costringendomi ad alzarla di poco per liberarmi dal reggiseno, ormai di troppo evidentemente.

Anche quel pezzo di stoffa vola dritto sul pavimento, accantonandosi vicino agli altri.

Lo sguardo di Zayn si ferma per qualche secondo a fissare il mio seno, mentre le mie guance cambiano completamente colore, diventando all'improvviso porpora. Sono sicura di questo perchè sento perfino uno strano calore avvolgermi e lasciare fuori il freddo dell'inverno.

Le labbra di Zayn si posano sul seno destro, mentre sento che la mano avvolge l'altro, torturando il capezzolo con due dita. Stringo le coperte del letto tra le mani chiuse a pugno, mentre serro gli occhi e mi costringo a non emettere nessun suono, mordendomi l'interno della guancia.

La sua lingua gioca con il mio seno in modo esperto, mentre con la mano continua a rinchiudere il seno, per poi lasciarlo e ricominciare da capo la tortura.

Ormai stanca, stremata da tutta quella pressione, Zayn accorgendosene, mi lascia andare. Il mio corpo ancora trema sotto di lui, mentre si sistema sopra di me, baciandomi appena le labbra per rassicurarmi.

Casa mia.

E' questo che provo in questo esatto momento tra le braccia di Zayn. Mi sento a casa mia.

Mi stringe forte tra le sue braccia, quasi riesco a sentire i nostri cuori battere allo stesso ritmo l'uno contro l'altro.

Siamo talmente vicini che i nostri respiri si mischiano, le emozioni diventano una cosa sola.

-Ho paura- mi lascio sfuggire in un attimo di debolezza.

E quasi per rassicurarmi, mi stampa un bacio a fior di pelle, tanto da farmi venire delle piccole scossette alla base della schiena.

-Ci sono io con te... per sempre- sussurra poi, staccandosi e guardandomi negli occhi.

Sento che è arrivato il momento, ed infatti si alza, camminando per la stanza fino a raggiungere i pantaloni stesi sul pavimento. Lo recupera velocemente, rivolgendomi un accenno di sorriso per tranquillizzarmi, mentre sfila il portafogli dalla tasca posteriore.

Poi ritorna al letto, posando prima l'oggetto sul comodino vicino la mia testa. E ho capito anche il perchè l'abbia preso.

E' tutto pronto... Forse, sono io quella a non esserlo.

Le mani di Zayn si posano sopra il mio bacino, cingendo le dita sulla stoffa dei miei slip bianchi, mentre lentamente li sfila dalle mie gambe, aiutandomi ad alzare il bacino per renderglielo possibile.

Deglutisco per bagnarmi un po' la gola stranamente secca, mentre Zayn sfila anche i suoi boxer, l'ultimo indumento che ci divide dall'essere una cosa sola.

Poi, afferra le mie caviglie e mi aiuta ad aprire le gambe, infilandovisi in mezzo. Mordo il labbro inferiore, cercando disperatamente un pò di appoggio nel suo sguardo.

Lo trovo immediatamente, proprio nell'esatto momento in cui si stende sul mio corpo e unisce le nostre labbra in un bacio leggero.

Uno di quelli che tanto amo, con lenti movimenti e la voglia di avere sempre quel qualcosa di più. Qualcosa che nemmeno tu sai.

Allunga un braccio verso il comodino, aprendo il portafogli e sfilando qualcosa da una delle tasche.

Lo vedo strappare con i denti una piccola bustina argentata, e prima che possa fare altro, mi sente irrigidirmi. Così la lascia cadere sul pavimento.

-Va tutto bene, Wendy- prova a tranquillizzarmi.

Per farmi rilassare, o almeno provarci, la sua mano scivola sulla mia coscia, leggermente piegata, vicino al suo fianco. E la accarezza.

Poi la mano si sposta verso il mio basso ventre, sfiorando appena con due dita la mia intimità. Dopo un attimo di esitazione, con lo sguardo fisso nel mio, finalmente arriva quello che per lui è un segno di consenso.

E un dito entra in me.

Stringo nuovamente le coperte tra le mani, talmente forte che noto le nocche delle dita diventare bianche. Lui si ferma, ma lo incito a continuare, perchè nonostante il dolore, voglio arrivare fino alla fine.

Non se lo fa ripetere due volte che riprende, ma stavolta, fa combaciare le nostre labbra di nuovo.

Sono felice, sono felice perchè si sta prendendo cura di me, più o meno. Sta cercando di mettermi a mio agio, di non correre.

Avevo pensato tutto il contrario, ed invece mi sta sorprendendo...

La pazienza che ci vuole, non lo sta facendo innervosire.

Le sue dita vengono sfilate da me, e quasi un gemito di dispiacere esce dalla mia bocca. Lui ridacchia, accorgendosene, e prende posto tra le mie gambe, di nuovo.

Oscillo per un paio di secondi, prima di capire che il momento finalmente è arrivato.

Leggo nei suoi occhi, ora più chiari e cristallini, la fatale domanda. E con un cenno del capo, gli do il via libera.

Recupera la bustina argentata dal pavimento, sfila quello che dev'essere il preservativo che mi eviterà una gravidanza, oltre qualche malattia -se ce n'è- e lo srotola sulla sua ormai prepotente erezione.

Tenendo sul peso delle mani, finalmente diventiamo una cosa sola.

Devo aggrapparmi saldamente alle sue labbra, mentre i miei denti si infilano nelle sue spalle per evitare che un solo lamento fuoriesce dalla mia bocca.

La sua mano si posa al mio fianco, tenendolo fermo all'ennesimo tentativo di staccarmi. Non sono io a volerlo, è più un fattore fisico che costringe il mio bacino ad allontanarmi dal suo.

E le spinte continuano.

I nostri respiri si mischiano, mentre una volta alzata la testa, sposto le mie labbra su quelle di Zayn, sperando di trovarci un pò di conforto.

Così infatti avviene. Il moro cerca di accontentarmi, intrufolando la sua lingua nella mia bocca, mentre col bacino cerca di mantenere una certa velocità, senza mai perdere il controllo e ricordando chi ci fosse sotto di lui.

Piega leggermente una mia gamba, portandosela al bacino e affondando un pò di più dentro me.

Serro gli occhi dal dolore, ma prego mentalmente che Zayn non noti la lacrima che sta lentamente solcando il mio viso.

Non è tristezza. Forse, invece, è la troppa felicità di aver raggiunto un nuovo traguardo con la persona che in così poco tempo mi aveva cambiata radicalmente.

Le labbra del moro si staccano dalle mie, giusto in tempo per leccare la goccia salata ormai alla fine del viso. Mi viene da sorridere, perchè nonostante ci fossimo conosciuti nel peggiore dei modi, adesso mi stava coccolando e amando come una bambina.

E forse per la troppa euforia, non collegai la bocca al cervello, parlando.

-Ti amo anche io- sussurro appena, sentendomi soffiare un sorriso all'orecchio, segno che quello che ho appena detto non gli è per niente dispiaciuto.

Sento la pelle sudata di Zayn incollarsi alla mia, mentre prende una nuova velocità, facendomi capire che non manca molto.

Infatti, poco dopo rallenta, accasciandosi sul mio petto. Le mie dita si immergono nei capelli spettinati e sudati, mentre canticchio una canzoncina sottovoce per farlo tranquillizzare.


Dopo una manciata di minuti passati in silenzio, Zayn decide di uscire da me. Un gemito di disapprovazione fugge dalle mie labbra, facendolo sorridere appena.

Si siede sulla punta del materasso, e dandomi le spalle, deduco inizia a pulirsi.

Presa alla sprovvista, mi siedo anche io sul letto trovandomi a disagio nel pulirmi del mio stesso piacere.

Dopo aver fatto tutto, cerco con lo sguardo i miei vestiti, trovandoli non molto lontani dal letto e mi alzo immediatamente per recuperarli.

Nascondo le mie parti intime con le mani, come meglio posso e scavalco il pantalone di Zayn stando attenta a non inciamparci sopra.

Sento una risata alle mie spalle, e quando mi volto, trovo Zayn osservarmi compiaciuto, ormai coperto dai boxer neri.

-Non devi coprirti... sei perfetta, per me... - sussurra lievemente, mentre mi viene in contro, finendo poi col baciarmi.

Sarebbe stato il Natale più bello della mia vita.




Note finali: La storia è praticamente quasi finita, manca oramai solo un altro capitolo più l'epilogo. Spero vi stia piacendo quanto è piaciuta a me :)

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