Capitolo 23

NB: La storia non è mia, ma le autrici mi hanno autorizzata a pubblicarla qui su Wattpad.


-Quello non è Louis?- chiedo. Harry si gira e lo vedo sorridere. Poi torna a fissarmi, annuendo.

-Preparati a non riposare più- mi avvisa, mentre il castano ci saluta da lontano con una mano.

Mi volto verso Eleonor, alzando gli occhi al cielo dopo il suo gridolino.

-Contieniti un po', stiamo andando a casa del padre di Charly, non siamo mica ad un campeggio senza genitori- l'avverto. Louis arriva al nostro fianco, inciampando nei suoi stessi piedi e finendo col muso per terra. Harry, tra le risate, prova ad aiutarlo, ma la scena è talmente comica che nemmeno lui riesce a stare alzato, rischiando di cadere sull'amico.

Quando il treno annuncia la partenza, Louis scatta in piedi, prendendo posto sul sedile al fianco di Harry. Appoggia la sua mini valigia tra le gambe.

-Ragazzi, non so voi, ma io sono emozionato. Cioè, staremo questi tre giorni insieme a combinare casini- quasi urla il castano, eccitato.

-Louis, non sei a casa tua. Dovrai contenerti- Harry guarda prima il suo amico e poi El, che sobbalza all'idea.

-Ehy, pensa per te e la tua ragazza- accavalla le gambe, scioccata.

Scoppio a ridere, mentre mi rendo conto che in quella casa saranno tutte coppie tranne me. Oh, bene.


Il viaggio dura un'altra mezz'ora, poi finalmente arriva la nostra fermata.

Louis è davanti alle porte, e quando queste si aprono, scende velocemente tirandoci con una mano per non rischiare di rimanere dentro. Gente che spinge per salire, finalmente si respira un pò di aria pulita.

-Allora, Charly ci ha detto che sta alla seconda di Roads, prendiamo un taxi?- chiede Eleanor.

Cerco di guardarmi in giro, sperando di trovare una mappa della città.

-Sarà meglio- l'appoggia Harry.

Ne avvistiamo uno in lontananza e ci avviciniamo per fermarlo, ma quello ci passa davanti senza nemmeno degnarci di uno sguardo. Sbuffo, mentre Harry lascia la mia valigia e la sua sul marciapiede, passandosi una mano tra i capelli.

-Ne sta arrivando un altro!– dice El, attirando la nostra attenzione. Ci sbracciamo, ma l'autista ci indica il posto già occupato.

Louis alza gli occhi al cielo, ma prima che possa dire qualunque cosa, El riesce a fermarne uno.

Sospiriamo sollevati, prima di entrare e dare al tassista l'indirizzo che Charly ci aveva dettato per telefono poco prima.


* * *


-Dai Lou!– urla El ridendo, dato che Louis l'ha ricoperta degli ultimi addobbi che mancano da appendere. Scoppiamo a ridere anche noi altri alla scena: è completamente addobbata, sembra quasi l'albero che ha di fronte.

Idiota!- urla, prendendo a rincorrerlo, ma in quel modo non è semplice. Infatti passano pochissimi secondi prima di vedere Eleanor completamente stesa sul pavimento, urlando contro Louis di aiutarla invece di ridere.

Siamo nel salotto della casa di Charly: è passato qualche giorno dalla fine della scuola, e lei ci ha invitati a casa sua per qualche giorno, e ne abbiamo approfittato per iniziare a fare l'albero di Natale ancora mancante. Suoi padre è stato subito d'accordo, quindi ci siamo messi all'opera senza nemmeno aspettare il suo rientro; ma oltre ad addobbare la casa, grazie a Louis, ora siamo addobbati anche noi.

-Amo questa canzone!– sento urlare da Lily, riferendosi alla musica proveniente dallo stereo acceso. In effetti ha un bel ritmo e ti trascina. Vedo Harry tenderle la mano e farle fare una specie di giravolta, facendola arrivare dritta al centro del salotto, nelle mani di Niall. Anche Louis lascia perdere le palline che aveva tra le mani, e inizia a scatenarsi.

-I swear you're giving me a heart attack TROUMBLEMAKER!- canta, perfettamente intonato con Olly Murs, iniziando a fare strane mosse. Anche Harry lo segue subito, trascinando con sé Charly. Poi afferra anche la mia mano, portandomi al centro, mentre Louis prende El di peso e inizia a girare su sé stesso, facendola volteggiare, mentre lei urla di lasciarla a terra, però, ridendo. Solo io e Charly sembriamo capaci di fare mosse che possono essere chiamati 'ballare': okay che facciamo parte delle cheerleader, ma credevo che gli altri sapessero muoversi, almeno. Ormai quel giorno sembra caratterizzato dalle risate: sono arrivata a tenermi la pancia con le mani per le buffe mosse di Harry e Louis. Che poi non ho capito se erano volute o è proprio il loro modo di ballare.

La canzone finisce tra le risate di tutti, e la voce di Bruno Mars si diffonde nell'aria. Lily e Louis si scambiano una veloce occhiata, per poi alzare il volume al massimo, e iniziare a cantare, o meglio urlare, le parole di Locked Out Of Heaven.

Ci ritroviamo a scatenarci come pochi minuti prima, finché Charly ci chiede di abbassare il volume, dopo aver sentito il suo telefono suonare sul divano, vicino quella che ormai era una pista da ballo. Facciamo quello che ha chiesto, e la telefonata dura pochi minuti. Quando torna accanto a noi, sembra quasi dispiaciuta.

-Scusate ragazzi, mio padre mi ha chiesto di andare a fare la spesa, dato che lui esce tardi dal lavoro e non fa in tempo– ci spiega. –Vi dispiace se vi lascio da soli per un po'? Venti minuti e sono di ritorno– ci assicura, sorridendo.

Naturalmente voi fate come se foste a casa vostra, fate quello che vi pare, va!– continua.

-Ma.. vai da sola?– le chiede Harry, facendo una smorfia.

-Si, ragazzi, non preoccupatevi. Il supermercato è qui vicino, a 5 minuti. Torno subito– ci ripete, infilandosi il cappotto e prendendo le chiavi di casa e il portafoglio dal muretto.

-Non distruggetemi la casa però!– ci raccomanda ridendo, prima di chiudersi la porta alle spalle.

-Quindi che facciamo, ragazzi?– chiede Niall.

-Prima cosa: questa canzone non ce la possiamo perdere!– urla nuovamente Louis, prima di rialzare il volume dello stereo.

Poi finiamo l'albero, però– dice Lily, cercando di convincere il pazzo. Tutti li assecondiamo, d'accordo con entrambi.


* * *


Niall mi lancia l'ennesima palla giusto per richiamare l'attenzione. Mi giro fulminandolo con lo sguardo, mentre noto Lily avvolgerlo in una fila di lucine colorate.

Scoppio a ridere per l'evidente scena comica, mentre una botta alle mie spalle mi fa girare preoccupata.

Harry è steso sul pavimento, con la sedia caduta a terra al suo fianco. Tra le mani tiene il puntale a forma di stella.

Niente, non deve essere lui a mettere il puntale all'albero quasi finito.

-Levati, faccio io- Louis aiuta il riccio a rimettersi in piedi, mentre sistema la sedia e ci si sale sopra con i piedi. Si allunga leggermente e riesce ad infilare la punta dell'albero dentro alla stessa di plastica.

Quando scende dalla sedia, guarda soddisfatto il suo capolavoro, posando le mani sui fianchi.

-Sei un bravo capo d'istituto- si avvicina a lui Eleonor.

No, ma ora cosa c'entra essere capo d'istituto?

Cerco di trattenere le risate, richiudendo lo scatolone degli oggetti di Natale. Quando Lily decide di sciogliere Niall dalla sua trappola, la porta di casa si apre.

Charly entra nella sala principale, dove avevamo appena finito di fare l'albero, sfilandosi il cappotto e gettandolo sul divano di pelle.

-Il collega di mio padre mi ha invitato ad una festa, stasera- dice.

Vedo Harry al mio fianco alzare un sopracciglio -E tu cosa gli hai detto?- chiede confuso.

Infatti, ha davvero ragione. Prima ci invita a casa sua e poi se ne va alle feste con i colleghi del padre? Non ha senso.

-Ho spiegato la situazione, che avevo i miei amici a casa per qualche giorno- dice tranquilla, mentre posa la busta della spesa sulla cucina.

-Charly, vuoi che ti tiriamo le parole con la pinzetta per caso?- ormai stufo, Louis sbotta d'improvviso.

La bionda scoppia a ridere, mentre passa una barretta di cioccolata a Niall.

-Ma che siete stupidi. Mi ha detto che avrei potuto portare anche voi. Sempre se voi siete disponibili, eh- spiega poi.

Ci guardiamo per qualche secondo in faccia, cercando di capire cosa fosse meglio fare. Poi El prende parola.

-Ma si dai, cosa può succedere ad una festa? Dai, lo faremo domani il pigiama party- dice, cercando di farci cambiare a tutti idea.

-Ok, basta che alla festa ci sia buon cibo- risponde Niall, con la bocca impastata di cioccolata.

Charly ride, avvicinandosi ad Harry, per poi abbracciarselo.

-Credo ce ne sarà per un intero esercito. Da come ne parla papà, è una famiglia benestante e le loro feste sono ben conosciute dal paese. Secondo me ci divertiremo molto- gongolando abbracciata ad Harry, ci sorride.

Sono davvero felice che i due abbiano chiarito. Sono anche più felice di essere tornata al rapporto di prima con Harry, anche se delle volte l'ho visto guardarmi di nascosto, come a preoccuparsi di una mia ricaduta.

Ho cancellato il numero di Zayn, sperando di essermelo tolto dalla testa. Ma la verità è tutt'altra: quel ragazzo, per quanto pazzo, è impossibile da dimenticare.

Diciamo che Olly forse aveva ragione: io ho paura di innamorarmi. Ma innamorarmi di lui, ovvio.

L'amore può far paura a molte persone, ma io forse sono quella più delicata visto che non ho mai avuto nessuno al mio fianco, nemmeno quella che mi dimostra un semplice affetto di amicizia. Non prima di essere entrata in casa Styles.

Devo ancora ringraziare Anne ad avermi accolta come una seconda figlia; anzi terza. Sì, in quei giorni avevo scoperto l'esistenza della sorella maggiore di Harry; Gemma.

Anche lei, come la madre, è una ragazza impegnata perennemente col lavoro. Ma lei è una pediatra importante dell'Hollywood Hospital di Holmes Chapel, il paese originario di Harry.

Mi ha promesso di presentarmela in quei giorni, visto che per la vigilia di Natale sarebbe tornata dalla madre. Già. La cena di Natale sarò in casa Styles, con la mia nuova 'famiglia'.

Ho pensato in questi giorni di comprare ad ognuno di loro un pensierino, giusto per ringraziarli per l'accoglienza che mi stanno offrendo. Senza nemmeno dimenticare i miei amici, e pure quel pazzo di Nick.

Mi sono ripromessa di andarlo a trovare, prima di Natale, per vedere come vanno le cose a lui. Mi manca un casino, ma non posso dirlo a nessuno, se non ad Harry e Charly. Ma sarei troppo egoista.

-Finito!- urla Niall riportandomi alla realtà.

Parlava ovviamente della sua barretta di cioccolata.

Sorrido posando lo scatolo, ormai vuoto, sul tavolo.

-Quindi stasera saremo di festa?- chiedo, ovviamente, retorica.

Tutti annuiscono, mentre l'urlo di Lily ci fa preoccupare. Spostiamo lo sguardo sulla ragazza, intenta a mormorare sottovoce.

-Che hai?- la consola Charly, confusa quanto noi.

-Non so che mettermi per questa sera- si lamenta, facendoci ridere.

E' quello il suo problema?

-Se non hai portato nulla di elegante, posso prestarti qualcosa di mio- le suggerisce Charly.

L'altra sembra rallegrarsi -Davvero?- chiede, leggermente più felice.

Charly annuisce. -Andiamo a prepararci, allora faremo tardi e già il fatto di non conoscere nessuno in quella casa, non è una cosa a nostro vantaggio- dice.

Ognuno si sposta nella camera in cui viene ospitato per quei pochi giorni, rinchiudendosi nel bagno.


* * *


Charly alla fine è stata costretta a prestarci qualcosa di suo, visto che siamo partite da casa con il dispensabile per tre sere tra amici. Non era in programma una festa, quindi solo i ragazzi si sono trovati apposto indossando dei semplici jeans e una maglia.

Indosso velocemente il mio vestitino bianco, lungo fino al ginocchio, guardando il mio riflesso allo specchio. Asciugati i capelli, ho messo un filo di trucco, tanto per non sembrare un cadavere alla festa.

Non ho voglia di andarci, ma non ho nemmeno voglia di rimanere a casa da sola col padre di Charly. In realtà ancora nessuno di noi l'ha conosciuto. Charly però ci ha promesso che se non fosse stata quella sera, l'avrebbe fatto il giorno dopo.

Alla fine, saremmo rimasti in quella casa per tre giorni; doveva pur esserci un momento in cui lo incontravamo!

El entrò in camera mia, cominciando uno dei suoi soliti insulsi monologhi.

-Sarà una festa noiosa! Ci ha, anzi, ha invitato Charly il collega di suo padre. Questo vuol dire che sarà una festa di soli vecchi e che noi ci stiamo vestendo e sistemando per bene, per poi ritrovarci a giocare a bingo per qualche spicciolo o dentiera di seconda mano- scoppio a rider per l'insulsa frase della mia amica, mentre quest'ultima prende posto sul mio letto.

-Dai El, una serata diversa. E poi saremo tutti insieme. Pensa solo a questo- dico, avvicinandomi a lei e osservandola bene: indossa un tubino rosso, lungo fino al ginocchio. Alle orecchie due perline bianche risaltano subito.

-E questi?- passo una mano sotto l'orecchio, toccandogliene una.

Lei ridacchia nervosa, spostandosi sul letto -Regalo di Louis - risponde solamente.

Dopo una piccola risatina, torno nuovamente seria, facendo scivolare il mio sguardo sul braccio. Ho ancora il suo bracciale chiuso al polso. Non sono riuscita a toglierlo e credo che nemmeno lo voglia. Sono pesantemente gelosa di questo bracciale.

-Tu cosa regalerai ad Harry?- Eleonor mi riporta alla realtà. -Io pensavo ad un profumo, ma nemmeno so se gliene serve uno- dice, pensierosa.

Alzo le spalle, mentre tirandola con una mano, la costringo ad alzarsi dal letto.

-Andiamo dagli altri e vediamo a che punto sono- guardo l'orario nel cellulare -Tra meno di un'ora dovremmo essere alla festa- dico.

Lei sbuffa, e stando attenta a non cadere dai tacchi, mi segue lungo tutto il corridoio.

Busso alla porta della stanza di Charly, e dopo aver ricevuto un 'Avanti' la apro, entrandoci.

La bionda è davanti allo specchio che osserva attentamente il suo riflesso: indossa un bellissimo tubino verde acqua, dei tacchi vertiginosi quanto quelli miei e quelli di El. Trucco leggero e capelli legati in una coda alta.

-Stanotte succederà qualcosa- scherza El, tornando nuovamente allegra.

Sposto lo sguardo su Charly, rossa quanto un pomodoro per colpa del commento dell'amica. E rido.

-Come mi sta?- ci voltiamo tutte e tre verso la porta, dove Lily si fissava il vestito, forse un po' stretto, giallo.

Non è male, ma si vede che non è per niente convinta della scelta.

-Hai una fascia rossa?- chiede El a Charly, scatenando la curiosità in quest'ultima, e non solo. La bionda annuisce, aprendo un cassetto e porgendogli una fascia rossa.

El si alza dal letto e la passa alla vita di Lily, spezzando un po' tutto quel giallo. Finalmente la ragazza sorride, osservando il suo riflesso allo specchio non tanto lontano.

-Ora va meglio- infatti dice.

-Stasera sarà una bella festa, anche a costo di rianimare un vecchio- ridacchia Charly, avvicinandosi. Ci abbracciamo tutte e quattro istintivamente. Ho trovato delle persone speciali. Ho bisogno di loro al mio fianco.

Qualcuno bussa alla porta, aperta. Ci sciogliamo dall'abbraccio, osservando i tre sulla porta sorridenti.

-Bellissime, siete pronte?- chiede Harry, squadrandoci da capo a piedi. Dopo aver annuito, ognuna afferra il proprio cappotto e la borsetta, per poi essere guidate fino l'ingresso.

Ancora il padre di Charly non è rientrato, quindi usciamo chiudendo la porta di casa a chiave.

Davanti al cancello due taxi sono fermi ad aspettarci. Ci dividiamo nelle due auto, per poi ritrovarci una volta arrivati all'indirizzo esatto.


-Waa, questa casa sembra immensa- commenta Niall, guardando la villa che abbiamo davanti con bocca e occhi sbarrati.

In effetti ha ragione: la villa è enorme, c'è il giardino tutto intorno ben curato e la musica arriva alta fino a fuori.

-E siamo ancora sul retro... Cioè, la festa è in un garage?- chiede El sorpresa quanto noi. E già, quello era un garage, ma vista l'immensa quantità di gente sparsa per il giardino, mi viene da pensare che quella casa fosse enorme.

Ma perché questo quartiere mi ricorda qualcosa?

-Si, però non stiamo imbambolati qui- dice Louis, per poi avanzare verso la villa.

Lo seguiamo tutti in silenzio, immergendoci subito dopo nella calca di gente ammassata a ballare anche in giardino. Per fortuna non piove, ma il freddo non manca.

Mi stringo nel cappotto entrando dentro. C'è anche più gente del giardino.

Il garage è enorme, addobbato per una festa natalizia, il dj posto su un piccolo palchetto, un tavolo delle bevande. Mi ricorda tanto una di quelle del college.

-Sembra di stare a scuola- commenta Harry, rubandomi le parole di bocca.

-Sì, ma qui non ci stanno vecchi- ci fa notare El, sorpresa.

Già. In quel garage ci stanno ragazzi della nostra età. Una buona notizia, no?

-Ehy Wendy, ma quello non è...- Charly mi indica al fondo della stanza, lasciando in sospeso la frase.

Il mio cuore perde un battito. Ecco perché mi sembrava così familiare quel quartiere!

Ci ero già stata in quella casa, ma essendo entrata dalla parte posteriore, non l'avevo riconosciuta.

-Ma che ci fa qui?- commenta Louis, storcendo le labbra in una smorfia.

Cerco di trovare delle parole, ma l'unica cosa che mi esce è -Magari anche i suoi genitori sono stati invitati- con voce tremante.

Spero solo che si bevano la mia bugia, mentre sposto lo sguardo sulla pista da ballo, tirandomi Niall preso a caso e chiedendogli di ballare con me.

Non deve vedermi, ma non posso costringere nessuno ad andare via da quella festa.

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