Capitolo 22

NB: La storia non è mia, ma le autrici mi hanno autorizzata a pubblicarla qui su Wattpad.


Guardo il braccialetto al mio polso: il nero e l'acciaio si mischiano in un modo del tutto particolare. Non l'ho più tolto da quando Zayn me l'ha dato. Forse sono masochista, ma guardarlo mi fa pensare a tutti i baci rubati, alle risate in biblioteca, a tutto quello che abbiamo passato. Dalle risate, ai pianti.

Sono tre settimane che non lo vedo e non lo sento. In realtà, ho smesso di frequentare la biblioteca: di entrare ed uscire dalla palestra più veloce della luce, senza fermarmi a parlare con gli altri; in mensa di mangiare a testa bassa, comunque cercando di sforzare un sorriso quando qualcuno mi chiedeva come stavo.

Non ho detto tutta la verità ai ragazzi, solo per non sentirmi dire la solita frase 'Te l'avevo detto!', perchè sì, qualcuno mi aveva avvisato.

Però una cosa l'avevo notata: come facevo io, anche Zayn mi evitava. Alle lezioni si sedeva al fondo dell'aula insieme a Tom Parker, ovvero il più movimentato della classe. Non c'è stato più nemmeno agli allenamenti. Charly mi ha detto che voci di corridoio dicono che ha lasciato la squadra. Da un lato è meglio, così non posso vederlo. Non so cosa farei se lo rivedrei. Forse scoppierei in lacrime, o forse gli urlerei in faccia. Per questo è meglio che lui non ci sia.

Ma dall'altra parte io voglio rivederlo. O meglio, è il mio cuore a volerlo. Ma so che è sbagliato, perché, diavolo, lui mi ha tradita! Con Maya, per di più. E non so il perché: insomma, cosa ho sbagliato? Sono io ad aver sbagliato qualcosa? O semplicemente aveva ragione Harry sin dall'inizio? Non lo conosco come credevo?

Sono tre settimane, da quando ho lasciato la caffetteria, che queste domande mi assillano.

Non ho più rivisto nemmeno Max, l'ho incrociato per i corridoi ma l'ho semplicemente evitato. Non dovrei avercela con lui, non ha fatto altro che dirmi la verità, ma non riesco a fidarmi di lui, nonostante tutto. Maya invece me la sono dovuta sorbire agli allenamenti, le solite tre volte alla settimana. Il pomeriggio in cui avevo scoperto tutto, l'avevo sentita ridacchiare con una delle sue leccapiedi, e sono sicura di aver sentito nominare Zayn. Per questo avevo infilato le cuffie e trattenendo le lacrime, avevo girato i tacchi. Si va avanti, no?


-WENDY!- scuoto la testa allontanando i miei pensieri, e vedo Lily che sventolarmi una mano davanti agli occhi.

-Finalmente, pensavo fossi morta! Sono 10 minuti che ti chiamo– spiega, sedendosi accanto a me sulle scale.

-Scusa, ero sovrappensiero- le spiego, chiudendo il libro di chimica di cui non avevo letto nemmeno due righi.

-Ho notato- abbozza un sorriso. –Che ci fai qui?- chiede, accennando all'insolito posto in cui mi ha trovata.

Alzo le spalle. -Non mi andava di restare in camera con Charly ed El intente a parlare delle vacanze di Natale e dei loro progetti per questa sera- le dico.

Ed era vero, perché Ele e Charly, oltre a parlare delle vacanze natalizie che stavano per arrivare, si stavano preparando mentalmente per il ballo natalizio di quella sera, che si sarebbe svolto da lì a tre ore.

Stavano facendo di tutto per convincermi ad andarci, finché non avevo lasciato la camera con la scusa del mal di testa. Mi dispiaceva, ma non avevo nessuna voglia di andare al ballo. I ricordi sull'ultimo che avevamo fatto arrivarono di colpo, ricordandomi come era riuscito Zayn a convincermi ad andarci. Ricordo anche che alla fine mi ero divertita; ma se fossi andata anche questa volta, avrei pensato a lui, e forse me lo sarei anche ritrovato davanti. Non volevo andare e fare la parte della depressa.

-E tu, invece, che fai qui?- le chiedo, cercando malamente di non pensare a qualcosa che riguardasse il moro.

-Stavo andando alle elezioni e ti ho vista qui- risponde alla mia domanda. La guardo confusa, non capendo a cosa si riferisse. Lei capisce la mia faccia confusa e si affretta a spiegare.

-Le elezioni del rappresentante di istituto- dice, e subito mi ricordo, quando, la sera prima Louis ci aveva annunciato che oggi si sarebbero tenute le votazioni. Louis si era candidato, insieme ad altri tre ragazzi. Me ne ero completamente dimenticata.

-Cavolo... - sussurro, sbattendomi una mano in fronte, gesto che fa ridere la mia amica.

-Non hai votato, vero?– scuoto la testa e lei mi prende una mano, tirandomi poi per farmi alzare. -Nemmeno io, Louis ci ucciderà, ma io ho un buon motivo!– ride, trasportando anche me. Mi alzo e mi do una sistemata ai pantaloni, per poi mettere il libro sottobraccio e camminare al fianco della mia amica.

-Ci vai al ballo?– le chiedo, giusto per spezzare quel silenzio. Lei si gira, sorridendo sorniona e annuisce.

Secondo te perché ieri non sono potuta andare a votare Louis? Me l'ha chiesto Niall e sono stata tutta la sera a ballare in camera come una pazza. Credo che Sasha mi butterà fuori dalla nostra stanza!- dice, e sono sicura di aver visto un luccichio nei suoi occhi solo al pensiero di passare una serata col biondo.

-Ragazze!– sento la voce familiare di Louis chiamarci dall'altra parte del corridoio; ci raggiunge in pochi secondi. –Le elezioni sono appena finite, ve le siete perse per poco-.

Vedo Lily annuire alle parole di Louis, forse un po' dispiaciuta. In effetti il nostro voto avrebbe fatto la differenza.

Chi ha vinto?– chiedo al ragazzo di fronte a me.

-Signorina, lei ha davanti il rappresentante di questo istituto – esclama, facendo un mezzo inchino in stile '800.

-Complimenti!– si congratula Lily. –Con chi?- chiede poi. Perché sì, la lista era aperta per due rappresentanti di istituto.

-Un certo Freddie Moore. Mai sentito nominare – risponde Louis con un'alzata di spalle.

-E' al mio corso di biologia– intervengo io, fermando le mille supposizioni che potrebbero iniziare a fare su quel ragazzo. –Non ci ho parlato, ma è un tipo tranquillo, o almeno così pare– spiego ai due, che annuiscono tranquilli.

Sento la suoneria del mio cellulare e lo tiro fuori dai jeans. Il nome di Harry lampeggia sul display, e decido di salutare i ragazzi avvertendoli che torno in camera, prima di rispondere.

-Pronto?- rispondo, non capendo il perché della telefonata.

-Wendy? Mi hanno detto che non vieni al ballo- dice, e spero che non inizi anche lui a provar di convincermi ad andarci.

-No, Harry. Non ne ho voglia- spiego tranquillamente

-D'accordo, se non vuoi non ti costringo. Volevo solo dirti che domani mattina prendiamo un taxi, mia madre non può venire. Impegni di lavoro- mi informa, e gli sono grata per non aver insistito.

-D'accordo. Ci vediamo domattina. Divertiti alla festa- gli raccomando, prima di chiudere la telefonata.

Sospirando, cammino nel corridoio vuoto.


* * *


Dopo aver fatto una doccia, che mi parve durare secoli, mi asciugo i capelli e indosso un semplice jeans e una maglia bianca, coprendomi infine con la felpa blu del college.

Mi abbasso a legarmi le corverse, decidendo poi di prendere il mio cellulare ed uscire dalla stanza, dopo aver recuperato anche l'iPod dalla scrivania.

E' vero, avevo detto ad Harry di voler stare sola per riposarmi; ma la verità è che non riesco a chiudere occhio. La mia testa è troppo incasinata in questo momento.

Vorrei solo ritornare dal mio Jeff, il mio Nick...Non lo sentivo da un bel po', chissà come stessero andando le cose al centro, se aveva conosciuto qualche altra povera pazza come me, se avesse avuto un aumento di grado, se fosse stato mandato da un'altra parte.

Scendo le scale, ripromettendomi di richiamarlo l'indomani e chiedergli come andavano le cose.

Camminai lungo il corridoio, sentendo la musica della festa arrivare fino lì. Qualche coppietta stava cominciando a salire dalla festa, forse per rinchiudersi in camera a fare chissà cosa. Qualcuno invece se ne stava seduto ai tavolini del bar, sistemati per la festa, ma a brindare per conto loro.

Continuai a camminare solitaria, fino ad uscire sul giardino interno della scuola.

La stradella formata da un brecciolino è come sempre illuminata dalle luci gialle quasi scolorite; le panchine sono per la maggior parte occupate quindi decido di sedermi sui scalini che portano ad una porta di servizio in palestra.

Anche lì mi è facile sentire la musica. Decido comunque di infilare le cuffie e mette la riproduzione casuale, chiudendo gli occhi, sospirando pensierosa. Le musiche si immischiano, ma non ci faccio più di tanto caso. Ho troppo casino per la testa per sentire perfino la musica.

-Ehy- niente, non era destino quello di rimanere sola. Riapro gli occhi, trovandomi di fronte Josh con le mani infilate nei jeans. -Posso sedermi?- mi chiede, indicando con la testa vicino me. Sfilo le cuffie dalle orecchie, spostandomi di poco, lasciandolo accomodare al mio fianco sulla scalinata.

-Come mai non sei alla festa?- mentre infilo l'iPod nella tasca della felpa, rialzo lo sguardo.

-Potrei farti la stessa domanda- rispondo, sorridendo.

Lui alza le spalle, fissando poi il cielo. -Al dire il vero, queste feste mi hanno sempre annoiato. Poi, stare sempre incollati a Maya non è quello che uno ci si aspetta da una festa- sorrido involontariamente, giocando col filo delle cuffie. -E tu, perché?- si volta verso di me.

Anche io alzo lo sguardo pensierosa verso il cielo prima di rispondere. -Per ora non è periodo di feste. Preferisco stare per conto mio a rilassarmi un po'- ammetto.

Lui ridacchia, spingendomi leggermente. -Ma tanto da domani saremo in vacanza, quindi perché non divertirsi per l'ultima sera insieme?- colgo il suo invito di andare in palestra insieme, ma rifiuto subito.

-Non è per te, giuro... - ma mi interrompe subito.

-E' per il tuo ragazzo? Avete litigato per caso? Non vi ho più visto insieme, ultimamente- sembra parlare più con se stesso.

Sospiro un paio di volte, prima di lasciare perdere le cuffie per un attimo. -Diciamo di si. Nemmeno io so cosa ci sia successo in queste settimane- sussurro.

Josh posa un braccio sulle mie spalle, attirandomi a sé e cominciando a canticchiare qualcosa di cui nemmeno conoscevo il testo.

Le parole erano belle, come quello che doveva essere un messaggio: due ragazzi innamorati, pieni di problemi e poco coraggio per affrontarli.

Chissà perché ho la vaga idea che l'avesse fatto di proposito.

-Come va con Maya?- mi stacco dall'abbraccio, cercando di ritirare le lacrime che minacciano di uscire.

Lui mi guarda confuso, cogliendo la mia nota di tristezza. Non mi andava di parlare di Maya, ma era stata l'unica cosa che mi era passata per la testa.

Lui comunque, scuote la testa e fissa i suoi piedi davanti a sé. -Credo bene! Cioè, mi hanno detto delle strane storie su lei, ma forse ho deciso di dargli un'opportunità- sbarro gli occhi a quelle parole.

-Ma davvero?- sono sconvolta, giuro. Ma forse davvero il Natale rende tutti più buoni.

Magari questa era l'occasione di Maya di cambiare.

-Vorrei provarci sul serio. Ma continuo ad avere qualche dubbio- scoppia a ridere. E poi siamo noi ragazze quelle indecise.

Lo seguo a ruota, cadendo di nuovo in un silenzio interrotto solo dalla canzone di Ola messa alla festa.

-Amo questa canzone- ammetto a voce alta.

-E allora andiamo alla festa?- alzo gli occhi al cielo. Va bene essere espliciti, ma gli avevo ben fatto capire deviando il discorso che non ci volevo andare per diversi motivi.

-Josh... - ma non ebbi il tempo di finire la frase che mi sentii tirata per un braccio. -Dai, sono seria. Non sono nemmeno vestita per l'occasione- gli mostro il mio abbigliamento che per altro è quello che metto quando studio.

Lui ride e continua a tirarmi. -Figurati se col casino che c'è se notano noi- mormora.


Riesce a portarmi fino alle porte della palestra, dove inchiodo i piedi al pavimento e blocco in tempo Josh.

-Ti prego, ci ho messo tanto a far dimenticare la storia dello schiaffo in mezzo al corridoio, non farmi tornare lo zimbello della scuola-chiedo quasi in supplica, abbassando lo sguardo.

Lui sospira e -Ok, ma almeno una piccola sbirciatina dalle porte- assume un'espressione dolce.

Da dietro la porta? Va bene, se questo significava che poi mi avrebbe lasciata in pace.

-Ok- sussurro solamente, per poi seguirlo fino alla porta della palestra.

La porta è spalancata, la musica è davvero forte e tantissime luci colorate escono fino al corridoio. Qualche coppietta che si tiene per mano comincia ad uscire dalla palestra, andando verso il piano superiori, alle camere da letto. Qualcuno invece è sulla porta, intento a fumare o a guardare il mio stato. Io l'avevo detto.

Josh mi prende per una mano e mi porta fino l'ingresso, dove ci appoggiamo alle porte e cominciamo a guardare dentro.

La palestra è completamente allestita a tema natalizio; c'è perfino un albero ben addobbato sulla destra. Le luci percorrono tutto il tetto della stanza, con altri decori di carta colorata. Come le stelle filanti, anche vari pupazzi di neve pendono dal tetto.

-Però!- è l'unica cosa che riesco a dire.

Era davvero bella com'era stata allestita, anche la posizione del dj, per altro vestito da Babbo Natale, al fondo della palestra dove la porta del retro della scuola.

I ragazzi sono vestiti eleganti, occupando la pista da ballo insieme alle loro compagne, mentre alla mia destra c'è il banchetto del punch pieno di gente intenta a servirsi.

Qualcuno batte al microfono, attirando l'attenzione su di lui. O meglio lei.

La professoressa Green prende tra le mani il microfono del dj, sorridendo.

-Buonasera a tutti, ragazzi. Spero vi stiate divertendo alla festa- un boato di schiamazzi si innalza per tutta la palestra.

Come Josh al mio fianco, mi zittisco e presto attenzione a quello che sta per dire la professoressa di geografia.

-Qui ho la busta con i nomi del re e della reginetta del ballo- ah, già, avevo dimenticato quel particolare.

Nell'ultima settimana si doveva votare chi volevi far vincere al ballo scolastico. Io personalmente, non conoscevo quasi nessuno di quelli che si erano messi in lista, quindi non mi ero nemmeno affrettata a scrivere qualcosa nel foglietto che mi era stato consegnato.

-La reginetta del ballo di quest'anno è... - trattengo perfino io stessa il respiro, nemmeno ci fossi io in quella lista. -Per il terzo anno consecutivo MAYA EVANS- urla la donna, mentre in palestra i ragazzi cominciano a battere le mani.

Mi volto verso Josh, per niente sorpreso come me. -Era abbastanza scontato, no?- chiedo e lui annuisce.

Mentre la ragazza, chiusa in un tubino stretto rosso acceso, sale le scale del palco, la professoressa apre la seconda busta, quella che avrebbe dovuto dire il fortunato re del ballo.

Quando legge il nome, sembra un po' scossa.

-Ehm, il re del ballo è... Un certo Zayn Malik- la vedo girare verso il preside, chiedendogli chi è.

Ma non è quello che mi interessa al momento. No.

Zayn non c'era in quella lista, come faceva ad aver vinto?

Notai Maya affiancare la professoressa, sussurrandogli qualcosa. Ma sono presa da altro per cercare di capire cosa le stesse dicendo quella.

Zayn doveva salire sul quel palco, no? E allora dov'era?

-Scusate, rettifico tutto. Zayn non è presente alla festa, quindi leggo il secondo nome del vincitore- per un momento, sembro rilassarmi. Ma perché?

Lui era davvero un bel ragazzo, aveva tutto quello che una ragazza sogna al suo fianco. Tranne per le bugie, ovvio. Però, perché aveva deciso di non andare alla festa? Era nella sua natura fare casino, no?

-Josh Amilton!- urlò la professoressa al microfono.

Notai Josh sobbalzare sul posto, preso alla sprovvista.

Lo incitai ad andare, mentre tutti si erano girati a guardarlo.

Mi nascondo per bene dietro la porta, spingendo Josh dentro.

-E tu?- mi chiede.

Alzo le spalle. -Vado a letto- fingo uno sbadiglio, salutandolo appena in tempo, prima di vederlo tirato dentro la palestra.


* * *


-Wendy, sei in bagno?- riconosco la voce di Harry dentro la mia stanza.

-Sì, esco subito- finisco di fare la coda alta, guardandomi allo specchio. Poi rientro in camera, trovando Harry e le sue due valigie appoggiate sul mio pavimento.

-E' arrivato il momento di andare?- chiedo retorica.

E'ovvio che è finita.

Charly era andata via la notte passata; il padre era venuto a prenderla e lei dall'emozione si era quasi dimenticata di salutarci.

Eleanor e Lily mi avevano promesso di salutarmi in cortile, dove si trovavano al momento. Mentre gli altri non sapevo che fine avessero fatto.

-Andiamo, ti aiuto- Harry prende in più una delle mie valigie, aiutandomi.

Chiudo la porta della stanza a chiave, essendo l'ultima a lasciarla e seguo Harry lungo il corridoio.


Usciamo dal college e troviamo quasi tutti gli altri seduti sull'erba, vicino il cancello.

Vedo sbracciare Niall come a richiamarci, così gli andiamo in contro.

-Ci salutiamo già?- chiede Louis, intento ad abbracciare Eleonor.

Stavano insieme, almeno era quello che continuava a dire Louis. Ma Ele sosteneva ancora il contrario, incerta. Odiava la distanza, e forse quelle vacanze le avrebbero fatto capire un paio di cose.

-Purtroppo sì- sussurrai, lasciando cadere la valigia e abbracciandoli uno per uno.

Harry mi indica l'auto del taxi parcheggiata fuori dal cancello, facendomi capire che sia arrivata l'ora di andare.

-Ci sentiremo, vero?- chiede Lily.

Mi anticipa Harry -Certo, ho intenzione di fare l'albero quest'anno; dovete aiutarmi!- dice e scoppio a ridere solo io.

Perché rido solo io?

Gli altri guardano sconvolti Harry.

-Dici davvero, amico?- chiede Louis. Il riccio annuisce.

Cosa c'è di strano a fare un albero di natale a Natale?

-Era da tre anni che non lo facevi più- continua Niall, al suo fianco.

-Lo so, ma quest'anno c'è Wendy con me. Non mi va di farla sentire fuori luogo- mi passa una mano sul fianco.

Gli sorrido, cercando una spiegazione ad Eleonor che mi fa il segno del telefono.

Annuisco, avvisando Harry di cominciare a caricare la roba in auto, ma quando mi volto per avvicinarmi al cancello, qualcosa, o meglio qualcuno, attira la mia attenzione: proprio sulle scale ci sono Max e Maya ridere e scambiarsi strane effusioni. Poi la ragazza infila la mano nei suoi capelli, sorridendogli, mentre Max abbassa lo sguardo, imbarazzato.

-Ehy nuova, non mi saluti?- mi giro di scatto, vedendo Olly venire verso di me. Sorrido improvvisamente, lasciando cadere la valigia ai miei piedi.

La saluto con un abbraccio, lanciando un'ultima occhiata verso i due che ora sono molto più vicini.

-Sei silenziosa oggi, che hai?- e Olly si gira a guardare quello che fisso io. -Ah, Maya con Max?- poi torna a fissarmi.

Aggrotto la fronte -E tu come li conosci? Cioè, Maya lo so. Ma Max?- chiedo confusa.

Lei sorride e mi passa la valigia. -Siamo insieme nella classe di biologia. Chissà stavolta che favore gli ha fatto, visto che il compito l'abbiamo fatto circa due settimane fa- infine pensa a voce alta.

Ma la mia boccaccia decide di aprirsi di nuovo. -Non ho capito- dico.

Lei sospira. -Praticamente, al contrario di quanto sembra, Max è un secchione e così Maya lo ricatta con mazzette o strofinandosi su lui per passargli i compiti. Ma questa volta non avevamo compiti e adesso sembra che voglia ripagarlo per qualcosa- mi spiega.

Ripagarlo per qualcosa...Maya, a Max...

Perché ho la vaga sensazione di sapere pure cosa gli stava ripagando?

-Wendy?- mi giro verso Harry, appoggiato alla macchina che mi aspetta col cofano aperto.

Mi riprendo velocemente, salutando di nuovo a tutti.

Forse Zayn non mi aveva tradita. Ma l'immagine di lui seduto in biblioteca con Maya riaffiora nella mia testa.

No, lui ha fatto qualcosa con lei, per forza!

Passo le valigie ad Harry e salgo in auto, seguita da lui.

La scuola per il momento è finita, ma siamo rimasti con il resto del gruppo che in questi giorni, prima di Natale, ci riuniamo per fare qualcosa tutti insieme.

Non vedo l'ora in verità!

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