Capitolo 15

NB: La storia non è mia, ma di due autrici che mi hanno dato il permesso di pubblicarla qui su Wattpad.

Aggiornamento a sorpresa!!! Spero che il capitolo vi piaccia ... fidatevi, vale la pena leggerlo ;)

misslightblu x



Sbuffo, segnando un'altra 'X' tra le quattro righe incrociate. Sto giocando a tris con Lily, data la noia che caratterizza ogni santa volta l'ora di biologia.

Lily sta continuando a parlare della festa di qualche sera prima. Ci è andata insieme a Niall, e come al solito non hanno fatto altro che ridere e punzecchiarsi. Non ho ancora capito se tra loro c'è qualcosa; li vedrei davvero bene insieme ... dovrò chiederlo a uno dei due, prima o poi.

- Ma di quel ragazzo che mi dici? - mi dà una spallata in modo giocoso, sorridendo poi maliziosamente.

- Eh? – mi risveglio dal mio stato di trance, massaggiando la parte colpita. - Quale ragazzo? - fingo di non aver capito di chi sta parlando.

La bionda alza gli occhi al cielo, posandoli subito dopo nei miei. - Lo sai di chi sto parlando. Mister 'ti uccido con un sorriso' - sghignazza alla mia smorfia.

- Zayn? - chiedo, facendo attenzione alla sua reazione vista la conoscenza del suo nome da parte mia.

- Che ne so io - sbotta. - Quello moro che alla fine è venuto da noi - quasi urla.

Potrebbe esplodere una classe, potrebbe cadere un meteorite, potrebbe cadere la scuola, ma l'unica preoccupazione del professore è quella di sapere se il suo naso è pulito. Le sue dita continuano a frugare insistenti nei piccoli buchi che si ritrova al posto di un normale naso da sessantenne.

- Allora? - la voce di Lily mi riporta alla realtà.

- Nulla, abbiamo fatto una sorta di scommessa e mi sono ritrovata su quel palco. Non ne vado fiera, ma almeno ho vinto! - Scuote la testa divertita dal mio pugno chiuso in segno di vittoria.

Questa mattina, mentre mi aggiravo per la scuola per arrivare in classe, avevo sentito risatine di ragazzi, mentre altri mi facevano l'occhiolino o fischiavano al mio passaggio. E' stato imbarazzante, anche se le mie compagne cheerleader sembrano apprezzare tali manifestazioni.

- Harry però mi è sembrato arrabbiato per quel gesto - mi volto verso la bionda, intenta a sistemarsi meglio sulla sedia.

Il secondo dopo, sta cercando di interpretare la sua scenata di due giorni prima, facendo malamente delle facce buffe.

- Smettila - lascio una leggera spallata, tra le risa.

- Che gli è preso? – mi chiede tornando poi seria; per tutta risposta alzo le spalle, non sapendo dare una spiegazione valida. Beh, si, Harry si è giustamente arrabbiato perché ho fatto quella scommessa con Zayn, ma quella scenata è stata esagerata.

Insomma, non ho ucciso qualcuno! Ho solo fatto una ragazzata che tutti possono commettere. Sto già pagando le conseguenze in altri modi.

Non mi dà fastidio il suo essere protettivo nei miei confronti, ma non capisco perché continua ad insistere sul dirmi chi devo e non, frequentare. Sono grande abbastanza per capire chi deve far parte della mia vita, o chi deve starmi alla larga.

Non metto in dubbio l'essere strano di Zayn, il suo continuo cambiamento di umore. Ma c'è sempre una novità, qualcosa che ti attira senza saperlo.

Forse è il suo essere così ... misterioso? Sì, forse è quello!

La campanella suona, e con un rumore assordante, posso notare i miei compagni alzarsi ed uscire frettolosamente dalla classe, senza nemmeno degnare di uno sguardo il professore.

- Che materia hai ora? - mi chiede Lily, posando il libro tra le braccia.

- Indovina un po'? - alzo un sopracciglio, facendole intendere le mie parole.

- In bocca al lupo - uscite dalla classe, mi lascia qualche pacca sulla spalla, giocosa, accompagnata da un sorriso.

- Vorrai dire: in bocca ai ricci - la saluto con la mano, separandoci subito dopo.

Cammino velocemente verso il mio armadietto, aprendolo di corsa e buttandoci dentro i libri. Allungo il braccio per recuperare il libro di matematica in fondo, alzandomi sulle punte per afferrarlo meglio, ma soprattutto il prima possibile.

Qualcuno fischia alle mie spalle, nemmeno mi volto, mi limito ad osservare la scena con la coda dell'occhio. - Questo non ce l'hai mostrato alla festa - urla un ragazzo alle mie spalle, facendo cadere gli occhi accidentalmente sul mio fondoschiena leggermente scoperto a causa della divisa da cheerleader corta.

Alzo gli occhi al cielo, scuotendo la testa. Fortunatamente non passerà molto tempo prima che tutta questa storia finisca. Le scuole funzionano così: ci vuole sempre un nuovo scoop per rimpiazzarne un altro.

Richiudo lo sportello, cacciando un urlo dopo aver visto una sagoma appoggiata all'armadietto accanto al mio.

- Ha ragione quello - mormora Louis.

- Ti prego, non ti ci mettere pure tu - abbasso lo sguardo, camminando verso la mia aula.

- Matematica - mi affianca Louis, mentre annuisco sbuffando. - Tu? - chiedo speranzosa.

Scuote la testa velocemente. - Diritto, una noia mortale - si lamenta anche lui. - Oggi hai allenamento? - mi chiede.

Alzo gli occhi al cielo, come se non fosse una cosa ovvia. - Sì, una noia mortale - cerco di imitarlo. - Verrai? - chiedo di rimando, fermandomi sulla porta dell'aula di matematica. Chiunque può assistere agli allenamenti, sia dei giocatori che delle cheerleader.

Storce il muso. - Non credo - si guarda in giro un paio di volte. - Vorrei chiedere ad Harry perché ha avuto quella reazione - il mio cuore batte velocemente, facendo agitare tutti i muscoli del mio corpo.

- Lascia stare, Louis - lo avverto.

- Non posso, Charly ieri ha pianto con El. - Cosa? Il mio sguardo curioso gli fa capire di continuare. - Ele mi ha detto che Charly ha pianto, forse è leggermente gelosa di te - unisce il pollice e l'indice, imitando la quantità.

Ridacchio nervosa. - Stai scherzando, vero? Harry a me non interessa! - quasi urlo.

Butto un'occhiata veloce dentro la classe, sperando di non trovarci una massa riccia. Per fortuna non c'è la presenza di Harry in aula.

- Non c'è - mi volto verso Louis di scatto. - Non c'era nemmeno a storia questa mattina. Forse sta male, o forse deve capire un paio di cose - ammicca, facendomi scuotere la testa.

- Louis, meno filmini per favore - quasi lo supplico.

La campanella suona per la seconda volta - Se ti prometto che stasera vado a parlare con Harry, la smetti di continuare a fingerti Sherlock Holmes? - chiedo divertita.

Il ragazzo fa qualche passo all'indietro. - Ti sei accorta che le iniziali dell'investigatore sono le stesse di 'Harry Styles'? - sbarro gli occhi.

- Vai al diavolo, Louis - giro i tacchi, entrando nella classe ormai piena di studenti con sottofondo la risata di Tomlinson.



* * *



Respiro a fatica, mentre in silenzio percorro il corridoio ormai vuoto.

Fuori è già buio, ed io non vedo l'ora di buttarmi sotto la doccia per un po' di relax.

Gli allenamenti di cheerleading sono più pesanti di quanto mi aspettassi: ho passato l'intero pomeriggio ad imparare a fare i vari volteggi della coreografia. La cosa difficile è stata rimare impassibili davanti ad una Maya incazzata. Sbagliavo, mi sgridava; facevo il passo giusto, mi sgridava ugualmente.

Trova sempre qualcosa per cui urlarmi contro.

Per fortuna, alla fine si è messa in mezzo una ragazza dicendo che stava esagerando e che forse tutto quel nervosismo era dovuto alle troppe ore di allenamento. Non stavamo un attimo ferme, e quel poco tempo di riposo che avevamo, dovevamo sfruttarlo per imparare la coreografia mentalmente.

Manca qualche settimana alla partita e di certo non possiamo arrivarci impreparate.

Caccio un urlo quando due braccia mi afferrano per i fianchi, spingendomi poi dentro una stanzina al buio.

Sbatto gli occhi un paio di volte, prima che la luce venga accesa mostrandomi lo stanzino dei bidelli in cui sono stata catapultata.

Alzo lo sguardo spaventata, rimanendo stupita su chi mi trovo davanti.

- Zayn! - sputo con tono acido.

Il ragazzo alza gli occhi al cielo, ritornando a fissarmi subito dopo.

- Ciao anche a te, Wendy - dice ironico.

Sbuffo sonoramente. - Vorrei andare a farmi una doccia, sai com'è ... tre ore di fila di allenamento - spiego.

Durante gli allenamenti da cheerleader, per fortuna non incontriamo mai la squadra dei giocatori, se non a inizio allenamento. Ma oggi giorno sono arrivata con un po' di ritardo a causa del compito di economia.

- Lo so, io non sono messo meglio - i miei occhi cadono sulla maglia nera stretta che indossa. Deglutisco.

- Che c'è? - dico secca, evitando di perdermi a fissare il ragazzo.

Le mani del ragazzo si posano sui miei fianchi, litigando inizialmente con le mie che contestano la posizione.

- Wendy! - mi richiama con tono più duro, facendomi sobbalzare sul posto.

Gli occhi rimangono sbarrati dal gesto, inoltre mi trovo ancora tra il suo corpo ed il muro della stanza; usa a suo vantaggio il suo enorme corpo per coprirmi.

Perché mi devono capitare sempre queste situazioni di notevole disagio?

- Scusa - abbassa il tono, notando il mio corpo rigido. - Non volevo spaventarti - dice poi.

Prendo un respiro. - Beh, l'hai fatto - gli ricordo con tono canzonatorio.

Sa quanto, a volte, mi faccia paura la sua presenza; ma continua comunque a fare la parte del pazzo psicopatico che vuole avere tutta la situazione in mano.

- E ora, se non ti dispiace ... - cerco di spostare la sua mano, inutilmente. - Zayn, ho bisogno di fare una doccia. Sudo anche io - grugnisco a denti stretti.

Cosa sono tutte queste manie di protagonismo?

Il moro si lecca le labbra, prima di avvicinarsi al mio viso pericolosamente.

Mi mancava quella sensazione del battito imbizzarrito del mio cuore. Anzi, è proprio strano che non abbia avuto questa reazione solo alla vista del ragazzo; forse mi sto abituando alla sua costante presenza durante le mie giornate.

Sposto lo sguardo giusto in tempo per evitare le sue labbra. Sul mio collo arriva un leggero soffio di disapprovazione, seguito poi da un bacio umido, lasciato esattamente sulla piccola chiazza violacea che ancora brucia al solo tocco.

Non sono bastati chili di trucco per coprirlo: è abbastanza visibile lo stesso.

La lingua lecca lentamente la curva del mio collo, finendo sul lobo del mio orecchio.

- Il riccio sa quanto ti piace indossare più dei semplici jeans che questa stupida divisa da cheerleader? - sussurra poi in modo sensuale.

Il mio corpo si irrigidisce a quelle parole.

- Io, lo so - i denti cominciano a mordicchiare l'orecchio destro, facendomi sospirare un paio di volte.

Il corpo di Zayn si incolla al mio, stringendomi sempre di più al muro alle mie spalle.

La testa viene abbassata nuovamente nell'incavo del mio collo, succhiando, senza l'intento di macchiare ancora la pelle.

Stringo la stoffa della gonna da cheerleader nei miei pugni, trattenendo il respiro per qualche secondo quando un dito sposta la stoffa della maglia. I pollici si infilano sotto il tessuto, formando dei cerchi immaginari sui miei fianchi, ora ricoperti da mille brividi.

La lingua risale lungo la pelle calda della mia spalla, posandosi di nuovo sul mio orecchio. - Il riccio sa farti sentire protetta? - continua con voce terribilmente sexy.

Aggrotto la fronte, visto che la predica viene proprio da colui che più temo.

La mia mano sale dritta sul petto del ragazzo, che continua a gonfiarsi ad un ritmo irregolare. Tento di tenerlo lontano da me, inutilmente.

Per tutta risposta, comincia a baciare poco dietro l'orecchio, facendo rabbrividire di più la mia pelle.

Chiudo gli occhi quando un respiro caldo entra nel mio orecchio. - Io sarei in grado di farmi uccidere, per te -

Il cuore batte forte contro il petto, incapace di analizzare la situazione.

Il viso di Zayn si sposta di poco, passando a torturare il lato opposto del collo. Mi ritrovo a fissare gli scaffali pieni di roba per le pulizie.

- Il riccio sa farti sentire speciale? - non mi aspetto di certo una domanda del genere da lui.

Schiudo la bocca per parlare, ma mi blocco di colpo quando le mani di Zayn scivolano dai miei fianchi, per scendere leggermente e intrufolarsi sotto la gonna, facendomi sobbalzare inaspettatamente.

Massaggia una coscia, torturando allo stesso tempo il collo con dei baci di fuoco.

In un certo senso, tutto quello che sta facendo, tutto quello che sta dicendo, non mi dispiace. Mi dà un senso di ... piacere?

Si sistema meglio tra le mie gambe, spingendo una delle sue in mezzo.

Le lunga dita del ragazzo sfiorano la stoffa delle mie mutandine, facendomi sbattere violentemente la schiena al muro per il gesto inaspettato.

Un leggero sorriso soffia sulla pelle del mio collo.

Dio mio ...

Il corpo di Zayn si spinge sempre più forte sul mio, bloccandomi completamente al muro, senza possibilità di scappare dalle sue grinfie.

- Io sarei in grado di farlo - un dito sposta la stoffa dei miei slip, entrando dentro di me senza avviso, facendomi in seguito urlare di dolore.

La mano libera si posa prepotente sulla mia bocca, soffocando le mie urla di dolore. Gli occhi pizzicano, mentre fisso il soffitto.

- Shh - cerca di tranquillizzarmi. - Sai che non ti farei mai del male - sussurra al mio orecchio, prima di appoggiare le labbra ancora una volta nell'incavo del mio collo.

Il mio corpo trema, anche se le dita sono completamente ferme dentro di me. In realtà non so nemmeno quante ce ne sono: talmente è forte il dolore, che mi sembra di avere l'intera mano all'interno.

Le labbra di Zayn risalgono lungo la mia mascella, e una volta spostata la mano, le nostre bocche si incontrano.

La schiudo poco dopo, notando l'insistenza della sua lingua nel continuare a sbattere contro le mie labbra serrate.

La mano libera passa dietro la mia testa, piegandola leggermente e permettendo così una migliore posizione.

Le lingue si cercano, si intrecciano, mischiano le nostre salive. Posso sentire il gusto di menta mischiato al fumo di sigarette impossessarsi del mio.

Un leggero movimento delle sue dita dentro me, fa tremare le mie gambe, mentre la schiena si inarca involontariamente.

Si stacca dal bacio, appoggiando la sua fronte sulla mia. Il respiro è affannato, mentre il petto continua a muoversi ad un ritmo veloce.

- Rilassati - sussurra. - Fallo per me -

La sua mano passa sul mio viso, accarezzando mi la guancia, cercando di rassicurarmi.

E' quello che voglio anche io?

- Apri le gambe, non troppo - continua lui, accompagnando le parole disegnando dei cerchi immaginari sul mio volto con le sue morbide dita.

Esito qualche secondo, prima di lasciarmi convincere e compiere il gesto. Le mie gambe si divaricano leggermente, stando attenta a dove mettere i piedi.

- Brava - le sue labbra si posano per un momento sulle mie. - Ti fidi di me? - mi chiede.

Mordo il labbro inferiore prima di annuire titubante.

Sento un bruciore provenire dal mio basso ventre, mentre il mio corpo si contorce per chiudere le gambe; il gesto mi viene impedito quando Zayn sposta la gamba che teneva in mezzo alle mie.

- Zayn - lo richiamo con urgenza.

Il suo dito finisce sulla mia bocca, ripassandone il contorno. - Devi rilassarti - mi spiega. - Solo così non farà male -

La sua mano finisce dietro la mia testa, spingendola sul suo petto caldo.

Affondo la testa nella sua maglia da giocatore, inalando il profumo che emana.

Non è un cattivo odore, non c'è traccia di sudore su quel pezzo di stoffa nera che fascia perfettamente il suo addome.

Tanto è lo stato di trance in cui sono entrata, che non mi sono nemmeno accorta che le dita di Zayn si muovono dentro di me, provocandomi nuove sensazioni.

Il respiro di Zayn continua a sfiorare il mio orecchio, facendomi completamente perdere il filo della ragione.

Mi ritrovo a stringere forte la maglia del ragazzo, all'altezza dei pettorali, mentre chiudo gli occhi ancora di più, se si può.

- Proverò con due - sussurra dopo una manciata di secondi.

Riapro gli occhi, fissando il nero pesto che ho davanti. Con due? Fino ad allora è stato solo un dito?

- Rilassati - continua poi, notando la mia agitazione.

Sento come un leggero strappo quando tenta di entrare il secondo dito, strozzando un urlo di dolore. Mordo l'interno della guancia, accoccolandomi tra le braccia del moro.

Posso sentire il cuore del ragazzo battere forte, mentre i muscoli continuano a contrarsi ad ogni movimento delle dita.

Le mie gambe sono allo stremo, sento che cederanno da un momento all'altro.

- Zayn ... - lo richiamo con poca voce.

Mi accarezza la mia testa, posando poi un bacio sui capelli.

Alterna le entrate ed uscite delle sue dita, con movimenti circolari.

Mi sento all'improvviso un fuoco alla bocca dello stomaco, mentre con la mano stringo più forte la stoffa della maglia di Zayn.

- Non ce la faccio - dico con poca forza.

Strizzo gli occhi, schiudendo la bocca e lasciandomi andare ad un sospiro pesante.

Aumenta la velocità facendomi respirare a fatica.

Non riesco nemmeno più a parlare, ad avvisarlo che c'è qualcosa di strano, perché all'improvviso sta scatenando in me qualcosa di diverso, di nuovo.

- Vieni per me - sussurra al mio orecchio.

Passo una mano dietro la sua schiena, stando attenta a non sfiorare il muscolo teso per il movimento.

Accelera le spinte, toccando un punto che nemmeno sapevo di avere.

Soffoco un gemito di piacere nei suoi pettorali, stringendo sia il pugno accanto la mia testa, sia quello alle sue spalle che ho appena messo per aggrapparmi con urgenza e reggermi in piedi.

- Zayn - quasi urlo, rendendomi subito dopo conto di quello che è appena successo.

Di nuovo, con lui.

Il respiro è irregolare, mentre riapro gli occhi e mi giro verso la porta chiusa dello stanzino.

- Il riccio è capace di farti provare certe emozioni? - sussurra ancora una volta con voce roca al mio orecchio.

Sfila le dita dalla mia apertura, facendomi mugolare in segno di disapprovazione.

Tira fuori la mano dai miei slip, allontanandosi di poco e guardandomi negli occhi. Sarei rimasta con piacere qualche altro minuto tra le sue braccia, appoggiata al suo petto.

Le mie mani cadono lungo i fianchi, formando dei pugni.

Le dita di Zayn puntano il pavimento, mentre con gli occhi aspetta ancora una risposta.

- Il riccio si chiama Harry - lo rimprovero con un leggero tono duro. - E no, non sa che odio questa stupida divisa - abbasso lo sguardo, facendo svolazzare la gonna che indosso. - Ha la sua ragazza, lui non deve proteggere me - rialzo lo sguardo, marcando bene ogni singola parola.

- Io posso - mormora lui.

Un angolo della mia bocca si alza. - Non ha bisogno di farmi sentire speciale, io non lo sarò mai - continuo oltrepassando lo sguardo accigliato che si è appena creato sul suo viso.

- Te lo dimostrerò - si affretta a rispondere. - Ti mostrerò che tu sei speciale - la sua mano pulita sfiora la mia, quasi a cercare un sostegno nella sua teoria.

Rimango impassibile.

- Ed infine ... - prendo un profondo respiro prima di riaprire bocca. - No, non mi ha mai fatto provare nessuna di queste emozioni, forse perché con lui è tutto diverso - spiego.

Noto una strana luce nei suoi occhi, segno che aspettava altre spiegazioni. - Cioè? - mi istiga poi.

Sorrido divertita. La situazione è strana, è diversa a questo punto. E' diversa per quello che sto per dire.

- Io non sono la sua ragazza - affermo.

Le labbra di Zayn si curvano in un sorriso, mentre il suo corpo si avvicina velocemente al mio.

La mano ancora sporca di me viene appoggiata al muro, poco sopra la mia testa, mentre le sue labbra si posano sulle mie, unendole in un bacio che di casto ha ben poco.

Il suo corpo preme sul mio, mentre prego mentalmente che il tempo si fermi in questo momento.

- Harry non ha bisogno di proteggermi - mi stacco dal bacio. - Di farmi provare certe cose, di farmi sentire speciale - prendo un profondo respiro. - C'è già chi lo fa - mormoro con poco fiato.

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