Capitolo 13
NB: La storia non è mia, ma di due autrici che mi hanno dato il permesso di pubblicarla qui su Wattpad.
Note
Buon 2016! Scusate il mancato aggiornamento della scorsa settimana, ma non sono riuscita ad entrare su Wattpad per vari motivi! Comunque, questo è il nuovo capitolo, spero che sia valsa la pena aspettare :)
misslightblu x
Sono seduta sul pavimento della palestra, mentre i miei occhi vagano in giro, quasi alla ricerca di qualcosa ... qualcuno.
C'è Josh, c'è Matt, c'è Nathan, c'è anche Marc... a completare l'opera, c'è perfino Zayn.
I ragazzi continuano a ridere tra loro, spingendosi giocosamente di tanto in tanto. Chissà di cosa stanno parlando.
Le labbra del moro si curvano in un sorriso, uno di quelli sinceri, facendo sì che gli occhi si chiudano leggermente per ridere meglio.
Sembra così rilassato, quasi un ragazzo normale. Peccato abbia una natura che fa paura.
Un secondo prima ride, scherza, se potesse, farebbe anche salti mortali. Il secondo dopo, ha il viso cupo, i pugni serrati, pronto a spaccare tutto.
Ma tutto questo, giustamente, succede quando è da solo con me.
Lo ammetto, anche io ho i miei sbalzi di umore, ma almeno c'è un motivo.
Prima avevo paura: grazie, nessuno sarebbe stato felice di ritrovarsi una pistola, finta o meno, puntata alle tempie; poi, quando mi ha spiegato il suo gesto, e spero solo che tutta la storiella non fosse falsa, mi sono intenerita nei suoi confronti; ma poi, dopo la mezza chiacchierata con Harry, ho capito che di certo non mi avrebbero mandato in un centro di protezione testimoni se la cosa non fosse stata più grave di quanto pensassi; e così ho preferito stargli alla larga. Ma questo, sembra non piacere a Zayn.
Il moro si volta nella mia direzione, notando che lo sto fissando da interminabili minuti. Mi sorride.
Sposto lo sguardo, cercando qualcosa di meglio da guardare. Purtroppo, la palestra non è il luogo ideale per pensare cosa fare in questi momenti.
Sospiro, sorreggendo la testa sulle mani, non sapendo più che fare.
- Che stavi facendo? - Sobbalzo, lanciando un piccolo urletto.
Il mister dei ragazzi si volta nella mia direzione, fulminandomi con lo sguardo. Mi scuso, sventolando una mano e sfoggiando un sorriso imbarazzato.
Ottimo per attirare l'attenzione.
Mi volto verso Charly, maledicendola mentalmente. Mi sorride, sussurrando un - Ops - dispiaciuto. Si siede accanto a me.
- Carina la divisa - dice poi, facendo svolazzare la mia gonna.
- Grazie - mormoro. - Sto iniziando ad odiare il blu - ammetto, facendola ridere. Qualsiasi cosa in quella scuola è blu, anche quel misero pezzo di stoffa che indosso e che in quella scuola viene definito 'divisa da cheerleader'.
- Anche a te non sta male - mi volto, osservando il profilo della ragazza che fissa avanti a noi.
- Grazie - sussurra, per poi avvicinarsi di più a me, con fare curioso. - Contenta della squadra di football? - mi chiede.
I miei occhi si alzano fissando i ragazzi mettersi su due file, uno di fronte l'altro.
- Beh, si - dico, alzandomi e sistemando la gonna. - Anche se avrei preferito avere un elemento fuori - .
La bionda si alza e mi fissa curiosa. - Tipo? - chiede poi.
Alzo le spalle - Magari è una mia impressione - .
Non mi va di dirgli la mia rabbia nel dover incitare anche Zayn per vincere una partita.
Non solo ha picchiato qualcuno per motivi ignoti durante i provini, ma è anche entrato in squadra, con il rischio di far fuori un compagno di gioco se solo provasse a sgarrare contro lui.
Il fischietto del mister ci richiama. Tutti i presenti in palestra si avvicinano all'uomo.
E' la prima volta che squadra e cheerleader si incontrano nello stesso punto, è la prima volta che lavoriamo insieme.
I miei occhi si incatenano per qualche secondo in quelli di Zayn, messo di fronte a me.
Il suo viso viene ricoperto da un sorriso, prima di incrociare le braccia al petto e ammiccare.
Distolgo lo sguardo per ascoltare attentamente le parole del coach.
- Allora ragazzi, ragazze - ci sorride. - Questo è il primo vero incontro della squadra al completo. Credo che ormai vi conosciate tutti - crede lui. - Anzi, lo spero, perché voglio vedervi più affiatati di due fratelli - sfoglia la cartellina che tiene tra le mani. - Tra un mese esatto ci sarà una partita, contro i Tiger - legge il nome, ridacchiando. - Il nome dice tante cose, eh? - si rivolge ai ragazzi, che lo seguono a ruota. - Voglio vedervi spaccare le ossa, fare del male e vincere - urla.
Davvero avrei tifato per far massacrare dei ragazzi?
- Quindi ... - batte le mani come ad incitarci. - Ognuno al suo posto. Ragazzi nel giardino. Ragazze, qui c'è Maya che vi aiuterà con la nuova coreografia che ha accuratamente studiato in questi mesi. Non mi deludete. -
Ognuno si allontana verso la propria direzione, tranne me che vengo bloccata per un polso.
Mi volto, curiosa. - Zayn - non devo essere sorpresa, ormai. Mi sono abituata a quella presa.
- La festa è domani sera. Il tuo piccione viaggiatore è morto? - mi chiede, avvicinandosi al mio orecchio per non farsi sentire da nessun altro.
Deglutisco: è passata così velocemente quella settimana?
Scuoto la testa, sfilando il mio polso dalla sua presa. - Non ho bisogno di un accompagnatore - dico, allontanandomi di qualche passo . - Non ho intenzione di andarci - lo avviso.
Se andare alla festa significa passare tutta la sera con un pazzo, preferisco ripassare qualcosa rinchiusa nella mia stanza.
Mi allontano, mentre il ragazzo stringe i pugni lungo il suo corpo. - Zayn, vieni - lo richiama il coach dalla porta della palestra.
Mi giro in tempo per vedere il suo sorrisetto stampato sulle labbra; chissà cosa sta tramando.
- Ehi! - Mi volto verso Charly. - Che voleva quello? - mi chiede.
Prima non mi è andava giù il fatto che stesse con Harry, ma ormai ci ho fatto l'abitudine e di certo non posso fargliene una colpa.
- Niente - dico mettendomi in mezzo alle altre. - Voleva che gli prendessi una bottiglietta d'acqua - invento. - Ma io non sono mica la sua serva. -
La sento ridere al mio fianco, ignara di tutto quello che in realtà ci siamo detti.
* * *
- Wendy? - Eleanor rientra nella stanza con dei boccoli alla testa. Ne sta giusto sfilando uno, quando si siede sul mio letto.
Richiudo il libro di biologia e la fisso con aria interrogativa. - Che c'è? - chiedo, quando noto il silenzio che è calato.
- Ma non sei ancora pronta? - sembra cadere dalle nuvole.
Alzo gli occhi al cielo, sbuffando. - Ti ho già detto che non ci vengo - riapro il libro, cercando la fila in cui ero rimasta.
- Cosa? - si alza dal letto, facendo cadere uno degli arricciacapelli sul pavimento. - Se è per il fatto che non hai un cavaliere, tranquilla ... siamo sulla stessa barca - riporto il libro sul letto, fissando la ragazza.
- No, non è per questo - sbuffo. - E poi tu puoi sempre invitare Louis - dico.
Qualcuno bussa alla porta, interrompendo Eleanor prima che possa parlare. - Vado io - urla Charly uscendo dal bagno saltellando su un piede, intenta ad infilarsi una scarpa.
Quando la porta viene aperta, una chioma riccia entra in stanza.
- Hai intenzione di venirci in pigiama? - scherza Styles fissandomi.
Eccone un altro.
- In realtà, non ha intenzione di venirci - spiega Eleanor, anticipandomi.
- Come? E perché? - sembra confuso anche lui. Intanto Charly si richiude nel bagno, finendo di truccarsi.
- Mi scocciano le feste, e poi sono indietro con lo studio - gli mostro il libro, sforzando un sorriso.
- Oh, andiamo - si siede sul mio letto. - Non mi dire che anche il sabato di Halloween vuoi startene rinchiusa qui - dice.
Sì, non voglio stare in una stanza, ma devo.
Annuisco. - Così ripasso qualcosa senza essere interrotta - mi volto verso Eleanor che pesta un piede per terra come una bambina.
- Scusa se mi piace studiare con la musica accesa - alza gli occhi al cielo, girando i tacchi per finire di vestirsi. Sorrido divertita dal comportamento della mia compagna di stanza.
Harry si avvicina di più a me, accarezzando la gamba nascosta dalla coperta. - Sicuro che è tutto a posto? - mi fissa negli occhi.
Guardo in giro per la stanza, prima di aprire bocca. - Ha cercato di parlarmi ancora - sussurro. - Ma gli ho detto di lasciarmi in pace una volta per tutte - lo rassicuro.
Inizialmente si è paralizzato ma poi, rassicurato dalle mie parole, inizia a massaggiare la gamba, sorridendomi contento.
- Sono felice di averti aperto gli occhi - dice, per poi alzarsi quando le ragazze escono dal bagno pronte per la festa.
- Ed io non finirò mai di ringraziarti per tutto quello che hai fatto per me - rispondo.
Insieme, si allontanano verso la porta. - Se vuoi venire, saremo felici di divertirci insieme - urla Eleanor, prima di richiudersi la porta alle spalle.
Sospiro, ritornando a leggere il libro che ho tra le mani.
Qualcuno bussa alla porta, titubante.
Alzo gli occhi dal libro, osservando l'orario sul cellulare. Che strano, sono ancora le 22.15.
Forse le ragazze si sono scocciate e già sono ritornate in camera per dormire.
- E arrivo - urlo dopo un altro battito, stavolta con più forza.
Apro la porta, aspettandomi le mie amiche, cosa che non avviene. Il cuore sale in gola.
- Zayn ... - mormoro, non tanto tranquilla.
Ha il mio numero, conosce le mie lezioni, siamo in squadra insieme, ci mancava che sapesse anche la mia stanza.
- Ho aspettato il tuo invito, e non è arrivato. Ti ho aspettata alla festa, e non sei venuta. Quindi ho pensato di venirti a prendere - mi sorride, quasi ad infondermi sicurezza.
- Non ci verrò - dico stringendo il legno della porta. - Anzi, stavo andando anche a dormire - fingo uno sbadiglio. - E poi non sono nemmeno vestita per l'occasione - concludo.
Sto per chiudere la porta, quando il ragazzo con un piede, la blocca. Sento il cuore accelerare i battiti.
- Posso aspettarti - riapre la porta, accomodandosi nella stanza come se fosse il benvenuto.
Richiudo la porta, sospirando. - Non ci andrò a quella festa e se permetti ... - lo tiro per un braccio, cercando di farlo alzare dal letto di Charly, dove si è appena seduto. - Vorrei dormire, sola - specifico, prima che possa dire una delle sue stupide battutine.
- Non ti piace ballare? - mormora. - Nemmeno a me, ma insieme potremmo divertirci a modo nostro - ammicca, facendomi roteare gli occhi.
- Uhm, Zayn ... c'è una scuola piena di ragazze e tu devi rompere la testa proprio a me? - ma quanto è forte questo ragazzo? Si è incollato al letto?
- Mi intrighi - smetto di tirarlo, fissandolo negli occhi. Siamo così vicini che riesco a sentire il suo respiro sbattermi addosso.
Un sorriso curva le sue labbra.
Cerco di allontanarmi, cercando di evitarlo e possibilmente mandarlo via. Ma la sua mano afferra il mio polso saldamente prima che possa allontanarmi.
- Resta così - sussurra, leccandosi poi le labbra.
I suoi occhi scendono a fissare le mie labbra, e mi sento d'improvviso agitata.
- Non volevi andare alla festa? - chiedo, facendolo deconcentrare. I suoi occhi si rialzano.
- Ci vieni con me? - chiede.
Sbuffo sonoramente, abbassando lo sguardo.
- Non so ballare - invento. - E non ho intenzione di imparare stasera - cerco di liberarmi dalla forte stretta.
- Dove scappi? - sussurra in modo divertito, tirandomi addosso al suo corpo.
Mi ritrovo scaraventata sul letto, mentre il moro mi blocca tra il materasso e il suo peso. Sposta i miei capelli tutti da un lato, affondando la testa nell'incavo del mio collo.
Volto lo sguardo alla finestra, trattenendo le lacrime. - Non farmi male - la mia voce esce tremolante.
Lo sento sorridere, prima che due morbide labbra si posino sul mio collo. Trattengo il respiro, stringendo a pugno le coperte. Gli occhi si chiudono quando inizia a succhiare con insistenza, proprio come aveva fatto la volta prima.
- Ti prego ... - sussurro in supplica.
Lo sento muoversi sul mio corpo, facendomi aprire gli occhi, curiosa.
La sua mano si posa sulla mia guancia costringendomi a guardarlo negli occhi, mentre un pollice forma dei cerchi sulla mia pelle.
- Non posso farti del male - dice, prima di avvicinarsi e posare le sue labbra sulle mie con delicatezza. - Non farei mai del male alla mia ragazza - sussurra poi.
Un punto che ho dimenticato. - Da quando stiamo insieme? - chiedo, ovviamente ironica.
- Dal giorno in cui ti ho raccontato la mia vita, il perché del gesto, il perché continuo a seguirti ... a desiderarti - aggrotto la fronte, ancora col corpo percorso da brividi, spaventata.
- Zayn ... io ... - il suo dito mi zittisce, cominciando a ripassare la forma delle mie labbra, prima di essere rimpiazzato dalla sua bocca.
Sento gli occhi pungere, le forze cedere letteralmente. Mi sento così vulnerabile, inutile quando le nostre bocche sono unite.
Il suo braccio si infila sotto il mio, costringendomi a salire su per il letto. Con una forza, che immaginavo avesse, mi riesce a portare al livello del cuscino senza alcun minimo sforzo.
Mi aiuta a separare le gambe, permettendo così di infilarcisi in mezzo.
Le mie mani salgono lungo la colonna vertebrale di Zayn, quando si abbassa a baciarmi la mascella e poi il collo.
Piccoli sbuffi escono dalla mia bocca, facendomi contorcere dal piacere.
Non devo starci, non posso. Ed invece sono lì, a dargli il via libera.
La sua grande mano ripercorre la linea della mia coscia sinistra, fino ad arrivare al bordo della felpa che indosso. Alza leggermente l'angolo della stoffa, infilando la mano sotto e provocandomi mille brividi trasformati in pelle d'oca.
Le sua labbra risalgono alla mascella, fino a sfiorare di nuovo le labbra.
La mano si stringe sul mio fianco, affondando le dita nella mia pelle, facendo scontrare i nostri bacini violentemente.
La mia bocca si schiude, lasciando uscire un suono strozzato. Perché?
Le nostre lingue si intrecciano, mentre prendo coraggio e passo una mano tra i suoi capelli, spingendolo sempre più forte verso me. Lo voglio sentire.
Morde il labbro inferiore giocosamente, prima di alzarsi sui gomiti e fissarmi negli occhi e sorridermi.
La sua grande mano continua a salire lungo il mio fianco, assecondandola con l'altra fino a lasciare scoperta la mia pancia.
Respiro con difficoltà, capendo le sue intenzioni. Si abbassa con la testa.
Le labbra del moro si posano sul ventre scoperto, ricoprendolo di baci, mentre le dita formano dei piccoli cerchi ai fianchi.
Inarco la schiena involontariamente quando, con la lingua, sfiora il fianco destro. Strizzo gli occhi, incapace di muovere muscolo. Mi limito a stringere le coperte tra le mani, tanto forte da far colorare le nocche di un bianco pallido.
La piccola ricrescita della barba del ragazzo solletica la mia pelle quando risale lungo tutto il bacino, dedicandomi gli ultimi baci, prima di stendersi nuovamente su di me e torturare ancora una volta il collo.
Mi volto da un lato, lasciandolo fare.
Le sue mani si posano sui fianchi, stringendoli forte prima di dare una forte spinta contro il mio bacino.
Mi mordo il labbro inferiore a sangue, cercando di regolare il respiro. Inutilmente.
Dei morsi vengono rilasciati sul mio collo; le mani di Zayn stringono sempre più forte i miei fianchi, il suo bacino continua a sbattere contro il mio con insistenza. Sento la sua voglia continuare a strofinare tra le mie gambe, separata dalla stoffa dei miei e dei suoi pantaloni.
Sento le labbra andare a fuoco quando le mordo sempre più forti per non urlare.
Le mie mani si stringono con urgenza alle sue spalle, inarcando ancora una volta la schiena.
Le labbra di Zayn cercano le mie, e quando finalmente le trova, la lingua si insinua in esse.
Dio mio ...
La testa del moro si volta di nuovo, infilandosi nell'incavo del mio collo. Il suo respiro irregolare solletica la mia pelle.
Mi lascia gli ultimi baci, prima che un urlo sonoro uscito dalla mia bocca interrompa quello che sta avvenendo in questa stanza.
Finalmente il bacino del ragazzo si ferma. Sento un leggero sorriso soffiare sul mio orecchio.
Il respiro è irregolare, il cuore sembra voler scoppiare da un momento all'altro.
- Vieni alla festa con me? - mi chiede, a pochi centimetri dall'orecchio.
Fisso il tetto della stanza, cercando di tornare ad un respiro normale. - Fammi cambiare. -
Il ragazzo si sposta, lasciandomi alzare dal letto.
Mi richiudo nel bagno, immaginando il suo sorriso stampato sulle labbra e la soddisfazione di avermi fatto cedere al suo volere. Si è divertito con me, ed io l'ho lasciato fare tranquillamente.
Guardo il mio riflesso allo specchio, prima di passarmi le mani tra i capelli: ho avuto il mio primo orgasmo grazie a Zayn?
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