Chapitre 6
Sto per attraversare il sentiero di sampietrini e tornare a casa, quando vedo qualcosa che mi fa accapponare la pelle. Mi getto immediatamente dietro il tronco di una pianta, abbassandomi per poter studiare meglio la situazione.
Noto fin da qui i vetri della finestra rotti, che brillano sotto la luce della luna. La porta d'ingresso si spalanca improvvisamente e riesco benissimo a vedere un gruppo di persone completamente vestite di nero, con il passamontagna in testa, portare fuori degli oggetti. Alcuni sono caschi di Pierre, altri sembrano orologi, altri gioielli...
Ma la cosa che più mi incute timore è il vedere i Gasly, tutti quanti, inginocchiati al centro del salone, con le mani legate dietro la schiena ed il nastro adesivo sulla bocca.
Se ora fossi una stronza, se fossi la donna di ghiaccio che tutti pensano che io sia, beh... potrei andarmene, potrei lasciarli al loro destino, che comprende una pistola puntata alla testa.
Ma io sono Althea Blythe: né una stronza né una persona di ghiaccio.
Per fortuna ho portato il borsone con me!
Mi nascondo per bene, aprendo la cerniera velocemente, in modo da provocare meno rumore possibile.
Quelle persone saranno armate fino ai denti, così la prima cosa che faccio è togliermi i vestiti, nonostante qui si geli, e mi sistemo il giubbotto antiproiettile. Sopra sistemo di nuovo il maglione nero, che riuscirà a coprire bene la presenza "ingombrante".
Se dovessero accorgersi del giubbotto, sicuramente spareranno alle gambe, alle cosce soprattutto, dove sistemo delle protezioni speciali.
Nascondo la pistola, anche se spero di non doverla usare. Mi auguro di contare solo sulle arti marziali, perché rivelare adesso il mio segreto ai Gasly non farebbe che peggiorare la situazione venutasi a creare tra di noi.
Infilo nelle tasche dei pantaloni i miei coltelli, nei rispettivi foderi. Questi sì che dovranno essermi d'aiuto!
Mi tiro su leggermente, per studiare ancora la situazione. Il primo a portata di mano da liberare è proprio Pierre, che continua a guardare nervosamente fuori dalla porta.
Che stia cercando me? Faccio attenzione a non farmi vedere, rimanendo in posizione.
Uno dei ladri gli si avvicina, afferrandolo per il mento e sputandogli in faccia, lasciandogli uno schizzo sotto l'occhio sinistro.
Una rabbia mi si propaga per il corpo...
Vedo da qui il furgone nero con il quale sono arrivati, e mi avvicino di soppiatto. Non ho pensato a portare con me, quando sono uscita, delle scarpe da ginnastica, così sono costretta a correre con i miei stivaletti con tacco spesso.
Mi nascondo, aspettando che uno dei ladri venga a caricare la merce. Per fortuna è da solo!
Lo aggredisco alle spalle, bloccandolo facilmente. Con un colpo preciso e perfetto al collo, riesco a beccare il punto della carotide, stordendolo e lasciandolo incapace di muoversi.
Nel furgone riesco a trovare dei pacchi di nastro adesivo, che uso per legare e imbavagliare il primo dei complici.
Perfetto, ora mancano tutti gli altri!
Oh, aspetta... tutti gli altri, meno uno. Diciamo che uno è stato così idiota da venire a controllare il suo amico!
In tre secondi, ho già mandato ko anche questo, puntandogli il coltello alla gola <<Occhio a quello che fai, potrei reciderti la giugulare e ucciderti ancora prima che tu possa dire "Ah".>> lo minaccio.
Questo, invece, era armato, così prima gli tappo la bocca, e poi uso le manette. Spedisco anche lui nel van, assieme all'altro.
Gli tolgo le manette, sostituendole con dello scotch adesivo. Le mie handcuffs potranno essermi sempre più d'aiuto dopo.
Bene, e ora andiamo a salvare i Gasly!
| Pierre |
Nessuno dei due complici uscito a portar via le nostre cose è tornato, e questo mi sta facendo innervosire ancora di più.
Potrebbero aver incontrato Chris in qualsiasi momento, e Dio solo sa cosa potrebbero averle fatto e sarebbe tutta colpa mia!
La saliva di quel bastardo continua a scorrermi giù per la guancia, ma non è questa la cosa importante ora...
Maddy continua a tremare e vorrei solo stringerle la mano e dirle che andrà tutto bene, ma purtroppo non posso.
Perché non so se sarà così...
D'un tratto, si sente un rumore al piano superiore, sembrano quasi i passi di una persona! Oddio, no! Chris!
Se è rientrata dalla finestra, allora...
A controllare ci va solo uno dei ladri, mentre gli altri due restano con le pistole puntate su di noi.
D'un tratto, le teste di questi due si scontrano una con l'altra, portando i loro corpi storditi ad abbassarsi.
Dietro di loro, troneggia impassibile una Christina Robin in tutta la sua bellezza. Con due calci sulla schiena ad entrambi, li abbatte definitivamente, spedendoli al tappeto.
<<Certo che voi francesi siete proprio degli idioti!>> esclama, piantando un piede sopra la gola di uno dei ladri.
Emettiamo tutti un gemito di gioia nel vederla. E Maddy smette di tremare.
Chris si inginocchia davanti a me, strappandomi il nastro dalla bocca e pulendomi la guancia con la manica. Si sporge, allungandosi per liberarmi dal nastro.
Sta per strappare via tutto, quando uno sparo congela l'atmosfera.
<<NO!>> grido, spostando lo sguardo sull'altro ladro. Dalla sua pistola fuoriesce del fumo, con la polvere da sparo che schizza per terra. Chris cade in avanti, rovinando contro di me <<No! No! No!>>
Mamma inizia a piangere, terrorizzata.
No! Chris non può... no, lei no!
<<Avete visto cosa succede a chi si oppone a noi?!>> ridacchia il ladro <<Questa ragazzina è riuscita a metterci in difficoltà, ma è stata troppo stupida. E ora ne ha pagato le conseguenze!>>
<<Non farti prendere dal panico e ascoltami.>> è solo quando sento la sua voce che il cuore riprende a battermi <<Adesso fingi di muoverti in preda al panico, ma fa in modo che io non debba cadere per terra.>>
Eseguo immediatamente, e sento finalmente le mani libere dal nastro.
<<Come puoi non sanguinare?>> le domando, non facendomi vedere.
<<Ho indosso un giubbotto antiproiettile.>> mi rivela <<Ora ascoltami... adesso buttami per terra, muovendoti. Il ladro si accorgerà sicuramente del sangue che non fuoriesce e verrà a controllare, in quel momento, io gli sferro un pugno. Mentre lo distraggo, tu recupera il coltello che ti ho lasciato dietro le mani e libera Alex, Will e Philippe per primi. Sono ragazzi, mi saranno d'aiuto.>> comanda.
<<Non posso lasciartelo fare, è troppo pericoloso.>>
<<Pierre, preferisci morire o salvarti la pelle?>>
<<Okay...>> acconsento <<Ma se usciamo vivi entrambi da questa storia, dopo vorrei parlarti...>>
<<CON CHI PARLI, RAGAZZINO?>> grida il ladro, fissando poi il corpo "inerme" di Chris <<Oh giusto, poverina... a seconda di dove l'ho colpita, a quest'ora la tua amica dovrebbe essere morta!>> sghignazza.
<<Ora.>> bisbiglia Chris e lascio che tutto vada secondo i piani.
Il ladro, infatti, si avvicina per controllare e Christina ne approfitta per sferrargli un calcio dove non batte il sole. Io, intanto, scatto a liberare i miei fratelli.
La mia famiglia è incredula, non capendo come tutto ciò sia umanamente possibile. In effetti, se non avessi saputo da Chris del giubbotto, probabilmente avrei pensato male anche io.
Una volta che Alex, Will e Phil sono liberi, scattano subito verso la nostra amica, che ha ingaggiato un combattimento con il ladro.
Con un calcio diretto alla mano, lo costringe a buttare la pistola. Lui, però, riesce a ferirla sul viso, aprendole un taglio sulla guancia, e successivamente strappa il suo maglione nero, con il sangue che prende a colarle sul braccio. Chris continua a combattere, e lo spintona con una manata secca allo stomaco, tirandogli una ginocchiata e mandandolo per terra.
<<Nessuno, e ripeto NESSUNO, mi chiama sprovveduta.>> sentenzia, ammanettandolo e tirandogli un'ultima gomitata sempre lì, esatto <<E soprattutto, nessuno prova a far del male a loro e la fa franca.>> conclude, rialzandosi.
L'inglese respira affannosamente, asciugandosi le goccioline di sudore dalla fronte e notando il sangue sulle dita.
Madylin, non appena è libera, le corre subito addosso, abbracciandola. Ci aspettiamo tutti che Chris la respinga ma, al contrario, la stringe a sua volta <<Shh, Maddy... va tutto bene, è finita. Ora è finito tutto...>> le sussurra, carezzandole i capelli.
<<Gli altri due ladri!>>
<<Li ho già stesi.>> comunica la ragazza, sospirando <<Li ho imbavagliati e legati all'interno del loro stesso furgone. Sono finiti o devo aspettarmi che qualcun altro esca fuori?>>
<<Sei stata fantastica, Chris...>> le dice mamma <<E noi... dobbiamo chiederti immensamente perdono per aver dubitato di te. Non hai esitato nemmeno per un secondo nel salvarci, nonostante noi ti avessimo delusa... e dobbiamo dirti grazie. E, soprattutto, perdonaci.>>
<<Non c'è niente che devo perdonarvi...>> mormora l'inglese <<E l'ho capito dopo quello che mi ha detto Pierre... le persone possono provare ad aiutarmi quanto vogliono, ma se io non tendo loro una mano, non ce la faranno mai... per cui, cercherò d'ora in poi di aprirmi di più. Ve lo prometto...>>
<<Pierre aveva ragione, sei una delle persone più belle del mondo!>> esclama Madylin, facendomi diventare le guance rosse all'istante.
<<Ha detto così, eh?>> scherza Chris, prima di separarsi da mia sorella e togliersi il maglione, rimanendo con solo il giubbotto antiproiettile, una canottiera ed il reggiseno indosso, nonché i pantaloni, ovviamente <<Mi servono delle garze, per favore. Non c'è bisogno di punti, per fortuna.>>
<<Ci dispiace che tu ti sia fatta male...>>
<<Dovevo aiutarvi, ferirmi non era importante.>> risponde, zittendosi ed aspettando che mia madre le porti le garze. La aiuta a medicarsi, fermandole il tutto con dello scotch medico <<Grazie.>>
<<Posso farti una domanda?>> parla Phil <<Perché hai un giubbotto antiproiettile? E le manette? E soprattutto, il coltello che hai usato è uno di quelli professionali... chi sei, Chris?>>
<<Questi sono gli unici effetti personali dei miei genitori che mi sono rimasti.>> spiega la ragazza <<Erano due agenti segreti, e questo è tutto ciò che mi resta. Quando ho visto che eravate in difficoltà, non ci ho pensato nemmeno per un istante e li ho usati.>>
Non mi sembra la verità quella che sta dicendo, secondo me nasconde qualcosa in più, ma non è questo il momento per metterla sotto torchio e chiederle altro.
Del resto, ci ha appena salvato la vita.
<<Detto ciò...>> riprende a parlare <<Chiamiamo la polizia e facciamo arrestare queste persone.>>
Papà prende le redini della situazione, facendo ciò che gli ha chiesto Chris e chiamando. Noi, nel frattempo, siamo tutti in religioso silenzio.
Ad un certo punto, la Robin si alza e mi fa cenno di andare con lei. La seguo fino in cucina, dove giacciono ancora i vetri.
<<Che c'è?>> le chiedo <<Stai male?>>
Lei, tuttavia, non mi risponde, allungandosi verso il rubinetto e bagnando un fazzoletto di stoffa, che estrae dalla tasca. Poi fa un passo in avanti, trovandosi vicino a me e tamponandomi un punto sotto l'occhio <<Non te ne sei accorto, ma sei ferito.>>
<<Anche tu, se è per questo...>>
<<Io non devo correre tra due giorni...>> mi sorride, cercando di smorzare la tensione <<Mi dispiace di essere scappata via, prima.>>
Senza che lei se lo aspetti, la stringo a me, sorprendendola. Le carezzo i capelli <<Se non fossi scappata via, probabilmente non ci avresti salvato... quindi, a quanto pare, dobbiamo ringraziare il mio pessimo modo di parlare ed il tuo carattere.>>
<<Già...>> annuisce lei, posandomi la mano tra i capelli e scompigliandomeli <<Sono felice che tu stia bene.>>
| Althea |
La polizia è ormai arrivata, e spetta a me consegnare il resoconto di ciò che è successo stasera. Ho deciso di farlo io, fingendo di essere stata testimone oculare, oltreché la salvatrice ufficiale della notte.
Mi allontano assieme ai poliziotti, aprendo la mia giacca e prendendo il mio badge, aprendolo e mostrandolo loro <<Agente Blythe dell'FBI...>> sussurro, sottovoce <<Sono qui in missione, quindi devo chiedervi il favore di non dire nulla riguardo ciò che vi racconterò.>>
<<Che ci fa l'FBI qui?>> chiede l'agente Hérmas, usando il mio stesso tono.
<<Non posso parlare del caso, ma sappiate che è stato Macron stesso a richiedere il mio intervento. Si tratta di una questione importante.>>
<<Va bene, agente Blythe. Non faremo parola di ciò, se non della sua "fortuna" nell'essere brava nelle arti marziali.>> acconsente l'altro <<I Gasly sanno della sua identità? Hanno continuato a chiamarla Chris, eppure sul suo documento c'è scritto Althea.>>
<<No, non lo sanno... Chris è solo il mio alter ego per non destare sospetti...>> confido loro <<Spero nel vostro massimo silenzio.>>
<<Può contarci.>> i due agenti allungano le mani verso di me ed io ricambio le strette.
<<Un ultimo favore, non chiamatemi Agente Blythe, piuttosto signorina. Desterebbe l'attenzione.>>
<<Va bene, signorina.>>
I poliziotti, una volta ottenuto il mio resoconto, si allontanano, assieme ai cinque arrestati ed io rimango ad osservare le sirene lampeggianti allontanarsi. Quando mi giro, Pierre è vicino a me.
<<Hey...>> sussurro.
<<Hai dovuto mostrare loro il documento?>>
<<Sì.>> annuisco, temendo per un attimo che lui abbia capito <<Sì, ma cambiamo discorso, per favore... ne ho avuto abbastanza di criminali, per stasera.>>
<<Hai ragione!>>
<<Ma tu, piuttosto, non hai detto di dovermi dire qualcosa?>> domando, retoricamente.
<<Oh sì, ma non è nulla di importante!>>
<<Ne sei sicuro?>>
<<Sicurissimo!>>
<<Okay, allora.>> annuisco <<Qui è davvero freddo, rientro prima che mi prenda una polmonite! Brr!>>
<<Sì, entro anche io!>>
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