Chapitre 37
📍9 ottobre 2019
| Pierre |
Avete presente quella sensazione che avete quando volete fare qualcosa ma vi sembra che l'universo voglia impedirvelo?
Beh, oggi è quella giornata.
Ho programmato per tutta la mattinata di confessare i miei sentimenti a Chris, ma non ci sono mai riuscito. Sembrava davvero che tutti stessero facendo di tutto per impedirmelo.
Prima, mamma mi ha chiesto di andare a fare la spesa, l'inglese stava dormendo. Poi, quando sono tornato, Chris era già uscita, andata a fare due passi - per quanto possibile - con Felix. A pranzo, quest'ultimo ha voluto portarla fuori, per parlarle di qualcosa (probabilmente per chiederle scusa).
Nel primo pomeriggio, quando c'era anche lei, ho ricevuto una chiamata da Franz, che mi ha tenuto al telefono per un'ora.
Ed eccoci qui.
Vi starete chiedendo, perché non le vai a parlare ora? Semplice, è impegnata.
Sta cantando insieme a Daniel, seduta all'ombra del pino. La sua stampella appoggiata vicino a lei, i suoi capelli al vento. Lui sta suonando, lei presta soltanto la voce.
Fremo per la gelosia.
Stanno cantando Rewrite The Stars e sembra tutta volta a raccontare la mia storia con lei. La parte che canta Zendaya è completamente adatta a Chris: tutte le parole coincidono con quelle dettemi dall'inglese.
Ed è incredibile anche come quella ragazza riesca a prendere certe note acute da seduta. Maddy dice sempre che lei, per non steccare, deve stare in piedi. Chris no.
Quei due si sorridono, intanto.
Li osservo dalla finestra della mia stanza, nascosto dalla tenda.
Cambiano canzone, Chris sta cantando tranquilla, quando si blocca improvvisamente. Si gira verso l'altro <<Vammi a prendere carta e penna, Dan. Ho in mente una nuova canzone!>>
<<Corro!>>
Neanche cinque secondi dopo, lui è di ritorno e si getta a sedere davanti a lei.
Chris è troppo impegnata a scrivere che non si accorge di come Daniel la stia fissando, con gli occhi a cuoricino. L'espressione dell'inglese è concentrata: sta dando tutta sé stessa nello scrivere, si vede da come stira la bocca in un leggero sorriso.
Lei lo fa sempre. Quando fa qualcosa che le piace e deve concentrarsi, lei sorride.
<<Dan!>> esclama, una volta finito <<Dammi il ritmo.>> gli fa vedere lo spartito e lui comincia a suonare.
Cioè, fatemi capire. Questa ragazza è in grado anche di scrivere una canzone in dieci minuti? Seriamente?!
<<Intanto che leggo lo spartito per memorizzarlo, come si chiama la canzone?>> le chiede Daniel, scorrendo con gli occhi le note.
<<You don't know me.>>
E per qualche strana ragione, si gira a guardare verso la finestra. Mi sporgo leggermente, la trovo ancora a guardare qui.
Allora lei sa... lei sa che sono qui!
Comincia a cantare, spostando lo sguardo su Daniel.
Non guarda più qui fino alla seconda parte della sua canzone.
<<And the longer that you stay
the ice is melting
and the pain feels okay
it feels okay.>>
Man mano che canta, mi rendo conto di quanto più stia cominciando a tornare a guardare verso di me.
<<I think you know me.>> è l'ultima frase della sua canzone, cantata in modo più dolce. Sorride, annuendo, cercando di tirarsi su.
Daniel prova ad aiutarla, ma lei rifiuta. Si rialza da sola.
<<Hey, dove vai?>>
<<C'è una cosa che devo fare, Daniel. Intanto chiama gli altri, ho intenzione di suonare questa canzone come ce l'ho in mente. Va bene?>>
<<Okay, ma...>>
Non fa in tempo a finire la frase, perché l'inglese è già entrata.
La sento fare le scale, e non riesco a togliermi quel sorriso da ebete dalla faccia.
Non mi stupisco affatto quando la porta si apre.
<<Non me l'ero sognata, allora...>> mormora, alzando le spalle. È appoggiata alla sua stampella quasi completamente <<C'eri veramente alla finestra.>>
<<Come mi hai visto?>>
<<Avevo guardato la tenda appena seduta, non era tirata. Poi sì, questo mi ha dato un'idea. Poi, ho visto i tuoi capelli sporgere.>> risponde, fiera di sé <<Dovresti farti una bella tinta.>>
Faccio qualche passo in avanti <<Bella canzone, comunque.>>
<<Vero?>> ribatte, ironicamente.
<<Sì, davvero.>>
La bacio, gettandomi verso di lei.
Chris lascia cadere la stampella, per passare le mani dietro al mio collo. Allora la afferro per i fianchi, per non farle perdere l'equilibrio.
Non ci sono bisogno di parole, e me ne rendo conto solo ora.
Tra noi non sono mai serviti lunghi discorsi filosofici, i gesti hanno sempre parlato per noi. Basta pensare a quando ha avuto quel breakdown dopo la prima esibizione di Maddy con Unsaid Emily oppure a quando mi ha abbracciato per tutta la notte dopo la morte di Anthoine.
Per me è sempre stata lei.
Fin dal giorno in cui è arrivata.
Fin dal momento in cui ci siamo baciati la prima volta.
Fin dal momento in cui ci siamo confessati alcuni dei nostri segreti più profondi.
Nobody but her.
La porta si apre di nuovo di scatto, dopo che Chris l'aveva chiusa, costringendoci ad allontanarci.
Sulla soglia c'è Daniel, che guarda verso il basso, con le guance rosse. Uh, non posso dire di non star godendo terribilmente.
<<Scusate...>> sussurra <<Non volevo disturbare.>>
<<Ah, non importa...>> Chris tenta di dissimulare la tensione, abbassandosi al meglio e recuperando la stampella <<Sono arrivati gli altri, giusto? Beh, allora andiamo!>>
<<Sì.>>
<<Pierre, aiutami, dai!>> afferma, tirandomisi verso le scale <<Se per caso metto male la stampella, preparati a prendermi. Se mi fai cadere, giuro che ti uccido!>>
<<Non è una frase che di solito dice la sposa al padre? Cioè, se mi fai cad... oddio, scusami!>> esclamo di colpo, realizzando ciò che ho detto.
Non era assolutamente mia intenzione ricordarle di quello che lei non... non volevo ricordarle quello che suo padre non potrà fare.
<<Tranquillo, ho capito che non intendevi dire quello...>> sorride, mentre comincia a scendere le scale <<Comunque, sì, è una frase che una sposa dice al padre, di solito.>> conferma.
Lentamente, arriviamo nel garage, dove gli altri stanno aspettando Chris e Daniel.
<<Hey Pierre!>> mi salutano i due ragazzi, con un cenno della mano e dei sorrisi gentili. Loro due non mi hanno fatto niente di male, anzi. Sono persone fantastiche!
<<Hey!>> rispondo, allo stesso modo. Tiro la sedia con una mano, spostandola verso la tastiera e facendoci sedere Chris <<Tanto vuoi suonare, no?>>
<<Sì sì.>> annuisce <<Grazie.>>
Mi allontano, spostandomi verso il muro assieme a Maddy.
<<Avete delle espressioni stranamente felici.>> mi mormora all'orecchio quest'ultima, con un occhiolino malizioso <<Ho il vago presentimento che sia successo qualcosa.>>
La zittisco con una piccola gomitata <<Sei piccola per capire queste cose.>>
<<Ho 18 anni, ti ricordo...>>
<<E allora? Sei sempre piccolina!>>
Smettiamo di parlare perché anche Chris e gli altri hanno finito di discutere sulle note da suonare. Si sistemano ognuno al proprio posto e cominciano a suonare.
Con più strumenti e la possibilità dell'inglese di dare più forza e più volume alla sua voce, la canzone è praticamente perfetta.
Applaudiamo alla fine dell'esibizione, ammaliati dalla performance.
Non riesco a staccare gli occhi di dosso alla cantante soprattutto. Brilla lì in mezzo, come se la musica fosse il suo riflettore. Ce la vedrei bene come cantante, sopratutto perché ha una voce spaziale.
<<Dovresti prendere il mio posto.>> dice Maddy, d'un tratto, rivolta verso Chris. L'inglese la guarda confusa.
<<C-cosa?>>
<<Sì, è ovvio che quel posto spetti a te più di chiunque altro.>> Madylin le sorride <<Voglio dire, hai scritto tutte le canzoni. Fai le prove, aiuti. Tu... tu sei quella che dà la direttive e ci aiuta!>>
<<Oh no, Maddy, io vi aiuto perché mi fa piacere, perché la musica è una cosa che amo. Però non prenderei mai il tuo posto, perché sapete tutti bene che non resterò qui in eterno...>> Chris alza le mani, scuotendo la testa <<Sweetheart, is everything ok?>>
<<Sì, va tutto bene. Però, sono convinta che anche i ragazzi preferiscano te a me e non è una cosa negativa. Voglio dire, anche io preferisco la tua voce alla mia! Li capisco. Proprio per questo, sono convinta che debba essere tu a cantare con loro.>>
<<Maddy, ma anche tu hai scritto una canzone. Ed è bellissima!>> JJ si avvicina a mia sorella, posandole una mano sulla spalla.
<<Esatto, anche tu sei in grado di scrivere! Ci hai tirato fuori un pezzo come Unsaid Emily, sei perfettamente in grado di farcela!>>
Io e Chris ci scambiamo uno sguardo: Maddy non ha davvero detto niente nemmeno a loro sull'origine di quella canzone? La mia coetanea mi fa cenno con la mano di stare zitto e aspettare.
Ed io, da bravo ✨sottone✨, non posso che darle ascolto.
<<In realtà, c'è...>>
<<Esatto Maddy!>> interviene Chris, tirandosi su e appoggiandosi alla stampella <<Hai scritto Unsaid Emily! Ciò dimostra che puoi farcela!>> la guarda, le vuole far intendere di prendersi i meriti.
<<No, Chris. Non posso farlo una seconda volta.>> risponde, però, mia sorella, voltandosi verso i ragazzi <<C'è una cosa che non sapete.>>
<<Cioè?>>
<<Che Unsaid Emily non l'ho scritta io.>> ed ecco la verità. Eccola saltare fuori.
<<Come no? Ma...>> Javier si alza dalla batteria e si sposta davanti ad essa. I tre ragazzi si riuniscono <<Voglio dire, tu... tu ci hai detto che...>>
<<Cantate le sue canzoni tutti i giorni e non siete in grado di riconoscere lo stile di scrittura?>> Maddy è quasi ironica <<Non avete ancora capito che è Chris che ha scritto quel testo?>>
La band si gira in direzione dell'inglese.
<<DAVVERO?!>>
<<Colpevole...>> sussurra la ragazza, incamminandosi verso di me <<Comunque, non prendetevela con Maddy. Ha fatto una reinterpretazione niente male!>>
<<Chris, Pierre... scusateci, potete lasciarci da soli con Madylin?>> chiede Daniel, serrando la mascella.
<<Sì, certo.>> annuisco, afferrando la mano libera a Chris e uscendo insieme a lei. Ci chiudiamo la porta dietro, finalmente liberi da tutta la tensione che ha cominciato ad aleggiare in quel garage.
Restiamo in silenzio, a passeggiare lì, per qualche minuto, fino a quando lei non mi propone di allontanarci, per parlare.
Fuori dal cancello di casa, nessuno può sentirci.
<<Per quello che è successo prima...>> comincia a dire <<Ecco... credo dovremmo parlarne.>>
<<Sì, sono d'accordo...>>
<<Comincio io, se per te va bene.>> annuisco, dandole il via libera <<Entro dicembre scadranno i miei mesi fuori sede, e non me ne concederanno altri. Per questo, devo decidere. Se questa cosa funziona, presenterò la mia richiesta per restare qui. Altrimenti, andrò via. Ci stai?>>
<<Ci sto.>>
<<Non ribatti nemmeno? Non butti le tue condizioni?>>
<<A che mi serve?>> chiedo, alzando le spalle <<Voglio dire, voglio solo che tu rimanga qui. Non mi interessano le condizioni, puoi dettare tutte quelle che vuoi. Puoi persino prenderti tutte le password dei miei profili, se è quello che vuoi.>>
<<Password dei tuoi profili? E che ci devo fare, scusa?>> è divertita.
<<Non so, le ragazze pretendono sempre di controllare queste cose...>>
<<Tu proprio non capisci che io non sono le ragazze.>> sorride, passandosi la lingua sulle labbra <<Se pensi che mi interessino i tuoi profili, ti sbagli. Puoi guardare i culi di chi vuoi, se questo è il senso nascosto.>>
<<E così non sei nemmeno un po' gelosa?>>
<<Sono gelosa solo di persone che ritengo, ehm, "pericolose".>>
<<E Maia? Maia era pericolosa?>>
<<Non so, questo dovresti dirmelo tu. Dato che in quei giorni avresti trattato meglio un cane che ti ha morso per cinque volte di fila...>> certo che questa donna ha una bravura assurda a rigirare la frittata!
<<Lasciamo perdere, è meglio...>> sospiro, arrendendomi.
<<Mh.>> sorride vittoriosa, appoggiandosi con il braccio alla mia spalla e dandosi una spinta. Allora comincia a camminare verso la casa.
<<I know you're smiling!>> le grido dietro, immaginandomi già la sua espressione.
Non posso dire di non esserne contento.
Lei mi piace.
Mi piace davvero tanto.
Le cose sono molto cambiate dal momento in cui ci siamo parlati davvero per la prima volta. Me la ricordo come una ragazza più chiusa, più attenta a sé stessa che agli altri. La consideravo una persona bugiarda, al tempo.
Adesso non ho più dubbi sulla sua sincerità, e credo che anche lei provi dei sentimenti forti per me. Adesso Chris è la vera Chris: è schietta come al solito, ma sorride, ma si esprime, ma si diverte insieme a noi.
Pian piano è diventata parte della famiglia.
E si è presa delle parti di me.
Non ho mai provato per nessuno quello che provo per lei. È diverso: è come se fossi legato a lei in un modo molto più profondo. Se mi chiedesse di gettarmi da un ponte, probabilmente lo farei. Ha un potere assurdo su di me.
Davvero, potrebbe comandarmi qualsiasi cosa ed io la farei. Potrebbe dirmi di rinunciare alla F1 e... e se fosse per lei, io lo farei.
Anche Anthoine l'aveva vista per quello che era, non si era fatto problemi a parlare con lei. Mi aveva dato la sua approvazione. "È la persona giusta." mi ha detto, sussurrandomelo all'orecchio, prima di andare via.
Ed io ci credo tanto.
Come credo nel destino.
Chris ama tanto dire che Lexie sia l'artefice del suo destino, che Lexie manovri i fili della vita della sua amica, forse è così... forse per me è lo stesso. Forse è stata la sua famiglia a comandare la sua marionetta e a spostarla verso il mio cammino.
Qualunque sia la verità, non c'è nessun altro che vorrei qui con me più di quanto io voglia lei.
Nessuno.
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