Chapitre 35

📍1 ottobre 2019

Oggi è una giornata orribile. Partiamo da questo presupposto.

Come mai? Ho almeno cinquanta motivazioni.

Quella che spicca di più è: Pierre non mi parla. O meglio, per essere precisi, non mi parla dal giorno del suo appuntamento. Non ne conosco il motivo, ma quello che invece so è che mi sta facendo girare i cosiddetti in un modo assurdo. Non gli ho fatto assolutamente niente, ma è libero di pensarla come diamine vuole.

Nemmeno una parola, eh! Nemmeno "Buongiorno", come invece farebbero le normali persone per cortesia.

Ma io sono una persona estremamente matura, quindi non gli ho parlato nemmeno io. Visto? Maturità level up.

Però sapete cosa mi dà più fastidio? Che la sera del compleanno di Fede io ci sono stata male, ci ho pensato per tutta la notte e lui non me lo dice nemmeno!!

Sto per uscire per andare a correre, ma Pascale mi ferma.

<<Dobbiamo chiederti una cosa...>> mi dice, come scusa. Così torno dentro, approfittandone per allacciarmi la scarpa. Sono 11° gradi oggi, non ho abusato con strati e strati di vestiti: leggings e felpa e basta. Si sta piuttosto bene.

<<Che succede?>> mi tiro i capelli in una coda alta, mentre aspetto che la donna inizi a parlare.

<<Maddy si è fidanzata con un ragazzo.>> mi spiega Jean Jacques, avvicinandosi. Con lui anche Alex e Will.

<<Non è una bella cosa?>> mi gratto la guancia, colpendo leggermente il piccolo cerchio dei miei orecchini.

<<Non ci fidiamo di lui, dicono tutti che sia un criminale. Sappiamo che non dobbiamo fidarci delle voci, ma Maddy è la nostra sorellina.>> aggiunge Alex <<Per questo, ti dobbiamo chiedere questo immenso favore.>>

<<Penso di aver già capito...>> esclamo, poggiando le mani sui fianchi e chinando un po' la testa <<Volete che lo segua, giusto?>>

<<Già... ti chiediamo tanto, lo sappiamo, però...>>

<<Non preoccupatevi, ci penso io. Sono usciti insieme?>>

<<Sì, hanno detto di voler fare una passeggiata per il bosco. Però non sappiamo dove siano andati...>>

Afferro il braccio a Will, che è alto tre volte più di me. Lo trascino fuori, facendolo posizionare sotto l'albero più alto davanti casa.

<<Che vuoi fare, pazza?>> mi domanda, aggrottando le sopracciglia.

<<Se rischio di ammazzarmi, tu prendimi.>> gli comando. Poi mi sistemo pari alla parete esterna della casa, mi do una spinta e corro.

Riesco a saltare abbastanza in alto da aggrapparmi al ramo del pino e mi tiro su. Wow, quanto mi mancavano fare queste cose in missione. Mi arrampico sempre più in alto. Almeno fin quando non riesco a vedere Madylin.

Scendo lentamente di ramo in ramo, mentre i Gasly mi guardano come se fossi un animale da circo.

<<Le arti marziali sono dei toccasana.>> spiego, una volta scesa del tutto <<Dovreste provarci.>> scherzo <<Comunque, ho visto dove sono. Ci penso io a riportarvela a casa sana e salva.>>

<<Chris, sta attenta, mi raccomando.>> esclama Alex <<Non sei immortale nemmeno tu.>>

<<Potrò anche non essere immortale, ma voglio vivere a sufficienza per riuscire a...>> scuoto la testa, lasciando a metà la frase <<Ignorate ciò che sto dicendo. Io vado.>>

Non lascio loro il tempo di dirmi niente, perché comincio a correre, all'inseguimento di Madylin e di quell'altro. Con me ho solo il coltellino svizzero appeso al mio mazzo di chiavi, diciamo che dovrò contare in caso solo sulle mie abilità. Però, voglio dire, Maddy non è stupida, sa riconoscere una brava persona. O almeno spero.

Una volta recuperati, li seguo senza fare rumore.

Loro girano a destra, io sto per fare lo stesso, quando...

<<Kommt hier!>> si sente dire in tedesco. "Venite qui!" significa.

Immediatamente, scatto sull'attenti. Mi arrampico sulla pianta al volo.

Lo riconosco quello che ha parlato.

Lo riconosco.

È lui. È Paul Wrecker.

Mi scuso mentalmente con i Gasly, ma non posso lasciarmi scappare quest'occasione.

Seguendo quelle persone dietro a Fritz, mi ritrovo fuori da una casa in pietra, con l'edera che rischia quasi di avvolgerla completamente. Accucciata dietro dei cespugli, osservo le persone entrare una ad una.

Mi premuro di abbassare la suoneria del telefono, per evitare inconvenienti, e rimango ad osservare. Tutti entrano ma nessuno esce.

Io attirerei l'attenzione, non posso neanche avvicinarmi più di tanto.

Con l'opzione lente d'ingrandimento del telefono, arrangiandomi più che posso, riesco a notare che non ci sono telecamere esterne. In nessun punto.

Sto per fare qualche passo in avanti, ma la porta si spalanca ed io devo abbassarmi.

<<Danke, diese Drogen sind gut...>> dice un uomo, che vedo con un sacchetto trasparente in mano. Riesco a scattare un paio di foto, ma non ho la mimetica addosso, è pericoloso essere qui senza armi.

Ha detto "Grazie, queste droghe sono buone". Ciò significa che avevo ragione nella mia ipotesi: questo è il giro di cui avevo scoperto.

Se smantello questo, smantello Ernest Fritz.

Cerco di fotografare quante più cose possibili, per darmi un'idea.

Trattengo il respiro, notando il cellulare illuminarsi - Pascale mi sta chiamando. Non posso rispondere, così semplicemente lo infilo in tasca.

Mi sposto da lì, strisciando il più possibile verso il retro della casa.

Ci arrivo senza neanche troppa fatica, ma ormai il sole sta tramontando. Devo spicciarmi.

<<Ist da jemand?!>> una voce rivolta verso il punto in cui mi trovo io. Okay lo spicciarsi, ma devo anche rimanere calma.

Tutta la scia di addestramenti per situazioni di questo tipo mi torna in mente. So che devo fare. Senza fretta, devo continuare a muovermi.

Da sotto il cespuglio, riesco a vedere Fritz scuotere la testa e sputare per terra. Butta la cicca e la calpesta, poi rientra. In quel momento, agisco.

Dietro la casa non c'è nessun tipo di videocamera.

Dopo aver appurato questo, me la filo velocemente.

Potrei fare la spavalda e colpire Fritz alle spalle approfittando di una sua debolezza, ma rischierei soltanto di far saltare la copertura se qualcosa andasse storto. Meglio tornare qui con più pace. E soprattutto in un altro momento.

Percorro la strada al ritroso, ritrovandomi in poco tempo davanti a casa Gasly.

Entro velocemente, fingendo di essere stanca.

<<Eccoti! Ma perché non rispondevi al telefono?!>> domanda Felix, afferrandomi per le spalle e scuotendomi <<Pensavamo fossi morta!>>

<<Mi è caduta una cosa davvero importante mentre passeggiavo...>> Maddy è lì, meglio evitare di dire che la stavo seguendo <<Così ho cercato parecchio e alla fine l'ho ritrovata!>>

<<E com'è andata?>> chiede Pascale <<La passeggiata, intendo.>>

<<Bene... ho visto che c'erano diverse persone, volevo fare conversazione, ma poi ho dovuto cercare quella cosa e... beh, ho perso tempo.>> lascio trasparire la vera risposta più del dovuto <<Comunque, devo parlare con Pierre, quindi...>>

Noto Philippe tentare di fermarmi, ma non fa in tempo.

Non busso nemmeno, apro direttamente. Stavolta, però, credo avrei dovuto farlo...

Pierre e una ragazza...

Seduti sul suo letto...

Ognuno con la lingua ficcata in gola all'altra.

<<Oh Jesus!>> esclamo, stupita <<Scusate, non pensavo che... begging your pardon, continuate a fare ciò che stavate facendo! Oh God, avrei dovuto bussare e... divertitevi, suppongo!>> con un sorriso falso, mi chiudo la porta dietro.

Mi fiondo nella mia di stanza, con un peso enorme nel petto.

Poso la testa contro la porta, sospirando.

<<Allora è per questo...>> mormoro <<Sta già iniziando a dimenticarsi di me...>>

Mi strappo la collana con la luna dal collo, tirandola contro il letto in un impeto di rabbia.

Pierre ha assolutamente ragione a provare ad andare avanti, ma è proprio questo che mi fa incazzare. Il fatto che io non possa incolparlo, perché lui per una volta non ha fatto niente di male.

Forse in cuor mio sapevo che prima o poi sarebbe successo, che qualcuno mi avrebbe superata, ma non pensavo sarebbe stato con me ancora qui. Non prendetela come una frase egocentrica, è stato lui stesso a spingere per ottenere qualcosa da me...

Già... però qualcosa che io non ho saputo dargli...

Mi tiro un piccolo schiaffo da sola, risvegliandomi da questo stato di indecenza in cui sono caduta. È proprio vero che l'amore fa schifo!

Scendo ad aiutare gli altri con la cena e pochi minuti dopo fanno la loro comparsa Pierre e la ragazza. Felix la guarda un po' più degli altri e in un modo un po' diverso, così gli tiro un calcio sullo stinco, avvertendolo di tenere a freno il missile meglio che può.

<<Io sono Maia, comunque.>> mi si presenta, saltandomi vicino. Ha un sorriso quasi zuccheroso. Mi stanno per rispuntare delle carie.

<<Chris.>> rispondo, cercando di non fare l'antipatica.

Purtroppo non mi riesce più di tanto essere gentile con lei.

Ah, a proposito, non ho più detto niente su Julie! Adesso ogni tanto usciamo insieme per qualche passeggiata e/o giro di shopping. È simpatica e ci si sta impegnando davvero molto nel cambiare. È una cosa che va apprezzata.

Mangiamo tutti in un'atmosfera completamente fastidiosa e imbarazzante. Nessuno sa cosa dire.

<<Chris...>> Will spezza il silenzio, indicandomi <<Ma tu non avevi prima una collana con... una luna, mi pare?>>

<<Ah sì, si è sganciata quando mi sono cambiata... mi sono dimenticata di rimettermela.>> annuisco, anche se sono perfettamente consapevole del fatto che non la rimetterò così facilmente. Prima devo sbollire l'agitazione.

<<E un'altra cosa... Daniel mi ha chiesto se ha una qualche possibilità di uscire con te!>> si intromette Maddy. A quel nome, Pierre per poco non si strozza con la bistecca. Un ghigno malefico mi si forma interiormente.

<<Magari una volta.>> alzo le spalle <<Dan lo sa, vero, che è un amico e basta? Lo sa, no?>>

<<Ma secondo me sareste carini!>> dichiara Alex <<Potresti dargli una chance. Magari uscite insieme e scopri che è la tua anima gemella!>>

<<Può darsi.>>

<<Allora ci esci?>>

<<Siamo sicuri che non sia interessato soltanto a ciò che scrivo per voi, no?>> scherzo, sorridendo alla francese <<Comunque digli che UNA e UNA SOLA volta ci esco. Ma questo non cambia il sentimento d'amicizia che sento nei suoi confronti.>>

<<Ma davvero non ti piace nemmeno un po'?>>

<<Considera, Mads, che in quel modo mi piace di più Markus...>> affermo, giocando con i cerchi degli orecchini.

<<Sì, ma Markus è praticamente tuo fratello!>>

<<Oh, mettiamola così allora. Lui piace a me tanto quanto le donne piacciono a Felix. Ti garba di più?>> domando, voltandomi e facendo un occhiolino al ragazzo nel frattempo. Mi rivolge una smorfia, in risposta.

<<Ed io sono gay.>> aggiunge lui, portandosi alla bocca un pezzo di pane <<Il più gay dei gay.>>

<<Se lo dici tu...>>

<<Maddy...>> la chiamo <<Non devi trovarmi un fidanzato, sto bene così, eh!>>

<<Ma...>>

<<Ho già le mie anime gemelle.>> sorrido, sincera <<Le persone che amo di più già lo sanno. Mi basta questo.>>

<<Anime?>> si immischia Maia <<Più di una?>>

<<Sì, sono quattro. Tre ancora su questa Terra.>> confermo <<Sono i miei migliori amici, le uniche persone che amerò per sempre.>>

<<È una cosa bellissima...>> mormora <<Ma come hai fatto a tenere unito un legame simile? Voglio dire, penso sia pesante riuscire a non litigare.>>

<<Vedi, Maia, il nostro legame è talmente reale, talmente vero, talmente puro che mai e poi mai si spezzerà. Saremmo disposti a morire per l'altro e ci basta questo per saperci perdonare. Va avanti così da tanto tempo e siamo ancora uniti, forse più di prima.>>

<<Vorrei anche io degli amici così...>>

<<Se li conosci, è difficile non innamorarsi di loro... Fede, Mark e Dem sono le migliori persone.>>

<<Hai detto "tre su questa Terra", come mai?>> ma è stupida o cosa? Se le ho detto che di quattro persone tre sono ancora sulla Terra, che vorrà dire? Che Lexie è andata a fare la spesa?

<<Perché una di loro è morta.>> rispondo. Mi pulisco la bocca con il tovagliolo, gettandolo poi distrattamente sul tavolo <<Scusatemi.>> mi alzo, trascinandomi in camera.

So che il comportamento non è il migliore, so che non sono stata gentile, ma non riesco a parlare con lei senza infastidirmi, per di più di Lexie. Lei è il mio argomento debole, il mio punto più scoperto. E... so solo di non essere stata perfetta, ma non lo sono.

<<Ally...>> sussurra Felix, entrando <<Stai bene?>>

<<Sì, scusatemi.>>

<<Sicura?>>

Presa sul momento, recupero la pistola e mi avvicino alla finestra per uscire, ma il ragazzo mi ferma.

<<So che hai trovato qualcosa, Kir, ma adesso non puoi permetterti di andarci. Sei troppo nervosa e finiresti per farti male... regola numero 10 del campo.>> mi fa un occhiolino, facendomi ridere.

<<Hai ragione, Fel...>> annuisco <<Dai, torna da loro. Io ho bisogno di stare un po' da sola.>>

<<Ma...>>

<<Non era una proposta, Felix. Era un ordine mascherato.>>

<<Ma io voglio...>>

<<Se mi ascolti, domani ti porto in missione con me.>> propongo <<Che te ne pare?>>

Lui spalanca la bocca <<Questo è un ricatto.>>

<<Forse... allora, signor potrei andare in missione con il miglior agente del momento, che vuole fare? La ascolta e domani va con lei, oppure perde l'occasione più importante della sua vita?>>

<<Ti odio!>> esclama, per poi uscire di fretta <<Rispetta la tua promessa!>> mi grida poi. Sorrido.

<<Certo che sì...>> bisbiglio <<Ti porterò con me.>>

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