Chapitre 25

14 giugno 2019, Rouen

Cara Lexie,

ricordi di quando ti prendevo in giro perché scrivevi lettere a tua nonna? Beh, sorpresa, ritiro tutto quello che ho detto. Impensabile, vero? Io che mi rimangio qualche affermazione! Incredibile novità! Però, anche se penserai sia uno scherzo, in realtà è vero.

So cosa starai pensando in questo momento, cosa potrà mai avermi spinto a scrivere qualcosa ad un defunto, considerando che fino a tre anni fa mi sembrava la cosa più assurda possibile?

Ah, ne fossi a conoscenza anche io...

Dicevi sempre che nelle tue lettere raccontavi le vicende tue e di Mark a tua nonna, che non c'era più, ed io ridevo perché la consideravo una cosa da pazzi. Invece, tu insistevi. "Provaci" mi dicevi "Vedrai che non è così strano come può sembrare da fuori, e soprattutto aiuta moltissimo a sfogarsi!"

Ora capisco tante cose...

Forse anche io ho bisogno di sfogarmi con qualcuno. Dirai, perché non lo fai con Federica? È anche molto più semplice e pratico. E giustamente, me lo chiedo anche io. La risposta, tuttavia, è come quella che ti ho dato prima... non lo so nemmeno io.

Una piccola idea di spiegazione ce l'ho, però non credo che abbia così senso, già per come suona nella mia testa. Magari sto scrivendo proprio a te perché so che non mi giudicheresti mai, non lo avevi mai fatto prima e definitivamente non lo farai ora... forse ho solo bisogno di parlare, senza ricevere nessuna risposta indietro. Tu che ne pensi?

O forse, semplicemente, ho bisogno di te, Lex.

Mi scuso in anticipo per tutto l'egoismo, e soprattutto egocentrismo, di cui leggerai. So che lo odiavi, che odiavi quando la mia "vena egoistica" prendeva il sopravvento, ma ho davvero bisogno di te, Lex. Quindi, devo assolutamente cominciare a parlare, o esploderò. Ti chiedo di ascoltarmi.

Ecco, mi fa strano "parlare" in questo modo, ma è l'unica soluzione che ho trovato per tenerti vicina a me e se chiudo gli occhi riesco ancora a sentire la tua voce che mi dà consigli e mi supporta sempre. Faccio appello alla nostra eterna amicizia, quindi, per favore, Lexie.

Per cominciare, devo spiegarti dove sono oggi. Mi trovo a Rouen per una missione molto importante. Sono stata ospitata, sotto falso nome e identità, da una famiglia del posto. Adesso mi chiamo Christina Robin, ma tutti mi chiamano Chris.

Okay, ora abbiamo le basi per capire. Posso iniziare a raccontarti tutto.

Ti ricordi quando ti divertivi a speculare sulla mia vita sentimentale? Ora, come dire... ho trovato un ragazzo. Beh, trovato è una parola grossa. Diciamo che ci siamo presi una sbandata l'uno per l'altro. Che devo dire di più? Oh certo, lo so cosa devo aggiungere... che ne sono innamorata. Ne sono innamorata davvero tanto. Si chiama Pierre, Pierre Gasly per la precisione, e... ed è così carino! Mio Dio, Lex, sono certa che te ne saresti innamorata anche tu! Ha degli occhi che ti incantano per quanto sono belli e ha una risata che... ah, ha una risata così contagiosa. Lui è... è diventato importante per me senza che io potessi nemmeno accorgermene. Si è infilato pian piano sotto la mia pelle. So che devo farlo uscire da lì, ma non riesco a trovare un modo. Forse, è più giusto dire che non voglio trovare un modo. Ci siamo baciati un paio di volte e abbiamo anche fatto sesso e... ops! Perdona la schiettezza, Lex! Te lo dico perché l'ultima volta che ti ho detto di aver fatto sesso con qualcuno (pardon di nuovo per il termine), sei diventata rosso peperone e per poco non ti sei strozzata con quel muffin.

Nonostante questo, non è per parlarti di Pierre - anche se mi piacerebbe parlare solo di lui - che ho iniziato a scrivere questa lettera.

Ho un problema.

Che novità, vero? Tra noi, io ero quella incasinata, ma lo sono sempre stata. Non ti fa più alcuna differenza sentire parlare dei miei problemi, o sbaglio?

Dai, non devo perdermi in queste cazzate inutili.

Il mio problema quest'oggi si chiama Madylin Gasly. Hai già notato l'omonimia dei cognomi, giusto? Lei è la sorella minore di Pierre. Qual è il problema? Te lo spiego subito.

Qualche giorno fa c'è stato uno spettacolo a teatro organizzato dalla sua scuola e Madylin doveva esibirsi. Io ero così contenta per lei, mi ero offerta di aiutarla persino a provare una canzone. Magari avrei potuto darle una mano - ah, a proposito, c'è una cosa che non sai! Ho re-iniziato a cantare! Bello, vero? Era dal tuo compleanno che non lo facevo più - ma mi aveva detto categoricamente di no.

Pensavo che volesse soltanto farci una sorpresa, che volesse che la sua canzone rimanesse un mistero da svelare proprio alla fine. Insomma, un po' come se fosse un caso di Scooby-Doo. Non ci avevo prestato troppa attenzione, convinta che fosse solo una fissa adolescenziale... non mi sarei potuta sbagliare di più.

Il giorno stesso dell'esibizione mi è stato tutto chiaro. Te la ricordi ancora "Unsaid Emily", vero Lex? Ecco, Madylin ha usato la mia canzone per vincere a tavolino quella sfida. Se non ricordassi il testo di quella canzone, mia dolce amica, quelle sono le note che ho composto per chiedere perdono a mia madre e mio padre. Madylin mi ha chiesto scusa, è vero, ma non riesco a mandar giù questa situazione.

Vorrei dirle che non mi importa, che la perdono per tutto quello che è successo, ma la verità è che non ci riesco affatto. Per me è troppo difficile non serbare rancore. Sai benissimo anche tu che io perdono difficilmente un affronto, soprattutto se grande come questo.

Ma sai che cosa odio con tutto il cuore, che cosa non sopporto? No? Te lo dico io. Non sopporto il fatto che con me non sia stata fatta nessuna parola riguardo quel testo. Non sopporto il fatto che si sia goduta tutta la gloria dal pubblico. Non sopporto che abbia ottenuto meriti e riconoscimenti per aver usato il MIO dolore.

Per farla breve, non sopporto niente di tutto quello che questa vicenda ha comportato.

So quello che mi dicevi sempre, so cosa stai pensando, ormai ti conosco troppo bene per non riuscire a leggere nei tuoi pensieri. So che dovrei semplicemente perdonare Madylin e andare avanti, ma... ma io non sono te, Lexie, io non riesco a sfruttare ogni singola goccia di bontà nel mio corpo.

Ho sempre trovato difficoltà nell'esprimere come mi sento. Rammenterai la prima volta che ci siamo incontrate, no?

Insomma... quella buona tra me, te e Federica eri tu. Tu e solo tu.

E non ci sei più, Lex.

Per questo motivo non mi sento più di aprirmi veramente con qualcuno. Se avevo qualche difficoltà che tu definivi "emotiva", io mi rivolgevo a te. Eri tu la mia confidente di fiducia, eri la mia psicologa personale - che non mi faceva nemmeno pagare per tutte le ore che passavo stesa sul tuo divano a parlare e parlare. E quando ho perso te, è stato come perdere un appoggio.

Anche ora mi sento come se stessi fluttuando in aria, senza una meta precisa.

Mi manca il mio appiglio.

Lex, mi manchi tu.

Oh cielo, quanto vorrei che fossi qui in questo momento. Probabilmente ti abbraccerei talmente forte da non lasciarti più andare. Mi siederei qui per terra e mi metterei a gridare.

L'abbiamo già fatto una volta, te lo ricordi?

Quella volta era perché avevo avuto un attacco di panico dopo la morte dei miei genitori. Mi ero messa a strillare come una pazza nel bel mezzo della notte e tu, senza pensarci due volte, eri saltata giù dal letto e mi avevi abbracciata. Non hai lasciato andare quella presa fin quando non mi sono calmata, e neppure dopo hai osato allentare la stretta.

Come direbbe Scott McCall, eri la mia àncora, Lexie Grey. Sono un'imbarcazione che non riesce più a frenarsi. Non ho più possibilità di bloccarmi in mezzo al mare. Per stoppare la mia corsa, la mia unica speranza è uno schianto.

Chissà quale oscuro destino mi aspetta...

Mi manchi tanto, Lex. So che te l'ho già detto, ma mi manchi davvero, davvero, troppo. La vita è diventata immensamente più dura da quando tu ne sei uscita. Sono convinta che fossi tu quella a renderla più bella e colorata.

Si nota tanto la differenza con e senza di te, comunque. Te lo dico giusto perché tu lo sappia.

Vorrei poter tornare indietro nel tempo per poterti stringere ancora una volta.

Spesso si legge che le persone che perdi non ti abbandonano mai veramente, che ti stanno accanto anche quando pensi di essere da solo. Io non so dove sia tu ora, piccola Grey, se alla mia destra o alla mia sinistra, o se davanti a me, o addirittura alle Maldive, ma voglio dirti che ti voglio tanto bene.

Ti voglio bene con tutto il cuore, Lex.

Ti ringrazio ancora una volta per aver ascoltato le mie parole. Mi mancava "parlare" con te. Credo che d'ora in poi lo farò più spesso. Prima di lasciarti, ti ripeterò ancora una volta che mi manchi.

Mi manchi, okay?

Continua a restarmi vicino, ovunque tu sia. Per favore.

Con affetto e amore,

tua Althea.

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