Chapitre 22
📍31 maggio 2019
Oggi in casa non c'è nessuno.
Pierre è rimasto a Monaco da un suo amico pilota per riposarsi un po' dopo la gara. Will è con la sua fidanzata in vacanza. Phil e Alex sono andati in palestra. Pascale, Felix e Jean-Jacques sono usciti per delle commissioni e non sono ancora tornati, mentre Madylin dovrebbe essere a scuola.
Ah, mi serviva proprio qualche momento solo per me.
Entro in camera di Philippe per prendere la sua chitarra - ovviamente, mi ha detto che posso suonarla quando voglio e senza farmi alcun problema. Mi siedo fuori per terra, sotto la finestra della camera della minore dei Gasly.
Appoggio i miei spartiti per terra, fermandoli con dei sassolini. Comincio a suonare le note, che tuttavia ricordo a memoria. Sarebbe impossibile non farlo.
Canto quelle parole, che per me sono tanto importanti. Prima di oggi, considerando che dopo la morte di Lexie non ho più veramente cantato, non avevo mai avuto l'occasione di intonare quelle note.
Mi interrompo una volta finito di suonare, con la necessità di piangere. Ma stranamente oggi il mio eye-liner tiene, così non lo faccio.
Torno dentro e mi ritrovo Maddy ad apparecchiare in salone <<Hey!>> la saluto.
<<Hey! Hai cantato?>> indica la chitarra <<Comunque, mi ha chiamato mamma e ha detto che lei e papà saranno qui tra una decina di minuti.>>
<<Okay, perfetto!>> rispondo, annuendo <<Tutto bene? Hai un'espressione strana...>>
<<Sì, tutto bene! Tranquilla, è che sono stanca!>>
<<Hai gli occhi un po' lucidi, sicura che sia solo stanchezza?>> domando, facendo per avvicinarmi.
<<Sì, sono sicurissima. Ho appena sbadigliato!>>
<<Okay allora, meglio così! Almeno non stai male!>>
Ormai è pomeriggio e Pierre è appena tornato. Lo aiuto a scaricare le due valigie dalla macchina, mentre mi racconta di questo Charles Leclerc e della loro amicizia. A quanto pare, si conoscono da tanti tanti anni. Un po' come me e Federica, diciamo.
Io gli porto il borsone, mentre lui porta dentro tutto il suo armamento di casco e roba varia. Quel coso sembra più pesante di Pierre stesso!
<<Chri, ci andiamo a fare due passi?>> mi propone il pilota, mentre lascia a sua madre alcuni regali che le ha spedito Charles.
<<Sì, vado a prendere il cellulare e arrivo.>>
Torno in camera velocemente, trovandola diversa. Mi ricordo che quando sono uscita per andare ad aiutare Pierre avevo lasciato il libro aperto sopra il davanzale della finestra, mentre adesso è sopra il letto. E non solo questo...
Qualcuno è entrato in camera mia?
Recupero il mio cellulare e torno di sotto.
<<Hey, qualcuno è entrato in camera mia, per caso? Perché ci sono vari oggetti che si sono spostati e sono sicura di non essere stata io.>>
<<Avremmo dovuto?>> chiede Pascale, ridacchiando <<Magari non ti ricordi di averli spostati, tesoro. Succede!>>
<<Già...>> sussurro, ma non sono per niente convinta. Ho 23 anni, se mi prende l'Alzheimer adesso sono finita! Sono certa di quello che ho visto. Non me lo sono sognata <<Già, giusto.>>
Qualcuno è entrato in camera mia e ha spostato qualcosa per qualche motivo che non conosco. E devo scoprire se manca qualcosa che ha a che fare con la mia missione.
Adesso desterei sospetti se tornassi a controllare, per cui mi sono accontentata di chiudere la porta a chiave.
Esco insieme a Pierre e fingo di interessarmi a ciò che mi sta dicendo, ma in realtà continuo a pensare.
Ci sono solo tre persone che avrebbero potuto spostare qualcosa, ma nessuna delle tre aveva un buon motivo: Madylin, Philippe e Alex.
Ma sono sicura che non abbiano un motivo?
📍3 giugno 2019
<<Fede!>> grido, non appena lei varca il cancello della casa dei Gasly. Le corro incontro, abbracciandola <<Mi sei mancata tantissimo!>>
<<Anche tu mi sei mancata tantissimo, Althea!>> esclama, approfittando del fatto che nessuno sia lì ad ascoltarci <<Come va con il caso?>>
<<Devo raccontarti un po' di cose, mia cara Noir, ne rimarrai stupita.>> affermo <<Ma prima entriamo, c'è Madylin che è nervosissima e credo che un po' del tuo umorismo non possa che farle bene.>>
Perché la Gasly è così nervosa?
Stasera si esibirà in un concerto di beneficenza organizzato dalla sua scuola. Tutti gli studenti del corso di musica e ballo hanno preparato una canzone o una coreografia da cantare o ballare. In base al favore degli spettatori, poi, verrà decretato un vincitore e i soldi ricavati dai biglietti per l'ingresso verranno donati ad un'associazione contro le malattie come l'AIDS.
Interessante, no?
<<Ciao Fede!>> la saluta subito Maddy, scuotendo la mano e sorridendole.
<<Ciao Madylin!>> replica la mia migliore amica <<Allora, emozionata?>>
<<Tantissimo! Ti ringrazio per essere venuta.>>
<<Mi è stato detto da qualcuno che ti avrebbe fatto piacere se ci fossi stata, quindi eccomi qui!>> annuisce l'italiana <<E dato che ci sono e siamo in tempo, che te ne pare se il make-up te lo sistemo io? Chris te lo conferma, sono una maestra!>>
<<Certo!>>
<<Sei in un buone mani, Maddy, Fede è eccezionale.>> confermo <<Io intanto vado a prepararmi!>>
Faccio per entrare e cambiarmi, quando mi raggiunge Pierre.
<<Hey!>>
<<Hey!>> risponde, stampandomi un bacio d'improvviso e cogliendomi di sorpresa <<Ti volevo soltanto dire che vi accompagno io.>>
<<Okay, grazie!>>
Nemmeno un'ora dopo siamo pronti a partire. Inutile dire che Mads se la sta letteralmente facendo addosso.
<<Tranquilla!>> le dico <<Vedrai che andrà tutto bene! Sei bravissima a cantare e sono sicura che la canzone che hai scelto spaccherà di brutto!>>
<<Grazie...>>
<<Essere nervosi è normale!>> Federica si volta a rivolgere un sorriso a Felix, per poi tornare a Maddy <<Vedrai che andrà tutto benone!>>
<<Grazie.>>
La ragazza si sfrega le mani nervosamente fino a quando non arriviamo al teatro. Siamo una delle prime macchine ad arrivare e Maddy si ricongiunge subito alle sue amiche.
Io, Pierre e Federica decidiamo di goderci lo spettacolo in piedi, appoggiati contro il muro dietro l'ultima fila della platea. In questo modo, avremo una vista molto più ampia.
Felix, Jean-Jacques, Pascale e gli altri tre fratelli, invece, hanno dei posti a sedere. Sono circa in mezzo, quindi penso che vedranno bene.
Pian piano, tutta la sala si riempie ed il teatro è gremito di gente in ogni parte.
Le luci cominciano ad abbassarsi circa una decina di minuti da quando tutti i posti vengono occupati. Un faretto dalla luce viola illumina un ragazzo sul palco, che comincia a cantare "She will be loved" dei Maroon 5.
E così via, fin quando non arriviamo alla fine, circa.
Madylin è proprio l'ultima ad esibirsi.
Sale sul palco con trepidazione, molto più che nervosamente. Poi prende un bel respiro, incastonando il microfono all'asta ed imbracciando la chitarra.
Comincia a suonare le prime note ed è lì che capisco tutto.
È stata lei.
È stata lei ad entrare qualche giorno fa nella mia stanza. Non ha curiosato in giro come avevo precedentemente presupposto.
Lei ha copiato lo spartito della mia canzone.
Lei ha rubato la mia canzone.
[Dovrebbe esserci un GIF o un video qui. Aggiorna l'app ora per vederlo.]
Una sensazione di rabbia mi si dirama fin dentro le ossa.
Federica, capendo, mi blocca subito, avvolgendo le braccia intorno al mio corpo e tenendomi ferma. Mi dimeno, ma l'italiana riesce a bloccarmi fino alla fine della canzone.
Stringo le mani in pugni, completamente arrabbiata.
Faccio per rimanere più razionale possibile, ma quando il pubblico si alza in piedi e comincia ad applaudire, io non ci vedo più dalla rabbia. Ci sono persone che piangono, altre che fischiano per la commozione. E non resisto.
Corro fuori, rischiando di distruggere tutto.
Federica dietro di me.
A seguire, Pierre.
<<Dai, fermati!>> mi dice la mia amica <<Ci deve essere una spiegazione! Non fare così, te ne prego!>>
<<SPIEGAZIONE?!>> tuono, furibonda <<SPIEGAZIONE A CHE COSA?!>>
<<Ma che succede?>> chiede Pierre, che non ha assolutamente capito cosa stia succedendo.
<<Che succede? Te lo dico io che succede!>> e mentre parlo, dalla porta sbucano anche Madylin e gli altri Gasly <<Succede che tua sorella ha rubato la mia canzone, quella canzone è mia. Quella canzone l'ho scritta io!>>
<<Cosa? Maddie, è vero?>> le domanda Pascale, voltandosi verso la figlia.
<<N-no...>> ha anche il coraggio di dire.
<<NO?!>> grido, facendo dei passi avanti verso di lei in maniera non proprio amichevole. Federica mi si butta davanti, spintonandomi e buttandomi indietro.
<<Ferma!>> esclama <<Vai!>> mi ordina <<Forza, andiamo! Dai, muoviti! Via, andiamo via!>> comanda, spingendomi con sempre più forza. Mi ricaccia dietro, impedendomi di arrivare vicino alla ragazzina.
<<Ma cosa...>>
<<Se lei ora rimane qui, Pierre, la ragazzina a domani non ci arriva!>> sentenzia Federica, freddamente <<Quindi, Chris, andiamo! Muoviti!>>
<<Ho bisogno di stare da sola.>> dico, voltandomi cominciando a correre.
<<HEY!>> tenta di chiamarmi Pierre, ma non ho assolutamente intenzione di ascoltarlo.
| Pierre |
<<Fede, che sta succedendo?>> chiedo all'italiana, confuso <<Perché è così arrabbiata?>>
<<Perché Unsaid Emily è la SUA canzone.>> sbotta, puntando il dito contro mia sorella <<E non è vero ciò che dice la ragazzina, quella è la canzone di CHRIS.>>
<<Perché hai mentito, Maddy?>>
<<Io no-non...>>
<<Non provare a dire che non hai mentito, ragazzina.>> esclama Federica, con lo sguardo capace di fulminare chiunque osi mettersi davanti a lei <<Non ci provare. Perché anche solo leggendo quel testo si capisce che non l'hai composto tu!>>
<<Di che parli, Federica?>> chiedo, volendo capire.
<<Ancora non ci arrivi, Gasly? Sei davvero così stupido?>> la sua voce trasuda delusione <<Emily è sua madre!>>
A quelle parole, mi sento come se riuscissi a percepire il dolore di Chris <<Co-come...>>
<<Chris ha sempre detto di amare i suoi genitori, no?>> chiede ed io annuisco <<Bene... non è sempre stato così, soprattutto con sua madre.>>
<<Che vuoi dire?>>
<<Lei e la sua famiglia litigavano moltissimo. E tre giorni prima che i suoi genitori morissero, Chris aveva avuto un pesantissimo litigio con loro ed era corsa via. Si era fermata a casa mia fino a quando i suoi non erano partiti per la Francia, non li ha nemmeno salutati. Aveva continuato ad ignorare le loro chiamate per tutto quel tempo. Dopodiché, ci eravamo spostate da lei. Ed è arrivata la notizia della morte di Emily e Mitch...>>
<<Non dirmi che...>>
<<Sì, invece... Chris non ha mai avuto l'occasione di far pace con loro. E si odia tuttora, si odia perché non ha detto loro quanto li amasse. Quel litigio era stato pesantissimo, erano volate parole che nessun figlio dovrebbe mai dire ai propri genitori. Scrivere Unsaid Emily è stato il suo modo per tentare di chiedere scusa, per tentare di perdonarsi. Quella canzone non è solo una canzone, quello è un inno al suo dolore. Per questo è così arrabbiata. Lei odia sentirsi vulnerabile, l'ha sempre odiato, e cantare proprio questa canzone ha comportato il riaprirsi di tutte quelle ferite che sta richiudendo! Non li hai visti i suoi occhi, Pierre? Non sei stato capace di leggerli?>>
<<Ora capisco tutto...>> sussurro, alzando lo sguardo e portandolo a Federica <<Ora capisco tante cose...>>
<<I should have turned around, but I had too much pride...>> recita lei, citando il testo della canzone <<Sarei dovuta tornare indietro, ma avevo troppo orgoglio...>> traduce <<Ora capisci, Pierre? Ora la vedi la sua sofferenza? Ora capisci perché Unsaid Emily è la SUA canzone?>>
<<Sì...>> annuisco, desolato <<E quindi, quando la canzone fa No time for goodbyes. Didn't get to apologize, lei si riferiva all'addio mancato!>>
<<Sì, sì... e facci caso. And write in every empty space the words "I love you" in replace, then maybe time would not erase me, anche questo... ogni singola strofa di quel testo l'ha spezzata ancora di più. Lei non voleva essere cattiva, se ne starà pentendo anche ora... ma lei è orgogliosa, lei non si volta mai indietro. Chris è una persona forte, ne ha sopportate tante... ma non può sempre pretendere di essere invincibile. Anche lei soffre. E tua sorella l'ha ferita più di quanto potrebbe ferirla qualsiasi altra cosa.>>
And the words I most regret are the ones I never meant to leave.
Dice un altro verso della canzone. Le parole di cui si pente di più sono quelle che non avrebbe mai dovuto dire.
Abbasso lo sguardo per terra, non riuscendo a trovare qualcosa da dire.
<<Ora, se permettete, io vado a cercare mia sorella. Adesso ha bisogno di me.>> Federica si gira e comincia a camminare a passo svelto. Faccio per andarle dietro, ma lei mi ferma <<Se vieni con me, lei rivedrà solo la ragazzina in te e vorrà prenderti a pugni. Fidati, quando è incazzata è ancora più pericolosa di quando è "normale". Se si sarà calmata, allora dopo potrai parlarle.>>
Da quando Chris è corsa via, Federica non è più riuscita a dire "Madylin". La chiama ragazzina, quasi come se si sentisse in dovere di caricarsi sulle spalle parte del peso che prova Chris.
Mi volto verso mia sorella scuotendo la testa <<Perché?>>
<<Io... l'avevo sentita cantare, e non pensavo che...>>
<<Avresti almeno potuto chiederglielo, Madylin, maledizione!>> le grido, quasi <<Avevo fatto così tanta fatica per avvicinarmi a lei!>>
<<Non avrebbe mai detto di sì...>> sussurra lei <<E la canzone era troppo bella per...>>
<<Ti rendi conto di quello che dici?! La canzone era troppo bella? Ancora non ti è entrato in testa? Maledizione, Madylin! Non capisci? Chris non ha scritto quella canzone perché voleva comporre qualcosa di bello! Come hai potuto farle questo?>>
<<Non avevo idea che...>>
<<Che fosse per sua madre? Ecco, per questo avresti dovuto chiederglielo!>> commento, nervosamente <<E ti dico una cosa, se lei ora è arrabbiata anche con me, ti assicuro che questa non te la perdono.>>
Rimaniamo così, io arrabbiato e loro tutti in silenzio per qualche minuto, fin quando non mi squilla il cellulare.
<<Chris!>> esclamo, rispondendo. Il numero è il suo, il contatto anche.
<<No Pierre, sono Federica.>>
<<Che succede?>>
<<C'è un'emergenza. Torna a casa immediatamente.>> e poi attacca.
Colto da un'improvvisa sensazione spiacevole, io e la mia famiglia ci precipitiamo a casa. Federica è in piedi in mezzo alla stanza di Chris e per terra, in un disastro completo, ci sono tutti i suoi libri, tutti i suoi vestiti scaraventati.
<<Che è successo?>> chiedo, quasi spaventato.
<<Ha avuto la stessa reazione di quando i suoi sono morti, solo che credo si sia contenuta. Quella volta distrusse ogni singolo mobile della sua stanza...>> spiega l'italiana, sospirando <<Vi chiedo scusa per questo.>>
<<Avrebbe sicuramente potuto fare di peggio...>> mamma cerca di dissimulare la tensione scherzando. Non è arrabbiata con Chris, ma con Madylin.
<<Oh, questo non è niente.>> le parole di Federica non sono affatto rassicuranti <<Non si è calmata, la conosco meglio di quanto io conosca me stessa. Mia sorella non è una che quando si arrabbia è domabile. Nessuno può gestirla, ci riusciva solo Lexie...>>
<<Ma Lexie è morta...>> termino io la frase per lei.
<<Esatto...>> la ragazza schiocca la lingua contro il palato, voltandosi verso di me e piantandomi le mani sulle spalle. Mi guarda fisso negli occhi <<Ho bisogno che tu la trovi, Pierre. Io non conosco questa città, non ho idea di dove potrebbe essere andata. Ma tu sì. Si caccerà nei pasticci, sicuramente. Adesso non ragiona.>>
<<Mi ucciderà?>>
<<No, a te non torcerebbe un capello.>>
<<Ne sei sicura?>>
<<Tu le piaci, Pierre. Le piaci veramente. Sarebbe un'idiota se ti uccidesse.>> mi dice, facendomi un piccolo occhiolino <<Ma trovala. Seriamente. Non sto scherzando ora.>>
<<Ti prometto che lo farò. La troverò. Hai qualche idea? Che cosa potrei dirle?>> le chiedo <<Con che parole?>>
<<Dipende, dipende da come sta. Ma sono sicura che tu saprai dirle quello di cui ha bisogno... però trovala, Pierre. Te ne prego.>>
<<La troverò, te lo prometto.>>
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