Chapitre 17

Come sappiamo, il 17 è un numero speciale, un po' per tutti quelli che guardano la Formula 1 e sanno chi sia Jules Bianchi. In questo capitolo, proprio il 17, verrà narrato un evento molto importante nella vita di Althea. Detto questo, mi auguro che vi piaccia. Buona lettura ❤️

📍15 maggio 2019

| Pierre | 

Chris se ne sta appoggiata a quel muro da tre ore, con gli occhi chiusi e il viso rivolto verso l'alto. Ha un piede più avanti rispetto all'altro e le mani lasciate libere, con le braccia lungo i fianchi. Non ha dormito stanotte, e non tenta nemmeno di coprirlo. Non dice una parola, ma le occhiaie scure parlano per lei.

In realtà, non ne dice una da questa mattina.

Non ho avuto il coraggio di parlarle dopo quello che ci siamo detti l'altra notte, e quindi non so nemmeno cos'abbia oggi. Se non fossi orgoglioso, adesso sarei vicino a lei e la lascerei parlare. O meglio... sempre se lei voglia parlare. Dimentico sempre che sua maestà ha i suoi segreti... 

Non mi dà fastidio il fatto che lei nasconda delle cose perché, mio Dio, lo facciamo tutti. Il vero problema è che odio... odio il fatto che Chris non si fidi di me. 

Io le affiderei la vita, se stessi per morire, ma lei non lo farebbe con me. E capisco che non tutti vogliono condividere le proprie storie, ma... vorrei che lei si fidasse di me come io mi fido di lei. 

Anche mamma e papà sono strani oggi, continuano a fissare Chris in modo diverso, come con compassione... è possibile? 

Non passa molto tempo che il campanello suona e l'inglese sembra ridestarsi dal suo torpore. Sembra quasi uno zombie tornato in vita. 

Mamma va ad aprire, velocemente. E Chris si morde il labbro. Riesco a vedere i suoi occhioni lucidi. Che cosa le è successo? Perché oggi è così fragile? 

L'inglese non distoglie gli occhi dalla porta nemmeno per un secondo. Si sente il rumore di qualcosa che cade per terra e pochi decimi dopo fanno la loro comparsa tre persone. Due di loro sono familiari, la terza no.

Questi tre scattano verso Chris e si stringono tutti in un abbraccio, che sembra disperato. Sembrano abbracciarsi come se fosse l'unica cosa di cui hanno bisogno in questo momento. 

Federica, Markus e... lei chi è? 

<<Grazie...>> sento sussurrare all'inglese, che versa qualche lacrima. Noi tutti, tranne mamma e papà, siamo confusi. Che diamine è successo?

<<Perché piangete?>> domanda Madylin, che ovviamente non sa farsi i fatti suoi <<Cosa...>>

🎶 Ascoltare "Dancing" di Elisa da questo punto preciso, è tutto calcolato! 

<<O-oggi è un anniversario... l'anniversario della morte di una persona che ci rendeva I fantastici 5. Un incidente ce l'ha portata via...>> Chris parla in inglese per la prima volta da quando è qui. Di solito ci parla in francese, ma oggi no... oggi sta usando la sua lingua madre <<Il suo nome era Alexandra, ma noi la chiamavamo tutti Lexie.>>

<<Era mia sorella.>> mormora Markus <<Lexie era mia sorella...>> ripete, con una lacrima che minaccia di scappargli <<Ed è morta.>>

<<Eravamo un gruppo... e l'abbiamo persa.>> mormora Federica, in inglese, stringendo i pugni e abbassando il capo. 

<<Calmati, Fede...>> le risponde Chris <<Lo sappiamo anche noi chi eravamo, chi non siamo più.>> 

<<Oggi sono tre anni, sono tre anni da quell'incidente.>> aggiunge la ragazza di cui non conosco il nome <<Perdonatemi, non mi sono presentata. Mi chiamo Demetra e vi ringraziamo per la vostra ospitalità.>> 

<<Cos'è successo quel giorno?>> chiede papà, sedendosi e facendo cenno ai quattro amici di fare lo stesso <<Com'è avvenuto l'incidente?>>

<<Eravamo in elicottero. Adoravamo fare sport estremi, quel giorno avevamo scelto il paracadutismo...>> spiega Markus, deglutendo a fatica e con lo sguardo perso nel vuoto. Ora capisco anche la frase di Chris della sera in cui cacciammo Julie. Lei non fa più paracadutismo perché non sempre va tutto bene... Lexie è il motivo per cui non lo fa più! 

<<Se avessimo saputo che quel giorno sarebbe andata così, se avessimo saputo che non saremmo tornati tutti e cinque insieme... probabilmente non ci saremmo andati.>> dice Demetra, storcendo le labbra in una smorfia <<Se solo avessimo saputo che avremmo perso la nostra sorellina...>>

<<Non possiamo cambiare le cose, Dem...>> 


 📍Flashback: 15 maggio 2016

<<Ragazzi, siete pronti?>> domanda Althea, sorridendo sorniona, dovendo gridare a causa del forte rumore.

<<Certo!>> replica Federica, con lo stesso tono di voce e la stessa espressione felice <<Signor pilota, quando siamo pronti? Markus, non riesco proprio a non ridere a vederti guidare un elicottero, sei sicuro di saperlo fare?>> lo prende in giro l'italiana, facendo ridere Demetra e Lexie.

<<Hey, Fe, lascia in pace mio fratello!>> scherza Lexie, divertita <<Il mio fratellone è il migliore del mondo!>> 

<<Almeno tu, Lex, almeno tu!>> commenta Markus, lasciando il comando all'altro pilota e abbandonando la sua postazione di guida. Si avvicina ai suoi amici e a sua sorella scuotendo il capo <<Allora, che ne dite? Saltiamo?>>

<<Certo, ma prima controlliamo i paracadute, non si sa mai!>> suggerisce Althea, abbassandosi e togliendo gli strumenti dai loro rispettivi sacchi. 

Un brusco movimento costringe l'inglese a sbattere indietro <<Ma che succede?>> grida lei, con il terrore negli occhi.

<<L'elicottero sta precipitando!>> Demetra comincia a piangere lacrime di paura, abbracciandosi a Federica. 

Markus e Lexie sono paralizzati, non sanno cosa fare. Lui si precipita alla postazione del pilota, per aiutare l'altro, ma lo trova con la testa completamente insanguinata. Non respira più. Il problema, però, non è solo quello. Markus ha il brevetto, ma non può fare niente per impedire all'elicottero di precipitare. 

Althea riesce a rialzarsi, ma il portellone dell'elicottero si apre. 

Lexie scivola via, ma Althea è abbastanza veloce da riuscire ad afferrarla per il braccio <<Lexie resisti! Ti tengo io!>> le grida <<Coraggio Lex! Ragazzi, prendete i paracadute, presto!>>

<<Si sono bucati! Si sono bucati!>> ripete Federica, gridando. 

Non c'è modo di salvarsi.

Nemmeno qualche secondo dopo, l'elicottero si schianta a terra. Althea è sballottata in ogni direzione, e la sua presa sull'amica si spezza. 

Nessuno capisce più niente, fin quando i fianchi di quella trappola non esplodono e Althea, Federica, Markus e Demetra vengono spazzati via. 

I quattro agenti riportano tutti ferite abbastanza gravi, per fortuna sono tutti "coscienti". Federica è stordita, quasi non si regge in piedi. Markus ha battuto forte la testa e dalla sua gamba continua ad uscire sangue. Il bacino di Demetra è squarciato da un pezzo di elicottero, conficcato in profondità. Althea, invece, ha il braccio sinistro completamente tagliato, perde molto sangue. Anche lei ha battuto la testa, ma è la più vigile tra tutti.

<<Lexie!>> comincia a gridare, allora <<LEXIE!>> 

<<LEXIE!>>

<<LEXIE!>>

<<SORELLINA!>> 

Pian piano, gridano tutti quanti. Dalla ragazza non proviene nessuna risposta, così, anche se a fatica e con tanto dolore, i quattro agenti si rialzano. 

<<LEXIE!>> continua a gridare Markus. Le sue lacrime si mescolano al sangue, in un miscuglio di dolore e disperazione. 

Improvvisamente, si sente un rumore. Un sasso contro una parte dura. 

<<Lexie!>> Althea comincia a correre, sopportando il dolore sordo alle gambe. La seguono anche gli altri tre. 

<<Lex!>> Markus individua la sorella. La ragazza è distesa a terra, gran parte dell'elicottero la sta schiacciando. 

Il suo viso è pieno di tagli e sangue. Quasi non sembra lei. 

<<Lexie!>> grida Demetra, con le mani imbrattate di rosso. La sua ferita è sempre più aperta <<Ora ti tiriamo fuori da lì!>>

<<N-no...>> mormora la ragazza, con una lacrima che si infrange a terra <<N-non c-ce l-la f-far-farete m-mai...>> 

<<No!>> sentenzia Markus <<Io non ti lascio, Lexie!>> 

<<Nemmeno io.>>

<<E tantomeno io.>>

<<È fuori discussione che io ti lasci lì!>> 

Kir, Noir, Iside e Bone si sistemano da un lato, cominciando a spingere. Ma il corpo della piccola Lexie è bloccato in modo irrecuperabile. 

<<N-no!>> grida quasi, con il fiato che le rimane in gola, quando vede Demetra cadere all'indietro e chiudere gli occhi. Una chiazza di sangue si diffonde sotto di lei <<A-ascoltate... siete tutti feriti.>> la sua voce trema <<H-ho visto il kit di soc-soccorso... A-Ally, h-ho bisogno c-che tu ricucia la f-ferita di D-Dem... s-so che p-puoi fa-farlo...>>

<<Lo farai tu, Lexie!>> mormora Althea, abbassandosi e afferrandole la mano. Markus fa lo stesso, mentre anche Federica cede, scivolando al suolo accanto a Demetra. 

<<N-no... i-io non po-potrò...>> bisbiglia la ragazza, ansimando. Un frammento dell'elica si stacca, colpendo Althea all'altro braccio. L'inglese, tuttavia, riesce a spingerlo via e a tornare a concentrarsi su Lexie. 

<<Sorellina, ti prego!>> Markus è in balia della disperazione. Continua ad accarezzare i capelli alla sorella con dolcezza e le stringe forte la mano <<Lexie, per favore! Tu devi vivere! Sarai un grande chirurgo! Tu... tu realizzerai tutti i suoi sogni, perché vivrai! Tu vivrai, Lexie! Avrai tanti figli, che mi chiameranno zio! Tu DEVI vivere, Lex! Perché dovrai essere felice!>>

Lexie muove il capo dolcemente, negando, staccando la mano da quella del fratello e passando ad Althea <<Io sto morendo...>> sussurra <<Prenditi cura di mio fratello, Ally, ti prego...>>

<<Lo farò...>> annuisce la ragazza <<Lexie, io... mi dispiace...>>

<<T-tu non h-hai colpa, te-tesoro...>> risponde Lexie, faticando a respirare <<N-non sono precipitata g-grazie a te, Althea. S-sei la mi-mia migliore am-amica, t-ti voglio bene.>>

<<Te ne voglio tanto anche io!>> afferma Althea, stringendo la mano all'amica e versando delle lacrime <<Sei la mia migliore amica, Lexie, ti voglio bene!>>

<<D-dì a De-Demetra e F-Federica che le a-amo, che sono la co-cognata e la m-migliore amica mi-migliori del mondo.>>

<<Lo farò...>> 

<<Ma-Markus, ti a-amo, fratellone. N-non d-dimenticarmi, per f-favore>> il respiro di Lexie si accorcia sempre di più. Riesce a pronunciare quelle parole a fatica. 

<<Non lo farò mai, Lexie. Te lo prometto.>> Markus si morde il labbro, chinando il capo <<Ti amo, Lexie. Ti amo, sorellina.>>

<<A-addio...>> dopo aver pronunciato quelle parole, Lexie chiude gli occhi, sancendo così la sua morte. 


| Althea | 

<<Ricordo il tuo grido straziato...>> mormoro, risvegliandomi dal mio stato di torpore, in cui ho rivissuto l'incidente. Ho interrotto il discorso di tutti. Le mie mani sono strette una tra quelle di Markus e l'altra tra quelle di Demetra. L'attenzione mi si riversa tutta addosso <<Ricordo il tuo grido disperato dopo la sua morte.>>

<<Al...Chris...>> Markus si sporge, mentre io mi appoggio alla sua spalla <<Io ricordo, invece, il modo in cui tu ci hai salvati tutti.>> 

<<Non ho fatto niente... Lexie è morta anche per colpa mia. Se fossi riuscita a tenerle la mano, a sorreggerla più a lungo prima che l'elicottero si schiantasse, probabilmente, oggi sarebbe la chirurga che sognava di essere, sarebbe la più brillante neurochirurga del pianeta.>> dichiaro, sospirando e piantando lo sguardo per terra.

<<Non è stata colpa tua, sorellina...>> mi dice Federica <<Sì, forse Lexie sarebbe ancora viva, ma probabilmente uno di noi se ne sarebbe andato... ed è toccato a lei. Tra noi era la persona che se lo meritava di meno, è vero, era buona e gentile con tutti... ma non possiamo farci nulla ormai, se non ricordarla come meglio merita. E poi, non è vero che non hai fatto nulla!>> la mia migliore amica scatta in piedi, strappando il mio braccio dalla presa di Demetra e tirando su la manica della mia maglia, mostrando l'enorme cicatrice sul mio braccio <<Questo secondo te com'è possibile? Ti sei suturata il braccio da sola, con l'altro ferito, con l'ago da cucito che c'era nel kit medico e con il filo. Hai ricucito il taglio al bacino di Demetra. Hai fermato il sanguinare della nuca di Markus e quello dalla sua gamba, mi hai impedito di morire di assideramento. TU sei l'unico motivo per cui noi siamo vivi.>> 

<<Fede ha ragione, Chris... è solo grazie a te se siamo vivi.>> concorda Demetra, abbracciandomi <<E Lexie sarebbe fiera di te.>>

Mi volto immediatamente verso di lei <<Lexie sarebbe fiera di tutti noi.>> la correggo. 

Rimaniamo tutti zitti per un po', nemmeno i Gasly o Felix osano spezzare la pace del momento. In fondo li capisco, non deve esser facile nemmeno per loro sentir parlare di una ragazza morta che nemmeno conoscono e vedere quattro ragazzi che piangono e ricordano momenti, immersi tra le lacrime. 

<<Just say the word, we'll take on the world. 

Just say you're hurt, we'll face the worst

Oh.>> comincia a cantare Federica d'un tratto, portandoci tutti a voltarci verso di lei. 

<<I can see, see the pain in your eyes

Oh, believe, believe me and I have tried.>> segue Demetra, sorridendo malinconicamente. 

<<No I won't, I won't pretend to know what you've been through

You should've known, I wish it was me, not you.>> quella frase mi spezza sempre, ed è proprio Markus a cantarla. Come per dire, "Vorrei che fosse successo a me e non a te". 

<<And just say the word, we'll take on the world

And just say you're hurt, we'll face the worst.>> Federica ricomincia a cantare, consapevole del mio blocco psicologico, ma... le faccio cenno di fermarsi appena dopo questa strofa. 

<<Nobody knows you, the way that I know you

Look in my eyes, I will never desert you

And just say the word, we'll take on the world.>> lascio andare la mia voce, cantando per la prima volta da tanti anni. L'ultima volta che l'ho fatto era per il compleanno proprio di Lexie, il suo diciottesimo. Mi aveva detto di tenerci tanto a sentirmi cantare e così l'avevo accontentata. 

Noto Pierre fissarmi diversamente. Sarà il mio modo di cantare? 

Seguendo questo schema di strofe, finiamo la canzone tutti insieme. Con le mani unite, con i cuori che battono all'unisono, cantiamo le lodi di Lexie. 

Perché Alexandra Caroline Grey era una ragazza dolcissima e speciale. Aveva soltanto 20 anni quand'è morta e davanti a sé aveva tutto un futuro da chirurga. Sognava di essere una neurochirurga, sognava una famiglia, un marito, un amore duraturo. Aveva tanti progetti, quella ragazza, e le sono stati strappati via. 

L'unica cosa che posso dire è che Lexie Grey si meritava tutto meno che la morte. Io sono nera dentro, sono una persona sporca - ho dovuto ammazzare persone, ho dovuto sacrificare delle persone per salvarne altre -, mentre lei era perfetta, era pura. Avrei sacrificato la mia anima per lei. 

Ma purtroppo, come tristemente sappiamo, non è possibile. Non si può salvare una persona dalla morte. 



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