Chapitre 14
<<Chris?>> mi chiama lui.
<<Dimmi.>>
<<Sono contento che tu sia rimasta con me.>>
Le guance mi si colorano di rosso istintivamente, mentre dallo specchio incrocio lo sguardo di Pierre <<Anche io sono contenta di essere rimasta.>> mormoro, togliendomi anche l'ultimo frammento di rossetto.
Mi alzo, buttando nel cestino le salviette struccanti e andandomi a sedere di fianco al francese, che mi sorride.
<<Quanto credi che rimarrà ancora la piattola?>> domando, lasciando cadere la testa, che si va a posare sulla sua spalla.
<<Conoscendola, fino a quando Madylin non si arrabbierà e la butterà fuori a calci...>> è la risposta del pilota, che mi fa sgranare lo sguardo.
<<Davvero è così? Cioè, ossessivamente innamorata di te e okay, ma così petulante?>>
<<Sì, purtroppo.>> sospira lui, poggiando la testa contro la mia <<Tu hai mai avuto uno spasimante così?>>
<<Beh, in realtà no... di spasimanti, lo ammetto, ne avevo diversi, ma non li ho mai veramente calcolati. Loro basavano una cotta sulla bellezza, non trovi sia disgustoso? Una persona deve amarti per quello che hai dentro, non per com'è il tuo viso...>>
<<Hai detto delle parole davvero belle, sai?>> Pierre si allunga, passando il braccio dietro le mie spalle. In situazioni normali mi sarei spostata, ma il mio corpo sembra non volersi muovere da qui <<Anche io sono d'accordo con te.>>
<<Il mio primo ragazzo mi voleva mollare perché secondo lui ero troppo cazzuta.>>
<<In che senso?>> Gasly quasi ride, ma non lo fa per rispetto nei miei confronti.
<<Perché, per farla breve, ero io a dettare le regole. Sono sempre stata cresciuta con l'ideale che la donna debba avere il suo spazio, e per questo sono del parere che nessun uomo debba mai ostentare alla felicità della donna.>> spiego <<E io ero troppo femminista, per lui.>>
<<E poi? Com'è finita?>>
<<L'ho mollato io.>> sorrido, ricordando quel momento <<L'ho mollato io perché, al contrario, lui non era abbastanza cazzuto da poter anche solo competere con me.>>
<<Questa è una cosa che ammiro tanto del tuo carattere...>>
<<Cosa?>>
<<La tua autostima.>> Pierre muove di qualche millimetro la testa, abbassando gli occhi e portandoli nei miei <<Da quando ti conosco, ho imparato che la tua autostima è la cosa più preziosa che hai. Tu ti ami, ed è davvero bello. Ci sono persone al mondo che sono convinte di essere nulla, ma tu... tu potresti essere un esempio. Non dubiti mai di te stessa e delle tue capacità, sei forte.>>
<<Grazie...>> bisbiglio <<Ma io non ho tutta questa autostima. Anche a me capita di sentirmi inutile e incapace.>>
<<Tu non sei né l'uno né l'altro.>>
<<Posso fartela io una domanda?>>
<<Certo.>>
<<Che cosa vedi di così tanto speciale in me? No, perché io sono convinta di essere una persona comune, come tutte le altre. Non c'è niente in me che sia diverso.>> parlo. Io sono tutto fuorché ordinaria per via del mio lavoro, ma qualche volta mi assale questo pensiero. Se non fossi chi sono, sarei ancora una persona con autostima? Mi amerei ancora?
<<Non scherzare...>> mi risponde, avvolgendo le braccia intorno al mio corpo e trascinandomi in una stretta <<Tu sei tutto meno che comune.>> me lo dice all'orecchio, facendomi riempire la schiena di brividi. Chiudo gli occhi per un secondo, godendomi quella sensazione.
La sua presa su di me si allenta, segno che sta sciogliendo l'abbraccio. Istintivamente, riporto le sue mani sulla mia schiena <<Resta così...>> sussurro.
<<Come vuoi...>> mi risponde Pierre, cingendomi la vita e sorridendomi, mentre mi sposta alcune ciocche di capelli dagli occhi <<Come mai stasera sei in vena di abbracci?>>
<<Perché mi fai sentire protetta...>> bisbiglio, senza pensarci, rendendomi conto solo dopo di quello che ho detto.
Scatto immediatamente in piedi, con il viso color peperone. Gli volto le spalle, coprendomi il viso con le mani. Che diamine mi prende?
Perché il cuore mi batte così forte?
No, no, no! Io non posso innamorarmi!
La sua mano si posa sulla mia spalla, l'altra la segue subito dopo <<Hey...>>
Mi volto, sospirando e con lo sguardo basso <<Scusa, non so cosa mi è pre...>> d'un tratto, me lo ritrovo a pochi millimetri di distanza. Indietreggio, ma più di lì non posso andare, c'è il muro.
Pierre mi si avvicina ancora, poggiandomi le mani sul viso <<Questa è la stessa identica situazione...>> il suo tono di voce, così basso, è incredibilmente sexy <<Dove io voglio baciare te, non so se tu vuoi baciare me e con una piaga di ragazza che potrebbe interromperci da un momento all'altro... che cosa devo fare?>>
<<Non lo so.>>
<<Se ci baciassimo, che succederebbe?>>
<<Non lo so.>> ripeto, facendo un passo in avanti. Stasera non so proprio cosa mi passi per la testa. Gli sfioro le labbra con le mie <<Che facciamo?>>
<<Non lo so.>> stavolta parla lui <<Ma io non resisto più...>> mi dice, avventandosi su di me e baciandomi. Ricambio all'istante, gettandogli le braccia al collo e lasciando che sia lui a reggermi. È un bacio lento, ma dolce.
Giocherello con i suoi capelli, arrotolandoli con le dita.
Potrei staccarmi in qualsiasi momento, ma non voglio. Non ce la faccio. La sensazione è bellissima.
Non mi rendo ancora conto di quanto questo bacio mi distruggerà. Quando avrò finito la missione, dovrò andarmene e non rivedrò mai più né Pierre Gasly né la sua famiglia. Chris non esiste e non ho assolutamente intenzione di mantenere il suo personaggio dopo la fine del mio lavoro.
Mi allontano leggermente, staccando le labbra dalle sue e sentendomi già colpevole.
<<Hey...>> mi sussurra, carezzandomi la guancia <<Che succede?>>
<<Non dovrà più succedere... quello che accadrà, non dovrà più succedere. Ci stai?>> propongo, riuscendo a vedere il mio riflesso nei suoi occhi.
<<Ci sto.>> bisbiglia, ed io mi avvicino ancora una volta. Stavolta sono io a baciare lui.
Decido di non pensare, di staccare definitivamente la spina che tiene accesso e vigile il mio cervello.
Intanto, dal piano di sotto si sente ancora la voce di Julie, che si lamenta del fatto di non avere ancora ricevuto una risposta da Pierre e che ha intenzione di rimanere lì.
<<Per me, dovresti mandare un messaggio a tua sorella...>> provo a dire, ma tra una parola e l'altra Pierre mi bacia. Alla fine, tappandogli la bocca, riesco a formulare una frase di senso compiuto <<Anche solo per dirle che non si deve preoccupare se non ci vede rientrare.>>
<<Hai ragione...>> conferma il pilota, estraendo il cellulare dalla tasca e digitando parole su parole. Mi appoggio alla sua spalla, per leggere, e il suo braccio destro si posa attorno al mio bacino, avvicinandomi.
"Maddy, non preoccuparti se io e Chris non torniamo, ma siamo insieme... e abbiamo visto che c'è Julie" scrive il francese.
La risposta della sorella non si fa attendere "Sì, certo, lasciaci con la strega!"
"Ti voglio bene!!"
"Vaffanculo, Pierre" scrive Madylin "E comunque, non dico niente"
"❤️"
E così si conclude la conversazione tra i due fratelli. Pierre posa il cellulare sul davanzale della finestra, preoccupandosi di mutarlo e tornando vicino a me.
<<Problema risolto...>> dice, ancora più a bassa voce <<Quando credi che se ne andrà?>>
<<Spero per quei poveretti giù il prima possibile.>> rispondo, sospirando e alzando le spalle <<Mi fanno davvero pena, costretti a sopportarla...>>
<<E ti ricordo che nemmeno due ore fa tu mi hai suggerito di uscirci.>> mi fa presente il francese, facendo fatica anche solo a pronunciare quelle parole. Mi scappa una risata.
<<Ok, ho capito, pessima idea...>>
<<No, non pessima...>>
<<Terrificante.>> diciamo insieme, involontariamente. Ci sorridiamo, mentre mi porto la mano al collo per grattarmi a causa di un piccolo prurito.
<<Posso vedere la tua cicatrice? Sono curioso di sapere che forma abbia!>>
<<Quella di una normale cicatrice?>> la mia è un'affermazione retorica, ma abbasso comunque il tessuto della mia maglietta, mostrandogliela.
<<Wow, ma non è gigante!>>
<<Lo era abbastanza da farmi morire, però!>> proferisco, annuendo <<Più mi guardo allo specchio e più la trovo orribile.>>
<<Mi piacerebbe, un giorno, sentirti cantare...>>
<<Nah, io non canto più! Mi dispiace...>>
<<Potresti sempre ricominciare!>>
<<Non credo.>> l'ultima volta che l'ho fatto è stato per lei...
Pierre fa per baciarmi di nuovo, ma la voce di Julie ci paralizza. Dal piano di sotto, le sue parole ci costringono a muoverci in fretta <<Io voglio andare in camera dell'inglesina, li aspetto lì!>> e subito una corsa per le scale.
Afferro il telefono di Pierre da sopra il davanzale e rotolo per terra, insieme al francese, nascondendoci sotto il mio letto.
Per fortuna, ho provveduto a spostare da lì la mia pistola e le mie altre armi. Altrimenti sarebbe stato difficile spiegare la loro presenza.
La mia schiena combacia con il suo petto, siamo entrambi rivolti verso la porta.
Pochi secondi dopo, la francese fa il suo ingresso, cominciando a gironzolare. Per fortuna, non va a curiosare dietro i quadri, o ci troverebbe coltelli nascosti. La pistola, invece, è nascosta sotto alcuni vestiti nell'armadio, non la troverà.
Si siede proprio sul mio letto, che si abbassa vistosamente. Per un attimo temo di rimanere intrappolata e comincio ad innervosirmi. Pierre, però, mi stringe la mano, riuscendo a calmarmi.
Mi volto lentamente verso di lui, senza fare rumore, che mi fa l'occhiolino e mi pizzica la punta del naso. Gli sorrido, poggiando la testa contro il suo petto.
Il pilota riprende il cellulare, abbassando la luminosità al minimo. Apre l'applicazione "Note", per poi cominciare a scrivere: "Questa è l'ultima cosa che mi sarei aspettato di fare stasera!"
Annuisco, digitando la mia risposta: "Anche io!"
"Però, sono contento che ci sia tu qui, piuttosto che qualcun'altra... 😉"
"Sei un paraculo..." scrivo, ricevendo in risposta un piccolo pugnetto sul braccio "Però, anche io sono contenta. Comunque, ti ripeto, non succederà più."
"Sì, lo so... ma mi basta questa sera per essere felice." scrive, e posso sentire il mio cuore fermarsi "C'è un po' di polvere qui sotto..."
"Ci ho pulito stamattina!"
"Lo so, ma a quanto pare si è rigenerata!"
"Che odio!" devo aver messo su un'espressione imbronciata, perché Pierre si sporge e mi lascia un bacio, mentre ridacchia in silenzio "Mi è appena venuta in mente una soluzione per uscire di qui."
"Cioè?"
"Dammi il telefono e fidati di me. Ci stai?"
"Sempre."
Chiudo l'applicazione, andando invece a scrivere un messaggio a Julie, che è letteralmente seduta sopra di noi. Scrivo questo: "Ti aspetto fuori" e poi invio.
Lei, appena lo riceve, scatta subito giù per le scale e non appena sentiamo la porta sbattere, ci muoviamo ad uscire da lì.
Scendo anche io per le scale, precipitandomi alla porta e chiudendola a chiave, sotto lo sguardo stupito dei Gasly. Pierre arriva qualche secondo dopo.
<<Ma voi due da dove entrate?!>> chiede Pascale, indicandoci confusa.
<<Siamo entrati dalla finestra.>>
<<Ma come avete fatto? Siete pazzi?!>>
<<Sì, un po' pazzi lo siamo...>> conferma Pierre <<Però, è stato divertente!>>
<<Per te, idiota!>> commenta Will, tirandogli un cuscino dal divano <<Non per noi, che ci siamo sorbiti per QUATTRO ore quella palla al piede! Non potevi spingerla ad uscire prima?>>
<<Sì, avremmo potuto... ma almeno non l'ho dovuta sorbire!>>
<<Giuro che ti ci incateno!>> borbotta Alex, tirando uno scappellotto al fratello minore e fulminandolo <<Chris, ovviamente tu non c'entri nulla!>>
<<L'idea di entrare dalla finestra è stata sua!>> fa presente Pierre, indicandomi.
<<Sì, perché tu avevi intenzione di restare in macchina... meglio al caldo, no?>> controbatto, alzando le spalle <<E poi, ammettilo che l'arrampicata è forte!>>
<<Ogni volta che ti vedo mi sorge una domanda, ma quanti sport hai fatto nella tua vita?>> mi chiede Maddy <<No, perché parli sempre come se avessi fatto di tutto.>>
<<Ne ho fatti diversi, tipo: nuoto, pallavolo, calcio, tennis, un paio di volte anche paracadutismo, arrampicata, ho fatto surf anni fa con i miei genitori ai Caraibi, immersioni, bouldering, poi karate, judo, altre arti marziali, poi... ho fatto scherma, tiro con l'arco, bungee jumping, sci, so praticare la tecnica della discesa in corda doppia...>> elenco, contandoli con la punta delle dita <<Ah, per non dimenticare il tiro al piattello con mio padre! E scuba diving!>>
I Gasly sono tutti stupiti <<Davvero?>>
<<Che c'è di strano?>> chiedo, con un sorriso.
<<Tu sei davvero una donna dai mille talenti!>> scherza Philippe <<Com'è fare paracadutismo?>>
<<Ti fa sentire libero, anche se ogni volta che lo fai corri il pericolo di non tornare. Però, la sensazione di brio che ti dà è mille volte più eccitante ed emozionante della paura! Solo che ora ho smesso, non sempre è felice...>> descrivo, chiudendo gli occhi e ricordando quei momenti <<Però, il mio sport preferito è senza dubbio il bouldering>>
<<In che consiste?>>
<<Arrampicata sui massi, in poche parole.>>
<<Bello?>>
<<Oh sì, da morire! Ci andavo sempre con mia mamma e mio papà, ci passavamo le domeniche pomeriggio. Era stupendo. Poi, dopo che loro sono mancati, non ci sono più andata...>> racconto <<Non importa, però, conservo dei bellissimi ricordi ed è questo che mi basta!>>
Jean Jacques mi posa una mano sulla spalla <<Vedrai che un giorno ci tornerai da sola, quando ti sentirai pronta.>>
<<Certo, un giorno lo farò!>> annuisco, ma qualcuno bussa alla porta <<Oddio, non ditemi che...>>
<<HEY, APRITE! SONO JULIE, DOVE SI TROVA PIERRE?>> grida la francese, da fuori casa.
<<Noi andiamo a dormire, siamo stanchi. Se cerchi Pierre, prova ad andare in piazza. Lui di solito ci va sempre!>> mente Madylin <<Ciao ciao!>>
Scoppiamo a ridere per la comicità della situazione.
<<Ma è mai possibile che quella non si stanchi mai? Insomma, è ovvio che piuttosto che uscire con lei, Pierre diventa gay!>> commenta Will <<Insomma, non ci sarebbero minimamente problemi se volessi diventare gay, ma non per lei!>>
Scuoto la testa, con fare divertito <<Non ho mai conosciuto persona più fastidiosa...>>
<<Oh, perché tu l'hai vista calma...>> sussurra Philippe, e posso vederlo rabbrividire <<Quando è incazzata diventa peggio di una belva famelica.>>
<<Non c'è nessuno che può battere una tigre...>> affermo, richiamando le parole che mi disse Federica tempo fa <<O sbaglio?>>
<<Sai che figata uno scontro Chris-piaga?>> si emoziona Alex, con gli occhi che brillano <<No, vi prego, facciamolo!>>
<<Io ci sto.>> sorrido <<Quale arte marziale preferite? Karate, Judo, Taekwondo...>>
<<Tu potresti asfaltarla anche a parole!>> afferma Maddy <<Ma sarebbe davvero bello per una volta far star zitta quell'insopportabile. E comunque, ancora non ho capito perché continua a presentarsi a casa nostra, anche se è chiaramente evidente il fatto che non la vogliamo.>>
<<Questo perché mamma continua a dire a sua madre che non disturba!>> Will si becca un'occhiataccia <<Non guardarmi così, mamma, è ovvio!>>
<<Will ha ragione, stavolta...>> si uniscono anche gli altri tre fratelli.
<<Ingrati!>>
<<Ingrati? Mamma, preferiremmo farci 18 ore di camminata nel deserto, piuttosto che parlare con lei!>>
<<Io l'ho fatto!>> esclamo <<Camminare per ore e ore nel deserto!>>
<<Tu non sei normale, comunque...>> scherza Maddy <<E non sei morta?>>
<<No, ma ci ero vicina. Per carità, è bellissimo, ma non si consiglia a nessuno. Se non sbaglio, era per il mio ventesimo compleanno, insieme a Federica. Lei può testimoniare. Una cosa incredibile! Faticoso all'inverosimile, ma è bellissimo.>>
<<Per curiosità, hai mai fatto parapendio?>>
<<Certo! Nel... 2011, sempre con i miei genitori!>>
<<Ok, lei ha ufficialmente fatto tutto!>>
<<No, tutto no. Non ho mai guidato un kart.>>
<<Perché, una macchina di Formula 1 sì?????>>
<<Ah!>> esclama Pierre, incrociando le braccia al petto <<Vedessi che macchina ha a Londra! Fa invidia alle Aston Martin. E guida pure bene! La sua è una Ferrari 812 GTS.>>
<<Serio?>> Phil sgrana lo sguardo <<Hai tutto il mio rispetto, Chris.>>
<<Grazie!>> sorrido <<Diciamo che sono una a cui piace molto il rischio.>>
<<Si vede, fidati.>>
<<Un giorno, te lo prometto, ti portiamo sui kart!>> sentenzia Pierre <<Vedrai che è divertente! Nemmeno così pericoloso!>>
<<Pierre, cretino, lei fa bungee jumping e boldering, credi che abbia paura di un kart?>>
<<Beh, in effetti...>>
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