Chapitre 13

📍23 aprile 2019

<<E con questo abbiamo finito!>> esclama Markus, chiudendo il suo computer e sospirando di gioia. Finalmente la lista è finita!

<<Sii!>> grido quasi, battendogli il dieci <<Finalmente! Ci abbiamo messo 4 giorni interi, ma ce l'abbiamo fatta!>>

<<Quanti nomi ci sono rimasti?>>

<<Tre: Paul Wrecker, Stefan Gallager e Kurt Miroslav. Però Gallager risulta scomparso in circostanze misteriose.>> rileggo i tre nomi che ho scritto a penna nel mio foglio, spostando poi lo sguardo sul mio amico <<Hai trovato le loro foto?>>

<<Sì, te le ho appena inviate per e-mail!>>

<<Bene, e quindi abbiamo ufficialmente concluso la prima parte della missione!>> mi alzo da per terra, pulendomi i pantaloni <<Ti ringrazio tanto per il tuo aiuto, Mark...>>

<<Sei una mia amica, era il minimo che potessi fare!>> Markus mi fa l'occhiolino <<Quindi credo che domani mattina ripartirò. Il capo ha detto di aver bisogno di me!>>

<<Che peccato che tu debba andartene...>> sussurro <<Ormai mi ero abituata!>>

<<Sta tranquilla, ci vedremo presto!>> mi sorride, tirandomi un buffetto sulla guancia <<E poi posso vantarmi di aver fatto ingelosire Pierre Gasly!>>

<<Ingelosire?>>

<<Tu ancora non realizzi che quel ragazzo è cotto di te, vero?>> parla Mark, scuotendo il capo <<Amica mia, perché non ti decidi a parlare con lui?>>

<<Magari lo farò, magari no... chi lo sa!>> scherzo, avvicinandomi ed abbracciando Markus, che ricambia <<Mi mancherai, lo sai?>>

<<Anche tu!>> replica Bone <<Però, promettimi una cosa. Ora hai i nomi dei tre sospetti, ma va con calma. Goditi Rouen! Vivi la vita che non hai avuto prima!>>

<<Perché ora mi dici così?>>

<<Ti dico così perché la vita è troppo breve, l'abbiamo imparato perdendo Sophia e anche perdendo lei... E tu, stella, stai sprecando il periodo più bello! Non ti sto dicendo di compiere sciocchezze, ma di divertirti, di essere felice!>>

<<Ti prometto che ci proverò, te lo giuro.>> affermo, intrecciando il mignolo al suo per siglare l'accordo.

<<Ne sono felice... e ora ti propongo una cosa...>>

<<Cioè? Sentiamo!>>

<<Tu sai come ti chiamano nel quartier generale, no?>> mi domanda, e scuoto la testa, negando.

<<Una volta era la Dea della Federal, ora è cambiato?>>

<<I nuovi, e a seguito gli altri, hanno preso a chiamarti Bombshell.>>

<<Bomba sexy? Lo prendo come un complimento...>> sospiro <<Okay, ma che vuoi dirmi con questo?>>

<<Lo vogliamo far morire definitivamente Gasly? Eh? Che ne dici, bombshell, vogliamo fargli scattare una reazione di gelosia assurda?>> mi propone, e non posso fare a meno di stargli a sentire, interessata. Anche se probabilmente me ne pentirò.

<<Che cosa mi proponi?>> domando, con un sorrisetto.

<<Ascoltami bene...>>


| Pierre |

Un fischio da parte dei miei fratelli mi porta ad alzare lo sguardo dal mio libro. Seguo i loro occhi, puntati sulle scale.

Chris e Markus stanno scendendo insieme, vestiti in modo elegante. Lei in particolare è bellissima. Si è scelta un abito nero lungo con delle bordature dorate sui fianchi, le dona davvero.

Mi sforzo per non sbavare, nonostante riesca a fatica a staccarle gli occhi di dosso.

I capelli sono leggermente mossi e indossa i suoi occhiali da vista. Al collo indossa ancora la collana con la luna.

Com'è bella...

<<Wow Chris, già sei stupenda di tuo, questa sera hai esagerato!>> le dice Will, facendole un occhiolino <<Io ci provo ancora a chiedertelo, ci esci con me?>>

<<No!>> è la risposta secca dell'inglese <<Comunque, io e Markus andiamo a teatro! Ci vediamo dopo!>>

<<Con che ci andate?>> domanda Alex <<Tu non hai la macchina, lui pure credo che non l'abbia portata.>>

<<Oh, a questo non avevo pensato... che facciamo Mark? Chiamiamo un Taxi?>>

<<Pierre, perché non ce li porti tu? Tanto non hai niente da fare, fratellino!>> suggerisce Madylin, indicandomi <<In fondo, si tratta solo di un viaggio, no?>>

<<Beh, ci faresti un favore!>> si aggiunge l'amico di Chris <<Ma se per te è un disturbo, non è un problema!>>

<<Dai, chiamiamo un taxi. Pierre sicuramente vorrà riposarsi, non è giusto chiedergli di portarci, non è mica il nostro autista!>> parla Chris e un qualcosa nella mia testa mi porta subito a scattare.

<<No, va bene. Vi accompagno io, prendo la macchina.>>

Esco dalla porta, con le chiavi dell'Aston Martin in mano, seguito dai due amici. Da quando due amici vanno al teatro da soli? Questo per me si chiama appuntamento!

Mi siedo al posto del guidatore.

Ogni volta che viene con me, Chris si siede davanti, ma stasera preferisce accomodarsi dietro, vicino al suo amico.

Loro due continuano a scherzare tra di loro, ed io rimango zitto per tutto il tragitto. Parcheggio davanti al teatro, lasciando ai due la possibilità di scendere.

<<Grazie Pierre.>> mi sorride Chris, chiudendo lo sportello e seguendo Markus. Si appoggia al suo braccio, salendo le scalette insieme a lui.

Parto immediatamente, non avendo nemmeno voglia di tornare a casa.

Delle domande continuano a galleggiarmi in testa fin da quando l'ho vista scendere: Perché è con lui? Perché escono insieme, se poi dicono di essere soltanto amici?

Perché lei con lui è sempre gentile e sorridente, ma con me no?

Capisco che lui sia suo amico da un sacco di tempo, però... perché Chris non capisce che lei sta diventando sempre più importante per me? Perché non tratta me come tratta lui?

Da quando la conosco, pian piano, si è fatta strada nel mio cuore, in punta di piedi, e si è stanziata nell'angolino più nascosto, dove arrivare è impossibile e tirarla fuori da lì sarà impossibile.

<<Perché non capisci che mi piaci, Chris?>> domando, scrutando il cielo scuro e buio dal parabrezza.

Rimango fermo con la macchina lì per non so quanto tempo, sempre nella stessa posizione e con gli stessi pensieri in testa.

D'un tratto, un messaggio fa vibrare il mio telefono, riscuotendomi dai miei pensieri. Pensi al diavolo e spuntano le corna, è Chris.

"Hey! Noi abbiamo fatto a teatro... se non ti dispiace, puoi passare a riprenderci? Grazie! 🖤" è ciò che ha scritto lei. Al vedere quel cuore, anche se nero, ammetto di aver sorriso.

"Arrivo 👍🏻."

Metto in moto, aspettando qualche secondo, per non dare l'impressione di essere rimasto ad aspettare (anche se è quello che ho fatto).

Arrivo lì davanti, trovandoli già ad aspettarmi.

<<Hey!>> mi saluta lei, con il sorriso dolce.

<<Ciao Pierre, grazie.>> dice invece Markus.

<<Salite, dai... com'è andata?>> domando, fingendo di interessarmi <<Era bello lo spettacolo?>>

<<Sì, anche se Chris non ha apprezzato l'assolo finale...>> dice ironicamente lui, mentre lei gli tira una gomitata.

<<Non stavo piangendo, avevo solo una cosa nell'occhio!>> anche involontariamente, per Chris non citare "Io prima di te" è impossibile. Quel romanzo per lei è incredibile <<Però, l'ho adorato.>>

<<Anche io, mi è piaciuto molto!>>

<<Dai, però...>> fa Chris <<Abbiamo passato una bellissima serata, così almeno avrai il ricordo di questi giorni a Rouen mentre sarai in viaggio!>>

<<Oh già, devo ancora prendere il biglietto!>> Markus si sbatte una mano in fronte <<Bombshell, mi presti il telefono? Lo acquisto da internet.>> "Bombshell"? La chiama davvero "bombshell"?

<<Scusa Mark, mi è morta la batteria...>>

<<Ti presto il mio.>> suggerisco, passandoglielo già sbloccato <<C'è l'applicazione nella cartella "Viaggi". Dall'aeroporto di Parigi, ti conviene.>>

<<Va bene, grazie!>>

Sento il tipico rumore di soldi che partono, segno che Markus ha comprato il biglietto. Improvvisamente si sente il suono di un messaggio.

<<Chi è?>> domando, non potendo muovere la testa.

<<Un contatto che tu hai rinominato "Dio, ti prego, mutala"...>> risponde Chris, ridacchiando <<Per caso è Julie?>>

<<Ma noo, come l'hai capito?>> parlo con forte tono retorico <<Che cosa vuole?>>

<<"Pierre, amore, perché non mi rispondi?" è il primo messaggio. "Pierre, tesoro, lo so che hai letto!" il secondo. "Cucciolo, mi sto preoccupando" il terzo. "Amore! Mi spieghi che succede? Mi metti le corna con l'inglesina?" è il quarto.>> legge Chris, cercando di non scoppiare a ridere <<Fammi capire... l'inglesina sarei io?>>

<<Sì, scusala...>>

<<Ma state insieme?>> domanda Markus <<No, perché Chris ci ha raccontato di questa simpatica ragazza...>>

<<Preferirei buttarmi da un ponte.>> parlo, senza neanche pensarci <<Non la tollero proprio!>>

<<Si vede...>> annuisce Chris, sorridendo, per poi bloccare il telefono e passarmelo. Nel riprenderlo, le sfioro le dita con le mie, sentendo la scossa invadermi l'arto.

Questa ragazza mi farà diventare matto!

<<Però, secondo me... un'opportunità potresti dargliela.>> quasi non ci credo, Chris ha davvero detto queste parole? Freno, appoggiando il piede sul pedale e accostando in strada. Mi volto verso di lei, stupito.

<<Ma sei seria? Tu stessa hai detto che è insopportabile, e la conosci da una settimana!>>

<<Sì, è vero...>> inizia a dirmi <<Però, se accetti di uscire con lei una volta e poi le fai capire definitivamente che non ti interessa, magari la smette.>>

<<Di solito proponi idee intelligenti, bombshell, questa è una delle tue peggiori.>> le dice Markus, posandole una mano sopra la spalla <<Secondo me, l'opera ti fa male.>>

<<Male a breve ti farai tu, se non la smetti di chiamarmi bombshell: punto uno. Punto due, se scopro chi ha messo in giro questo soprannome, lo prendo a sberle. Punto tre: l'opera non mi fa male. Punto quattro: secondo me invece può funzionare!>>

<<No!>>

<<Oh, fate come vi pare!>> sbuffa Chris, grattandosi una guancia <<Pierre, abbiamo intenzione di rimanere fermi qui fino a domani?>>

<<Oh, giusto.>> riprendo a guidare, non potendo fare a meno di pensare a ciò che ha detto l'inglese. Secondo lei, dovrei davvero uscire con Julie?

Se lei provasse qualcosa per me, non dovrebbe fare di tutto per spingermi a non farlo? Invece, mi sta spingendo ad avere un appuntamento con la palla.

Perché?

Dopo aver lasciato Markus in hotel, con Chris che gli promette che domani andrà a salutarlo, io e lei ripartiamo. Stavolta, però, la bombshell cambia posto, sedendosi davanti, sul lato passeggero.

Arrivati a casa, è proprio Chris la prima ad accorgersi di una macchina molto costosa parcheggiata. Io la riconosco subito, cominciando già a disperarmi, mentre l'inglese no.

<<Che succede?>> mi domanda, infatti <<Chi è?>>

<<Julie...>> sussurro, battendo la testa sul voltante <<Ti prego, Dio, mandamela buona. Ti prego! Se sento un'altra volta la sua voce fastidiosa, la strozzo!>>

Chris mi posa una mano sulla schiena, per confortarmi <<Dai, magari non è lei.>>

<<Oh no, è... eccome se è.>> sospiro <<Sicuramente si è presentata qui perché non le ho risposto ai messaggi...>>

<<Ti dà così fastidio?>>

<<La sua presenza? Tanto!>>

<<Okay, allora ci penso io. Dammi due minuti e la sbatto fuori...>> afferma, sorridendomi con gentilezza. Fa per uscire dalla macchina, aprendo così lo sportello, ma decido di fermarla.


| Althea |

La sua mano si avvolge attorno al mio braccio sinistro, quasi come se non volesse che sia io ad occuparmi di mandar via Julie.

Lo guardo, non capendo bene. Che cosa vuole dirmi?

<<Pierre, cosa...>>

<<Aspetta un secondo... prima c'è una cosa che devo chiederti.>>

<<Cioè?>> domando <<Dimmi tutto!>>

Dal suo finestrino, leggermente aperto, entra un po' d'aria, che gli muove i capelli, già scompigliati per conto loro.

Aspetto in silenzio, cercando di continuare a guardarlo negli occhi. Non voglio che capisca che sono in imbarazzo, per cui mi impongo anche di non arrossire per la situazione.

<<Chris, senti... io... io voglio sapere se tu... cioè, se noi...>> balbetta lui, e quasi non riesco a comprendere niente di tutto ciò che dice. Prende un respiro profondo, per poi tornare a parlare <<Chris, rispondimi sinceramente... se Julie non si fosse presentata lì quella sera, ci saremmo baciati?>>

Rimango zitta per qualche secondo, non sapendo bene cosa dire <<I-io...>>

<<Ti prego...>> mi dice, prendendomi entrambe le mani e facendomi voltare verso di lui <<Ti prego di dirmi cosa ne pensi tu!>>

<<Io l'avrei fatto...>> rispondo, con sincerità. Non ha senso mentire, no? <<Voglio dire, io ti avrei baciato, se lei non fosse arrivata.>>

<<Davvero?>> il suo tono è sorpreso, ma non in senso negativo. Un piccolo sorriso gli si forma sul viso <<E... te ne saresti... te ne saresti pentita?>>

<<Questo non lo so...>> confesso <<Però non è successo, quindi non c'è nulla di cui preoccuparsi. Giusto?>>

<<G-giusto...>>

<<E tu?>> chiedo <<Tu mi avresti baciata?>> ora che siamo in tema, è giusto togliermi un sassolino dalla scarpa. È una curiosità che ho, perché io l'avrei fatto... ma lui?

<<Sì.>> sussurra <<Sì, anch'io l'avrei fatto.>>

Annuisco, staccando le mani dalle sue e aprendo lo sportello <<Beh, tu aspetta qui, ci penso io.>>

<<Che vuoi fare?>>

<<Hai detto che ti dà fastidio, no? Beh, la caccio al volo! Posso usare le arti marziali oppure...>> la risata di Pierre mi confonde ancora di più.

<<No, no! Ferma così! Non preoccuparti.>>

<<Ma...>>

<<Tu entra, io aspetterò un po'.>> la sua espressione sconsolata mi spinge a risedermi sul sedile e a richiudere lo sportello <<Che fai?>> mi chiede.

<<Resto con te, no? Non è ovvio?>>

<<Non ce n'è bisogno, Chris...>>

<<Secondo te, se io ora entro, mi trovo sicuramente davanti tutti. Che cosa dico alla domanda "Dov'è Pierre?". No, perché sarà la prima cosa che mi verrà chiesta!>> ribatto, voltando la testa verso il francese.

<<Hai ragione, però non possiamo rimanere qui per sempre!>>

<<Quanto sei alto, Pierre?>> gli chiedo, facendo due calcoli mentalmente.

<<Perché me lo chiedi?>>

<<Tu rispondi soltanto!>>

<<1,77.>>

<<Perfetto allora!>> lo convinco a scendere dalla macchina, che riesce a parcheggiare nel garage senza fare rumore. Poi, afferrandogli il braccio, lo trascino sotto la mia finestra, che ho lasciato aperta.

Gli chiedo di abbassarsi, per poi salirgli sulle spalle.

<<Che vuoi fare?>> sussurra <<Ti ammazzerai, lo sai?>>

<<Vuoi entrare o preferisci rimanere nella tua macchina?>>

<<Entrare, ma...>>

<<Allora sta zitto e seguimi!>> controbatto, riuscendo a trovare una pietra più sporgente nel muro. Ci sposto un piede, con il francese che mi spinge dalla schiena, per farmi trovare un equilibrio. Quando ci sono riuscita, Pierre si sistema in modo da riuscire a prendermi al volo, se dovessi scivolare.

Ora è il momento di dare sfogo alle mie grandi abilità ginniche! Coraggio, agente Blythe...

Riesco ad arrampicarmi al davanzale della finestra, scavalcando e buttando giù la corda a Pierre <<Non preoccuparti!>> gli dico, sottovoce <<La corda è fissata alla perfezione!>>

Lui, nonostante sia visibilmente contrario, inizia ad arrampicarsi. Butto dei cuscini per terra, così da attutire un'eventuale caduta. Gli tendo la mano, tirandomelo dentro.

<<Cioè, tu fai questa cosa tutti i giorni?>> mi domanda, bisbigliando <<Seriamente?>>

<<Aiuta i muscoli!>> gli sorrido <<Ti conviene andare in camera tua!>>

<<Sai, credo che invece resterò qui!>> annuncia il pilota, sedendosi per terra, con la schiena contro il muro.

<<Fai come vuoi, però io devo cambiarmi, quindi gradirei se ti girassi...>> gli rispondo, mentre lui si volta, e lo vedo continuare a stringere gli occhi.

Sei un bravo ragazzo, vorrei dirgli. Però me ne sto zitta, togliendomi il vestito ed infilandomi subito una maglietta e dei pantaloni.

<<Fatto?>>

<<Sì.>> confermo, sedendomi davanti allo specchio e usando le salviette struccanti per togliermi il trucco dal viso. Mi appoggio gli occhiali sopra la testa, fissi nei capelli.

<<Chris?>> mi chiama lui.

<<Dimmi.>>

<<Sono contento che tu sia rimasta con me.>>

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